CAPITOLO 22
<<PAPÀ!!??>>
Niente, in casa non c'era nessuno.
Corsi fuori seguita dagli altri ma di mio padre e mia madre nemmeno l'ombra. Chiamai mio fratello al cellulare ma non rispose, mi prese il panico.
<<Hanno preso loro adesso? E se gli facessero del male? dobbiamo chiamare la polizia? E se li uccidessero per questo? Abbiamo visto di cosa sono capaci!!>>
N:<<Calmati Annie! Probabilmente stiamo ingigantendo la cosa. Chiama tuo padre al cerca persone.>>
Provai una volta, senza ricevere risposta.
Chiamai mamma e questa rispose.
<<Annie?!>>
<<Mamma dove sei? Stai bene?>>
<<Certo che sto bene, sono a lavoro ma che è successo?>>
<<Papà mi ha urlato qualcosa e quando sono scesa non c'era nessuno in casa e non risponde al cerca persone!>>
<<È in riunione a quest'ora, sta tranquilla. Appena mi chiama gli dico che lo hai cercato.>>
<<D'accordo mamma>>
Riattaccai col cuore a mille.
<<Speriamo sia vero..>>
Il pomeriggio trascorse fra chiacchiere, passeggiate in centro e cibo spazzatura.
Noel non faceva che perdersi nei suoi pensieri. Lo osservai molto di proposito, mi incuriosiva.
<<Noel tutto bene?>>
N:<<È tutto il giorno che mi fissi per chiedermi alla fine solo se va tutto bene?>>
<<Scusami e che ho notato che sei pensieroso..>> dissi.
Lui sospirò e cacciandosi una sigaretta in bocca disse:
<<Secondo voi chi è Nolan?>>
Mi venne una fitta al cuore. Nolan mi aveva aiutata, era stato gentile e premuroso con me e io ero andata via senza nemmeno sapere chi fosse, né perché avesse voluto aiutarmi. L'idea che qualcuno potesse fargli del male o sbatterlo in prigione mi fece venir voglia di piangere perché io sapevo che era un anima buona e non un pazzo omicida, come gli altri.
<<Chiunque fosse non era quello il suo posto.>>
J: <<Ti ha detto altro?>>
Ricordai di un giorno in cui mentre canticchiavo una vecchia canzone lui entrò ballando sulle mie note, poggiò il vassoio col cibo davanti a me e mi tese la mano invitandomi a ballare. Io lo guardai stupefatta e gli chiesi perché, se non era come loro, stava lì e lui mi rispose semplicemente <<Perché devo.>> e lo raccontai ai miei compagni.
N:<<Secondo me ha a che fare con il vostro vecchio gruppo!>>
J:<< Perche aiutare Annie allora? Veniva anche da me, ogni giorno ma non ha mai accennato a niente. Non mi guardava nemmeno in faccia al dire il vero!>>
N:<<Non ti ha ricordato nessuno? Non ti sei fatta nessuna idea su di lui?>>
<<In verità no.. Non credo avesse secondi fini però. Come ho già detto non ha mai alluso a nulla però ha voluto trasmettermi fiducia dal primo giorno. Spero di scoprire il suo vero nome un giorno..>>
<<A chi lo dici..>> disse Jonas mettendosi la testa tra le mani.
Tornammo a casa e trovai papà seduto in salotto.
<<Papà?>>
<<Annie, tesoro..>> sembrava turbato ma stava bene.
<<Stamattina hai urlato e..quando sono scesa non c'eri. Cosa è successo?>>
<<Non è successo niente. Volevo solo avvisarti che uscivo..>>
Sara era l'unica di noi a non dire mai nulla sulla faccenda o a fare supposizioni. Aveva paura della situazione perché, matura com'era, percepiva il pericolo e i problemi mentale di quelle persone forse anche in modo più eccessivo rispetto a dei ex capi banda, un socio che picchiava perché "si faceva così" e una ragazzina che, fino ad allora, aveva visto un po' d'azione solo nei telefilm.
<<Domani si torna a scuola eh?>>
S:<<Già..>>
<<Vedrai che li prenderanno!>>
Sara era strana.
Mangiava poco, sorrideva a stento..sembrava non essere poi così felice di essere fuori. Capivo che era spaventata, lo eravamo un po' tutti, ma perché non riusciva almeno a godersi il momento?
Tornammo al campus.
Rientrare fu come fare un salto nel vuoto.
Conoscevano tutti i fatti accaduti ma, come succedeva sempre, i ragazzi ingigantivano e cambiavano il reale con il fantastico. Probabilmente le ragazze che ci guardavano spaventate avevano saputo che nel covo malvagio in cui ci avevano portati un tizio con la barba lunga e i denti blu ci aveva iniettato un potente veleno che contagiava chiunque ci guardasse.
<<Annie!! Sara!!>>
Vedere le nerd in rosa non mi aveva mai reso felice in quel modo.
<<Ragazze!!>> ci abbracciammo.
E:<<Come state? A scuola stanno girando certe voci..>>
<<Abbiamo avuto giorni peggiori>> finsi un sorriso.
E:<<Dicono che Noel Roman era insieme a voi e che adesso gira a piede libero!>> rise istericamente.
<<Infatti è così!>>
E:<<C-come?>>
S:<<Siamo tutti nella stessa barca e fino a quando continuerete a interessarvi a questa storia ci saranno sempre più vittime quindi lasciate stare ok? Non parlatene più!>>
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