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Il film proprio come immaginavo è stato bellissimo, solo una cosa mi ha dato fastidio... Drake non ha fatto altro che dire: "quanto è figa".
Ero un po' gelosa. Lo ammetto. Voglio essere l'unica ai suoi occhi.
Gli ho tenuto il broncio per quasi tutto il resto del film.
<< Piccola, tu sei la più bella. >> Mi ha detto. Si, certo. Prima dici che è figa, e poi dici che sono la più bella. M chi vuole prendere in giro!
<< Emily. Com'è andato il week- end? Lo hai passato con Drake vero? Non ti ho visto tornare in dormitorio. >>
Abbraccio la mia amica e compagna di stanza, << Si. Sono stata da Drake. >>
<< E sua madre? >> Sa della madre? Quando gliene ho parlato? Non ricordo.
<< Ha detto di volermi chiedere scusa, ma se devo dire la verità, dalla sua bocca non ho sentito uscire nemmeno una parola di scuse. >>
Mi guarda sconcertata, << Davvero? >>
<< Ma ti prego di non parlarne davanti a Drake. Io... Non credo che le intenzioni di sua madre di scusarsi con me siano sincere. >> Ammetto.
<< Come va con Ash? >> Le chiedo.
<< Tutto bene. Lo amo. Sai, quella sera ho esagerato. Ero accecata. Non vedevo che persona fantastica fosse. Ero così presa da Robert che non vedevo nient'altro che lui. >>
Le sorrido e le poso una mano sulla spalla.
<< Sono felice che tu abbia aperto gli occhi. Sono contenta per voi. >>
<< Grazie. >>
<< E cosa avete fatto tu e Drake nel fine settimana? >>
Siamo stati a pranzo da lui, è stato davvero imbarazzante stare a tavola con entrambi i suoi genitori, poi ci siamo addormentati, e quando ci siamo svegliati, abbiamo visto un film che abbiamo noleggiato. >>
<< Che romantici. >>
Scoppiamo a ridere.

Appena esco dall'aula, incontro Maggie e Caleb.
<< Hei! Fai con noi la pausa pranzo? >> Chiede Maggie che si sta stringendo a Caleb.
Drake ancora non si è fatto sentire, ed è strano. Annuisco e seguo i miei amici.
Proprio quando sto per prendere posto, incrocio lo sguardo di Mark.
Non l'ho più visto né sentito, mi lancia un'occhiatina, fa un sorrisetto, e io abbasso lo sguardo.
<< Cosa prendi? >>
Mark non mi toglie gli occhi di dosso, e io non so come comportarmi, ciò che ha fatto è qualcosa di imperdonabile, credevo fosse un amico. Sembrava una persona così gentile e buona.
<< Emily? >> Maggie mi passa una mano davanti agli occhi.
<< Scusa Maggie, dicevi? >>
Mi guarda preoccupata, << Stai bene? Sei pallida. >>
Annuisco con un leggero cenno del capo, mi siedo sentendomi ancora gli occhi di Mark puntati addosso.
<< Cosa mi hai chiesto prima? Scusa non ti ascoltavo... >>
<< Cosa prendi tu da mangiare. Emily, sei sicura di stare bene? >>
Annuisco di nuovo, ma questa volta sorridendo, magari così facendo sarò più convincente.
<< Un'insalata. Non mi va di mangiare. >>
<< Invece dovresti mangiare, non hai una bella cera. Non è che hai la febbre? >>
In effetti non mi sento molto in forma, ma non gli ho dato peso più di tanto, ho pensato che fosse soltanto per lo stress della giornata di ieri.
<< Al termine delle lezioni, la misuro. >> Mi affretto a dire, e mangio un boccone d'insalata.
<< No, tu adesso mangi, e dopo la misuriamo. >> Mi ordina. Sospiro.
<< L'accompagno io Maggie, tranquilla. >> Avvisa Cat.
<< Cat così perdi le lezioni, posso fare da sola. >> scuote la testa e mi prende a braccetto.
<< No. Possono aspettare, e poi posso chiedere ad Ash di portarmi gli appunti, non preoccuparti Emily. >>
Entriamo nella stanza del dormitorio e mi fa stendere sul mio letto;
<< Coraggio, togli le scarpe e mettiti sotto le coperte, prendo il
termometro. >>
Esce dalla stanza lasciandomi sola per un paio di minuti, e poi rientra con il termometro in mano.
<< Togli la maglia, così la misuri meglio. >> Dice e mi porge il termometro. Lo metto sotto il braccio, e aspetto cinque minuti per toglierlo.
Lo prende Cat e guarda al posto mio.
<< Allora? >> Chiedo.
<< 39. Cazzo, Emily hai la febbre altissima. Vado in farmacia a prendere qualcosa. Rimani qui, non ti muovere! >> Dice in preda al panico.
<< Non potrei andare da nessuna parte in ogni caso! >> Scoppio a ridere.
Qualcuno bussa alla porta. Mi alzo e vado ad aprire.
<< Ciao. >>
Rimango impietrita, << Cosa ci fai qui. Vai via. >>
Entra e si avvia verso il mio letto.
Lo tiro per la maglietta, ma sono debole e non riesco a cacciarlo.
<< Mark, devi andare via. >>
Si siede sul mio letto e incrocia le braccia davanti al petto, inarca un sopracciglio e mi guarda con aria compiaciuta. << Non saluti il tuo amico. È da maleducati non salutare, te lo hanno mai detto? >>
Alzo gli occhi al cielo, << Mark non sei il benvenuto, e non sei mio amico. >>
Si acciglia e si alza dal letto per venire verso di me, fino a che non me lo trovo a pochi centimetri dal mio viso. Trattengo il respiro, << Io credevo lo fossimo. >> Scuoto la testa e chiudo gli occhi; indico la porta, << Te ne devi andare! >> Strillo più che posso.
Mi prende il braccio e me lo stringe forte facendomi male.
<< Mark... >> Dico con voce strozzata.
Mi gira la testa, e comincio a vedere sfocato, le immagini diventano sempre più confuse.
<< Io volevo soltanto che fossi la mia... >> Dice, ma viene interrotto da una voce. Drake!
<< Lasciala ciglione! >> Strilla e si piazza in mezzo tra me e Mark, che mi lascia il braccio.
Me lo massaggio perché ha stretto troppo forte.
Drake lo prende per il colletto della maglia e lo sbatte contro il muro.
Lo solleva di poco da terra e lo guarda negli occhi inferocito.
<< Che cazzo volevi fare? Volevi provarci di nuovo?! Non ti azzardare o ti spacco la faccia brutto figlio di puttana! >>
L'espressione di Mark è alquanto spaventata, poi però sul suo viso si disegna un sorrisetto perfido.
<< Che cazzo ridi, stronzo! >> Ringhia.
<< Non è di tua proprietà, posso prendermela quando voglio. >>
Drake lascia Mark, ma solo per tirargli un forte pugno in faccia.
Cade a terra con il naso sanguinante, che asciuga con il dorso della mano.
È disgustoso!
<< Avvicinati di nuovo, e sei morto. >> Si allontana e viene verso di me, mi stringe forte e io poso la testa sul suo petto. Mi sento così debole...
Mark si alza da terra e lo guardiamo andare via. Una volta rimasti soli,
<< Perché sei qui? >> Chiedo. Ha ancora il respiro affannato e cerco di tranquillizzarlo accarezzandogli la guancia, e stringendomi forte a lui.
<< Cat mi ha chiamato. Ha detto che hai la febbre, e mi ha chiesto di venire a farti compagnia. Fortuna che sono arrivato in tempo... >> Serra la mascella.
<< Ti porto a letto, non dovresti stare in piedi... >> Mi rimprovera.
Porta una mano dietro la mia schiena e una dietro le mie gambe, e mi solleva; io gli porto il braccio dietro al collo per mantenermi meglio a lui.
<< Ecco. Adesso riposa. Io rimango qui con te. >> Mi fa stendere, e mi bacia sulle labbra. Si siede sulla sedia, ma gli faccio segno di sdraiarsi con me sul letto.
In poco tempo, mi addormento con la testa sul suo petto, e il calore del suo corpo mi riscalda.
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Eilà! Allora cosa ne pensate di questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto. Se si, lasciate un like! 😉
Buona lettura.. 😘

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