Second Change- Alessandro
"Tu mi strappi il cuore e poi ci passi sopra.
Come un fulmine che squarcia il cielo
Tu che mi attraversi, fallo un'altra volta
Come un proiettile che lascia il segno
Prima conoscevo solo la paura".
Rkomi- Partire da te-
Sei mesi prima
Ho chiesto ad Andrew di andare al campetto da calcio che frequentiamo di solito, per fare due tiri con il pallone. È abbastanza squallido, ma ci abbiamo passato l'adolescenza, quindi poco importa.
Chiara ci ha accompagnato e ora è sugli spalti a guardarci giocare, c'è freddo, ma almeno oggi abbiamo il sole pur essendo inverno.
Faccio alcuni palleggi alla Cristiano Ronaldo, mi piace un sacco il calcio, quasi quanto fare musica. Il mio nome d'arte, Vaz Tè, è un omaggio ad un Ex calciatore.
Passo la palla ad Andrew, il quale la stoppa al volo e dopo alcuni rimbalzi me la spedisce indietro, la mando in rete e faccio uno di quei goal degno di un giocatore di Serie A.
Il mio amico corre a recuperare il pallone, nel mentre mi giro verso le tribune a cercare Chiara. Da un po' di tempo sento che qualcosa dentro di me è cambiato nei suoi confronti, provo una sorta di attrazione che mi lascia spiazzato. L'ho sempre vista come la sorella di Andrea, anche se ultimamente abbiamo creato un rapporto di amicizia.
La vedo intenta a parlare con un ragazzo dalla pelle olivastra, con una massa di capelli ricci, più alto di lei di alcuni centimetri. È Christian, il ragazzo con cui si frequenta. A quanto pare gli ha chiesto di raggiungerci.
Una parte di me egoisticamente vorrebbe che lei guardasse me così, anche se sono pensieri strani che faccio, abituato come sono sempre stato a non cercare legami duraturi, definendomi uno spirito libero.
Chiara si volta nella mia direzione e sorride, facendomi dimenticare per un attimo tutto il resto.
Chiedo ad Andrew un po' di riposo e li raggiungo, mentre mi siedo su una di quelle sedie in plastica malandate, Christian mi osserva per tutto il tempo.
Non mi va particolarmente a genio, mi dà l'aria di essere un ragazzo viziato e supponente. Lo so che lo conosco appena e non dovrei giudicare, ma certe cose le sento a pelle.
<< Se va male con il canto posso sempre buttarmi sul calcio>> dico in tono scherzoso e Chiara ride. È proprio bella, così spensierata.
Questo momento di leggerezza però viene presto interrotto quando lei mi comunica la sua decisione
<< Io e Christian stiamo insieme ufficialmente>> dichiara con un sorriso.
Cazzo che colpo! Dovevo immaginarmelo che sarebbe potuto accadere, ma avrei voluto esserci io al posto suo. Certo non aiuta il fatto di non averle mai detto cosa ho iniziato a provare, forse è solo un'attrazione e basta. Non avrebbe senso rovinare una bella amicizia per così poco, o sbaglio?
Mi passo la mano tra i capelli, cercando di metabolizzare la notizia. Manco mi accorgo che Andrew ci ha raggiunti nel frattempo.
<< Beh congratulazioni>> dico a denti stretti e fisso Christian, che sembra gongolante.
Se lei è felice chi sono io per oppormi? Non penso che sarei in grado di darle quello che vuole, ovvero una relazione stabile. È giusto che rimanga nel mio ruolo di amico, anche se ora fa male. Sembra quasi che mi abbiano ferito al cuore, ma faccio finta di niente.
Mi è totalmente passata la voglia di tornare in campo, così borbotto ad Andrew che voglio andare a casa. Mi lancia uno sguardo indagatore, cercando di capire cosa succede, ma non lascio trapelare niente.
Con un sospiro si alza dalla sedia e lo imito, saluto Chiara con la scusa che sono stanco e seguo il mio amico fuori dal campetto.
Dopo aver lasciato Andrew a prendere il treno per Spezia, guido fino a Palmaro, con il cervello che non vuole smettere di darmi tregua.
Ripeto a me stesso che è la cosa giusta, una volta che sarò tornato a Milano la distanza aiuterà a fare chiarezza dentro di me.
Entro nella mia vecchia casa e un senso di solitudine mi pervade, queste sensazioni sono una novità per me e non so come gestirle.
Mi siedo sul divano ormai logoro e mi prendo la testa tra le mani
"Chiara Brasi cosa cazzo mi hai fatto" mormoro a me stesso.
La piccoletta del gruppo, come l'abbiamo soprannominata, non vuole proprio uscire dai miei pensieri.
Scatto in piedi e vado a prendere una bottiglia di Rum che tengo nella dispensa, di solito non sono uno che si ubriaca, mi faccio qualche canna ogni tanto e bevo qualcosa. Ma in questo momento voglio solo zittire tutto questo casino che sento dentro.
Svito il tappo e mi verso un bicchiere, il forte sapore mi brucia in gola. Continuo a bere finché non ne resta neanche una goccia dentro la bottiglia.
Quando smetto è già calato il buio, mi affaccio al balcone accendendomi una sigaretta e aspirando una boccata.
Mentre fisso un punto indefinito decido che è arrivato il momento di tornare a Milano, so che sto anticipando il rientro, ma è la scelta migliore da fare.
*
Oggi
Leggo il messaggio che mi ha mandato Mario, il quale sostiene che dovrei dire ad Andrea del mio interesse per la sorella.
È inutile stare a cincischiare, c'ho provato a togliermela dalla testa, ma non ci sono riuscito. Se mi fossi fatto avanti prima magari lei non avrebbe scelto quel coglione, anche se con i se non si va da nessuna parte.
<< Belin sei dei nostri?>> Chiede Diego. Ha portato del fumo e ci stiamo facendo una canna.
Imbosco il telefono in tasca, sotto lo sguardo attento di Andrea.
<< Mario mi ha scritto che viene a Genova per il tuo compleanno>> dico a quest'ultimo. Ed è vero.
Andrea spegne la canna nel posacenere e si appoggia allo schienale della sedia. Meglio parlare ora, che tirarla per le lunghe.
<< Pensavo che ti stessi scrivendo con una ragazza>> Diego accavalla le gambe e mi ammicca allusivo, servendomi l'assist senza accorgersene.
<< In effetti c'è una ragazza che mi interessa>>. Bastano queste parole e ho la loro completa attenzione.
<< Le cose si fanno interessanti>> declama Diego sfregandosi le mani.
<< La conosciamo?>> Chiede Andrea, altrettanto curioso.
"Oh, eccome se la conosci, avete lo stesso sangue".
Prendo tempo apposta, prima di sganciare la bomba. Non ne ho idea di come reagirà, lui è molto protettivo con la sorella.
Finisco la canna, guardo dritto in faccia il mio amico e senza ulteriori giri di parole dico
<<È Chiara>> semplice e conciso.
<< Porca puttana, ma sei serio?>> esclama Diego, che a momenti si ribalta dalla sedia.
Annuisco e cerco di decifrare l'espressione di Andrea. Il suo silenzio mi preoccupa.
Perché Mario non c'è a fare da intermediario, magari a lui dava più ascolto. Mi sento come se fossi sul patibolo, in attesa di una condanna o di essere salvato.
Si potrebbe sentire uno spillo cadere, da tanto c'è silenzio. Neanche Diego fiata più, sconvolto da questa mia rivelazione.
<< Da quanto tempo>> mormora infine Andrea. Sembra che stia avendo una sorta di lotta interiore. Vedo dalla postura che ha assunto che è nervoso.
<< Alcuni mesi, ma lei non ne sa niente. All'inizio credevo che fosse solo una semplice attrazione e che sarebbe morta lì. So che sei protettivo nei confronti di Chiara per quello che ha passato in adolescenza e ho capito che anche con Christian le cose non sono andate proprio bene, nonostante lei non me ne parli.
C'ho provato a togliermela dalla testa, per questo avevo anticipato il rientro a Milano. Ma nonostante i chilometri e tutti i miei sforzi, non è servito a niente.
Incazzati pure se vuoi, ma per me a trentadue anni è giunto il momento di costruire qualcosa di serio e smetterla di fare il cazzone>>.
Diego alterna lo sguardo da me ad Andrea, non sapendo cosa aspettarsi. Mi fa un po' pena, poveretto.
So che sta morendo dalla voglia di dire qualcosa, eppure si trattiene, come se di colpo si sentisse di troppo. Non osa neanche muoversi più di tanto, sembra una statua di sale.
Andrea prende a giocare con l'accendino, assorto in chissà quali pensieri. Quasi sussultiamo quando alla fine parla
<< Chiara ne ha passate più di quanto tu possa immaginare con quello lì. E la cosa non mi ha fatto piacere per niente, anzi gli avrei spaccato la faccia volentieri.
Ma è anche vero che lei non è più una ragazzina, nonostante si porti ancora dietro le sue insicurezze. Non posso tenerla sotto una campana di vetro, anche se provo sempre il desiderio di proteggerla.
Ti ho visto cambiare varie ragazze, senza trovare qualcuna per cui fossi disposto a creare qualcosa. E ora dici che mia sorella per te è un pensiero fisso.
La mia domanda è: quanto ci tieni a lei?>> incrocia le braccia al petto e capisco molto bene questa sua richiesta.
<< Non puoi neanche lontanamente immaginare quanto io tenga a lei, non metterei a rischio tutto quanto. Quando l'ho rivista ho capito che non potevo semplicemente voltare pagina e dimenticarmi di lei. Ci andrò piano perché la rispetto e non le farei mai del male>> dico tutto d'un fiato.
Nono sono mai stato più serio di così e spero che il messaggio sia arrivato.
Andrea mi guarda dritto negli occhi
<< Se la metti così, meglio con te che con quell'idiota>> sentenzia.
Finalmente comincio a rilassarmi, neanche mi ero accorto di avere i muscoli contratti, finché non ho iniziato a sentirli sciogliersi.
Diego si rimette comodo sulla sedia, questa conversazione ha tenuto sulle spine pure lui.
<< Ti è andata bene Belin, almeno non ti ha scuoiato vivo. Mi sarebbe dispiaciuto dover partecipare al tuo funerale>> sghignazza.
Alzo gli occhi al cielo << Diego a te le canne hanno bruciato gli ultimi neuroni che avevi>>.
Ride ancora più forte e tutta l'aria di colpo si fa più leggera, mi sento bene anche io dopo questa rivelazione.
Rimangono a farmi compagnia fino quasi alle sei, dopodiché si congedano.
Svuoto il posacenere e sistemo le sedie, intanto che aspetto l'arrivo di Chiara. Ieri a Santa Margherita le ho chiesto di venire da me.
So che doveva accompagnare Angela a farsi il piercing, dopo il lavoro.
Fumo una sigaretta al volo per ingannare l'attesa, appoggiato alla ringhiera del balcone. Oggi il caldo è aumentato in maniera vertiginosa, ormai siamo in piena estate.
Nella zona della città Genova si sta riempiendo di turisti, pronti a immortalare i vari luoghi o monumenti con i loro cellulari, per poi postare tutto suoi social giusto per mettersi in mostra agli occhi altrui.
Chi ha i soldi non sa come si vive nei quartieri più poveri, dove non puoi permetterti manco una vacanza perché devi pagare l'affitto o le bollette.
Non sanno cosa vuol dire avere paura di non arrivare a fine mese o a fare delle rinunce pur di avere qualche soldo per mangiare decentemente.
Mia madre si è sempre fatta il culo per tirare avanti, arrivando a fare persino due lavori. Mio padre non l'ho mai conosciuto, stessa sorte capitata a Mario.
La vita con noi è stata dura, ma ne siamo venuti fuori più forti.
Noto Chiara camminare a passo spedito verso il mio palazzo, le faccio un cenno con la mano, che ricambia.
Vado ad aprirle la porta, fa capolino nell'ingresso, ha le guance rosse ed è accaldata.
La faccio accomodare sul divano e le porto un bicchiere di acqua fresca, dandole il tempo di riprendersi.
<< Tuo fratello è stato qui insieme a Diego, abbiamo passato il pomeriggio a fumare e parlare>>. La informo.
<< Io ho dovuto accompagnare quella pazza di Angela a farsi il piercing al sopracciglio e voleva coinvolgere pure me, ma ho il terrore degli aghi>> sbuffa.
Beve a piccoli sorsi e devo impormi mentalmente di non fissarla troppo, anche se non è facile per niente.
Una volta finito mi ripassa il bicchiere, lo appoggio sul tavolo e mi siedo accanto a lei.
<< Sono contento che tu sia venuta qui stasera>> dichiaro spostandole una ciocca di capelli di lato. Ho una voglia matta di accarezzare la sua pelle.
Sorride dolce e accavalla le gambe. Indossa una canottiera bianca e i pantaloncini blu.
<< Anche io, così puoi assaggiare la mia cucina>> dice.
Lei è qui nella mia casa e non posso chiedere di meglio. Cazzo Chiara, non ti rendi conto che ti sei presa ogni parte di me? Sei potente come una droga e inebriante come un profumo.
È una rosa dalla tarda fioritura, ma dai colori meravigliosi.
Decido di lasciarle campo libero, così puoi cucinare con tutta calma. Noto che dalla borsa tira fuori una bilancina, prima di posarla. A quanto pare non ha smesso di pesare le calorie, ma faccio finta di niente. So che ha sofferto di disturbi dell'alimentazione, c'è lo aveva confessato Andrea in un momento di sfogo.
Voglio solo che questa serata sia perfetta. Non chiedo di meglio.
Angolo autrice:
So che vi sto facendo sudare prima di dare una svolta al loro rapporto.
Ricordatevi che Chiara sta sofferto per amore, poveretta.
In Alessandro troverà l'amore? O resterà solo una bella amicizia?
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