7. Chiusi in biblioteca
-È inutile Jones. La porta è chiusa a chiave, non si apre- dice Will al mio milionesimo tentativo di aprire la porta della biblioteca.
-Invece di startene lì seduto, perché non cerchi un'altra uscita?- mi arrendo tornando a sedermi a terra accanto a lui.
-Non ce ne sono. Ho già controllato-
-Perfetto direi- sbuffo alzando gli occhi al cielo
-Non sei contenta di stare qui insieme a me? Sai quante ragazze-
-Se dici che milioni di ragazze farebbero a cambio con me per restare chiuse con te. Giuro che ti picchio- lo interrompo a metà frase. Lui alza le mani in segno di resa.
-Perché non continuiamo il nostro discorso? Di cos'hai paura tu?-
-Di finire nei guai se ci scoprono qui quindi metti la sveglia e dormi- gli do le spalle troncando la nostra conversazione. So che dovrei rispondergli perché lui lo ha fatto, ma a me è una cosa più personale della paura del buio o delle montagne russe. Non l'ho mai confessato a nessuno, neanche a Mary e Jessie.
Mi sveglio per il rumore della sveglia e ci metto un secondo per ricordarmi dove mi trovo e con chi sono. Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo appoggiata al petto di Will che dorme ancora come un sasso.
-Jefferson svegliati. Verranno qui ad aprire a minuti. Non è il momento per dormire- lo scuoto con scarsi risultati
-Jefferson in piedi- ritento ottenendo dei versi incomprensibili come risposta
-Will Scott Jefferson alzati immediatamente- dico in tono autoritario e sembra funzionare perché scatta subito in piedi aiutandomi a fare lo stesso.
-Credevo fossi mia madre. Solo lei mi chiama con il mio nome completo. E solo quando è arrabbiata. Comunque il mio secondo nome non è Scott- sbadiglia mentre sentiamo il rumore delle chiavi. Ci nascondiamo e appena la bibliotecaria è distratta usciamo di corsa. Ci fermiamo solo quando arriviamo al nostro dormitorio e Will non riesce a smettere di ridere a crepapelle.
-Dai, so che ti sei divertita- mi punzecchia. In effetti è vero, ma non glielo dirò mai. È ancora una relazione scontro-amicizia.
-Non una parola a nessuno di questo- gli porgo il mignolo in segno di promessa. Lui guarda il mio dito a mezz'aria scettico, ma mi basta minacciarlo con lo sguardo e subito stringe il suo mignolo attorno al mio.
-Ci vediamo Jones-
-Purtroppo è inevitabile Jefferson- dico mentre entrambi entriamo nelle nostre camere. Mary e Jessie appena mi vedono mi bombardano di domande e la mia gemella per poco non scoppia in lacrime neanche fossi stata rapita.
-Sono rimasta chiusa in biblioteca. Ho provato ad avvertirvi, ma non avevo linea- dico mentre le mie compagne di stanza mi stanno soffocando in quello che dovrebbe essere un abbraccio.
-Se ti sbrighi ti aspettiamo. Così ci racconti come hai fatto a restare chiusa lì dentro- dice Mary
-Va bene che ami leggere, ma così è troppo- interviene Jessie mentre corro in bagno per prepararmi in meno di sette minuti.
-Cronometrate- urlo dal bagno mentre mi infilo sotto la doccia.
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