161
Il mio cellulare squilla interrompendo il mio sonno. Questa mattina sono andata in giro con Carmen per i negozi, ed ero così stanca che non vedevo l'ora di mettermi a letto e riposare un po'.
Prendo il cellulare per vedere chi è che mi cerca.
"Pronto?"
"Emily sono Cat. Ti disturbo?"
Ma no...
"No. Ciao Cat. Come stai?"
"Tutto bene. Ascolta ti chiamo per dirti che qualche giorno fa Drake è venuto a cercarti qui, e non trovandoti ha chiesto a me dove fossi... Avrei voluto non dirglielo ma..."
Sospiro: "Lo so Cat, l'ho incontrato tre giorni fa..."
Resta per qualche secondo in silenzio, poi riprende a parlare: "Cosa?"
"Si, è venuto a cercarmi."
"E cosa ti ha detto?"
Sospiro. Pensare a quel giorno mi fa stare male.
"Scusa Cat, ma non mi va di parlarne. Ci sentiamo, okay?"
"Okay."
Riattacchiamo.
Mi alzo dal letto e decido di fare una doccia per rilassarmi un po'.
Mia madre e Raf non sono in casa, quindi ho tutto il bagno per me, e ne approfitto per stare un po' più di tempo sotto la doccia.
Un'ora dopo, quando esco, ho la pelle di una persona anziana.
Questo mi fa ridere.
Torno in camera mia con un asciugamano avvolta attorno al mio corpo, mi asciugo per bene e mi vesto.
Ho voglia di fare due passi.
Indosso un jeans, una maglia nera con lo scollo a V e gli stivali neri da sotto.
Prendo la giacca, la borsa ed esco.
Sto passeggiando; senza rendermene conto passo davanti casa di Brandon. Quando penso a lui, mi vengono i brividi. Per colpa sua, la mia storia con Drake stava per finire, anche se alla fine è finita lo stesso...
Per tutti questi mesi ho evitato di passare di qui, e per fortuna non l'ho mai incontrato...
Urto contro qualcuno; e quando mi volto, la prima cosa che mi viene in mente di fare, è scappare.
Ma poi mi sento afferrare per un braccio, allora mi volto di scatto e gli mollo un ceffone.
<< Cosa vuoi porco! Dovresti essere in galera per ciò che mi hai fatto! >> Sbotto, cerco di non mostrarmi impaurita, ma il mio tono di voce mi inganna. Infatti mi si strozza la voce.
<< Hai paura? >> Dice divertito.
Rido nervosa, << Paura? Di te? Mi ripugni soltanto. No. Non ho paura di te. >> E invece si, sono terrorizzata.
<< Vuoi dire che non ti è piaciuto andare a letto con me? >>
Sfilo il braccio dalla sua presa e prendo le distanze.
<< Vuoi scherzare? >>
<< Io avrei continuato se solo non fossi scappata quella mattina... >> Dice avvicinandosi a me, e io indietreggio.
<< Si. A violentarmi brutto stronzo! >>
Mi sfiora la guancia e a me viene la nausea, << Ma mi amavi... >>
Roba da non credere!
Annuisco. << Si, è vero. Io ti amavo, ma ti ricordo che mi hai tradita. >>
Ride sfacciatamente: << Cosa vuoi che sia... >>
Sospiro, inarco un sopracciglio, incrocio le braccia al petto.
<< Ma a te importa solo di te stesso? >> Dico.
<< Perché dovrei preoccuparmi degli altri. >>
Scuoto la testa e rido incredula alle sue parole. Solo adesso, sentendolo parlare in questo modo, mi rendo conto che non conoscevo realmente Brandon.
<< Vieni con me? >> Dice prendendomi il braccio, lo tiro subito via, << Neanche per sogno. >> Sbotto.
<< Guarda che tu sei venuta qui, non di certo io... >>
Scuoto la testa: << Mi sono trovata qui per caso, non avevo alcuna intenzione di incontrare te. >>
Mi tira per un braccio: << Ora sei
qui... >>
Tiro di nuovo il braccio, ma lui mi afferra per la vita attirandomi a se'.
Cerco di scappare, colpendolo con pugni sul petto, ma lui non molla la presa.
Chiudo gli occhi.
Improvvisamente, mi sento tirare da dietro e un forte colpo, quando riapro gli occhi, vedo Brandon cadere a terra con il labbro sanguinante.
Sputa il sangue a terra e guarda furioso chi mi sta davanti, e solo quando guardo bene, mi rendo conto che è Drake.
Rimango ferma dietro di lui, mentre Brandon si alza e se ne va.
Drake sta per voltarsi verso di me, allora mi volto di spalle, mentre delle lacrime cominciano a scorrermi sul viso.
Mi prende per la vita, e mi fa poggiare la schiena contro il suo petto.
<< Stai bene? >> Sussurra al mio orecchio. Un brivido attraversa il mio intero corpo.
<< Si. Sto bene. >> Rispondo fredda.
Non mi volto, continuo a stargli di spalle; questa situazione è davvero imbarazzante.
In fretta mi stacco da lui e corro verso casa.
Mi chiudo in camera mia, mi butto sul letto e tento di trattenere le lacrime perché non voglio piangere. Non più...
Metto di nuovo le cuffiette alle orecchie; l'altro giorno ha funzionato. La musica mi calma.
Ascolto: Big Girls Don't Cry di Fergie.
<< Tesoro. Sei a casa... >> Mia madre entra in camera.
Mi metto a sedere e tolgo le cuffie dalle orecchie.
Come mai sono già tornati? È passata solo un'ora da quando sono usciti, in genere quando decidono di uscire, la sera tornano tardi.
<< Siamo tornati prima perché Raf non si sente molto bene. >>
<< Cos'ha? >> Chiedo preoccupata.
Mia madre mi dice di non preoccuparmi perché probabilmente ha la febbre.
<< Vado da lui. Sono giù se ti serve qualcosa. >> Annuisco e la guardo uscire fuori e chiudere la porta.
Metto di nuovo le cuffie e mi sdraio a pancia in su e fissando il soffitto.
Mezz'ora dopo decido di scendere per vedere Raf come sta.
<< Allora? >> Chiedo entrando in salotto.
<< 38 e mezzo di febbre. >> Dice mia madre mentre sistema il termometro nel suo astuccio e posandolo in un cassetto della parete attrezzata.
<< Cavolo. Ma come l'hai presa? >> Chiedo a Raf sedendomi sul divano.
Scuote la testa e tossisce. << Non lo so, l'ho presa e basta. >>
<< Anche la tosse, sei messo male vecchio mio. >> Lo prendo in giro.
Finge un sorriso, << Ti ringrazio. >>
Rido, << Non ce di che. >>
Accedo la TV e cerco un film da guardare tutti insieme.
<<Qualche programma televisivo
no? >>
Scuoto la testa. << No. Lo sai che li odio. >> Dico continuando a fissare lo schermo e a cambiare canale.
<< Allora guardiamoci un film... >> Dice sconfitto.
Mia madre si sistema accanto a me e mi abbraccia.
<< Stai bene? >> Chiede.
Quanto detesto questa domanda.
Accenno a un sorriso e annuisco.
Cara mamma, va tutto male.
Sai? È tornato Drake, oggi l'ho rivisto per la seconda volta dopo quasi un anno.
Va tutto male. Però va bene...
Due ore dopo, il film è finito, e mia madre e Raf sono andati a letto; a me tocca mettere tutto in ordine: Raf ha voluto i Pop corn.
Ha detto: "Se devo guardare un film, voglio i Pop corn."
Lo ha fatto di proposito, perché lui voleva guardare un altra cosa, e invece l'ho costretto a guardare il film.
Infatti ha voluto che li preparassi io e non mia madre che si era offerta di prepararli.
Sto sistemando in cucina, quando qualcuno bussa violentemente alla porta.
<< Emily! Piccola! Amore mio apri! >> Sento urlare.
Corro ad aprire per evitare che svegli mia madre e Raf.
<< Drake... >> Lo guardo sconvolta.
Ha gli occhi arrossati, il volto bagnato, e i capelli fuori posto.
Ma è ubriaco!
<< Piccola. >> Mi prende le mani e io le tiro via.
Mi acciglio; << Non hai diritto di chiamarmi così. Non più. >>
Scuote la testa, << Non dire così... >>
Fa un passo verso di me barcollando.
Esco chiudendo la porta: mi ritrovo intrappolata con le spalle alla porta e Drake in piedi davanti a me, a un soffio dal mio viso. Respiro a fatica.
Mi prende le mani e tenta di abbracciarmi, ma lo spintono: << Non toccarmi! Sei ubriaco! >>
Si avvicina: << Non è vero... >>
<< Vieni con me. >> Mi prende per un braccio e mi trascina via con lui.
<< Lasciami andare! >>
<< Voglio parlare, vieni con me. >>
Tiro via il braccio.
<< Va' al diavolo Drake! >>
<< Cazzo! >> Sbraita.
<< Voglio parlare, solo parlare. >>
Lo guardo furiosa, mi guarda intensamente, e cedo. Sospiro.
<< Vieni. Andiamo a parlare in un posto dove nessuno può disturbarci. >>
Dice, mi prende per mano e la tiro di nuovo via, alza le mani, << Scusa. >>
Dopo venti minuti di cammino a piedi, in un silenzio imbarazzante, arriviamo in un Hotel.
<< Che ci facciamo qui? >> Chiedo guardando la grande struttura davanti a noi.
<< Parlare, solo questo. >>
<< Potevamo parlare in qualsiasi altro posto... >> Dico seccata. Perché siamo dovuti venire in questo Hotel per parlare?
<< Sono molto stanco Emily... >>
Rido nervosa: << Certo. Sei
ubriaco. >>
In silenzio entriamo in ascensore, e sempre in silenzio arriviamo davanti una porta di una camera.
La apre ed entriamo.
Mi guardo intorno. Mi stringo nelle spalle. << È qui che dormi? >> Chiedo.
Annuisce.
<< Perché non sei andato da Bob? >>
Fa spallucce, << Non mi andava. >>
Scuoto la testa e incrocio le braccia al petto, << No, sei vigliacco. Hai paura che ti mandi a fanculo per come ti sei comportato... >> Ringhio.
Sospira. Abbassa gli occhi.
<< Forse è vero... >> Sibila.
<< Sei uno stronzo! Ti odio! >> Urlo e mi avvio alla porta.
<< Ti amo ancora... >> Mi blocco all'istante. Scoppio in lacrime.
Si avvicina a me lentamente, mi prende per le spalle e mi fa voltare; mi prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime con i pollici, poi mi carezza la guancia.
È a un soffio dalle mie labbra. Il cuore mi batte all'impazzata.
<< Una volta mi hai detto che a volte bisogna saper lasciare andare le persone che si amano. >> Dice con voce rotta.
<< Allora significa che non mi hai mai amata. >>
Scuote la testa, << No. Non è vero. >>
<< Emily... io, ti amo. Dopo tutto questo tempo ti amo ancora. Non ho mai smesso di amarti. >>
Gli do uno schiaffo; lui non reagisce.
Comincio a colpirlo al petto; mi prende per i polsi: << Se mi amavi non... >> Vengo interrotta dalle sue labbra che si posano sulle mie.
Infila la lingua senza chiedermi il permesso, mi tiene per la vita con una mano e l'altra dietro la nuca per tenermi più vicino a lui.
Mi bacia con passione, e io mi abbandono a quel bacio.
Continuandomi a baciare, mi solleva da terra, e io avvolgo le gambe attorno ai suoi fianchi.
Mi adagia sul letto, mi sfiora ovunque, e il mio corpo freme sotto il suo tocco.
Mi sfila i jeans e io gli sfilo la maglietta.
Si fa spazio tra le mie gambe, e si sbottona i pantaloni.
Gli passo le mani tra i capelli e lui geme; gli sfioro la schiena nuda e lui mi sfila la maglia.
Siamo completamente nudi: continua a baciarmi con foga, e il mio corpo va in fiamme, riesco a sentire quanto anche lui sia eccitato.
Mi sfila le mutandine si infila il preservativo e subito lo sento dentro.
Fremito, curvo la schiena mentre si spinge dentro di me.
Mi bacia sul collo, sulle spalle, e io mugolo di piacere.
<< Ti amo cazzo. Perché non mi credi. >> Boccheggia mentre continua a spingersi dentro di me e mi guarda dritto negli occhi.
Delle lacrime mi salgono agli occhi.
Tante, tante volte ho sognato tutto questo, e ora non mi sembra vero.
--------------------------------------------------------------------------------------------
Ma quanto li amate da 1 a 10?
😁
Spero che vi sia piaciuto! Buona lettura.. ❤️
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro