Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 13

Il carnevale a Rio non aveva niente a che vedere con quello nostro.
<<Questa è l'ultima notte qui, sai che significa?>>
<<Che domani torniamo a Parigi?>> dissi a mo di lamento.
<<No. Che stasera si fa festa!!>> disse quasi urlando Sara.
La guardavo divertita. Era bello vederla spensierata e felice.

In città, quella notte, la gente era ancora nel pieno della festa.
I carri erano meravigliosi quasi quanto il clima di gioia intorno a me.
Mi resi conto di amare ogni odore, sapore e soggetto di quel posto.
Cinque ragazzi in maschera si avvicinarono a noi invitandoci a ballare. I miei compagni di scuola erano intenti a guardare le donne in perizoma per accorgersi che io, Sara, Jonas e Lucas c'eravamo allontanati per ballare.
Lucas era alto e muscoloso ma aveva una dolcezza inaudita dentro al cuore.
Sara lo guardava con gli occhi a cuoricino, anche se non lo ammetteva.
Mi resi conto, fra un ballo e un altro, di essermi allontanata forse troppo perché non vedevo più nessuno di loro, né degli altri compagni.
<<Dove sono i miei compagni?>> urlai al tizio mascherato da mimo (?!) che mi teneva per mano mentre ballavamo.
Lui non si fermò ma rise. Sentivo la sua risata nelle orecchie nonostante la musica altissima.
Cercai di liberarmi dalla sua presa ma lui strinse più forte le mani nelle mie.
<<Lasciami!!>> urlai.
Il tipo si fermò senza mollare la presa, si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio <<Ho notato che i topi, soprattutto quelli indifesi, non ti piacciono..>>
Mi si gelò il sangue.
Iniziai a dimenarmi e urlare.
Tra un "lasciami" e "aiuto" gridai pure il nome di Jonas.
Diedi a quel tipo un calcio nelle parti basse e questo sembrò darmi qualche attimo di vantaggio così iniziai a correre, guardando a destra e a manca nella speranza di riuscire a vedere un volto familiare.
Mentre correvo notai che quel tipo mi stava dietro e così decisi di provare a perdermi tra la gente, cosa che non fu molto difficile da fare.
<<Annie!>> Jonas mi sorrise appena mi viste.
Io mi avvicinai a lui correndo per poi abbracciarlo subito. Iniziai a piangere capendo, forse davvero per la prima volta, che dovevo avere seriamente paura.
<<Perché piangi?>> Jonas mi guardava con gli occhi sgranati.
<<È qui.. Il tipo che sta dando il tormento a tutti noi è qui!>>
<<Andiamo..>>
Io, Jonas, Sara e Lucas ci dirigemmo verso l'appartamento.
Jonas non mi lasciò un attimo e questo mi faceva sentire protetta, anche se continuavo a guardarmi intorno.
Spiegai loro tutto quello che era appena successo e rimasero di stucco.
<<Jonas.. Pensi che..>>
<<Zitto Lucas!>>
Perché lo aveva azzittito?
<<No Lucas, parla!>> dissi guardando torva Jonas. <<Niente più segreti! Non lo capisci che quel tipo poteva farmi del male? Ha avuto tantissime occasioni, questa volta si è pure avvicinato, la prossima potrebbe non andare così bene!!>> urlai in mezzo alla strada.
Jonas abbassò la testa.
<<Ti ricordi che ti ho raccontato di Noel, degli scontri e del fatto che io ho qualcosa che lui non avrebbe mai avuto?>>
<<Si, un cuore. Mi hai detto anche che però non ti sei fatto intenerire su niente.>>
<<Ecco. Ti avevo anche detto che non potevo baciarti. Ho fatto il gravissimo errore di baciarti dove tutti potevano vederci, poi tu lo hai detto in mensa e alla fine tutti hanno capito. Chiunque sia questa persona, se non è Noel, sa bene dove colpire.>>
<<Se la prendono con me per colpire te? Jonas, ancora non capisco cosa centri tu con la morte di Mattia!>> ricominciai a piangere.
Lui prese la mia mano con la sua e mi guardò come a implorarmi di smettere di fare domande.
<<Mattia venne da me una sera. Era già passata da un po' la storia del sacrificio ma qualcuno gli aveva messo in testa che Noel era un bastardo e che meritava vendetta per quello che gli aveva chiesto. Mattia non sembrava più lo stesso ragazzo ingenuo che avevo conosciuto, aveva l'odio negli occhi. In quel momento anche io avevo conti in sospeso con lui quindi accettai di prenderlo con me e gli altri miei ragazzi, a condizione che nessuno si sarebbe fatto male. Mi affezionai giorno dopo giorno a quel ragazzino e diventò quasi un fratellino minore.>> chiuse gli occhi, come se stesse sentendo un dolore atroce dentro.<<Organizzammo la vendetta nei confronti di Noel e dei suoi e lui seguì esattamente i piani che io gli avevo imposto fino a quando..>>
<<Tutto ok?>> chiese Lucas.
<<Si. Dicevo.. Il piano era quello di entrare nel loro covo e lasciare li tracce del nostro passaggio, distruggere qualche oggetto, fare pipì sulle loro poltrone, insomma cose da confraternite capite? Abbiamo organizzato tutto nei minimi dettagli, non doveva andare storto nulla. Entrare lì si rivelò, però, fin troppo facile e questo mi insospettì parecchio. Dissi ai ragazzi di ritirarci e andare via perché avevo un brutto presentimento. Mattia mi urlò contro perché voleva vendetta e l'avrebbe avuta ad ogni costo. Ho cercato di farli ragionare ma non hanno sentito ragioni e sono entrati. Un capo branco non abbandona mai i suoi e quindi sono andato pure io. Abbiamo fatto un po' di casino fino a quando non sono venuti fuori gli SSKING che, come io già avevo immaginato, avevano capito che avevamo in mente qualcosa. Sono volati ceffoni, pugni, spintoni e non vedevo più Mattia in mezzo alla folla. Noi eravamo abituati a fare a botte ma lui no. Guardai negli angoli, le teste di tutti e poi lo ritrovai a terra mentre un cazzone dei ragazzi di Noel lo pestava. Mi scaraventai su di lui senza fare caso al fatto che Noel stava andando fuori. Gli levai di dosso quel tipo e Mattia si alzò. Gli colava il sangue sul volto ma sorrideva, era proprio cambiato. Lo vidi correre contro quello che fino a due secondi prima gli stava sopra tempestandolo di pugni in faccia e colpirlo con potenza. Uno, due, dieci colpi dritti in faccia. Non lo fermai perché anche io dovetti fare i conti con altri tizi. In quel momento ero anche un po' fiero di lui a dire il vero.>> sorrise amaramente. <<All'improvviso notammo che il covo stava prendendo a fuoco. Noel, quel figlio di puttana, aveva dato fuoco al posto per costringerci a uscire, incosciente e stupido come al solito mise in pericolo tutti. Ogni testa calda lì dentro capì di dover correre verso l'uscita tranne Mattia che colpiva ancora quel tizio. Andai verso di lui e lo tirai per un braccio, urlandogli di andare subito fuori. Lui gemette sferrando l'ultimo pugno a quel tipo e obbedì.
Guardai quel ragazzo inerme a terra e senza pensarci due volte lo caricai sulle spalle, portandolo fuori. Noel controllava i suoi ragazzi e quando si rese conto che stavo portando fuori un suo uomo venne verso di me. Il ragazzo non riuscì a sopravvivere.. quel giorno Noel minacciò Mattia di morte, per la seconda volta. Mattia pianse tanto, non voleva uccidere nessuno e i sensi di colpa lo spinsero pure a tentare il suicidio. Fu terribile..>>
Capii in quel momento che non ci stavo capendo più nulla.
Arrivati davanti all'appartamento, stanchi morti entrammo in doccia a turno e poi subito a letto.
<<Posso dormire con te?>> chiese Jonas.
<<Si, certo che puoi.>> sorrisi all'idea di essere protetta anche nel sonno.
Quella sera non parlammo più, ci limitammo ad abbracciarci e addormentarci.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro