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Imprevisti •Capitolo 2

Stellarubia's POV

Sto canticchiando una tipica canzone tamaraniana mentre metto in ordine i miei monotoni vestiti e pensando alla sera precendente. Sono contenta che Cyborg abbia perdonato Robin e che tutto sia tornato come prima: non avrei sopportato che due amiconi come loro non si guardassero più negli occhi e non si rivolgessero più la parola. Allo stesso tempo, Robin ha fatto la scelta giusta a proporgli di aiutarlo nella riparazione del Robot. Ho visto come gli brillavano gli occhi, incluso quello robotico, mentre Robin gli stava chiedendo perdono.

«Possibile che non abbia nulla di diverso qua? Questo no, questo no... neanche questo...oh!»

Noto una collana di un colore ramato con delle perle verdi, le più preziose del mio Pianeta. Sono simili ai rubini terrestri ma hanno una particolarità che non tutti sanno apprezzare.

«E chi se la scorda questa collana! Devo assolutamente farla vedere ai miei amici»

Spero non facciano storie per quell'insignificante piccolezza. Felice come non mai esco dalla mia stanza e la porta mi si chiude alle spalle. Mi dirigo gioiosa verso la living room pensando di trovare tutti i miei amici insieme, ma mi blocco non appena vedo una chioma nera sbucare da dietro il divano.

«Robin?»

Dico in un sussurro. Appoggio le mani allo stipite della porta cercando di capire cosa stia facendo. Sta...scrivendo? Cosa scrive? Una pianificazione per la nostra prossima missione? Nuove tecniche di combattimento? Il nuovo programma di allenamento? Non sto spiando, voglio solamente essere informata su ciò che fanno i miei amici... Amici.

«Stella?»

Mi giro di scatto portandomi una mano al petto una volta realizzato chi mi ha chiamata.

«Oh santo cielo...Corvina mi hai fatto prendere un colpo. Non farlo mai più!»

«Perché stai parlando a bassa voce? E...»

Sposta lo sguardo alla living room.

«Perché stai spiando Robin?»

«Sshh! Io non sto spiando proprio nessuno...e non sto parlando a bassa voce, è che...mi annoiavo e stavo facendo un po' di stretching. Vedi?»

So benissimo di starmi arrampicando sui vetri, anche perché sto continuando a sussurrare. Corvina continua a guardarmi storta.

«Certo»

«Ok, in realtà mi stavo annoiando e volevo sgranchirmi un po' le gambe»

«Stella, tu stai fluttuando. Esattamente come me»

«Guarda cosa ho trovato tra i miei vestiti! Non è bellissima? È composta  da due tra i materiali più preziosi di Tamaran e...»

Le porgo la collana. La afferra e...

«Ahia! Ma quanto è pesante??»

Si lamenta sbattendo violentemente la mano a terra. Doveva proprio urlare, accidenti? Non è così pesante...

«É stata una conversazione interessante, ciao ciao amica Corvina!»

Scappo letteralmente via sicura che Robin si sia allarmato per l'urlo di dolore della povera Corvina... Forse quel difettuccio della collana non è così insignificante come pensavo. Mi precipito più veloce che posso nella stanza urtando per sbaglio BB con, probabilmente, l'intenzione di guardare la TV.

«Mi dispiace!»

«Ma cosa...»

Finalmente in camera. Sospiro sollevata e mi siedo davanti allo specchio esausta, come se avessi appena finito una maratona. Comincio a giocherellare con i piccoli contenitori di trucco, in particolare con il mio mascara preferito. Sulla Terra molte ragazze mettono questa strana sostanza simile a petrolio sulle ciglia per farle diventare più lunghe e voluminose. Lo avevo comprato con Corvina tempo fa in una profumeria nel centro di Jump City, dopo averla costretta con il labbruccio ad entrarci. Sotto il suo consiglio lo avevo comprato di colore viola. Comincio a metterlo con insistenza finché non sento bussare alla porta.

«Si?»

Urlo in preda al panico.

«Sono Corvina»

«Ah...entra pure amica mia»

«La porta è chiusa»

Premo il pulsante per l'apertura della porta e lei non se lo fa ripetere due volte che si siede sul mio letto. Strano.

«Di cosa hai bisogno?»

Chiedo tentando di sembrare più tranquilla possibile.

«Forse tu hai bisogno di qualcosa. Ad esempio un sedativo per cammelli. Che succede?»

Abbasso lo sguardo rassegnata facendo una smorfia.

«Solita... situazione?»

Chiede quasi sforzandosi di interessarsi.

«Sì...non te ne ho parlato prima pensando che come al solito non ti interessasse e, magari, mi avresti anche presa in giro...»

«Non agitarti. Non è il caso di farsi prendere dal panico finendo per distruggermi una mano»

«Oh, la mano! Mi dispiace...»

Mi scuso frustrata. Afferro da un cassetto della garza e del disinfettante e mi siedo accanto a lei medicandole cautamente la mano. Li tengo sempre a portata, non si sa mai.

«Grazie Stella. Devi solamente aspettare il momento giusto. Perché affrettare i tempi?»

Mi sento strana: sono dispiaciuta per averle fatto male alla mano, stranita ed entusiasta per i suoi insoliti consigli particolarmente utili.

«Forse hai ragione. Grazie amica mia»

Le dò un abbraccio sincero. Ricambia appoggiando solamente la mano intatta sulla mia schiena.

«E non devastare i tuoi trucchi, sembri un panda viola»

Commenta alzandosi. Le regalo un sorriso sincero. Avrei voluto che restasse con me per un po', ma è già un grande traguardo che sia venuta da me per aiutarmi senza chiedere spiegazioni.

«Solita... situazione?»

Mi viene in mente la sua domanda. Ebbene, la situazione a cui accennava riguarda proprio al leader del gruppo. Distaccato, serio, sarcastico e affascinante. Credo di provare qualcosa per lui, ma non credo sia amore. È solo attrazione momentanea, mi passerà. Non nego che a volte mi soffermo ad osservarlo più del dovuto: i suoi lineamenti del viso, le sue mani quando non sono coperte dai suoi soliti guanti verde pisello, quando è concentrato a pianificare chissà cosa, quando quelle poche volte che capita sorride sereno come un bambino. Non lo spio. Mi sto sentendo in colpa. Forse non dovrei pensarci. Improvvisamente mi sorge un dubbio.

«Amica Corvina! Aspetta!»

Mi catapulto fuori dalla mia camera trovandola, fortunatamente, poco distante.

«Si?»

«Hai...per caso hai...Robin ti ha chiesto qualcosa, insomma...per prima»

Mi rivolge uno strano sorriso per poi andarsene tranquilla. Chissà perché non mi ha risposto. Faccio per girarmi e tornare nella mia camera che il mio colorito abbronzato sarà sicuramente diventato bianco latte.

«Robin??»

«Ciao Stella, che succede? Prima ho sentito Corvina lamentarsi che qualcosa le faceva male...»

Ora cosa gli dico? Presa dal panico comincio a parlargli in tamaraniano gesticolando animatamente.

«Stella non...cos...Stella aspetta!»

Prendo fiato.

«Prima mi stavo dirigendo verso la living room per mostrare a voi tutti un oggetto molto prezioso che ho trovato per caso nella mia stanza, poi Corvina mi ha spaventata, io le ho dato in mano la collana e si è fatta male e sono scappata e...»

Dico tutto d'un fiato finché non vengo interrotta.

«Stella. Continuo a non capire niente»

Robin, insomma, un po' di comprensione per una ragazza nel panico!

«Prendi fiato, parla piano...»

«Niente, nulla di grave. O almeno, quasi... Ho per sbaglio fatto male alla mano di Corvina, ma vedrai che guarirà entro domani...»

Abbasso lo sguardo.

«Capito. Sì è risolto tutto spero»

«Sì, le ho disinfettato e bendato la mano...sono così dispiaciuta»

Ritorno a sentirmi sconsolata

«Ma...»

Mi avvicina una mano al mento sollevandomi la testa. La sua espressione cambia completamente, da seria e preoccupata sembra quasi... divertita

«Che cosa caspita hai in faccia?»

«Io? In...faccia?»

Sfiora la guancia con il pollice mostrandomelo.

«Oh! Io...quando sono nervosa mi metto quella strana cosa...viola»

Deve essermi sbavato per tutta la faccia.

«Hai pianto?»

«Io? No!»

Mi guarda pensieroso

«Se è successo qualcosa puoi parlarne»

Gli sorrido amabilmente. È davvero gentile a farmi questa proposta

«Con noi. Siamo tuoi amici e saremo sempre disponibili quanto tu lo sei con noi»

«Ah, sì...certo. Grazie Robin»

Con noi. E io che ero sicura che si riferisse a lui. Perché ho fatto un pensiero del genere? Era ovvio che si riferisse al team, perché mai dovrei parlare in privato con lui?

«Ti aspettiamo nella living room»

Perché continua ad usare il noi, seppur sottointendendolo?

«Ah, Stella, credo questa sia tua»

Mi porge senza alcun problema la collana.

«Oh, grazie! Allora vi raggiungo tra poco!»

Rispondo evidenziando il "vi". Devo essere sincera: sono stupita che mi abbia restituito la collana senza sforzarsi di trascinarla. Non capisco, forse è l'effetto della gravità sulla Terra. Chiederò informazioni al mio precettore, quando capiterà di ritornare al mio Pianeta.

Robin's POV

Mi dirigo a passi lenti verso la mia stanza. Finalmente mi sono liberato di quel peso terribile, ma quanto può essere pesante una collana? Credo di essere riuscito a fare la mia uscita ad effetto consegnandole con tale calma una gioiello del genere. Stavo morendo dentro a tenerla nascosta dietro alla schiena, ma ne è valsa la pena. Ieri lei mi ha toccato la spalla ben due volte, ora io dovrei mettere in pratica le mie tattiche da conquistatore. La parte difficile è riuscirci. Meglio lasciar stare. Non sono bravo ad esprimere i sentimenti a parole, sono più abile per iscritto. Oggi nella living room mi sono concesso del tempo per dare sfogo ai miei sentimenti che mi punzecchiavano in testa da tempo. Che parola stupida. "Sentimenti". Provo un certo fastidio ad essere vulnerabile in qualcosa, che sia in campo di combattimento o...in campo romantico. Romantico? Non è roba per me. Ma dovevo liberarmi da quei pensieri in qualche modo. Arrivo in camera mia e la porta mi si chiude alle spalle. Apro uno tra i miei cassetti segreti dei quali nessuno conosce l'esistenza, tranne me, ed afferro il foglio che sono stato a fissare per tutto il pomeriggio. Abbozzi di poesie e lettere d'amore. Altra parola stupida: amore.

Seppur non riuscendo a donarti ciò di cui hai bisogno, io sarò sempre al tuo fianco.

Non riesco a non perdermi tra i tuoi sorrisi luminosi, i tuoi occhi verde smeraldo e i tuoi soffici capelli di zucchero filato.

Di zucchero filato? Ma cosa avevo in testa oggi pomeriggio? Afferro un altro foglio sul quale sono scritti appunti su appunti di vari indagati e crimini mai risolti. Continuo a comparare i due fogli e ciò conferma quel che penso. Non c'è assolutamente paragone. Accartoccio il foglio che in qualche modo comincio ad odiare e lo lancio nel cestino facendo centro. Gli allenamenti di basket con Cyborg danno i loro frutti. Devo distrarmi, sicuramente nella living room ci sarà qualcuno. Una volta arrivato trovo il team al completo. Cyborg e BB che si dedicano al loro sport preferito, ovvero oziare sul divano giocando ai videogiochi, Corvina seduta accanto a loro con un libro in mano e vicino a lei Stella, fluttuante a gambe incrociate come un vecchio zen che si esercita a meditare.

«Ragazzi»

Li saluto appoggiando i gomiti allo schienale del divano.

«Robin non mi distrarreeecco, ho perso. Grazie, eravamo alla terzultima partita e io stavo per vincere»

«BB perché non ammetti che sono io il migliore in questo gioco»

«Perché tu, ammasso robotico, non fai altro che barare!»

«Dai facciamo un'altra partita e vediamo chi bara adesso»

«Ehi Corvy»

«Non mi chiamare "Corvy"»

«La vuoi sentire una barzelletta? È divertente!»

«Mh sentiamo, sarà divertente come tutte le altre del tuo repertorio»

«Mi scusi, per andare al cimitero dove devo prendere l'autobus? In faccia»

E scoppia in una fragorosa risata.

«Ah ah ah, davvero divertente. Direi che è azzeccata per la fine che farai se continui a raccontare ciò che tu chiami barzellette»

Dice seria e BB si trasforma in un  tenero cagnolino e le va addosso facendo le feste. Quei due sono davvero esilaranti, li guarderei per ore.

«BB smettila! Mi stai riempiendo di saliva!»

Questo risponde con un abbaio andando in giro per la stanza trotterellando, per poi saltarle di nuovo addosso ed afferrare il cappuccio del suo mantello. Viene trascinata per poco finché non lo teletrasporta dall'altra parte del divano. Corvina si alza con un'espressione abbastanza schifata.

«Credo andrò in camera a cambiarmi»

«Ah Corvina, come va la mano?»

Non appena pronuncio la parola "mano" spalanca, anche se quasi in modo impercettibile gli occhi.

«Ah e Stella, prima perché correvi così di corsa?»

Chiede BB grattandosi la testa con la zampa posteriore. Stella sembra disorientata e in imbarazzo, così come Corvina.

«Ehm, mi sono perso qualcosa ragazzi?»

Chiede Cyborg mettendo fine a quell'imbarazzante silenzio.

«Si sto bene grazie»

«Io vado in camera mia»

E si dileguano entrambe. Che strane.

«Ed ecco che parte di nuovo alla riscossa»

Commenta BB, probabilmente riferito a Stella.

«Tu ne sai qualcosa?»

Mi chiede

«No e preferisco non sapere. Giochiamo»

«Prendi questo controller e che vinca il migliore»

Cyborg sa sempre cosa dire per rimediare in qualsiasi momento. Ormai la discussione di ieri è finita nel dimenticatoio. Accetto la sua proposta e con un balzo piombo accanto a loro. Iniziamo a spintonarci per far perdere il controllo l'un l'altro del proprio veicolo virtuale. Questi sono i pomeriggi che adoro! Il tempo passa, le ore trascorrono e noi non ce ne accorgiamo finché non sentiamo un languorino torturarci la pancia.

«Che ne dite di mangiare qualcosa?»

Propone Cyborg massaggiandosi la pancia producendo un esile rumore metallico.

«Pizza?»

Propongo io

«Che pizza sia»

Approva BB, che si trasforma in passerotto dirigendosi in cucina. Si sente il rumore del frigo aprirsi, il solito ronzio del microonde e un BB sorridente tornare con un grande piatto colmo di pizza fumante. Mangiamo spaparanzati sul divano guardando un programma alla televisione.

«Ragazzi, che giornata!»

Esclamo.

«Oh già»

Risponde distratto BB.

«Adoro la mia vita»

Ammette felice Cyborg grattandosi il fondoschiena.

«Io vado a dormire»

«No! Di già?»

«Sì BB, dovreste riposarvi anche voi»

«Va bene mamma, ma noi credo andremo a letto tra un po', vero amico?»

«Ci puoi scommettere. Mammina noi andiamo a letto tra poco»

«Buonanotte ragazzi»

«Buonanotte!»

Mi rispondono in coro e sorrido automaticamente. Nulla potrebbe rovinare questa serata.

«Ohi!»

Mi lamento dopo che qualcuno mi finisce addosso.

«Oddio scusami! Oggi non so cosa mi prende...»

«Tranquilla Stella...che fai?»

«Vado a mettere qualcosa sotto i denti. A momenti dovrebbe arrivare anche Corvina. E tu?»

Appoggio la schiena al muro.

«Oggi ho passato un bel pomeriggio con quei due, adesso però vado a letto. Devo essere riposato per domani, non si sa mai cosa potrebbe accadere a Jump City. Ah, se vuoi c'è della pizza ancora calda in cucina»

«Dovremmo cambiare abitudini culinarie ogni tanto. Domani preparerò qualcosa io!»

Dice entusiasta. Le sue manine tamaraniane non devono assolutamente sfiorare i fornelli della cucina, chissà quali schifezze saremo costretti a mangiare! Ovviamente se parlassi di cibi terresti non starei a lamentarmi, il problema è che lei ogni tanto stupisce i nostri palati con ciò che definisce "alta cucina di Tamaran".

«Oh... sì, beh...prova a chiedere ai ragazzi»

Ottima idea Robin, scaricare agli altri il peso di negare qualcosa a Stella.

«Subito! Allora buonanotte!»

Ormai entusiasta dell'idea appena sfornata mi congeda con un bacio sulla guancia e si allontana velocemente verso la living room. Riesco a sentire la voce di Stella strillare qualcosa finché non sento i lamenti di BB e Cyborg e, stranamente, anche la voce di Corvina che come al solito si sarà teletrasportata. Avvicino la mia mano alla guancia. Mi sento improvvisamente caldo in volto. È una strana sensazione, uno strano piacevole...

«Buonanotte anche a te»




Ragazzi/e, ho appena finito di scrivere questo capitolo e ho addosso il pigiama estivo di Batman e non potete capire come mi sto sentendo potente 😂

E adesso voi sarete tipo

(creata amorevolmente da me XD)

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