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Lo psicologo.

Alessandra pov's

Mi aveva portato da un psicologo.....sei seria?! uno psicologo?! "Che ci facciamo qui?" Chiesi "lo faccio per te Ale.... Ti vedo un po' paranoica in questi mesi" disse mia madre, io ero offesa è arrabbiata è triste, io abbassai la testa è dissi "è tu ti consideri mia madre?" Fredda e cupa, lei non disse niente, mi portò dentro poi disse allo psicologo tutto è quando dico tutto intendo TUTTO,
Gli ha detto come mi comporto a casa, come mi comporto a scuola, gli ha anche detto della 'scomparsa' di Toby "anche su questa cosa devi parlare?! Non hai un minimo di rispetto" dissi "signorina, stia calma" disse un brutto figlio di....lasciamo perdere "senta io non sono pazza, ok? Quindi non ho bisogno di voi" dissi irritata "ma qui non vengono solo persone pazze, qui aiutiamo le persone a stare in pace con se stessi, le aiutiamo a sfogarsi" disse facendo una voce da saggio "sì, però calmati che non sei Dio" dissi sotto voce "come? Scusa" dissi "niente" dissi.

Dopo avermi fatto delle domande mi ha fatto vedere dei 'disegni' se sì possono chiamare così
" È in questo disegno cosa vedere" disse facendomi vedere il penultimo disegno "una farfalla.......morta" dissi tranquilla "per me sembra solo una farfalla" disse guardando il disegno "allora se sa già che cos'è perché cazzo me lo chiede" stavo iniziando ad arrabbiarmi "sì calmi" disse "è questo che cos'è?" Chiese facendomi vedere l'ultimo disegno "voi.....morto" dissi, lo psicologo mi guardo male ed io lo guardai con un tono di sfida "ascolti signorina, io ho 29 anni, non può trattarmi così" disse "scusatemi vi ho offeso? Ahahah aspetti che ora tolgo il disturbo" dissi ironica, mia alzai è uscì fuori "Ale ma dove vai?" Mi chiese mia madre che stava aspettando fuori "io qui non ci torno più! È tu! Se ti pensi di essere mia madre dopo oggi fai shcifo!" Gli gridai "cosa succede" disse lo psicologo "fatti una cazzo di vita, ecco che succede" dissi, mi diressi verso l'uscita "Ale, prova soltanto ad uscire da quella porta è ti caccio di casa" disse con tono di sfida, io misi la mano sulla maniglia "ops, la porta sì è aperta" dissi ironica "Alessandra!" Disse "ma sai quanto me ne frega che mi cacci di casa" dissi uscendo.

Iniziai a correre, ero in lacrime, anche io ho dei sentimenti, sono stata offesa che mia madre mi abbia chiamato pazza è che mi avesse cacciato di casa.

Corsi nel bosco, lì nessuno poteva vedermi piangere, Toby stava lavorando.

Mi accovacciai mettendo le gambe sul mio petto e le mani intorno alle gabe, misi la testa tra le mie gambe e iniziai a piangere, mi dovevo sfogare in qualche modo "perché piangi?" Disse una voce dietro di me, mi voltai di scatto "niente Toby" dissi asciugandomi le lacrime
"Tu non stavi lavorando?" Chiesi, le lacrime mi uscivano dagli occhi non smettevo di piangere "beh, s-sono passate d-diverse ore, ora il lavoro v-vero inizierà s-stanotte" disse, io sapevo del suo lavoro, dovevo avere paura di lui, ma no....non avevo paura di Toby anzi, mi fa sempre sorridere....io ho paura di rimanere sola di nuovo...sola senza Toby
"Mi dici perché p-piangi?" Mi chiese "beh....ecco...mia madre mia ha portata da uno psicologo....ha detto che sono pazza e mi a cacciato fuori di casa" dissi rimettendo la testa sulle mie gambe, poi Toby prese il mio mento è mi alzo la testa "ascolta, n-non è importante e-essere pazzi o n-no-"  "sì invece, perché nessuno mi apprezza se lo sono" dissi interrompendolo
"Ed io? I-io sono pazzo...m-ma tu sei q-qui, è stai p-parlando con me" disse, aveva ragione.....io avvolte mi dimentico che Toby non sia più il Toby di una volta, Toby sì avvicinò e mi sussurrò all'orecchio "sai,proprio q-questa cosa ti s-serve per fatti e-entrare" disse maliziosamente, la sua voce mentre mi diceva quelle cose era così... così bella e rilassante, mi era salita una voglia di baciarlo, io rimasi ferma in silenzio, poi Toby mi accarezzo la schiena con una mano, io sorrisi leggermente e lui se ne accorse "hai bisogno di s-sfogarti Ale" disse "ti s-sono mancato davvero c-così tanto ?" Mi chiese non smettendo di accarezzarmi la schiena "sì, Toby non puoi capire come sono stata....io ho paura" dissi tornando triste " d-di cosa?" Mi chiese "di rimanere da sola di nuovo" dissi facendo uscire una lacrima
"Ora n-non andrò più v-via" disse, io lo abbracciai, lui ricambiò l'abbraccio, io lo strinsi di più "Ale è t-tardi" disse, mi staccai e vidi il cielo che stava diventando scuro "dove vado a dormire?" Chiesi "di certo non p-puoi dormire q-qui" disse "Ok, vieni con m-me" disse alzandosi, io annuì è lo seguì.

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Spazio autire:

Bene ragazzi se il capitolo vi è piaciuto lasciare un commento è un mi piace è noi ci rivediamo in un prossimo capitolo

Ciaoooooo

~Alessia~

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