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26

"Da quanto tempo vanno avanti così?" chiese Tony una volta entrato nel salotto, Natasha sorrise facendogli spazio sul divano mentre Clint continuava a cambiare canale sulla televisione nella speranza di trovare qualcosa di interessante.

"Da un'ora ormai." rispose la Vedova Nera alzando le spalle, entrambi girarono lo sguardo verso Renata e Bucky che stavano continuando a parlare e ricordare i vecchi tempi. "Sono così carini, continuano a emozionarsi ogni volta che condividono una memoria."

Tony alzò gli occhi al cielo. "Fantastico, è come sentire Capitan Ghiacciolo parlare dei suoi tempi tutto da capo." sbuffò per poi guardare Clint. "A quest'ora non va in onda quella serie sui vampiri che tanto ti piace?"

"Cazzo è vero!" esclamò questo cambiando canali più velocemente.

Thor dall'altra parte della stanza scoppiò a ridere continuando a leggere il suo nuovo fumetto. "Ah, che sciocchi i midgardiani." commentò per poi girare pagina ricevendo occhiatacce dai suoi colleghi, lui notandoli forzò un sorriso. "Ovviamente non parlavo di voi." disse cercando di scusarsi, infine sospirò ritornando al suo giornalino.

"E ora?" chiese Natasha rivolta a Bucky e Renata che si fermarono a guardarla confusi. "Che farete? Avete le vostre memorie e vi siete ritrovati. Quale sarà il vostro prossimo passo?" domandò interessata.

Bucky si grattò la barba con fare incerto. "Non so, immagino che ci tocchi inserirci nella società moderna." alzò le spalle.

Renata corrugò le sopracciglia. "E come? Per lo stato Americano io non esisto da almeno 70 anni, tu sei un agente dell'HYDRA estremamente pericoloso." spiegò come fosse la cosa più normale al mondo. I due rimasero a pensarci per qualche attimo, servivano delle idee che potessero aiutarli.

"Che succede?" nella stanza entrò Steve accompagnato da Peter, l'uomo aveva aiutato il ragazzo con una ricerca sulla seconda guerra mondiale. "Perché sembrate così imbronciati?"

Clint singhiozzò leggermente. "Elena ha appena lasciato Stefan per Damon... di nuovo!" esclamò, ma nessuno sembrò dargli ascolto.

Bucky sospirò. "Steve, come hai fatto ad integrarti nella società?" chiese all'amico che andò a sedersi vicino a Thor ancora occupato a leggere. Peter raggiunse Renata e l'abbracciò silenziosamente per salutarla.

"Non l'ho mai fatto." rispose il biondo sincero. "Quando mi hanno ritrovato nel ghiaccio hanno sparso la voce, altrimenti nessuno saprebbe di me." spiegò brevemente. "Perché? Stavi pensando di iniziare una vita normale?" Bucky annuì e lui sorrise, sapeva che era qualcosa che il suo amico aveva sempre voluto. Durante la guerra parlava spesso di come avrebbe comprato una casa nuova per la sua famiglia per poi ritirarsi dall'esercito. "Avete già la casa?"

Tony si alzò in piedi. "In realtà." iniziò raggiungendo il suo mini bar per poi versarsi un bicchiere di bourbon. "Avrei trovato ed acquistato una casa qui vicino, giusto all'inizio di Brooklyn, volevo più tardi, ma ormai siamo già qui."

Bucky lo guardò come se avesse appena detto la barzelletta meno divertente di sempre. "Davvero?"

Tony prese un sorso dal suo bicchiere. "Beh sì, se non la volete posso rivenderla raddoppiando il prezzo." alzò le spalle. "Fate voi."

Renata sorrise per poi stringere la mano a Peter. "Vuol dire che possiamo trasferirci subito?" chiese emozionata.

"No!" esclamò il ragazzo attirando l'attenzione di tutti, poi tossicchiò leggermente per smorzare l'imbarazzo. "Non volete rimanere con noi ancora per un po'?" domandò dolcemente.

Natasha annuì. "Sono d'accordo, bisogna festeggiare prima che ve ne andiate." annunciò per poi puntare il dito contro Tony. "Sai cosa vuol dire?"

"Vodka?" domandò questo e la rossa annuì. "Sapevo l'avresti detto, ho le scorte pronte da tempo."

"Fantastico!" esclamò il Soldato d'Inverno, sembrava aver riacquistato il buon umore. "Il prossimo passo sarà iscrivere Renata in una scuola."

"Cosa?" chiesero tutti in coro.

"Con tutto il dovuto rispetto." Clint mise in pausa il programma. "Ha passato la sua vita rinchiusa tra agenti dell'HYDRA... non penso abbia l'educazione adatta per andare in una scuola."

"Sig. Barnes, ho paura che il sig. Barton abbia ragione. Renata fa fatica a leggere e le servirà tempo per apprendere la base di tutte le materie." cercò di spiegare Peter.

Bucky corrugò la fronte per poi guardare sua figlia, entrambi stavano pensando la stessa cosa. "In realtà no." alzò le spalle. "Quando ero ancora sotto il controllo dell'HYDRA avevo chiesto che Renata venisse istruita al meglio o non avrei continuato le missioni. La mia bambina ha la conoscenza di uno scienziato, solo che è oscurata ancora dai tanti ricordi che sta riscoprendo." spiegò dando una pacca alla ragazzina. "Scegli pure una scuola e ti ci iscriverò subito."

Renata si fermò a pensarci per quche attimo prima di girarsi verso il suo fidanzato e sorridere emozionata. "Voglio andare a quella di Peter!"

**
"Sei tu Renata?" domandò un uomo vestito in giacca e cravatta, sembrava avere un'aria stanca e per niente emozionata. Annuii e lui sbuffò. "Io sono Happy."

Corrugai la fronte. "Non sembri molto felice."

"Il mio nome non mi rappresenta." alzò le spalle. "Vieni, ti accompagno a scuola, Peter è già nella macchina." indicò l'auto parcheggiata di fronte al viale di casa mia.

Mi girai velocemente verso l'entrata di casa. "Io vado! Ciao papà!" urlai.

"Divertiti!" rispose Bucky e sorrisi seguendo Happy verso la macchina.

"Hey!" Peter mi abbracciò non appena mi sedetti sul sedile. "Come stai? Com'è vivere nella nuova casa?" domandò subito.

"Sto bene." sorrisi per poi lasciargli un bacio sulla guancia. "È bellissimo! Io e papà abbiamo la casa tutta per noi, ieri abbiamo sistemato la mia camera ed è diventata bellissima." poi aprii lo zaino che avevo preso con me e tirai fuori il cellulare che Steve mi aveva regalato prima che mi trasferissi. "Puoi aiutarmi? Non so come funziona e papà era abbastanza confuso su come usarlo."

"Certo." mi sorrise per poi iniziare a farmi vedere come usarlo. C'erano svariate app per qualsiasi utilità, mi sembrava quasi una magia. "Renata." mi richiamò una volta che aveva finito di farmi capire come usare il telefono. "Sai che nessuno sa che sono Spider-Man, vero?"

"Sì." annuii. "Stai tranquillo, abbiamo tutto pianificato." lo tranquillizzai. "Non vedo l'ora di farmi degli amici e iniziare a studiare." dissi emozionata.

Peter mi guardò preoccupato. "Non voglio distruggere questa tua felicità, ma la scuola non è esattamente come quella che vedi nei film..." mormorò. "È difficile fare amicizia."

Mi morsi il labbro. "Beh, ho te e Ned e Michelle." feci notare. "E ho imparato a truccarmi per cercare di integrarmi, zia Nat mi ha prestato alcuni dei suoi trucchi."

Lui mi osservò intenerito. "Sei sempre bellissima." passò una mano tra i miei capelli. "Spero davvero tu riesca ad integrarti."

**

"Ah, nuova studentessa." il professore mormorò leggendo il foglio con il mio orario, a quanto pare alla prima ora avevano educazione fisica. "È un piacere, sappi che nella mia classe non si ammettono scansafatiche." mi restituì il foglio.

"Non si preoccupi, mi piace allenarmi." sorrisi cercando di essere il più gentile possibile.

"Perfetto, prendi pure un cambio e vai negli spogliatoi." mi indicò un armadio e andai a prendere una maglia e un paio di pantaloncini per poi entrare nello spogliatoio femminile. "Ciao." salutai con voce nervosa quelle che erano le mie nuove compagne.

Tutti gli occhi furono su di me. "Una nuova ragazza!" alcune urlacchiarono dandomi il benvenuto.

"Da dove vieni?"

"Come ti chiami?"

"Hai dei capelli fantastici!"

Iniziai a fare conversazione con un gruppetto composto da tre ragazze, una bionda di nome Betty, una ragazza dai capelli neri di nome Liz e infine una ragazza dai tratti orientali di nome Evelyn. "Wow, chissà che cambiamento dall'Ohio fino a qui!"

"In realtà mi sto abituando molto facilmente." sorrisi. "È la prima volta che vengo in una scuola pubblica." ammisi e notai le loro espressioni shoccate.

"Hai studiato privatamente a casa?" domandò Liz interessata. "Anche mia cugina lo fa! Chissà che bello."

"Sì, ma è noioso." corrugai la fronte. "Scommetto che qui vi divertite stando tutte assieme." commentai.

"Assolutamente." Betty batté le mani. "Non ci capita spesso di avere nuovi arrivati! Sono così emozionata."

"Potremmo saltare educazione fisica per oggi." propose Evelyn mentre tornavamo in palestra dopo esserci cambiate. "Tanto il coach non si accorge mai se stiamo facendo gli esercizi o stiamo sedute a parlare." alzò le spalle.

"Oh sì." Liz mi diede una pacca sulla spalla. "Così possiamo conoscerci meglio, almeno non sarai sola a scuola."

"Ma in realtà non sono sola." dissi una volta arrivate nella palestra, le seguii ed andammo a sederci sulle scalinate. "Il mio fidanzato viene qui a scuola."

"Davvero?" Betty spalancò gli occhi. "Questo sì che è uno scoop, devi dirci tutto!"

"Infatti, chi è?" domandò Liz.

Arrossii leggermente. "È Peter Parker." ammisi e loro mi guardarono come se avessero appena visto un fantasma. "Che c'è?"

"Quel Peter Parker?" chiese Evelyn e annuii. "Non pensavo fosse neanche capace di parlare con le ragazze, questo spiega molto."

Corrugai la fronte. "Peter è tanto dolce, è stato il mio primo amico e confidente." cercai di spiegare.

Betty sorrise falsamente. "Immagino... che ne dite di fare un gioco?" propose poi prendendo l'attenzione di tutte. "Uccidere, sposare o fare sesso."

"Cosa? Che gioco è?" domandai sbalordita.

"È semplice, noi diciamo 3 nomi di persone famose e tu dici chi di questi vorresti sposare, chi uccidere e con chi faresti sesso." spiegò Liz. "Non ci hai mai giocato?" scossi la testa. "Allora vai tu per prima!"

"Va bene..."

"Ho io i nomi!" esclamò Evelyn. "Scegli tra IronMan, Thor e Spider-Man."

"Questa è difficile." commentò Betty. "Avanti, cosa scegli?"

Deglutii fermandomi a pensarci. Loro non sapevano che Spider-Man era Peter, ma io sì e la cosa era abbastanza imbarazzante. "Allora, sposerei Spider-Man." la buttai lì e loro annuirono interessate. "E poi... non saprei."

"Thor è veramente bello, io farei sesso con lui." esclamò Betty e le altre annuirono in accordo.

Io e Thor eravamo diventati amici, certo, ma non sarei mai arrivata a fare qualcosa del genere con lui. La sola idea mi faceva venire la pelle d'oca. "Non penso sua il mio tipo."

"Tony Stark è milionario, farci sesso non sarebbe male." fece notare Evelyn e feci una faccia disgustata, come potevo anche solo pensare di fare una cosa del genere con quell'uomo? Era vecchio!

"Ma è il capo di Peter, non penso sia una grande scelta." disse Liz pensierosa. "Dovresti ucciderlo."

"Non potrei mai ucciderlo." replicai prima di poter pensare a ciò che stavo dicendo, loro mi guardarono sbalordite e cercai di inventarmi una scusa. "È... pur sempre il capo di Peter...  quindi voi sapete...?" cambiai argomento non capendo esattamente di cosa stessero parlando.

Betty corrugò la fronte. "Tutti lo sanno."

"Davvero?" chiesi sorpresa, Peter aveva detto che nessuno sapeva della sua doppia identità. Magari l'aveva detto per sbaglio e non voleva che gli altri Avengers lo sapessero?

"Certo." Liz alzò gli occhi al cielo. "Non fa altro che parlare del suo tirocinio alla Stark Industries."

"Oh." un tirocinio? Forse era una specie di copertura? Non ci stavo capendo molto sinceramente.

"Renata." Peter venne verso di me, fece un cenno alle altre ragazze per poi sorridermi. "Ti va di fare gli addominali con me?"

Guardai le altre che annuirono come a dirmi che potevo andare. "Certo." mi alzai e lo presi per mano per poi allontanarci. "Peter, fai un tirocinio con Tony?" domandai una volta abbastanza lontani dalle ragazze.

Lui annuì. "È la scusa che mi permette di essere Spider-Man senza dare troppi sospetti." si sedette a terra. "Mi spiace aver interrotto la vostra conversazione, ma mi sembravi in difficoltà."

Annuii dandogli ragione. "Abbastanza, volevano che scegliessi chi sposare, uccidere e con chi fare sesso." borbottai. "Che razza di gioco è?"

Lui ridacchiò. "Tra chi dovevi scegliere?"

Sbuffai. "Spider-Man, Tony e Thor." alzai gli occhi al cielo. "È difficile quando conosci tutti e tre, sinceramente provo indifferenza verso Thor e Tony." poi gli mandai un'occhiata. "Ma sposerei volentieri Spider-Man."

Peter ridacchiò iniziando a fare degli addominali. "Attenta che divento geloso." commentò facendomi sorridere intenerita.

Non era male come inizio giornata.

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