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CAPITOLO 14

Tornare al campus fu un trauma.
Mi guardavo intorno cercando di capire chi di loro, se non Noel, potesse avercela con noi.
Entrai in stanza e controllai che fosse tutto apposto.
Lo era.
<<Jonas è cotto!>>
<<Un attimo sembra di sì, un attimo sembra di no..>>
<<Te l'ha praticamente confessato dicendo che quel tipo o tipa se la prende con te perché sa che Lui prova dei sentimenti nei tuoi confronti!>>
Sbuffai buttandomi sul letto.
Feci una telefonata veloce a mamma, gli raccontai solo le cose belle del viaggio e riattaccai.
Se lei avesse saputo una di tutte le cose che mi stavano accadendo sarebbe venuta a prendermi scortata dalla polizia e poi avrebbe fatto demolire il posto.

Passarono le settimane senza più ricevere minacce, bigliettini o topi. Sara e Lucas si erano messi insieme, come se già non lo sospettassi da tempo. Io e Jonas, invece, avevamo un qualche tipo di rapporto che comunque mi piaceva.
<<Stasera mangiamo da Joe?>>
<<Basta Hamburger!>>
<<Ormai l'hai lasciata andare da un po' la linea Annie, quindi non farti problemi!>>
Mi finsi offesa, tirai una patatina nella sua direzione e poi sorrisi.
Era bello fare discorsi da adolescenti dopo tanto tempo.
La scuola andava benissimo. Non prendevo brutti voti e probabilmente avrei potuto passare l'estate tranquillamente, senza pensare ai debiti scolastici.
<<Si avvicina l'estate! Che facciamo?>>
Sara non aveva una casa in cui tornare e io non volevo tornare nella mia. Jonas e Lucas sarebbero rimasti comunque al campus quindi mi feci venire un idea strepitosa.
<<Perché non andiamo in Italia?>>
Mi guardarono tutti per qualche istante, cercando di capire se stessi scherzando o meno.
Sorrisi.
<<È un ottima idea!>>
<<Wow.. L'Italia!!>>
<<E dove vorresti andare?>>
<<Questo lo decidiamo insieme, ovvio. Roma, Milano, Venezia.. Oppure potremmo andare in Sicilia!>>
L'idea sembrò entusiasmare tutti. Decidemmo di fare un tour Siculo. Catania, Taormina, Palermo, Trapani. Non vedevo già l'ora.

<<Hey, Guenn.>> mi costrinsi a parlare con lei. Dovevo.
<<Che vuoi?>>
<<Mi dispiace aver pensato che fossi stata tu a lasciare quel ratto sotto al mio letto e mi dispiace per tua madre..>>
Lei sembrò rilassarsi.
<<E per avermi rubato il ragazzo non ti dispiace?>> urlò davanti a tutti i ragazzi presenti in mensa.
Mi vergognai da morire.
<<Quando mai noi due siamo stati fidanzati Guenn?>> Jonas intervenne, lasciando tutti di stucco.
Guenn guardò lui e poi me, diventando rossa per la vergogna.
<<Tu e io abbiamo un passato!>>
<<Abbiamo fatto sesso qualche volta! Che passato è? Ti ho sempre detto che non voglio essere e non sarò mai il tuo ragazzo!>>
<<Jonas.. Basta adesso.>> dissi.
Guenn guardò i ragazzi che stavano guardando la scena, poi guardò me.
<<Hai detto alla tua bambolina che ieri sera sei venuto a cercarmi? Hai detto a quella che probabilmente diventerà la tua fidanzata che ieri sera sei venuto perché avevi voglia di fare sesso con me?>> gli tirò una sberla e andò via.
Jonas non ebbe nessuna reazione.
Uscii di corsa dalla mensa, seguita da Sara.
Non era il mio ragazzo ma tra baci, coccole e stupide parole era vicino ad esserlo sul serio.
<<Annie fermati!>>
La mia amica mi abbracciò forte.
Proprio in quel momento le nerd in rosa scesero dal pullman. Erano tornate a casa dopo quella sera e pensavo che non sarebbero tornate più al campus.
<<Ragazze che è successo? Vi prego basta stolker!>>
<<Niente di tutto questo ragazze. Tranquille.>>
Eleonora capì tutto nel momento in cui Jonas venne correndo verso di noi.
<<Sono successe un po' di cose negli ultimi tempi ragazze. Vi spieghiamo poi.>>
Eleonora annuì e andarono via con le valigie verso il loro appartamento.
<<Sara puoi lasciarci soli?>> chiese col respiro affannoso Jonas.
Lei guardò prima me e dopo il mio cenno andò via, spintonando lui.
<<Ieri sera ho bevuto un po'..>> confessò imbarazzato.
<<Ottima scusa. Ma sai cosa? Non mi importa! Io non sono la tua ragazza quindi tu fai il cazzo che ti pare e io altrettanto!>>
<<Io non voglio che tu fai quello che ti pare!>>
<<Disse quello che bussa alla porta di altre ragazze per scopare..>>
Lui abbassò la testa per un attimo.
<<Avevo bevuto e una sola cosa in mente, mica potevo venire da te.>>
<<Certo quindi sei andato da lei tanto non l'avrei mai scoperto vero?>>
<<Sono andato da lei perché non capivo ciò che stavo facendo, Annie. Ma da lucido io voglio solo te.>>
Sbuffai e andai via.
Quanto possono essere coglioni gli uomini?
Usano sempre le frasi meno opportune!

<<Voglio andare a qualche festa stasera!>> dissi, decisa.
<<So che adesso vuoi vendicarti ma non fare sciocchezze.>>
<<Se non vuoi venire con me andrò da sola. AMICA>>
Non ebbe altra scelta.
Indossai l'unico abitino che avevo portato lì è un paio di scarpe col tacco alto.
Truccai gli occhi forzando col mascara e tinsi le mie labbra di un sexy rosso intenso.
La festa era a casa di uno dei giocatori di calcio della scuola. C'era alcool ovunque.
Sentivo che quello non era il mio ambiente ma ero lì perché anche io potevo essere desiderata e desiderare un altro!
Ovunque mi girassi c'erano solo quattro coglioni ubriachi, però.
Sbuffai quasi tutta la sera.
<<Balliamo?>>
Sara annuì e ci buttammo in quella pista improvvisata spostando il divano e la TV.
Sentivo la pelle imperlarsi di sudore e ridevo un po' per la situazione, un po' per l'alcool che mi circolava in corpo.
Notai che un ragazzo alle mie spalle stava tentando di approcciarsi con me e gli resi il tutto più facile sorridendogli e ballando insieme a lui.
<<Come ti chiami bellezza?>>
<<Annie e tu?>>
<<Roman!>> mi sorrise.
Era alto, fisicato e..non era Jonas.
"Stupida non pensare a Lui!"
Continuai a ballare con Roman cercando di mandare via il pensiero di Jonas. Sara mi guardava male da un angolo della stanza ma decisi di ignorarla.
Mentre ballavamo il mio nuovo amico mise le sue mani intorno ai miei fianchi e questo mi fece irrigidire nonostante la vodka ingerita.
Mi resi conto di stare facendo la cosa sbagliata nel momento in cui il tipo si avvicinò per baciarmi.
Lo guardai con una faccia abbastanza schifata e mi allontanai.
<<Che cazzo fai Roman?>> Urlò Jonas.
Guardandomi intorno capii dalla sua espressione che era stata Sara a chiamarlo. Era proprio una buona amica.
<<Amico guardala! È fuori di se ed è tremendamente sexy!>>
Jonas guardò me e il mio vestito e diventò nero.
Strinse gli occhi e gli tirò un pugno sulla mascella.
Mi portai le mani alla bocca, sconvolta.
<<Non..parlare..così...di lei.>>
Si parò davanti a me e mi sollevo fino a mettermi di pancia sulla sua spalla, tenendomi con una mano il vestito per non farlo alzare.
<<Mettimi giù!!>>
<<Sta zitta!>>
<<Non puoi fare sempre così Jonas!!>>
Uscì fuori e mi fece entrare dentro la sua auto, chiudendo lo sportello di scatto.
Salì anche lui e mise a braccia conserte sullo sterzo.
<<Che avevi intenzione di fare?>> disse con voce calma ma decisa.
Non risposi.
<<Volevi farmela pagare andando a letto con Roman?>>
<<Neanche lo conosco. Non ci sarei mai andata a letto ma se anche fosse non sono affari tuoi!>>
<<Si che sono affari miei, Annie! Sono mesi che ci tormentiamo. Davvero non capisci?>>
<<Cosa devo capire? Un attimo prima sembri essere innamorato di me, quello dopo cerchi un altra per andarci a letto. Ti meravigli se non capisco?>>
<<Ti amo Annie..>>
"Aspetta ho sentito bene?" Lo guardai.
<<Sono andato da Guenn perché lei mi sembrava l'unico modo per non accettare di essere innamorato di te. Non farti ingannare dalle sue chiacchiere, però. Mi ha aperto volentieri la porta e si era già spogliata quando ho capito e sono andato via senza farci nulla!>>
<<Davvero?>>
<<Davvero.>>
Mi protesi verso di lui senza più pensare a niente e lo baciai.
Lui ricambiò portando le sue mani sulla mia faccia.
<<Non indossare mai più un vestito del genere, intesi?>> rise, senza scherzare.
<<Certo che lo indosserò, soprattutto se la reazione dopo è questa!>>
Jonas mise a moto e si diresse nel suo appartamento.
Mi aiutò a scendere dall'auto e salimmo su da lui.
Aprì la porta con difficoltà mentre io lo tempestavo di baci e dopodiché si buttò su di me adagiandomi sul suo letto.
Quella fu la nostra notte.

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