9
Ieri credevo che la giornata sarebbe peggiorata, invece Carmen me l'ha resa migliore. I ragazzi non li ho visti per tutto il giorno, e non mi hanno cercata; spero che oggi sia lo stesso.
Sto andando a casa di mia sorella Debby, devo tenerle Brian, perché sarà tutto il giorno impegnata con il lavoro, e Justin farà il turno di mattina in pizzeria. Tornerà dopo pranzo. Quindi mi tocca stare reclusa in casa con il mio nipotino, e non mi dispiace; non mi stancherei mai della sua compagnia.
Quando suono il campanello, Debby apre e mi fa entrare, è già pronta, aspettava solo il mio arrivo. Quindi mi da un bacio sulla guancia e mi ringrazia per il favore, ed esce di casa.
Adoro la sua casa, è così ordinata e poi c'è tanta pace...
Tiro un sospiro di sollievo e mi lascio andare a sedere sulla poltrona. Reclino la testa indietro, e chiudo gli occhi.
<< Zia! >> Alzo la testa di scatto, e vedo Brian che corre come una furia nella mia direzione. Allargo le braccia e lo accolgo.
Ogni volta che lo vedo sembra di vederlo sempre più cresciuto rispetto all'ultima volta.
<< Quanto sei pesante, ma per caso la mia sorellona ti fa mangiare
tanto? >> Presta molta attenzione a quello che gli sto dicendo, poi con l'indice fa segno di no e scuote la testa, << La mamma dice che mangio solo quello di cui ho bisogno. Sto diventando grande. >>
Parla come uno grande. Sta davvero crescendo il mio ometto.
<< Ah quindi è per questo che pesi così tanto... >> Lo assecondo, mi diverte così tanto... Annuisce, scende dalle mie gambe e va a prendere un trenino nella cesta dei giocattoli.
Me lo mostra; porto le mani alla bocca e mi mostro sorpresa.
<< E' tuo? Ma è bellissimo. Chi te lo ha comprato? >>
<< Me lo ha portato nonna Annie, ieri è tornata a casa. >> Si rattrista.
<< Quest'anno non ci sarà al mio compleanno. >>
Annie è la madre di Justin, il marito di mia sorella. Non vive in città, ma a
Madrid. Vive lì da quattro anni, con il suo nuovo compagno.
Il padre di Justin non l'ho mai conosciuto, Debby si, io no. Purtroppo è morto per un tumore al cervello; Debby mi ha detto di averlo visto peggiorare giorno per giorno, e in meno di tre mesi se n'è andato.
Annie non sopportava di vivere nella stessa casa senza il marito; così è partita, e l'anno scorso è andata a convivere con il suo nuovo compagno. Sono contenta per lei, è davvero una brava persona, merita di rifarsi una vita...
Guardo Brian triste, lo prendo e lo faccio sedere sulle mie gambe, poggio una mano sotto il suo piccolo mento e gli faccio alzare delicatamente il viso, << Tesoro, la nonna Annie sicuramente sarà dispiaciuta. Ti vuole tanto bene, e tu lo sai. Forse non poteva rimanere a lungo qui ed è dovuta ritornare a casa. Ma comunque vedi che non si è dimenticata del tuo compleanno? Guarda che bellissimo regalo ti ha portato! >> Prendo il trenino che Brian ha lasciato a terra, e glielo mostro. Gli sorrido, con la speranza di tirarlo su di morale, e per fortuna ci riesco. Sorride e mi abbraccia.
<< L'anno prossimo dirò a nonna Annie di rimanere fino al mio compleanno... >> Gli faccio l'occhiolino e lo bacio sulla fronte.
Con tutto quello che mi sta capitando con Drake e Brandon, avevo completamente rimosso dalla mente il compleanno di Brian.
Compie tre anni mercoledì prossimo. Siamo a venerdì e ancora non gli ho preso un regalo, devo darmi una mossa... Oggi pomeriggio andrò in cerca del regalo. Sono però indecisa, non so se prendergli qualcosa di utile, come una maglietta, o cose del genere, o un giocattolo.
Però a pensarci bene di giocattoli ne ha tanti, credo sia meglio qualcosa di più utile.
Sono le 12:30, devo iniziare a preparare da mangiare.
Non so cosa cucinare, sono a corto di idee. La migliore soluzione è chiedere al diretto interessato, così mi affaccio in salotto, e lo trovo a terra che gioca con il suo trenino, sorrido e dico: << Cosa ti va di mangiare? Ti preparo tutto quello che vuoi. >>
<< Carne e patatine fritte. >> Annuisco e mi metto all'opera.
Adora le patatine fritte, e anche io. Ne faccio un po' in più, così da poterne
mangiare un po' anche io.
Mentre la carne cuoce, le patatine sono già servite a tavola, così chiamo Brian che subito corre e prende posto.
Dopo aver mangiato, Brian va a guardare i Simpson, mentre io sparecchio e lavo i piatti. Nel frattempo, Justin è già di ritorno. Viene da me e mi saluta, << Allora cognatino, com'è andato il lavoro? >>
Mi sorride e fa una smorfia, << Tutto bene. Avete già mangiato? >>
Annuisco, << Se vuoi ti preparo qualcosa... >> Mi fa cenno di no, dicendo di aver già mangiato al lavoro. Mi ringrazia e mi dice che se voglio, posso anche tornare a casa.
Annuisco. Finisco di lavare le ultime cose, e quando torno in salotto, li trovo tutti e due, padre e figlio, accoccolati sul divano che dormono.
Un'immagine stupenda! Non li sveglio. Sono troppo carini. Ma lascio un bigliettino sul tavolo con scritto: "Sono tornata a casa, se hai bisogno non esitare a chiamare. Baci. Emily."
Chiudo la porta lentamente per non fare rumore e quando mi volto sbatto contro qualcuno. Alzo gli occhi, rimango immobile alla vista di Drake lì davanti la porta di casa di mia sorella.
Avrebbe bussato? E come faceva a sapere che mi trovavo qui?
<< Cosa ci fai qui? >> Sussurro.
<< Ciao. >>
<< Rispondi. >>
Sorride beffardo, e si avvicina. Il cuore batte all'impazzata. Cominciano a tremarmi le mani, e non mi sento più le gambe. Ma perché mi succede questo?
<< Cosa fai, non mi saluti? >>
Indietreggio e lo afferro per un braccio, lo trascino con la forza, e stranamente mi segue senza problemi. Mentre cerco un posto tranquillo, senza gli sguardi curiosi della gente, fa una risata.
Lo trascino in una stradina isolata, poco distante da casa di Debby.
Lo metto con le spalle e al muro e gli tappo la bocca con una mano,
<< Sssh! >> Mi guarda intensamente e allora tolgo la mano.
<< Potevi dirmelo se volevi appartati con me... >> Mi fa l'occhiolino e si morde il labbro inferiore.
Il mio sguardo indugia sulle sue labbra. E all'improvviso mi assale l'incredibile voglia di baciarlo.
Arrossisco e mi volto dandogli le spalle. Mi prende per un braccio e mi addossa alla parete, adesso è davanti a me, e mi fissa le labbra. Mi studia attentamente m, e con lui così vicino, e i suoi occhi che mi scrutano, comincio a respirare a fatica.
Distolgo lo sguardo, altrimenti non potrei resistere alla tentazione. Senza esitare mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Cerco con tutta me stessa di respingerlo, ma il mio corpo si rilassa tra le sue braccia. Così mi lascio andare, e continuiamo a baciarci. Mi appoggio a lui, e mi prende dalla vita per attirarmi a sé.
I nostri respiri si fanno sempre più corti. Mi bacia sul collo, e mugolo di piacere.
Mi prende per le cosce e mi solleva, si spinge contro di me. Stringo le gambe intorno ai suoi fianchi mentre mi bacia sul collo. Mi morde il lobo e lo tira delicatamente. Mi piace quando lo fa... Ridacchio, e lui si allontana per guardarmi, mentre mi tiene ancora per le cosce sollevata da terra.
<< Che c'è? >> Sorride. Adoro quando sorride, è ancora più bello. Dovrebbe farlo più spesso.
Vedo una luce diversa nei suoi occhi.
<< Trovatevi una camera! >> Sobbalziamo entrambi, e alziamo il capo; sopra di noi c'è un anziano signore affacciato al suo balcone.
Deve aver assistito a tutto. Ci fissiamo negli occhi e sorridiamo.
Ci allontaniamo. Guardo le nostre mani intrecciate mentre camminiamo, non so di preciso dove stiamo andando, ma credo che Drake sia determinato a finire quello che avevamo iniziato.
D'un tratto si blocca di colpo e mi tira forte ritrovandomi di nuovo tra le sue braccia. Ci siamo fermati davanti a una macchina. La macchina di Bob, ma lui non c'è, quindi deduco che l'abbia presa in prestito.
A pochi centimetri dalle mie labbra, sussurra: << Voglio portarti a casa. >>
Mi sciolgo dal suo abbraccio, e prendo le distanze.
Cavolo, vorrei anche io che mi portasse a casa, ma ora come ora sono più confusa che mai.
Non so se la mia storia con Brandon sia davvero finita, e ora, questa strana situazione con Drake...
<< Drake... >> Devo trovare le parole adatte; so che si infurierà, ma deve capire che sono confusa e ho bisogno di tempo per capire quello che voglio.
Ma perché lui vuole stare con me? Non credo di averglielo sentito dire, quindi perché dovrei scegliere con chi stare?
Mi ha soltanto baciata e... Si va bene... Quella sua piccante proposta, ma non ha detto di volersi impegnare. Lui vuole solo divertirsi. Punto.
<< Io so benissimo che con me vuoi solo divertirti. Ma... >> Mi si avventa contro e mi bacia. Le sue mani avide mi toccano dappertutto, e non riesco a togliermele di dosso.
<< Drake, io... >> Riesco a dire, ma riprende a baciarmi, e tra un bacio e l'altro, dice: << Smettila di parlare, piccola peste, e lasciati baciare... >> La sua voce è disperata, e sembra che non desideri altro.
Ancora una volta mi abbandono a quel bacio così intenso.
Resto dell'idea che sia davvero bravo a baciare. Accarezza la mia lingua delicatamente, e ci gioca.
Mi fa appoggiare con la schiena alla macchina, mentre continua a
baciarmi. Poggio le mani sul suo petto e lo allontano.
Mi guarda con occhi desiderosi. << Che ti succede? >> Dice con tono calmo e rilassato.
<< Lo sai che facendo così mi confondi ancora di più, vero? >> Attendo una sua risposta. Mi sorride e mi da un bacio a stampo sulle labbra.
<< Lo sai che non m'importa? Io mi prendo sempre ciò che desidero; e ora desidero baciarti, e nemmeno il tuo ex me lo impedirà. Chiaro? >>
<< Non è il mio ex, è il mio ragazzo. >>
<< No, questo è quello che credi. Invece lo lascerai, e verrai da me... >> Dice sicuro.
Ridacchio, << E questo come fai a saperlo? Perché sei così convinto che verrò da te? >> E' così convinto di quello che dice. E' così sicuro di sé... E questo mi dà sui nervi. << Guardati. Dici che stai con quello, e vedi dove sei... Tra le mie braccia. Ciò che ti avevo detto si è già avverato. >> Fa
l'occhiolino e si fa avanti per baciarmi, ma lo fermo coprendomi il viso
con le mani.
<< No. Non è vero. Non è vero! Lasciami! >> Mi divincolo dalla sua presa e mi metto a correre diretta a casa mia.
Quando arrivo a casa vado dritta in cucina, prendo il telefono di casa, e digito il numero di Brandon; ho il fiatone per aver corso, mi tremano le mani. Porto il telefono all'orecchio e sento che squilla. Spero che mi risponda, ho bisogno di parlargli. Invece non mi risponde. Riaggancio, e vado in camera mia. Proverò ad andare a casa sua più tardi, adesso voglio riposarmi un po'.
Mi stendo sul letto e accendo la TV. Ripenso a quanto è accaduto poco fa davanti casa di mia sorella. Davvero non lo capisco, a volte è così scostante, e altre volte... Be'... No. Scuoto la testa per rimuovere quei pensieri, e continuo a fare zapping. Odio quando non trasmettono nulla di interessante...
Comincio a sentire gli occhi pesanti, e decido di fare un pisolino, prima di andare da Brandon, ma per evitare di fare tardi imposto la sveglia
per le 17:30. Chiudo gli occhi e, continuo a vedere ancora me aggrappata a Drake. E il nostro bacio... Poi il sonno ha il sopravvento, e mi addormento con quell'immagine impressa nella mente.
La sveglia interrompe il mio riposino, e la spengo. Mi alzo, e vado a darmi una sistemata prima di uscire.
Sono davanti casa di Brandon, e per fortuna è a casa, vedo la luce accesa nella sua camera, e lui è dentro. Suono il campanello, e attendo impaziente che venga ad aprirmi.
Apre la porta, appena mi vede la sua espressione da tranquilla, diventa subito terrorizzata.
Si fa avanti per non farmi entrare. E' in boxer e arrossisco. << Che... Che ci fai qui? >>
<< Ciao, scusa. Volevo parlarti. Posso entrare? >>
<< Si... Cioè no. No, ho da fare, mi dispiace. Possiamo parlare domani? >> Dice tutto d'un fiato, e si volta spesso in direzione delle scale.
Ho l'impressione che non vede l'ora che me ne vada via, allora lo accontento: gli sorrido e lo saluto con un cenno della mano.
Mi saluta allo stesso modo, e chiude subito la porta.
E' davvero molto strano.
Delusa dal suo comportamento, ritorno a casa, ma prima voglio fare un salto da Carmen. Devo parlare con qualcuno di tutto questo, o finirò per esplodere se mi tengo tutto dentro...
Mi accoglie con un sorriso, e mi imbarazzo, quando vedo steso sul divano Bob. Lo saluto, e dico rivolgendomi alla mia amica: << Non sapevo fossi in compagnia. Ora vado. >> Mi volto, ma mi prende la mano e me la tira delicatamente.
<< No. Puoi rimanere. Non preoccuparti, non stavamo facendo niente di quello che credi. >> Mi fa l'occhiolino. << Stiamo guardando un film. Entra. >> Continua, e mi fa cenno di entrare. Per un po' esito, ma poi entro e mi accomodo con loro sul divano.
<< Cosa guardate? >> Non credo sia il caso di parlare di Drake con Bob
presente. Carmen guarda il suo fidanzato e scuote la testa, poggia i gomiti sulle gambe e poggia il mento sulla mano che tiene chiusa a pugno.
<< Ti conosco troppo bene amica mia. Di cosa vuoi parlarmi? >>
Guardo Bob, che come Carmen aspetta che inizi a parlare. << Ecco... >>
<< Dài, Emily... >> Mi incita.
<< Volevo parlarti... >> Strofino nervosamente le mani sulle gambe.
<< Be'... Sai di... >> Alza la mano e m'interrompe.
<< Ho capito. Puoi parlarne. Sa tutto anche lui. >> Dice indicando Bob, e lui annuisce.
<< Come fa a saperlo? Glielo hai detto tu? >>
Annuisce, ma appena vede la mia espressione arrabbiata e delusa, aggiunge: << Ho dovuto spiegarglielo... Mi aveva detto che ultimamente Drake era strano. Non potevo non dirglielo. Cerca di capire. Ti prego... >>
Guardo Bob e appena sto per aprire bocca per dire qualcosa mi blocca,
<< Emily, è la verità. Drake ultimamente è molto strano, e non capivo il motivo, così ho chiesto a Carmen. E mi ha spiegato tutto. Ti prometto che non dirò niente a nessuno. Mai... Nemmeno a Brandon. >> Mi tranquillizza sapere che non andrà in giro a parlare di me e Drake. Soprattutto se voglio tornare con Brandon...
Racconto tutto ai miei amici, e mi fa piacere saperli dalla mia parte; sapere che mi sono vicini, ora che sono così confusa.
Sono davvero fortunata ad avere degli amici come loro. Li adoro.
E' molto tardi, così torno a casa...
Sono a piedi, e sono quasi arrivata a casa. E' buio, e la sera ho un po' paura di camminare da sola per strada; ma non volevo creare altro fastidio a Carmen e a Bob, chiedendo di accompagnarmi a casa, così ho preferito andare a piedi.
Sento dei passi dietro di me, e quando mi volto, un gruppo di ragazzi, tre o quattro, credo, mi stanno seguendo. Affretto il passo. Ho tanta paura.
<< Hei dolcezza, dove vai tutta sola di notte? >>
Cammino a passo sempre più svelto, ma ora li sento correre. Mi raggiungeranno, e sarà la fine per me.
Uno di loro mi afferra per i capelli e mi strattona, facendomi girare verso di lui. Si sente la puzza di alcol. Devono essere tutti ubriachi.
Mi hanno accerchiata. Il ragazzo stringe più forte la presa, e con la forza mi fa camminare. Ci troviamo in un vicolo buio, deserto. Non c'è un'anima viva, nessuno a cui potrei chiedere aiuto.
Mi addossa alla parete.
E' davanti a me, e la puzza d'alcol s'insinua nelle narici. E' un odore così forte che mi brucia il naso.
Gli altri ragazzi sono disposti in cerchio, togliendomi ogni via di fuga.
<< Non ti hanno insegnato che bisogna guardare negli occhi chi ti sta parlando? >> Chiudo gli occhi, e giro la testa di lato.
Allora mi prende il viso e me lo fa girare. Mi stringe forte le guance. Mi fa male. Rivolgendomi un sorriso malvagio dice: << Questa sera mi divertirò. >> Si volta verso i suoi amici, poi posa di nuovo gli occhi su di me.
Sto tremando di paura, vorrei che qualcuno venisse in mio aiuto...
Mi passa una mano lungo il braccio, poi si ferma sui miei fianchi. Ritorna su lentamente. Le sue mani viscide sul mio collo. Prende una ciocca di capelli e se l'avvolge intorno al dito.
Mi sfiora le gambe, fermandosi all'inguine. Fa per sbottonarmi i pantaloni, ma una voce lo interrompe.
Si allontana da me. Inizia a girarmi la testa. Vedo qualcuno che si scaglia sul mio aggressore, poi il buio...
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