CAPITOLO 30
Avevo paura.
Scott minacciava di farmi del male e io riuscivo solo a piangere. Ero esausta per via delle inutili lotte precedenti così feci l'unica cosa che potevo fare: arrendermi.
Il mio corpo cessò di dimenarsi e chiusi gli occhi. Scott in un primo momento si fermò insieme a me ma poi ricominciò a baciarmi e ansimare.
Sentivo le lacrime rigarmi le guance e mi obbligavo a non sputargli in volto. Non volevo subire violenze, né tanto meno farmi picchiare ma ero lì e non potevo scappare.
<<Sei bella quando ti arrendi..>> sussurrò al mio orecchio, facendomi indignare.
Mi sollevò la maglietta, fino ad arrivare al mio seno coperto dal reggiseno. Piangevo ma lui sembrava non farci nemmeno caso.
<<Voglio sentire il tuo sapore..>>
Ricordai Jonas e il suo modo meraviglioso di muovere la lingua su di me.. "Non voglio che lo faccia anche lui!"
<<Lasciami andare via..>> lo pregai.
<<No. Ti ho salvato la vita no? Il minimo che tu possa fare è farti scopare!>>
<<Voglio Jonas!>> mi portai subito le mani alla bocca. Non dovevo dirlo ad alta voce. Perché l'avevo detto?
Nei suoi occhi spuntò la rabbia, di nuovo.
<<Allora sei proprio testarda!>> mi colpì di nuovo. <<Devi smetterla di pensare a Jonas, piccola. Adesso sei mia. Sei solo mia.>>
Presi a martellare nervosamente le unghia sul letto e tra me e me mi ripetevo "prima o poi finirà".
Mi abbassò i jeans e Subito dopo pure le mutandine.
Mi guardò come se stesse già per venire e iniziò ad abbassarsi per arrivare lì.
<<Che cazzo stai facendo?!>>
Jonas fece irruzione insieme a Lucas nella stanza e si buttò su Scott buttandolo a terra. Lucas venne da me e mi aiutò a mettermi su.
<<Stai bene? Che ti ha fatto?>>
<<Fortunatamente niente. Cioè..solo qualche schiaffo ma siete arrivati in tempo>> ricominciai a piangere ma Lucas mi teneva forte fra le sue forti braccia.
Jonas e Scott erano a terra e il primo riempiva di botte il volto dell'altro.
<<NON LA DEVI TOCCARE!!>> urlava.
<<Lucas digli di smetterla, lo ucciderà!>> urlai.
Lucas fece per avvicinarsi ma poi si bloccò.
<<Ha fatto a botte con tutti i suoi uomini prima di arrivare qui e non glielo toglierò di mano adesso che può vendicarsi.>>
<<Ma sei matto? Se lo uccide lo arresteranno!>>
<<Non gli importa. Ha violentato sua sorella, la sua piccola, Annie! E adesso ha rapito, picchiato e quasi violentato te. Lui deve smetterla e se non lo ammazza adesso sarà costretto sicuramente a farlo in futuro, provocando dolore ad altri. >> sembrava non dare importanza alla cosa ma riflettendo un po' capii che aveva ragione. E la cosa più difficile da credere era che non mi dispiaceva, anzi.
<<Porta via Annie, Lucas!>> ordinò lui.
<<No. No, non mi muovo senza di te!>>
Lucas sembrò combattuto ma capiva il mio stato d'animo.
<<Annie, mi vuoi ascoltare una buona volta?>> urlò lui. <<Devi andare via!>>
Me ne andai con Lucas, piangendo.
<<Lo so che non vuoi lasciarlo qui ma lo aspetteremo fuori ok?>>
<<Voglio solo che lui..voglio solo rivederlo e finire questa storia. Voglio solo godermi la mia storia con lui senza più problemi!>>
Lucas mi teneva per un braccio e mi accompagnò lentamente fuori. Gli uomini di Scott erano a terra ma non volevo fare domande, mi importava solo di Jonas.
<<Sara?>>
<<È arrabbiata con te. A dire il vero lo siamo tutti. Non dovevi restare lì per farmi uscire, non dovevi.>>
<<Era colpa mia..>>
<<No che non lo era. Non sono tornato in stanza perché non ne ho avuto il tempo! Mi hanno preso prima che potessi tornare al dormitorio. Non è stata colpa tua!>>
<<Ti voglio bene Lucas>>
<<Anche io te ne voglio.>>
Aspettammo Jonas lì fuori.
<<Chiamiamo la polizia Lucas! È lì dentro da mezz'ora!>>
<<Se chiami la polizia lo arresteranno di sicuro!>> mi canzonò lui.
Aspettammo ancora..
Dopo un ora di attesa atroce, finalmente venne fuori Jonas.
Corsi verso di lui e lo abbracciai, fui felice di sentire le sue braccia intorno a me.
Era pesto di botte anche lui ma era in piedi e questo era molto più importante di qualsiasi altra cosa.
<<Ti amo..>> gli sussurrai.
Jonas lasciò la presa ma la riprese subito. Come se avesse bisogno di me. Come se volesse piangere senza farsi vedere.
<<Scott?>> chiese Lucas alle nostre spalle.
<<Non ci darà più problemi.>> disse Jonas.
<<C-che vuol dire?>> avevo paura di sentire la risposta.
<<Non l'ho ucciso, tranquilla. Ma gli ho fatto capire che la prossima volta lo farò senza pensarci due volte.>>
Lo guardai, fiera di lui e lo strinsi a me ancora più forte.
<<Che ti ha fatto?>>
<<Qualche sberla.. Ma fortunatamente niente di più.>> lo rassicurai.
<<Ti amo Annie. Ti amo immensamente!>>
<<Ti amo anch'io. Non lasciarmi e andrà tutto bene.>>
Tornammo al campus mano nella mano e l'unica cosa che desideravo, oltre a farmi una doccia, era abbracciare Sara.
<<Che ti è preso eh? Volevi farti ammazzare?>> era furiosa.
<<Io...ehm..>> aveva ragione. Non avevo niente da obiettare.
<<Vieni qui stupida!>> mi abbracciò forte e io la ricambiai stringendola di più. <<Avevo paura di non rivederti più..>>
<<Non ti libererai così facilmente di me.>> scherzai.
Lei sorrise, asciugò una lacrima e poi abbracciò Lucas. Finì tutto in un meraviglioso abbraccio di gruppo.
Il mattino seguente mi svegliai con Jonas accanto. Sara e Lucas erano nell'altro letto e mi si riempii il cuore di gioia per quel bellissimo risveglio. I fatti precedentemente accaduti sembravano lontani ma mi chiesi fra me e me se fosse giusto raccontare quello che era successo ai miei genitori. No, non potevo. Mamma sarebbe morta di infarto. In fondo stavo bene. Decisi di chiamarla.
<<Annie! Sono giorni che non ti fai sentire. Tutto bene tesoro?>>
<<Si, mamma.>> mentii <<Voi a casa come state?>>
<<Bene, sta tranquilla. Vorrei abbracciarti.>> lo disse come se già sapesse tutto.
Riattaccai con un peso sul cuore, anche se sapevo di fare la cosa giusta. Se glielo avessi detto avrebbe fatto di tutto per non chiudere mai la faccenda e indagare fino a quando qualcuno non fosse finito in galera, ma io probabilmente sarei già stata nonna allora e quindi preferivo chiuderla così.
Presi il mio beauty e andai a fare una bella doccia rilassante.
Mille cose mi passavano per la testa, tra cui lo sguardo assetato di sangue di Jonas. Non avevo paura di lui ma sapevo per certo che poteva fare male a qualcuno se solo avrebbe voluto, male seriamente.
<<Hey..>>
La sua voce mi fece sobbalzare e ritornai al mondo reale.
<<Hey..>> diventai di mille colori. Ero nuda, bagnata fradicia e stavo pensando proprio poi a lui..
Jonas non disse niente per qualche istante, poi scostò la tendina e entrò insieme a me.
<<Che fai?>>
<<Faccio una doccia.>>
<<E non potevi aspettare che io uscissi?>>
<<Ci metti troppo e poi non sarebbe stato così sexy.>> fece un occhiolino ammiccante e mi prese per i fianchi.
Passai dieci minuti buoni a sforzarmi di non guardare le sue parti più intime ma non dovetti vietarmi più di tanto perché Jonas mi afferrò per le gambe e mi tirò su.
<<Tieniti sul ferro della doccia piccola..>> disse ansimando.
Obbedii.
Lui sorrise vedendomi così taciturna e affondò la faccia fra le mie cosce.
<<Oh..>>
Iniziò a muovere la lingua su e giù e più compiva quel movimento, più risultava difficile tenersi aggrappata.
<<Jonas...>>
<<Resisti piccola!>>
Mi costrinsi a resistere più che altro perché non volevo che quella sensazione finisse.
Jonas mi fece scendere delicatamente e poi mi ordinò di girarmi. Accompagnò piano la mia schiena con le mani e non appena mi ritrovai piegata in avanti lui si posizionò dietro di me. Per quanto ne sapevo avrebbe fatto malissimo così esitai un po' ma alla fine restai in quella posizione. Jonas entrò dentro di me e sentire che i miei erano stati solo pensieri mi fece tirare un sospiro di sollievo. Entrava e usciva da me gemendo. Non avevo mai immaginato di fare qualcosa del genere ma stare con Jonas era bello proprio per questo, perché niente di quello che succedeva con lui era programmato. Mi lasciava sempre senza parole, o come in questo caso, senza fiato.
Quando, purtroppo, finimmo lui si gettò su di me, abbracciandomi forte.
<<Non ti lascerò mai!>>
Gli portai una mano sulla bocca.
<<Non dirlo...fallo!>>
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