CAPITOLO 2
Ore 6:00.
La luce scarseggiava ancora ma decisi comunque di alzarmi dal letto.
La sera prima io e Sara avevamo fatto le ore piccole per conoscerci bene ma non sentivo la stanchezza, anzi.
Era il mio primo giorno di lezioni quindi mi sarei presentata al meglio. Presi il beauty, un cambio, le mie buone intenzioni ed entrai in bagno.
Nella mia testa scorrevano veloci mille pensieri che mi mettevano una carica indescrivibile.
L'acqua scorreva sul mio viso e per la prima volta riuscii persino a non sentire freddo appena uscita dalla doccia. A settembre.
Alle otto arrivammo davanti al nostro plesso. La nostra classe era la prima D.
Erano già tutti seduti al loro posto.
<<Queste sono le ultime due ragazze che aspettavamo. Buongiorno.>>
La professoressa Roccari incuteva un certo timore sui suoi studenti ma in fondo ero sicura che lo faceva perché doveva avere una certa autorità in quanto docente. Non mi sarei fatta intimorire.
<<Che simpatici!>> fece Sara.
Nessuno si degnò di salutarci, né di alzare anche solo lo sguardo per guardarci in faccia.
C'era tensione ma era comprensibile, era solo il primo giorno.
Era tutto sotto controllo.
Stava andando tutto ancora secondo i piani.
Il primo giorno la professoressa chiese ad ognuno di noi di disegnare un qualcosa che rappresentasse il nostro stato d'animo.
Io avevo scelto l'artistico proprio per questo motivo. C'era sempre qualcosa di più intenso dietro a quelle semplici linee.
Disegnai in un foglio bianco un origami giallo.
I colori che prevalevano erano il nero delle linee e il giallo del riempimento e io ero un po così in quel momento.
<<Vuoi parlarci del significato del tuo disegno?>>
<<Certo professoressa. Io sono un po come questo schizzo adesso. Ho il nero intorno, cioè i miei compagni che non hanno avuto nemmeno voglia di fare un sorriso a due ragazze appena arrivate. E poi il giallo che prevale, ovvero sento di avere il sole dentro comunque.>>
La mia risposta poteva sembrare scontata eppure solo allora ricevetti l'attenzione di tutti.
Non avevo mai avuto una mensa dove recarmi durante la ricreazione scolastica eppure quella piccola stanza piena di adolescenti che mangiavano cibo spazzatura mi rese una persona felice e orgogliosa.
Nei telefilm che adoravo spesso la protagonista doveva decidere in quale tavolo sedersi, soprattutto il primo giorno, evitando di finire in quello degli sfigati.
Io volevo sedermi proprio con questi ultimi.
Non ero il tipo di persona che dava etichette ma magari potevo essere quella che riusciva a toglierle.
<<Possiamo sederci qui con voi?>> chiesi a un gruppetto di ragazze.
<<Certo che sì. Io mi chiamo Eleonora, molto piacere. Siete nuove anche voi?>>
<<Siamo arrivate ieri. Voi?>> le altre sembravano molto timide e si limitarono a sorridere ad ogni parola di Eleonora.
<<Anche noi. Stasera organizziamo una serata fra donne nel nostro dormitorio vi va di unirvi a noi?>>
Guardai Sara che stava già facendo brutte espressioni e poi Eleonora.
<<Magari ti facciamo sapere>> disse, sforzandosi di sorridere, Sara.
<<Noi torniamo in classe a ripassare. In ogni caso sapete dove trovarci stasera.>>
Eleonora doveva essere una specie di nerd-leader. Dopo di lei si alzarono anche tutte le altre che si limitarono solo a fare un cenno con la testa.
Sara mi guardò torva.
<<Insomma tu la prima sera al campus la vuoi passare con quelle?>>
<<Hai avuto proposte migliori?>>
<<Le avremmo avute se tu non ti fossi voluta sedere qui!>>
<<È solo una sera!>>
<<È la prima sera! Io non andrò da quelle nerd in rosa e nemmeno tu. Questa gente dovrà pur fare qualcosa di divertente!>>
La giornata sembrò volare e io decisi che comunque sarei andata dalle "nerd in rosa" come le chiamava lei.
Indossai una pantalone bianco, una camicia bordeaux e le ballerine che preferivo.
Sara era uscita con l'intento di conoscere persone a suo dire più "fighe" io mi sarei limitata a una serata per ragazze.
<<Indovina chi hanno invitato ad una festa super cool???>> mi guardò un attimo con una espressione di disgusto e continuò <<No.. Non stai andando da quelle vero?>>
<<Veramente si>> feci spallucce.
<<Ci invitano ad una festa bellissima dove ci sarà musica dal vivo e balli scatenati e tu non vieni? Dai vieni con me e ti prometto che alla prossima riunione delle nerd in rosa verrò anch'io.>>
<<Gli ho già detto che sarei andata. Non posso disdire adesso, non sarebbe giusto! Verrò io alla prossima festa con te.>>
Sara mise il broncio e andò a cambiarsi imprecando contro di me sottovoce.
<<Io vado! Ci vediamo più tardi, divertiti!>>
<<Non mancherò! Tu non annoiarti troppo!>>
Io pensavo che Sara esagerasse a chiamarle in quel modo ma solo quando entrai nella loro confraternita mi resi conto di essere nel posto sbagliato, e di aver dato il giusto nome a quelle maniache del rosa.
<<Che..carino qui.>>
<<Grazie! Abbiamo fatto tutto noi con le nostre mani.>> disse Eleonora. <<Cosa vuoi da bere?>>
Il clima era calmo, erano tutte sedute in salotto ed ero sicura che per "bere" intendesse che tipo di succo alla frutta preferissi quindi evitai le gaffe e risposi: <<Sto bene così, grazie.>>
Passammo la serata a guardare vecchie foto, a mangiare sushi e cantare al karaoke. Tutto sommato non fu una brutta serata ma pensai tanto a Sara e alla festa mitica che mi stavo perdendo.
<<Voi avete un nome? Cioè il vostro gruppo..>>
<<A dire il vero no. Però è una bella idea potemmo trovarne uno!>>
Annuirono tutte, tanto per cambiare.
<<Le nerd in rosa>>
L'avevo detto davvero.
Mi fissarono tutte per qualche istante e poi guardarono Eleonora.
<<È fantastico!>>
<<Come scusa?>>
<<Sarà il nostro nome da questo momento. Le nerd in rosa.>> applaudirono e sghignazzarono. Era tutto molto ambiguo ma almeno non avevo commesso errori.
Alle nove e trenta le nerd in rosa dormivano già quindi io decisi di tornare nella mia stanza.
Mi ritrovai da sola, senza sonno e con niente da fare così chiamai Sarà.
<<Annie come va? Ti diverti?>> la sentivo a malapena.
<<Ho finito lì e pensavo di raggiungerti.>>
<<Fantastico allora ti aspetto!>>
Sostituì le ballerine con un paio di stivaletti col tacco e andai alla festa.
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