59
Sono passate due settimane da quando sono ritornata a casa. Carmen non riusciva a credere ai suoi occhi quando mi sono presentata a casa sua quella mattina.
Abbiamo passato una bella giornata, ci siamo divertite, ha chiamato Bob e gli altri. Mi ha fatto davvero piacere rivedere i miei amici, sono venuti anche Steve e Amanda.
Mi hanno raccontato del loro viaggio. Steve ha detto che non riusciva più a farla tornare a casa.
<< Perché devi partire? >>
Rido portandomi una mano davanti alla bocca, << Carmen non posso rimanere. Ho saltato troppe lezioni, non posso saltarne altre, mi costerà già molto recuperare. >>
Mette il broncio, e vedo che ha gli occhi lucidi.
<< Mi mancherai... >> Mi abbraccia.
<< Anche tu. >> Mi tiro leggermente indietro per guardarla in volto.
<< Stai meglio adesso? >> Annuisco.
Sorrido. << Non posso dire di stare bene, ma si. Va tutto bene. Credo... >> Mi si strozza la voce, e lei mi carezza da sopra i capelli.
Il cellulare squilla, lo prendo e leggo il nome di Drake sullo schermo... Ancora.
Due giorni dopo la mia partenza, ha iniziato a chiamarmi tutti i giorni. Non capisco cosa voglia da me, prima mi tratta male, dice di non volermi vedere più, poi mi cerca; davvero non riesco a capirlo.
<< È ancora lui? >> Mi domanda guardando il mio cellulare.
Annuisco.
<< Che bastardo. >>
<< Lascia stare Carmen. Non riuscirò mai a capirlo. Ci rinuncio. >> Tengo la testa bassa. Parlare di Drake mi fa male al cuore. Queste due settimane ho sofferto molto... Soprattutto a causa sua; se sono dovuta andare via, è stato solo a causa sua. Per stargli lontano. Ma lo stesso stargli lontano non mi ha aiutato molto. Mi ha aiutato a non pensarlo per un po', ma non a dimenticarlo. Fa parte ancora del mio cuore.
<< Ti va di accompagnarmi all'aeroporto oggi? >> Chiedo.
<< E me lo chiedi? Certo! Di sicuro vorranno venire anche i ragazzi e Amanda. >> Mi prende a braccetto.
Annuisco, e insieme ci avviamo verso casa mia. Devo iniziare a fare le valige.
<< Emily tesoro io vado a fare due passi con Macchia, ci vediamo
dopo. >>
<< Si mamma, io comincio a preparare le valige. >> Annuisce ed escono.
La guardiamo uscire e chiudere la porta.
<< Cosa ha detto quando le hai raccontato di te e Drake? >>
<< Non... Ecco non l'ha presa molto bene. >>
<< Cosa ti ha detto? >>
<< Non si aspettava che mi sarei fatta prendere in giro così facilmente. >>
<< Non posso dargli torto. Brandon era meglio. >> Appena lo dice se ne pente. Si porta una mano alla bocca.
Scuoto la testa. << No. Ti sbagli. Brandon mi ha ingannata. Mi ha tradita, e il tradimento non può essere perdonato. >>
Mi guarda comprensiva. Non potrebbe fare altrimenti, perché sa benissimo che Brandon ha sbagliato, che non ha scuse.
<< Okay, adesso basta parlare di ragazzi. Cosa ti va di fare? >>
Faccio spallucce. << Non lo so. Prima di tutto aiutami a preparare le valige, poi vediamo cosa fare prima di pranzo. Tu rimani vero? >>
Annuisce. << Si... E... Che ne dici di vedere un film dopo? >>
<< Si. Va bene. Cosa vediamo? >>
<< Voglio vedere Io e Marley! >> Strilla battendo le mani entusiasta.
Scuoto la testa. << Assolutamente no! Fa piangere! >>
<< Davvero? Ma io non l'ho mai visto! >>
<< Meglio così... È davvero straziante. Non voglio vederlo... >> La supplico, ma ormai lei ha già deciso, e quindi vedremo quel film.
Non ha voluto ascoltarmi, e ora si ritrova in lacrime.
<< Perché è morto! >>
<< Te lo avevo detto di non guardarlo! Non mi ascolti! >>
<< Però mi è piaciuto. >> Dice facendo un sorriso.
<< Anche a me è piaciuto... L'inizio. La fine no. >>
Scuote la testa. << Nemmeno a me. >>
La porta d'ingresso si apre e compare subito mia madre seguita da Macchia.
<< Ragazze, adesso preparo subito qualcosa da mangiare. Starete morendo di fame. >>
<< Non preoccuparti, abbiamo guardato un film, quindi non ci abbiamo per niente pensato al cibo. >> Ridacchio, e Carmen con me.
<< Possiamo aiutarti? >> Le chiede Carmen, ma mia madre scuote la testa e dice: << No. Non c'è bisogno, posso fare da sola. >>
<< Vieni con me, voglio controllare se ho preso tutto. >> Le faccio segno di seguirmi, ma lei insiste col voler aiutare mia madre; non ha capito che voglio parlare da sola con lei senza che mia madre senta.
La prendo per un braccio e la porto con me al piano di sopra, per poi chiuderci nella mia camera.
<< Voglio parlarti di... Voglio chiederti una cosa. >> Dico, e subito ho la sua attenzione.
Si siede sul mio letto, e io mi siedo accanto a lei.
<< Dimmi tutto... >> Accavalla le gambe.
<< Ecco... So che può sembrarti strano, ma... >>
<< Dài Emily, vai dritta al punto. >> Mi incita.
<< Brandon sta con... Quella... Come si chiamava? Ah, Ysabel. >> Non so perché voglio saperlo.
<< Wow Emily. Mi sorprendi. Perché vuoi saperlo? >>
Scuoto la testa e faccio un sorriso timido. << Non lo so. Credo sia solo per curiosità. >>
<< Se devo dirti la verità Emily, non lo so. I ragazzi da quando hanno saputo cosa ti ha fatto, non hanno più voluto vederlo. Quindi non saprei dirti. >>
Spalanco gli occhi, << Cosa? Come lo hanno saputo? >> Incrocio le braccia al petto e le lancio un'occhiataccia. So che è stata lei, le si vede dall'espressione che ha.
<< Scusami, ma non potevo far finta di niente, come se non fosse successo niente, come se non avesse fatto soffrire la mia migliore amica; no, non potevo. >>
L'abbraccio, << Ti voglio bene amica mia. Sei la migliore amica del mondo. >>
<< Mi mancherai. >> Mi accarezza amichevolmente la schiena.
<< Anche tu. >>
<< Ragazze a mangiare! >> Mia madre ci chiama dal piano di sotto.
<< Arriviamo! >> Dico a voce alta per farmi sentire. Scendiamo ed entriamo in cucina, << Sedetevi. >> Ci fa segno con la mano.
Sono in aeroporto e tra poco partirò, Carmen e mia madre mi hanno salutato con le lacrime agli occhi; sono venuti anche i ragazzi a salutarmi, anche loro erano in lacrime.
Sto per tornare a Cambridge, e non sono ancora pronta ad affrontare tutto. Se Drake dovesse venire a cercarmi, non so se riuscirei a resistergli.
Carmen mi ha consigliato di evitarlo, di respingerlo, a qualsiasi costo: << Non può trattarti come gli pare e piace. Deve imparare a rispettarti, e tu a farti rispettare da lui. Mantieni le distanze. >> Mi ha detto.
Magari fosse così semplice...
Prendo posto sull'aereo; spero che decolli e atterri subito. Potrò anche averlo presso tre volte, ma ho sempre paura che possa succedere qualcosa. Poggio la testa allo schienale, metto le cuffiette e chiudo gli occhi, con la speranza che quando li aprirò, saremo già a Cambridge.
Una hostess mi sveglia con delicatezza, << Signorina, allacci la cintura, stiamo per atterrare. >> Annuisco e l'allaccio.
Per fortuna non ci sono state complicazioni per tutto il viaggio: la mia paura più grande, sono le turbolenze. Ma l'idea che l'aereo possa cadere, mi terrorizza più di tutto.
Grazie al cielo, tutte le volte che l'ho preso, non è successo...
Recupero le mie valige, e mi metto a cercare un taxi. È tutto come il giorno in cui sono arrivata.
Vedo arrivare un taxi, alzo una mano per fermarlo, ma prosegue, << Hei! Non mi hai visto?! >> Strillo, le persone si girano a guardarmi.
Mezz'ora dopo, sono riuscita finalmente a prendere un taxi, e ora sono davanti alla stanza del mio dormitorio. La porta è chiusa, e prima di entrare tiro un forte sospiro.
Devo farmi forza e affrontare tutto.
<< Ciao. >>
Mi volto, e rimango sorpresa nel vederla davanti a me; credevo non mi avrebbe più rivolto la parola.
<< Catherine... Ciao. >> Dico.
Per un po' restiamo in silenzio, ma poi arriva Maggie. << Emily ma che fine hai fatto? Sei sparita. >>
<< Sono tornata a casa per un po'. >> Dico posando lo sguardo sulla mia ex compagna di stanza.
Maggie annuisce comprensiva.
<< Okay, allora visto che sei tornata, ti va di andare a prendere qualcosa da bere? >> Chiede.
<< Adesso? >>
Annuisce. << Con voi? >>
Sorride. << Si Emily. Ma cosa ti succede? >>
Prendo aria nei polmoni e la caccio fuori. Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Scuoto la testa. << Scusa Maggie ma sono stanca e vorrei riposare... >>
Annuisce, mi saluta, e se ne va seguita da Catherine che non ha più aperto bocca e non mi ha rivolto la parola. Entro nella stanza, e sento un vuoto dentro.
Poso la valigia sul letto, e inizio a sistemare le mie cose.
Il mio cellulare squilla; lo prendo e leggo: un numero sconosciuto. Rispondo.
"Si chi è?"
"Sapevo che avresti risposto"
Che stronzo. "Drake sei tu?"
"Si sono io. Emily ti prego non riattaccare, voglio parlare. Possiamo vederci?"
Un dolore forte al petto, sento il mio cuore farsi in mille pezzi.
"Emily? Ricorda cosa ha detto Carmen. Ignoralo. Non può trattarti come gli pare e piace. Deve imparare a rispettarti." Mi dico in mente ripensando alle parole della mia amica.
Tiro un sospiro.
"No." Rispondo secca.
Dopo qualche secondo di silenzio, parla di nuovo, "Perché non rispondi alle mie chiamate?"
Che faccia tosta, ha anche il coraggio di chiedere...
"Non ci sono stata. Non potevo rispondere." È una bugia, avrei potuto rispondere eccome, ma non volevo.
Lo sento sospirare, e sento le lacrime salirmi agli occhi.
"Cosa? Dove sei stata?" Il suo tono sembra preoccupato.
"Che t'importa..."
"Emily ti prego..."
Sbuffo: "Sono tornata a casa mia, okay?!" Il mio tono di voce è piuttosto alto e irritato.
"Sei tornata?" La sua voce è dolce adesso.
"Proprio adesso."
"Possiamo vederci?" Chiede di nuovo, ma io di certo non mollo, adesso sono io che non voglio vederlo.
"No" Dico e attacco.
Continuo a sistemare le mie cose, sospiro nervosa.
Qualcuno bussa alla porta, << È aperto! >> Dico. Sento la porta aprirsi, mi volto a vedere chi è entrato...
<< Ti ho detto che non voglio ne' vederti, ne' sentirti. >>
<< Ti prego lasciami parlare. >> Dice mentre avanza verso di me; io indietreggio.
Si ferma, alza le mani. << Okay. Okay. Non mi avvicino. Però ti prego, ascoltami. >>
Sospiro, sbuffo e incrocio le braccia al petto. << Fa' in fretta, non ho tempo da perdere. >>
Guarda la mia valigia, poi me.
<< Perché sei andata via? >>
Lo guardo in cagnesco. << Cosa volevi dirmi? >>
<< Rispondi ti prego... >> Mi sta supplicando; posso vedere tristezza nei suoi occhi.
<< Continua per favore; avevi detto che volevi dirmi qualcosa. Sto aspettando. >> Non so come sia riuscita a trovare la forza per trattarlo così duramente.
D'altronde la forza o me la faccio venire, o dovrò soffrire.
Senza volerlo faccio un passo verso di lui, e mi ritrovo a prenderlo a pugni sul petto. Mi cinge in vita con una mano; mi ritraggo, ma non prima che mi abbia sfiorato il viso con l'altra.
Trattengo il respiro non appena le sue dita mi sfiorano. Chiudo gli occhi,
<< Emily, perché mi respingi... >> Abbassa lo sguardo mentre lo dice.
Improvvisamente vederlo in queste condizioni, mi fa sentire terribilmente in colpa.
Poso una mano sulla sua guancia, << Drake... Credo sia meglio che vada, sono stanca, e voglio riposare. >>
Annuisce, posa la mano sulla mia, poi con entrambe le mani mi prende il viso e mi bacia teneramente.
<< Non ti lascio scappare. Non mi arrendo. >> Dice ed esce dalla mia stanza lasciandomi in balia delle emozioni.
Sapevo che non sarei riuscita a resistergli.
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Ecco il nuovo capitolo. Finalmente l'ho terminato!Aggiornerò presto, intanto voi continuate a seguirmi e a leggere la storia.
Buona lettura!
Votate e commentate! 😘
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