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Capitolo 13: Dimmi almeno che stai bene.

POV MEW

Provo a richiamare Gulf per l'ennesima volta, perché da tre giorni a questa parte il suo cellulare risulta ancora irraggiungibile.

--Dannazione!-- esplodo frustrato.

--Mew?-- sento chiamarmi, è Bua che dall'altro lato della stanza entra in salotto torturandosi le mani --Nessuna novità?-- mi chiede.

--No... ha spento il telefono.-- le rispondo preoccupato.

--Tornerà da te ne sono certa. Lasciagli un po' di tempo per riflettere, nel mentre pensiamo a noi, vuoi?-- mi chiede.

--Che vuoi dire?-- la guardo perplesso e solo ora mi accordo che è irrequieta.

--Devo parlarti...-- afferma continuando a torturare le sue mani.

--Bua?! Stai bene?-- inizio a preoccuparmi.

--Si, anzi no...-- afferma confusa.

--Ok, vieni qui!-- le dico facendole cenno di sedersi sul divano vicino a me --Ti ascolto. Quale è il problema?-- le domando.

Bua, tra noi due, è sempre stata quella che si ferma e riflette sul da farsi ogni qual volta si presenta un problema. È strano, per me, vederla così nervosa, penso mentre si siede accanto a me.

--Qualsiasi cosa sia, ti aiuterò a trovare una soluzione.-- le dico afferrandole le mani e cercando di calmare il suo nervosismo.

--Mew, è che mi imbarazza un po' parlarne con te, ma devo farlo.-- mi dice con convinzione.

--Si tratta di Pon?-- mi informo.

--Mm, credo di essermi innamorata di lui. Ecco l'ho detto!-- sospira sollevata.

--Oh, Bua, sono felice per te! E lui? Glielo hai già detto?-- le chiedo.

--No, stamattina è scappato.-- mi sussurra.

--Voi due avete...-- non finisco la frase perché il suo imbarazzo ora è visibile anche dal colore scarlatto del suo viso.

--Mew per favore!!-- urla alzandosi dal divano e andando a rinchiudersi in camera. È ovvio che hanno passato la notte insieme.

Sono felice che lei abbia finalmente trovato l'amore, ma io spero che Pon provi lo stesso, le voglio bene e non voglio che soffra per un amore non corrisposto.

Meglio andare a parlare anche con lui per capire le sue intenzioni.

Esco fuori e lo trovo sul retro della casa intendo a sistemare il giardino, a torso nudo.

--Pon? Hai un minuto?-- lo chiamo e lui si avvicina infilandosi la camicia.

--È successo qualcosa?-- mi chiede allarmato.

--Dimmelo tu, è successo qualcosa mentre io ero via?-- gli domando cercando di essere quanto più serio possibile.

Notando il suo volto imbarazzato non riesco a mantenere un atteggiamento serio; perciò, dopo aver dato una pacca sulla sua spalla, lo invito a sedersi.

--Andiamo a sederci, credo che dobbiamo discutere su quello che vi sta succedendo.-- propongo serenamente.

--Mew io... mi dispiace.-- tenta dispiegarmi.

--Pon, non sono contrario. Ma non voglio vederla soffrire. Quindi ti chiedo solo di non giocare con lei e con i suoi sentimenti. Non l'ho mai vista così, quindi se non fai sul serio con lei, fermati adesso.-- dico con fermezza.

--Grazie per la franchezza e permettimi di esserlo altrettanto. Quello che c'è o non c'è fra noi, lo affronteremo soltanto io e lei. La vostra è una situazione particolare e non intendo creare un tornado di scandali. Con questo non so dicendo che non provo niente, ma solo che ci vado cauto. Lei è sposata e agli occhi del mondo diventerebbe un'adultera; non intendo permettere che questo accada.-- afferma con una punta di preoccupazione.

--A questo problema pongo rimedio io.-- gli dico --Devi però promettermi che ti prenderai cura di lei! Io non potrò più farlo. Avevo già deciso, prima di sapere che era successo qualcosa tra di voi, di chiedere il divorzio da Bua.-- concludo mentre vedo lo sguardo perplesso di Pon.

POV TUL

--Mew, credimi non so dove sia! Nessuno di noi riesce a trovarlo!-- rispondo.

Sono passati cinque giorni da quando Gulf è scomparso.

Ci ha mandato un messaggio dicendoci che stava bene e che sarebbe tornato dopo qualche giorno.

Ma ora inizio a preoccuparmi e non solo per lui. Mew, in questi giorni, ha chiesto ufficialmente il divorzio da Bua per incompatibilità di carattere. Ma noi tutti sappiamo che finalmente ha iniziato a ricordare tutto e che vuole riprendersi la sua felicità.

Questa sua scelta non mi stupisce, ma sono giorni che si è chiuso in sé stesso e non vuole vedere nessuno. Mangia a stenti e dorme poco. I mal di testa, dovuti ai continui flashback, sono ricominciati con assidua frequenza. Adesso sa che, se Gulf non torna, non potrà stare con nessun altro che non sia lui.

Bip.

Afferro il telefono per leggere il messaggio e sobbalzo non appena leggo il mittente. È Gulf.

"Sto tornando. Non dirlo a Mew perché non posso ancora vederlo. Devo fare una cosa, ma ho bisogno di tempo. Cerca, se puoi, di tenerlo occupato in questi giorni." mi scrive.

Spero che la cosa. Che deve fare sia una sorpresa per lui, altrimenti Mew ne sarà devastato.

"Gulf, ci sono novità quindi torna al più presto da lui. Sono giorni che ti cerca, ti prego mandagli un messaggio perché sta impazzendo. Anche solo per fargli sapere che stai bene. Credimi quando ti dico che siamo preoccupati per lui." mi risponde con un semplice 'ok, lo farò'.

POV GULF

--Perché continuo a scappare?-- mi chiedo come uno stupido non appena finisco di leggere il messaggio di Tul. Che Mew mi sia mancato da morire è un dato di fatto, come lo è il mio amore per lui. E la stessa cosa l'ha provata anche lui visto che in questi giorni mi ha chiamato 40 volte, lasciato 10 messaggi in segreteria e 120 su line. Che io ho visto e letto solo ora che ho riacceso il telefono.

Dopo aver risposto a Tul comincio a fare la valigia perché ritornerò in città stanotte stesso.

In questi cinque giorni ho riflettuto molto sul nostro amore e su come andare avanti; sinceramente non ho trovato nessuna soluzione. Ma ho capito che non posso più vivere senza di lui, quindi devo tornare.

Questa volta, infatti, non permetterò alle mie paure di allontanarci.

Dovessi combattere contro tutto e tutti, sono disposto a farlo.

Tul mi ha chiesto si mandare un messaggio a Mew, perché tutti quanti sono preoccupati per lui. E poi ha accennato a delle novità, ma chissà a che si riferiva?

Mi sdraio sul letto riapro la chat di Mew proprio mentre lui si accorge che sono online.

"Gulf! Ti prego parliamo." mi scrive insieme ad un emoticon piangente.

"Dimmi almeno che stai bene..." continua ancora. "Dimmi, per favore, dove sei! Posso raggiungerti?!" prendo coraggio e gli rispondo.

"Sto bene, ho solo bisogno di tempo per riflettere sui miei sentimenti. Per favore concedimelo, perché ti prometto che parleremo appena rientro."

"Io ti amo e non voglio perderti " mi risponde con più emoticon tristi.

Chiudo la chat e spengo nuovamente il telefono.

'Ti amo anche io' penso.

Mi ferisce saperlo in queste condizioni, ma devo anche riflettere su come uscire da questo triangolo senza perderlo. Si, perché se da una parte voglio stare con lui, dall'altra non intendo essere l'amante. Io voglio amarlo alla luce del sole.

POV MEW

"Non voglio perderti."

Questa è l'ultima cosa che sono riuscito a dirgli prima che il suo telefono risultasse nuovamente irraggiungibile.

Vorrei tanto che Gulf mi rispondesse al telefono, vorrei dirgli quello che sta succedendo, del divorzio da Bua e che se non torna rischio un esaurimento nervoso.

Sdraiandomi sul divano afferro il cellulare e mando un messaggio a Tul e Bright per chiedere loro, ancora una volta, se hanno notizie di Gulf.

--Mew, vieni a mangiare per favore.-- mi chiede Bua dalla porta della cucina.

Da qualche giorno non riesco a mangiare e dormire bene. Bua ha deciso di restare qui con me fino a che non Gulf non torna. Capisco che è preoccupata per me, ed è per questo che lei e Pon evitano effusioni in mia presenza, per non peggiorare la cosa.

--Mangerò qualcosa dopo, perché ora non ho molta fame.-- affermo --Vado a fare due passi in giardino. Ho bisogno di prendere aria.-- concludo mentre esco.

--Mew ti prego! Non puoi continuare così!-- le sento dire mentre esco.

"Vorrei tanto vederti Gulf, abbracciarti e baciarti." gli scrivo, senza ottenere nuovamente risposta.

Cammino per tutto il perimetro del giardino e mi fermo a contemplare il tramonto. Se solo riuscissi a parlargli, sono certo che riuscirei a fargli vedere quanto è forte ora il nostro amore. Non ricordo neppure se glielo ho mai confessato.

Mi siedo sull'erba mentre il sole inizia a calare. Non distolgo lo sguardo neppure quando sento qualcuno camminare verso di me.

--Bua te l'ho già detto, non ho fame, mangerò qualcosa più tardi!-- affermo sussurrando.

Sento la presenza dietro di me e un profumo decisamente familiare mi attraversa le narici.

--Devo essere impazzito se ora sento anche il suo profumo... Gulf...-- sussurro a me stesso.

--Peccato che tu non abbia fame perché ho portato i sandwich che ti piacciono tanto!!-- sussurra la persona che è dietro di me al mio orecchio.

--GULF!--

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