CAPITOLO 43
<<Sono ventiquattro ore che aspettiamo..>> sbuffò Sara <<Probabilmente non lo chiameranno!>>
<<Vogliono l'aiuto di qualcuno. Se non l'hanno avuto da me e da Jonas significa che manca solo Lucas.>>
<<Ma perché chiedere a voi due? Vogliono proprio voi, quindi perché voi dovreste aiutarli?>> mi guardarono tutti.
<<Ha ragione>> fece Lucas <<Insomma, è stupido no?>>
<<Può darsi che per noi sia stupido ma non dimentichiamoci che sono dei sociopatici malati che ci hanno rapiti e che "giocano" con noi. Perché inviare degli abiti? E perché distruggere quello di Annie? Insomma ragazzi, capite? La situazione è assurda, quindi possibilmente è un altro modo per mandarci in confusione ancora di più.>>
Noel aveva ragione. La situazione era già tragica di per se e restare a fissare un cellulare per un giorno intero non era una soluzione, ma un modo per dargli ancora più vantaggio.
<<Loro sanno che stiamo aspettando la telefonata?>> disse Sara.
<<Questo è certo!>> disse Noel <<La domanda è: Chi di voi li sta aiutando?>>
<<Come ti permetti? Dubiti di noi?! Siamo stati rapiti esattamente come te e ognuno di noi ha ricevuto minacce e ha avuto parecchi problemi!>>
<<E poi chi ci dice che non sei tu che li aiuta?>> fece, alla fine, Jonas.
<<Ah, ti sei svegliato?>>
<<Non giocare con me Noel, non te lo consiglio..>>
<<Ho già giocato con te, ma non lo farei mai se c'è anche la mia vita nel mezzo.>> fece una smorfia e spense la sigaretta dentro un bicchiere di plastica pieno d'acqua.
<<Potreste comprarlo un portacenere>> osservò.
<<Portacenere a parte, il ballo è domani!>>
<<Tu, a questo punto, indosserai l'abito bianco no?>> chiese Jonas.
<<Certo che sì. Quello è irrecuperabile!>>
Noel scoppiò a ridere <<Tu, Jonas Martin, vai al ballo di fine anno?>>
<<C'è qualche motivo per cui non dovrei?>>
<<No, no. È solo che.. Non ti faccio tipo da abiti eleganti, insomma.>>
<<Ti dirò di più Noel:>> dissi spedita <<Fa anche un gran bel figurone!>>
Noel sembrò irritato dal mio intervento, invece Jonas venne da me e mi baciò dolcemente.
<<Mi pare di capire che tu non verrai..>> disse Sara a Noel.
<<Magari ci faccio un salto.>> fece spallucce, uscendo dalla stanza.
<<Perché nessuno saluta quando se ne va?>> mi lamentai.
Il giorno pre ballo di fine anno volevamo godercelo nel migliore dei modi. La mattina era ormai passata ma avevamo ancora mezza giornata per sistemare gli umori. I nostri fidanzati, come regalo di transito dalla seconda alla terza, decisero di regalarci qualche ora alle terme.
<<Vi ho già detto che siete fantastici?>> disse sognante Sara.
<<Non potevo trovare fidanzata più ruffiana..>> la canzonò scherzosamente Lucas.
<<La mia è più timida, ma sono sicura che mi ringrazierà stasera>> disse Jonas. Gli tirai un ceffone delicato sulla nuca e lui fece finta di farsi male, ridendo dolcemente.
Arrivammo alla Spa e recuperammo i borsoni dal cofano. Jonas si offrì di portare il mio e io gli stampai un bacio dolce sul naso.
<<Buongiorno>> ci accolse una ragazza mora, alta e ben vestita <<Martin, giusto?>>
<<Si>> confermò Jonas.
<<Bene. In fondo a destra trovate gli spogliatoi femminili, mentre a sinistra quelli maschili. Il percorso inizierà fra venti minuti e alla fine vi verrà offerto un analcolico più Macedonia e dolci assortiti dallo staff. Buon relax>> ci sorrise e noi la ringraziammo sorridendo.
Entrammo negli spogliatoi e ci affrettammo a mettere il costume da bagno e a piegare bene i vestiti dentro al borsone. Legammo i capelli in uno chignon scombinato e uscimmo fuori per aspettare i ragazzi.
<<Finalmente!>> fecero.
<<Ma se siamo uscite subito!>> obiettammo.
Ci dirigemmo nella nostra prima tappa per il rilassamento dei sensi: la sauna.
Odiavo il caldo e stare lì dentro mi fece venire la claustrofobia già da subito. All'inizio fu piacevole ma durò poco.
Usciti da lì ci aspettava la doccia solare. Ci voleva proprio, anche perché stava arrivando l'estate e un po' di abbronzatura anticipata non faceva mai male.
Uscimmo di lì tutti un po' più belli.
<<Amore mio, ti stai divertendo?>> mi chiese Jonas.
<<Sei fantastico!>> mi limitai a dire.
Dopo la doccia solare era arrivato, finalmente, il momento idro-massaggio. Ogni coppia aveva la sua vasca e questo fece sorridere tutti.
<<Vieni qui.>> mi incitò il mio fidanzato.
Mi avvicinai a lui e senza dare troppo nell'occhio iniziai a baciargli il collo e ad accarezzarlo lì.
<<Non provocarmi perché ti prendo anche qui davanti a tutti.>> mi sussurrò all'orecchio.
<<L'unica cosa che prenderesti è una multa per atti osceni in luogo pubblico.>>
<<Tecnicamente non è un luogo pubblico questo.>> sorrise.
<<No.>>
Mise una mano sotto il mio sedere e accompagnò le mie gambe intorno alla sua vita. Iniziai a sentire sempre più contatto lì in basso e sorrisi imbarazzata e eccitata allo stesso tempo.
<<Non se ne accorgerà nessuno..>>
<<Adesso sembri un maniaco sessuale.>> Risi <<Stasera avrai molto di più che una sveltina qui.>> gli feci l'occhiolino e mi allontanai.
Quando finirono le due ore, dei ragazzi ci fecero accomodare su dei lettini per massaggi. Jonas guardava un po' infastidito il ragazzo muscoloso e biondo che mi accarezzava la schiena ma io gli sorridevo, rassicurante. Le uniche mani che volevo addosso erano le sue.
<<Che facciamo adesso?>> disse Sara mentre ritornavamo negli spogliatoi.
<<Andiamo a mangiare, no?>>
<<Pensi sempre a mangiare tu!>>
Entrammo dentro gli spogliatoi e io finii solo dopo aver girato l'angolo di guardare torva Jonas.
<<Dove sono i borsoni?>>
<<Forse li hanno spostati. Vado a chiedere.>> feci per uscire ma notai qualcosa sotto la panca. C'eravamo solo noi due là dentro e non c'erano altri borsoni in giro. Andai a controllare la sotto e...
<<Merda!>>
<<Che c'è?>>
Spostai i borsoni da là sotto e presi pure il pezzo di stoffa del mio ormai-rotto vestito per il ballo.
<<Ma come c'è finito qui?>>
<<C'è un bigliettino, prendilo.>>
"PER QUESTO LA PAGHERETE."
<<Credevo fossero stati loro a distruggerlo!>>
<<Usciamo da qua!>>
Corremmo fuori, dove i nostri fidanzati già ci aspettavano.
<<Che succede?>> chiese Jonas.
Gli passai il biglietto e gli mostrai il pezzo di stoffa.
<<Non siamo più al sicuro da nessuna parte. Dobbiamo sistemare questa faccenda una volta per tutte.>>
<<Non sono stati loro a distruggere il vestito?>> fece Lucas.
<<Io pensavo di sì ma, evidentemente, mi sbagliavo.>>
<<Chiama Noel>> mi chiese Jonas <<Digli che stasera ci vediamo tutti a casa di mio padre, è l'unico posto in cui possiamo parlare tranquillamente.>>
Annuii e chiamai.
<<Annie?>>
<<Ciao. È successo ancora.>>
<<Questa situazione è assurda.>>
<<Jonas mi ha chiesto di dirti che ci vediamo stasera a casa di suo padre. Adesso ti mando l'indirizzo ok?>>
<<Va bene, Annie. A stasera.>>
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