Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 40

Io e Jonas avevamo avuto molte incomprensioni e fin troppi problemi per pensare a cose piacevoli, ma si avvicinava il ballo di fine anno e tutti a scuola non vedevano l'ora.
<<Come facciamo con il ballo?>> chiesi.
Ne Jonas, ne Lucas, ne Sara seppero rispondere alla mia domanda.
<<Ragazzi, so che è l'ultimo pensiero di tutti ultimamente ma avete letto le parole in quel bigliettino no? Io preferisco obbedire.>> ammisi.
<<Obbedire?>> fece Sara <<Davvero?>>
<<Non volevi altro che indossare quell'abito no? Sei costretta a farlo, quindi indossalo e basta!>> urlai.
<<No>> Jonas scattò in piedi <<Non li indosserete.>>
<<Come scusa?>>
<<Non indosserete quegli abiti!>>
<<Ma...>>
<<Fidatevi di me, per favore..>>
Fidarsi...aveva poco valore quella parola negli ultimi tempi.
<<E se ci succede qualcosa? E se ci rapiscono di nuovo per uno stupido vestito?>> urlò Sara.
<<Pensateci ragazze, a quel ballo ci saranno tutti gli studenti del campus, tutti gli insegnati e anche alcuni genitori...pensate davvero che qualcuno potrebbe farci del male davanti a tutte quelle persone?>>
<<Allora perché fare tutto questo? E per chi è il terzo abito?>>
*toc toc* sobbalzammo al quel rumore.
<<Stanno bussando, apri no?>> fece Lucas.
Jonas aprì e restammo tutti a bocca aperta.
<<Ciao...ehm...mi hanno detto che avete qualcosa per me.>>
<<Qualcosa per te?>>
Eleonora fece qualche passo in avanti e sorrise educatamente.
<<Si, il mio abito per il ballo.>>
<<COME?!>> urlammo io, Sara, Jonas e Lucas all'unisono.
<<Volete darmi il mio abito o no?>>
<<Si>> risposi io <<Ma posso sapere chi li ha mandati?>>
<<A dire il vero...non lo so nemmeno io. Non ho idea di chi mi abbia voluto fare questo regalo, ne perché lo hanno mandato proprio a voi. Però vorrei vederlo...>>
Presi l'abito, incerta se credere alle sue parole o meno, e glielo porsi. Eleonora si illuminò in volto per la bellezza di quel vestito che aveva troppo da nascondere e fece per andare via, ma la fermai.
<<Dimmi chi ti ha detto di venire qui a ritirare l'abito, almeno questo... Per favore..>>
Lei esitò un po' e poi decise di mentire:
<<Ho ricevuto un biglietto anonimo in cui c'era scritto di venire qui a ritirare il mio regalo..>>
<<Ed è il primo bigliettino anonimo che ricevi?>> chiese Jonas.
<<Si.>> confermò Eleonora e andò via.
<<Non ci sto capendo più nulla!>> sbuffai.
<<Pensate che lei sappia qualcosa?>> chiese Sara.
<<Non lo so, ma se il terzo vestito è suo significa che è dentro esattamente come noi.>> rispose Lucas.
<<Non sta prendendo una buona piega questa storia..>>

I giorni volarono e l'ultimo compito in classe andò meglio del previsto. Pensavo e ripensavo al vestito che avevo in camera e alle parole del mio ragazzo... Fidarsi o non fidarsi?
Non avevo paura, perché lui era lì vicino a me, ma sapevo di cosa erano capaci quelle persone e non avrei mai voluto finire di nuovo tra le loro grinfie. Mentre tornavo in stanza quel giorno incontrai Noel, che però non mi rivolse la parola. Fra noi si era creato un bel rapporto, c'era una bella amicizia, quindi mi sembrò strano il suo atteggiamento.
<<Hey!>> lo chiamai.
Noel si girò verso di me come per sbaglio e poi tornò sui suoi passi.

"Che strano.."

Una volta tornata in camera mi resi conto di avere una fame da lupi, così chiamai il mio fidanzato:
<<Annie!>> rispose.
<<Hey, mi chiedevo se avessi voglia di pranzare insieme a me.>>
<<Certo, ti vengo a prendere fra venti minuti va bene? Prima devo passare da mio padre.>>
Che strano, era la prima volta che glielo sentivo nominare.
<<Va bene, a dopo.>> riattaccai.
Chissà che tipo era suo padre. Chissà che rapporto avevano anni dopo il brutto episodio di sua sorella e Scott... Le domande erano tante ma la fame era più forte.
Tolsi gli abiti della mattina e indossai un paio di jeans stretti, una camicetta rosa e un paio di stivaletti di camoscio. Sistemai i capelli col ferro per i boccoli e aggiunsi più mascara alle mie ciglia. In cinque minuti fui pronta.
Quando, finalmente, arrivò Jonas notai che non era da solo.
<<Ciao..>> dissi.
Dalla sua auto scese un uomo sulla quarantina, molto ben vestito e con un accento vagamente Italiano. Jonas si parò davanti a noi e ci presentò:
<<Papà lei è Annie, Annie lui è...papà>> sorrise imbarazzato.
<<Salve!>> sorrisi cercando di mettere tutti a loro agio <<È un piacere conoscerla Signor Martin!>>
<<Chiamami Robert.>> mi sorrise di conseguenza e continuò: <<Finalmente ti conosco. Jonas parla sempre bene di te.>>
Arrossì.
Salimmo in auto e ci dirigemmo in uno dei ristoranti preferiti di suo padre: "Da Luigi"
<<Qualcuno mi dice che lei è Italiano..?>>  chiesi.
<<Si, sono nato lì. In verità ci vivo tutt'ora e ogni tanto vengo a dare un occhiata ai miei figli.>>
I miei figli? Sua figlia...al campus? Guardai Jonas, che non ricambiò lo sguardo.
Annuii e iniziai a mangiare.
<<Cosa ti piacerebbe fare dopo il college? Spero che non finirai a far nulla come mio figlio.>> si lamentò.
<<Papà ti ho già detto che lavoro e vengo anche pagato bene.>> sbuffò.
<<A quanto ne so potresti essere uno spacciatore o un serial killer a dire il vero..>> scherzò, poi si rivolse a me: <<Quindi?>>
<<Beh, no. Io voglio lavorare.>> sorrisi imbarazzata anche io <<Mi piacerebbe diventare medico, o meglio, chirurgo.>> ammisi.
Jonas e suo padre mi guardarono esterrefatti, non si aspettavano una risposta del genere.
<<Che c'è?>> chiesi.
<<Non lo sapevo..>> fece Jonas.
Notai che dopo quell'affermazione si incupì, restando sulle sue tutta la sera.
La cena finì presto e riaccompagnammo suo padre in silenzio.
<<È stato davvero bello conoscerti e...grazie perché capisco che stare vicino al mio ragazzo non è facile.>> mi abbracciò e ricambiai annuendo.
Quando rientrai in auto Jonas mi guardò senza mettere a moto.
<<Annie..>>
<<Dimmi..>>
Mi prese la mano.
<<Mi sono reso conto di una cosa orribile..>>
<<Cosa?>>
<<Beh..non ci conosciamo. Ci frequentiamo da un anno ormai e ne abbiamo passate veramente tante insieme, però non abbiamo avuto la possibilità di viverci la nostra relazione come una coppia di ragazzi normali..>>
Ci pensavo spesso anch'io. Era vero che non ci conoscevamo bene come avremmo dovuto, però potevamo rimediare. Amavo davvero Jonas e mi faceva piacere sapere che gli importava conoscermi.
<<Beh, conosciamoci!>>
<<Piacere Jonas>> mi strinse la mano e io sorrisi.
<<Cosa fai nella vita, Jonas Martin?>> chiesi.
<<Mi occupo di auto e moto. In poche parole faccio il meccanico.>> rise, facendo ridere anche me <<E tu?>>
<<Vado a scuola, sogno di diventare un chirurgo ben pagato e rispettato e, nel tempo libero, vengo rapita.>> scherzai.
Jonas aveva un sorriso bellissimo e ridere insieme era proprio quel pezzo di puzzle che mancava per completare la nostra relazione.
<<Piatto preferito?>>
<<Mi piacciono le patatine fritte.>>
<<Jonas, questo non è un piatto.>> risi, rise anche lui.
<<Non ho un piatto preferito, credo..>>
<<Non ti credo, dai dimmelo!>>
<<No, davvero..non ho mai mangiato niente oltre alle patatine fritte o hamburger. Mia mamma non cucinava mai, era troppo impegnata...>>
<<Tua mamma e tuo papà hanno divorziato?>>
<<Mia mamma è morta due anni fa.>>
<<Mi...mi dispiace.>> lo abbracciai forte.
<<Papà non era l'uomo che è adesso e lei lo amava troppo. L'ha fatta ammalare lui!>> si arrabbiò a quel pensiero.
<<Perché dici cosi?>>
<<Perché dopo l'episodio di mia sorella e Scott io sono stato cacciato di casa e loro hanno iniziato a litigare ogni giorno perché mamma mi perdonò subito e mi pregava di tornare a casa. Lui non voleva e un giorno la picchiò perché stava parlando al telefono con me.. Era meschino e arrabbiato. Doveva prendersela con me, non con lei. Quando la mamma è morta, mia sorella diede la colpa a me e mio padre se ne lavò le mani. Lei si era ammalata per colpa sua!>>
<<Non c'è bisogno che ne parli se non ne hai voglia tesoro..>> lo rassicurai.
<<Invece si. Scusami Annie se non sono stato sempre sincero con te, se non ti ho saputa trattare come desideravi...io voglio essere migliore per te.>>
Lo baciai. Nient'altro.
Passammo la serata tra abbracci, baci e tanto, tantissimo, amore. Fu meraviglioso parlarci, conoscerci e sentirci finalmente e semplicemente due ragazzi innamorati.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro