CAPITOLO 27
La luce entrava dalle fessure delle tapparelle e mi infastidii quando arrivò sui miei occhi.
Mi girai di fianco e decisi di aprirli.
Un sorriso mi illuminò il volto non appena, vedendo Jonas accanto a me ancora addormentato, ricordai i fatti accaduti il giorno e la notte precedente.
Arrossii.
Mi alzai e cercai i miei vestiti in giro per la stanza, che ritrovai quasi subito.
Indossai le mutandine alzando in modo impacciato prima la gamba destra e poi la sinistra, tenendo la gonna e il reggiseno tra il collo e la clavicola.
<<È una bellissima visione appena sveglio!>> disse Jonas.
Mi coprii di scatto il seno ancora nudo ma sorrisi subito ricordando che non era niente che non aveva già visto, toccato..baciato.
Mi ricomposi.
<<Buongiorno anche a te>> sussurrai.
Jonas si alzò dal letto, anche lui nudo. Restai qualche istante a contemplarlo fino a quando lui non se ne accorse.
<<Non andiamo a lezione oggi..>> mi sussurrò all'orecchio buttando i miei abiti per terra.
Volevo obiettare e dirgli "Ma sei pazzo? Oggi c'è il compito di Letteratura" ma non riuscii a battere gli ormoni.
Saltai in braccio a lui mettendogli le gambe intorno alla vita e mi lasciai portare di nuovo sul suo bellissimo letto ad una piazza. Era esattamente come il mio ma..il suo aveva un "non so che".
Jonas prese le mie mani e le trasportò sulla mia testa ordinandomi di tenerle li. Con un movimento esperto strappò via le mie mutandine e per un attimo mi irrigidii pensando a tutte le volte che aveva fatto quelle cose ad altre ragazze.
<<Che c'è?>> fece lui, col respiro accelerato.
Guardandolo mi resi conto di quanto stupidi fossero i miei pensieri visto che lui in quel momento era lì, insieme a me.
<<Vai giù>> ordinai.
Lui sorrise malizioso e incredulo per la mia richiesta inaspettata ma obbedì.
La sua lingua si muoveva e io impazzivo all'idea che lui prima o dopo avrebbe dovuto smettere. Mentre succhiava la parte più intima di me teneva con le mani i miei fianchi e ogni tanto alzava gli occhi guardandomi in faccia.
<<Jonas!>> urlai.
<<Quanto ti piace?>> gemette lui, da lì.
Non sapevo cosa rispondere ma sicuramente era la sensazione più bella del mondo quella.
<<Rispondi o smetto!>>
Non avrei mai voluto che lui smettesse.
<<Tanto!>> risposi quasi sussurrandolo a me stessa.
<<Solo tanto?>> disse lui.
<<È la sensazione più grandiosa che ho mai provato!>> ammisi, stavolta quasi urlando.
Lui sorrise smettendo solo per un attimo di muovere la lingua.
Avevo una voglia matta di fargli anch'io qualcosa ma non sapevo cosa..
La mia inesperienza era negativa qualche volta.
Lo tirai su di me per i capelli e mi sistemai affinché lui potesse compiacermi ancora.
<<Se non ne avessi avuto le prove avrei pensato sicuramente di non essere il primo!>> disse soddisfatto.
Jonas entrò dentro di me gemendo forte e senza fermarsi nonostante i respiri affannati.
<<Ho bisogno di te..>> gli sussurrai affondando le unghia sulla sua schiena.
<<Sono qui per te, piccola.>> rispose durante l'orgasmo.
<<Tu hai fatto cosa?>> urlò Sara.
<<Che c'è?>>
<<Ma siete almeno tornati insieme?>>
<<Beh, non lo so. Credo di sì. Sara tu e Lucas avete scopato il primo giorno che vi siete conosciuti!>>
<<Ma io non ero vergine!>>
Non capivo perché l'aveva presa in quel modo. Io non avevo fatto molte storie quando avevo saputo di lei e Lucas, anzi.
<<Io si e sono andata a letto col ragazzo che amo. Scusami se è poco!>> sbuffai. <<Non capisco perché reagisci così!>>
<<Perché non sai nemmeno se state di nuovo insieme. Perché non voglio che ti succeda niente di grave e perché non voglio che una cosa del genere cambi la persona limpida e splendida che sei.>> aveva un tono veramente dolce e non appena arrivammo davanti la porta della nostra stanza la abbracciai forte.
<<L'unica cosa che è cambiata dentro di me è l'amore per Jonas che adesso è diventato sproporzionato. Non devi avere paura perché io non ne ho, capito? Prenderanno quei malati e comunque, come hai potuto vedere anche da sola, non ne abbiamo più saputo nulla o sbaglio?>> sorrisi.
Sara aprì la porta della nostra stanza e si sdraiò sul letto senza nemmeno togliere le scarpe e io la imitai.
<<Lo senti anche tu?>> fece dopo un po'.
<<Cosa?>> non sentivo nulla.
<<Hai lasciato la doccia aperta stamattina?>>
<<Ma se sto tornando adesso da ieri mattina!>>
Ci avvicinammo alla porta del bagno e fu lei ad aprire.
In bagno l'acqua era ovunque e la doccia era davvero aperta.
Corsi a spostare la tendina per chiudere l'acqua ma mi terrorizzai.
<<Che diavolo?>> dissi cercando di capire.
L'acqua era bollente e in mezzo a tutto quel fumo riuscii a distinguere la faccia di Lucas in una foto dentro la vasca.
<<Chiama Lucas!>> ordinai a Sara.
Ricordai che stamattina non era in stanza e che non l'ho sentito rientrare quella notte quindi mi prese il panico.
<<Non risponde al cellulare!>>
Chiamai Jonas.
<<Annie dimmi!>>
<<Lucas è con te?>>
<<No perché?>>
<<Mio dio. Vieni subito qui per favore..>> riattaccò senza dire nemmeno una parola.
<<Stanotte io non l'ho sentito rientrare in stanza eppure ero lì, ho il sonno leggero, me ne sarei accorta!>>
<<Ieri sera mi ha lasciata qui e mi ha detto che stava tornando in dormitorio.. E se gli è successo qualcosa?>>
<<ANNIE!>> sentii da dietro la porta.
Spiegai tutto a Jonas e lui prese a sbattere i pugni sul muro.
<<Cazzo! Lo sapevo!>>
<<Cosa?>>
<<Loro vogliono che io soffra, Annie! Sono stato lontano da te e sono stato malissimo per questo ma cosa è successo? Niente. Adesso che fra noi due poteva tornare tutto come prima cosa succede? Lucas scompare! Non lo capisci? Dobbiamo stare lontani!>>
"Adesso che fra noi due poteva tornare tutto come prima" ?
Gli avevo donato la mia purezza e lui dice che POTEVA?
Mi girai di scatto, dandogli le spalle. Aveva ragione.
<<Hai ragione, vai via.>>
<<Adesso non fare la bambina.>> disse in tono freddo.
<<Troviamo Lucas, ragazzi.>> disse quasi piangendo Sara.
La guardai di sottecchi e rammentai che per me contava lei più di chiunque altro.
<<Hai ragione, scusami. Troviamo Lucas!>>
Non sapendo da dove iniziare ci dividemmo per il campus ma, ovviamente, non trovammo nulla.
Jonas andò dai suoi genitori che abitavano in zona ma non lo trovò nemmeno lì.
Sara chiese in confraternita e ai professori ma di Lucas nessuna traccia.
A me, visto la mia lode in prudenza e la rabbia che avevo nei confronti di Jonas, venne la felice idea di tornare al capannone abbandonato dei SS KING.
Arrivata davanti all'ingresso respirai a fondo a aprì. C'erano ancora i nastri gialli da "CSI scena del crimine" attaccati ma io dovevo entrare.
Gironzolai per qualche istante all'interno, senza trovare niente.
"Sarebbe stupido da parte loro portare di nuovo un ostaggio qui..o no?"
Durante il mio Re-tour all'inferno mi soffermai di nuovo sulle scale da cui eravamo scappati quella notte.
Nella mia mente si fecero strada i flashback e i ricordi dolorosi. Pensai a Nolan..Scott. Pensai a quel ragazzo ucciso per aver sacrificato Sara. Pensai a Jonas e alla rabbia nei suoi occhi per l'impotenza che aveva in quei giorni nei miei confronti.
<<Chi c'è li?>>
Quella voce mi fece sussultare e cercai subito un posto dove nascondermi.
<<Ti ho visto! Esci!>> urlava un uomo.
La paura presto si trasformò in adrenalina così presi la decisione più stupida e sbagliata della mia vita: tornai lì sotto.
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