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CAPITOLO 41

Mi svegliai di colpo, sudata e spaventata.
Aprendo bene gli occhi mi accorsi che era ancora notte e toccai vicino a me perché non vedevo Jonas con quel buio. Lui era lì, accanto a me.
Sospirai.
Fra due giorni esatti ci sarebbe stato il ballo di fine anno e ancora non riuscivo a capire perché il terzo vestito fosse indirizzato proprio ad Eleonora.
Se lei avesse ricevuto minacce sarebbe corsa dalla polizia. Si spaventava facilmente, quindi mi sembrava impossibile che una voce del genere non era già girata a scuola.
Questo secondo anno stava finendo e, anche se non lo avevo immaginato in quel modo, era stato comunque tempo speso bene. A scuola avevo ottimi voti, avevo trovato un ottima amica che amava il migliore amico dell'uomo che amavo io.

Era perfetto, rapimenti, morti e minacce a parte.

Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra. Jonas aveva il sonno profondo quindi non mi sentì. Digitai il numero di Eleonora sul mio cellulare e poi lo cancellai. Feci parecchie volte la stessa cosa, come una sequenza infinita. Alla fine, con un coraggio che mi meravigliai di avere, pigiai il tasto verde e aspettai. Ero consapevole dell'orario, ma era Sabato sera e sicuramente lei e le sue nuove amiche "fighe" erano ancora in giro a far festa.
<<Pronto?>> rispose dopo un po'.
<<Ehm.. Ciao sono..>>
<<Annie.>>
<<Si. Scusa per l'orario ma devo per forza chiederti una cosa.>>
<<Vuoi sapere del vestito, giusto?>>
<<Possiamo vederci domani?>>
<<Domani mattina torno a casa mia, in Svizzera. Possiamo vederci adesso se vuoi.>>
<<In Svizzera? Ma..il ballo?>>
<<Non ci vengo a quello stupido ballo!>> rispose bruscamente. <<Vuoi vedermi o no?>>
<<Certo, arrivo subito.>> riattaccai e iniziai a cercare i miei vestiti cercando di combattere il buio con la luce del display del mio cellulare.
<<Annie...>> biascicò Jonas.
<<Tesoro..>> risposi sussurrando.
<<Che stai facendo?>>
<<Devo andare da Eleonora. Torno subito ok?>>
<<Ma che ora è?>>
<<Le cinque del mattino>>
<<Mi vesto, vengo con te. Dammi solo due minuti ok?>>
<<No. Resta qui, per favore. Non mi racconterà tutto quello che deve raccontarmi se mi presenterò con te.>>
<<Chiedi almeno a Sara di farti compagnia. Non voglio che vai da sola, Annie.>> mi canzonò.
Rimasi qualche minuto a pensare e poi capii che, in fondo, aveva ragione. Sara, per Eleonora, non sarebbe stato un problema.
La costrinsi a svegliarsi e lei fra un farfuglio e una brutta parola si vestì. Riusciva sempre ad essere impeccabile anche con la tuta per la palestra addosso.

<<Cosa ti fa credere che ti dirà tutta la verità?>> disse Sara mentre ci recavamo da Eleonora.
<<Un buon presentimento?>> risposi, sarcastica.
<<Andiamo, Annie, non ti aspettare che ti dirà tutto. Se c'è una cosa che ho imparato da queste parti è che la gente inizia a raccontare le cose ma, in realtà, non finisce mai.>>
Arrivammo davanti casa di Eleonora e le altre. Voci di corridoio dicevano che le nerd in rosa si era sciolte e che Eleonora ormai faceva tutto ciò che diceva Guenn, ma ne avrei voluto avere conferma almeno.
Bussammo un paio di volte, poi venne ad aprirci e ci fece accomodare.
La seguimmo in silenzio fino al salotto e ci accomodammo sul divano.
Inviai un sms a Jonas : "Tutto bene, siamo qui" e mi concentrai su Eleonora.
<<Avete apportato parecchi cambiamenti qui..>> notò Sara guardandosi intorno.
Non ci avevo nemmeno fatto caso, i muri non erano più rosa e non c'erano più le tazzine da the rosa sul tavolino bianco con i piedi rosa. Era strano quel posto senza tutto quel...rosa.
<<Già. Cosa volete sapere?>> arrivò subito al dunque.
<<Chi manda quei vestiti!>> fece bruscamente Sara.
<<Vi ho già detto che non lo so. Il bigliettino era anonimo, io ho solo obbedito e sono venuta a prenderlo.>>
<<Se hai obbedito così velocemente significa che sapevi già con chi avevi a che fare, oppure avresti pensato ad uno scherzo da parte nostra no?>> risposi io, facendo cenno a Sara di calmarsi.
<<All'inizio ho pensato proprio questo e non sono venuta a ritirarlo, poi è arrivato un avvertimento anziché un semplice bigliettino e quindi mi sono scherata completamente dalla parte di Guenn per avere protezione.>>
<<Protezione? Pensavi che noi ti avremmo fatto del male?>>
<<Conosciamo tutti il passato di Jonas e Lucas...poi c'è anche Noel Roman nel mezzo e..non mi piace quel tipo.>> si bloccò come a non voler più parlare e poi sospirò <<Comunque un giorno, per caso, ho sentito Jonas parlare al cellulare con qualcuno. Gli chiedeva che cosa dovevate fare con quegli abiti e gli diceva che non l'avreste indossati. Urlava poi si calmava e sembrava avere paura. Ma non aveva paura per se stesso, lui girava ogni suo discorso su di te Annie. Gli diceva di lasciarti stare e di prendersela solo con lui. Quando si è accorto di non essere solo nell'aula di letteratura inglese è uscito di corsa e io ho metabolizzato. Non eravate voi e mi è preso il panico, quindi sono venuta a prendere l'abito ma non potevo dirvi altro.>>
<<Jonas chiedeva a qualcuno di lasciarmi stare?>> la guardai come ad obbligarla a parlare.
<<Adesso non è importante questo>> fece Sara alzandosi <<Non puoi non venire al ballo, lo sai vero? Noi abbiamo preso in considerazione l'idea di non indossare quegli abiti e lo stesso giorno abbiamo dovuto cambiare camera e serratura. Devi venire a quel ballo.>>
<<Non posso.>> iniziò a piangere <<Che vogliono da me? Perché devono prendere di mira me?>>
<<Se non lo sai tu non vedo come possiamo saperlo noi..>>
<<Davvero, Ele, devi venire a quel ballo.>>
<<Non ci sarei venuta lo stesso, ragazze. Le nerd non mi rivolgono la parola, con voi ho rovinato tutto e Guenn...è solo una gran puttana.>>
Non volevo dire qualcosa come "Te lo avevo detto" in quel situazione ma non potevo, così decisi di fare l'unica cosa che avrebbe messo d'accordo tutti.
<<Andremo insieme. Jonas ha ragione, non ci toccheranno davanti a tutte quelle persone e noi non resteremo mai da sole.>> presi la mano di Sara e porsi l'altra a Eleonora che, dopo essersi asciugata l'ennesima lacrima, la prese e mi sorrise. Sara era titubante ma fece lo stesso.
Uscimmo da quella casa con molti dubbi, ma con un amica ritrovata. Nonostante tutto io volevo bene ad Eleonora e alle altre.

<<Chi si vede!>>
Iniziai a pensare che Noel non avesse una casa in cui vivere la notte.
<<Che ci fai tu qui?>> fece Sara.
<<Ero abituato ad incontrarne una per volta la notte, ma incontrarvi addirittura insieme è...come dire...WOW.>>
<<Una alla volta?>> guardai Sara.
<<Tu lo incontravi di notte?>> rispose lei.
<<Io lo incontravo per caso, ma mi pare di capire che tu lo incontri di proposito!>> le urlai.
<<Qualche volta>> sbuffò.
<<E Lucas?>>
<<Non faccio nulla di male! Parliamo, niente di più.>>
Noel scoppiò in una fragorosa risata.
<<Siete una forza!>> rise ancora <<Giuro, vi adoro.>>
<<Sei ubriaco?>>
<<Che ti importa?>> mi rispose.
<<Niente. Non mi importa, ma torna a casa ok?>>
<<Non posso guidare in queste condizioni, non vedi?>> mi guardò dritto negli occhi ma parlò con Sara <<Sara, cara mia, mi accompagneresti a casa?>>
<<Andiamo>> fece lei.
<<Come? Non posso tornare senza di te in camera. Faranno delle domande e io come posso dirgli di averti lasciata andare da sola con Noel?>>
<<Adesso è una brutta cosa rimanere da sola con me?>> fece lui offeso.
<<Non volevo dire questo ma..>> lasciai stare lui e mi concentrai su Sara <<Stai con Lucas e lui ti ama, non andare con lui o lo andrò a dire al tuo ragazzo.>>
<<Io non tradisco Lucas, aiuto un amico.>>
Le sue parole mi sembravano una colossale presa in giro così, senza pensarci ovviamente, dissi la prima stupidaggine che mi passò per la testa:
<<Vieni da noi. Puoi dormire nel sacco a pelo e più tardi te ne tornerai a casa, magari accompagnato da uno dei nostri fidanzati.>>
Jonas sarebbe andato su tutte le furie per questa cosa, ma almeno avrei evitato a Sara di fare stronzate.
<<Facciamo un pigiama party?>> fece lui.
<<Annie, sai che non è una buona idea.>>
<<Quindi è una buona idea andare da sola con lui?>>
<<Sei gelosa?>> biascicò lui.
<<Perché dovrei?>> risposi io.
<<Non lo so, forse perché hai appena scoperto che non sei stata l'unica con cui parlavo la notte?!>> rise.
<<Non mi importa con chi parli la notte, voglio solo che la mia amica non faccia cazzate spinta da te e dai tuoi brutti vizi.>>
<<Mi fa male il cuore..>> mi prese in giro ma lo ignorai.
Trascinai entrambi fino alla nostra stanza e quando entrammo, per mia fortuna, Jonas e Lucas dormivano. Sistemai il sacco a pelo per terra e bisbigliai a Noel di dormire. Il tutto là dentro aveva dell'assurdo ma sentivo comunque di aver fatto la cosa giusta.
<<Buonanotte ragazze>> disse.
<<Notte.>> feci io.
<<Notte.>> fece lei.

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