Trendsetter- Chiara
Mi sono sentita come uno straccio, che quando non ti serve più lo getti via. Usata, calpestata e accantonata. Ecco come mi ha fatto sentire Christian.
In noi ci credevo, con tutto il cuore. Credevo che avremmo trovato un equilibrio, prima o poi, quindi perdonavo il suo caratteraccio scontroso, convinta che il nostro amore avrebbe superato ogni ostacolo.
Devo smetterla di pensare di valere troppo poco, non mi fa bene alla mia già bassa autostima. Il problema era lui, perché per Christian io ero solo la sorella di Andrea Brasi e nulla di più.
Nessuno sa quante volte mi siedo nella mia stanza a piangere o quante lacrime ho dovuto trattenere fingendo che andasse tutto bene durante questo mese.
Ma tenersi le cose dentro fa male, per questo ne ho preso atto e parlato con mio fratello. Andrea ha ascoltato il mio sfogo e comprende la mia voglia di pensare a me, dopo che mi sono sempre messa al secondo posto per chi non lo meritava.
Accettare di accompagnare Alessandro a Santa Margerita mi ha dato modo di staccare il cervello per un paio di ore, ora mi ha portato a cena in questa trattoria dall'aspetto rustico. È un posto davvero molto carino arredato con toni caldi color pastello.
Alla parete alla mia destra è appeso il quadro dello stadio di Genova, il Luigi Ferraris sito nel quartiere di Marassi. Sorrido pensando a quante volte Andrea ha portato pure me.
<< Ti sta piacendo la serata?>> Alessandro mi osserva incuriosito.
Scrollo le spalle << Certo, mi sono divertita molto prima>> accenno al concerto.
Torno a prestare attenzione alla mia insalata di pollo, mangio sempre con calma, un'abitudine che ho da un po' di tempo.
Ne prendo una forchettata, mentre penso a come portare avanti la conversazione: è da tanto che non usciamo da soli noi due.
<< Stai lavorando a nuovi progetti?>> Domando prendendo un sorso di birra fresca.
<< Sei molto curiosa>> mi fa un sorriso storto, che mi crea una strana sensazione dentro.
<< Semplicemente perché sei andato via quasi subito, dopo che ho annunciato la mia relazione con Christian>>.
Un'ombra gli offusca momentaneamente lo sguardo, ma dura così poco da chiedermi se non me lo sono immaginato.
<< Avevo degli impegni inderogabili, per questo sono rientrato prima a Milano>> risponde senza scomporsi.
Me lo immagino chiuso da qualche parte a scrivere i testi delle sue nuove canzoni, o a cercare ispirazione in qualche luogo.
Forse è uscito con qualcuna, anche se so che è da parecchio che non frequenta una ragazza, ma quando ero fidanzata ci siamo un po' distaccati, quindi non ne ho idea. È così bello che ogni ragazza farebbe carte false per avere le sue attenzioni e ne ho avuto la conferma prima sotto al palco, quando Miss Capelli Blu aveva fatto commenti di un certo tipo su di lui.
Solo il pensiero di lei tra le sue braccia mi fa rivoltare lo stomaco e rabbrividire.
Finisco la mia insalata e appoggio il mento sotto le mani, imponendomi di non fare pensieri strani.
<< Quindi tu e Christian eravate incompatibili>> sottolinea Alessandro, forse aspettandosi che mi apra di più con lui.
<< Diciamo che all'inizio sembrava un'altra persona, ma che ha gettato la maschera poco dopo che stavamo insieme>> dichiaro, senza sbilanciarmi troppo.
<< Forse era troppo cieco per rendersi conto di chi aveva accanto>> sentenzia.
Bevo quel che resta della birra, faccio appena in tempo a posare il bicchiere che lui posa la sua mano sopra la mia. La sento calda e famigliare.
<< Non permettere mai a nessuno di definirti o di mancarti di rispetto. Devi essere libera di fare le tue scelte, giuste o sbagliate che siano. Chi non ti capisce che si fotta>>.
Non mi aspettavo questo discorso e neanche che mi piacesse così tanto il contatto tra le nostre mani. Abbiamo sempre avuto un'amicizia speciale noi due, un legame diverso rispetto a quello che ho con gli altri. È l'unico che comprende anche i miei silenzi, le cose che non dico. Non potrei mai nascondermi davanti a lui, neanche se volessi.
Alessandro sarebbe capace di tirare fuori ogni sfaccettatura della mia anima, senza che me ne renda conto.
<< Forse dovrei essere più libera, come te>> mormoro.
Non so decifrare il suo sguardo, ma leva la mano dalla mia e quella sensazione di calore svanisce.
<< Se non ho mai avuto legami finora non significa che non ne vorrò in futuro>> finisce a sua volta la birra, lasciandomi riflettere sulle sue parole.
A già trovato qualcuna? O parla di un incontro che avverrà più avanti? E perché mi devo scervellare dietro questo ragionamento?
Penso troppo, questo è sicuro. Sempre a soppesare i pro e i contro, senza mai agire veramente d'istinto.
Se fossi meno paranoica vivrei con più leggerezza, ma la verità è che anche se provo a nascondere le mie insicurezze, loro non fanno altro che tornare a tormentarmi.
Lasciamo la trattoria dopo che Alessandro ha insistito per pagare tutto lui, ora passeggiamo al chiaro di luna. Non so che ore siano e poco mi importa, francamente. Quando sono in buona compagnia l'orario è l'ultimo dei miei pensieri.
Si ferma per accendersi una sigaretta e, come a casa di Diego, mi trovo a fissare il suo profilo.
*
Alessandro
Ringrazio il mio autocontrollo, perché quando Chiara mi fissa in questo modo l'unica cosa che vorrei fare e baciarla e mandare a fanculo tutti i miei propositi. Ma poi mi ricordo che viene fuori da una storia finita male, così mi impongo di starmene buono.
Questa ragazza mi mette a dura prova. È bella anche senza che si impegni troppo per esserlo, ha quella luce speciale che a tante manca.
Le cade il pacchetto di fazzoletti dalle mani, nel chinarsi a raccoglierlo la canottiera che indossa si alza leggermente, regalandomi la visione della sua pelle. Non si scopre mai troppo, soprattutto le gambe.
Non ci vuole tanto a capire che si porta dietro gli strascichi delle cattiverie subite, le parole sono importanti e hanno un peso. Se le si usa male possono ferire nel profondo.
Arriviamo alla macchina e getto la sigaretta ormai finita, vorrei prolungare il mio tempo con lei, anche solo con delle chiacchere futili.
<< Com'è essere la coinquilina di Angela?>> Mi ritrovo a chiederle, visto che è da poco che dividono un appartamento.
Si sposta i capelli dietro le spalle, prima di rispondermi
<< Non è male, se ami avere la casa che profuma da dolci peggio di una Bakery. Per non parlare dei programmi culinari che mi fa seguire, ormai scommetto di essere diventata una cuoca provetta>> si lascia sfuggire una piccola risata.
<< Non darti troppe arie. Se sei davvero così brava come dici, vieni a casa mia a cucinare>> la sfido.
<< Ti farò ricredere, fidati>>. Le brillano gli occhi, come ogni volta che c'è qualcosa che le piace.
Le cingo i fianchi per avvicinarla a me, mi guarda sorpresa ed è la cosa più bella al mondo.
Riduco ulteriormente la distanza avvicinandomi al suo orecchio
<< Vieni a Palmaro domani sera>> le sussurro.
Le stampo un bacio in fronte, imprimendo nella mia memoria la sensazione della sua pelle a contatto con le mie labbra. Vorrei di più, ma mi trattengo.
Quando mi scosto mi fissa a occhi sbarrati e si morde il labbro inferiore.
Inutile dirlo, sei il più dolce dei veleni Chiara.
https://youtu.be/KZ-Pt5b4yBA
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