16. Reparto oncologia pediatrica
-Come?- chiedo presa alla sprovvista.
-C'è qualcosa fra voi due?- chiede avvicinandosi di più a me.
-Certo. Siamo amici, ma solo quello. Amici. Perché me lo chiedi?-
-Niente, è che ho visto come vi guardavate prima e sono andata nel panico perché... Stella a me piace Will- confessa.
-Cosa?- mi esce in un tono irritato che è l'esatto opposto di come mi sento adesso. Will è un ragazzo fantastico e sono contenta per Jessie.
-Vorrei chiedergli di uscire qualche volta. Per te va bene? Sei sicura che non ci sia niente fra voi?-
-Sicurissima-
-Mi hai tolto un peso. Non sapevo come chiedertelo, ma se tu dici che non c'è niente fra di voi io ti credo. Sei la persona più sincera che conosca- mi si butta addosso per abbracciarmi e finisce sulla ferita ancora fresca facendomi contorcere dal dolore.
-Scusa, non volevo- si ritrae di colpo
-Non preoccuparti- la rassicuro.
Quando anche Mary è con noi, Jess ci spiega tutta storia di Will. È rimasta colpita da come l'ha aiutata e ha mantenuto il suo segreto.
-Be' magari potremmo fare un'uscita a quattro- dice Mary attirando tutta la nostra attenzione
-Mike?- chiedo semplicemente e lei annuisce con un sorriso enorme stampato sul volto
-Quando?- chiede Jess
-Stamattina- dice iniziando a urlare in modo stridulo e a sbattere i piedi per la felicità
-Dobbiamo festeggiare- dice Jess
-Perché non facciamo un giro nei reparti?- propongo. Ci guardiamo tutte e tre e l'istante dopo le mie amiche mi stanno aiutando ad alzarmi e facciamo il giro di alcuni reparti per poi finire in oncologia la sezione pedagogica ovvero i bambini che hanno un tumore. È mezzanotte passata e ci sono alcuni bambini ancora svegli. Mi avvicino a loro lentamente e un bambino con la testa fasciata mi tende la mano e mi tira accanto a lui sul suo letto.
-Che c'è piccolino? Perché non riesci a dormire?- chiedo
-Domani ho un'operazione e ho paura- dice con gli occhi lucidi nascondendosi dietro le sue mani. Guardo le mie amiche e anche loro sono dispiaciute. Ci sono almeno dieci bambini piccoli solo in questa stanza.
-Vuoi sentire una storia?- chiedo. Lentamente abbassa le mani e annuisce. Chiamo anche gli altri bambini ancora svegli intorno a noi e poi inizio a inventare una storia.
-C'era una volta un re di una città lontana amato da tutti i suoi sudditi e la sua famiglia, che era molto malato. Era un bambino proprio come voi- li indico tutti
-Una notte il re si sentì male e tutti erano in pensiero per lui immaginando il peggio. La sua famiglia credeva che non riuscisse a superare la notte. Ma grazie all'amore di tutto il suo popolo il re guarì miracolosamente e poté governare per molti, molti anni in perfetta salute-
-Credi che succederà anche a noi?- chiede un bambino seduto ai piedi del letto
-Io non posso promettervi che guarirete perché non lo so. Ma se avete fede nel prossimo e in voi stessi vivrete una vita piena d'amore e felicità-
-Coraggio ora tutti a dormire- dice Mary prendendo un bambino in braccio e mettendolo a letto
-Vi rimbocchiamo le coperte- dice Jessie
-Resti qui?- mi chiede il bambino
-Resterò fin quando non ti addormenterai e domani, dopo l'operazione, mi troverai qui ad aspettarti. Va bene? Ma tu devi promettermi di essere forte e coraggioso per la tua famiglia e le persone che ti amano-
-Okay- dice prima di chiudere gli occhi. Gli accarezzo la testa bendata e canto una ninna nanna per tutti i bambini. Quando i bambini si sono addormentati torniamo nella mia stanza e dormiamo anche noi. Prima di dormire prego per quei bambini, spero davvero che possano guarire.
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