Santa Margerita e Musica- Chiara
"C'è sempre qualcuno che ti aspetta
Ed ai suoi occhi sei perfetta
Ed un giorno capirai quanto eri stupida
Perché sei bella così".
-Chadia Rodriguez-
Come stai? Come faccio a dirtelo? Come faccio a spiegarti la sensazione di non farcela più, il peso sul petto? La sensazione che non arrivi abbastanza aria ai polmoni? È che ho troppi pensieri in testa, troppe pare, troppe preoccupazioni.
È sopportabile solo quando riesco a distrarmi, ma appena sono da sola con me stessa mi sento soffocare. Come te la spiego la fatica di cercare di aggrapparmi a qualcosa per non cadere giù? Sono sfinita.
Prosciugata, ma tenere duro è l'unica cosa che posso fare. Vorrei solo che fosse più facile, vorrei che le mie paranoie non urlassero così forte. Se potessi tornerei volentieri indietro, per potermi proteggere meglio, per non aspettarmi da lui cose che non ha potuto darmi.
Perché ho sperato di essere felice e non di finire dentro qualcosa di tossico, volevo essere elogiata, non umiliata. Ma più di tutto volevo che mi amasse per chi ero.
Non sono solo la sorella di Andrea Brasi, come se la sua carriera avesse in qualche modo influenzato anche me.
Amo mio fratello, ma noi siamo due entità differenti, perché le persone non lo vogliono capire?
Oggi è il mio giorno libero, ma avrei preferito andare a lavorare, così avrei evitato che i miei pensieri corressero sciolti nella mia testa come cavalli imbizzarriti.
Angela è andata alla lavanderia e io sono qui, seduta sul pavimento della mia stanza, che cerco di far ripartire la mia vita.
Sospiro. Cosa ho fatto di male nella vita?
"Niente. Christian non ha saputo apprezzarti" sussurra la mia voce interiore.
Mi sono accorta tardi che lui è una persona tossica, diceva di amarmi, ma non perdeva l'occasione di umiliarmi. Per poi chiedermi scusa. E io come una fessa lo perdonavo, perché speravo che le cose potessero cambiare.
Peccato però che non gli interessavo veramente, gli servivo solo per i suoi secondi fini. Che persona pessima.
Come dice Diego: cerco sempre di vedere il buono nelle persone. Che difetto del cazzo.
Scrollo le spalle, sono così concentrata nei miei ragionamenti che manco mi accorgo del rientro della mia coinquilina.
Angela fischietta di buonumore, portando con sé le lenzuola fresche di bucato. Si affaccia nella mia camera, per poi bloccarsi di colpo. A quanto pare la mia espressione parla per me.
<< Ehi si può sapere cos'hai?>> Chiede avvicinandosi.
<< Un momento di sconforto>> mormoro, senza guardarla negli occhi.
<< Sei sempre triste per colpa di quell'idiota>> calca sull'ultima parola, per far intendere cosa ne pensa di Christian.
Mi alzo in piedi e, dopo essermi sgranchita, ringrazio Angela per le lenzuola. La prossima volta toccherà a me andare in lavanderia.
Inizio a fare il letto stendendo con cura il coprimaterasso attenta a non sgualcirlo, il profumo che emana è molto buono.
Sprimaccio il cuscino per poi infilarlo nella federa, mi piace che sia bello morbido, solo così riesco a dormire bene.
Mentre stendo il lenzuolo il telefono mi avvisa dell'arrivo di un messaggio, finisco di sistemare il letto e poi prendo il cellulare poggiato sulla cassettiera: c'è un messaggio di Alessandro.
Vaz Tè
Stasera ho un evento a Santa Margherita.
Mi piacerebbe che ci fossi.
Dev'essere interessante
Vaz Tè
Sicuro.
Sei il mio porta fortuna
Non ne hai mica bisogno mio caro,
Le cose ti vanno bene lo stesso.
Vaz Tè
Okay, ma comunque mi piacerebbe
Che ci fossi. Passo da te alle 18.
L'ora indica che mancano pochi minuti alle 17 e mi prende il panico: ora come diavolo mi vesto? Non voglio sembrare una scappata di casa.
Lo specchio mi fa notare che ho i capelli in disordine e la t-shirt che indosso è usurata.
Esco dalla mia camera a razzo, ho bisogno di una doccia e spero che Angela non abbia occupato il bagno. Per mia fortuna lo trovo libero, così dopo essermi sfilata gli abiti e averli gettati nella cesta dello sporco, apro l'acqua e mi infilo sotto il soffione della doccia, maledicendo il mio amico per lo scarso preavviso.
È vero che avrei potuto rifiutare con una scusa qualsiasi, ma la verità è che ho voglia di passare del tempo con lui. Non ci vediamo da sei mesi.
Poi l'ultima cosa che voglio è passare il resto della serata a rimuginare nuovamente, non mi fa bene.
Esco dal bagno infagottata nell'accappatoio, apro il mio armadio e studio cosa indossare. Le mie t-shirt sono tutte appese alle grucce, belle ordinate. Scorro con lo sguardo una a una, finché la voce di Angela non mi fa sobbalzare
<< Cos'è questa frenesia che ti è presa tutta all'improvviso?>> Poggia le mani sui fianchi, osservandomi perplessa.
<<Alessandro ha avuto la brillante idea di invitarmi a un suo evento a Santa Margherita, peccato che mi abbia dato poco preavviso>> sbuffo.
<< Quanto tempo hai?>> si sposta dalla soglia per mettersi vicino all'armadio.
Angela è di alcuni centimetri più alta di me, una vita sottile e un seno abbastanza generoso. Per non parlare delle sue gambe lunghe e perfette.
<< Passa alle 18>> soffio. Certo che mi piacerebbe avere qualcosa di lei, come le gambe, le mie sono inguardabili.
Infila la testa nell'armadio e tira fuori una canottiera nera, che mi porge. La poggio sul letto, mentre lei dopo aver studiato i miei pantaloncini, me ne mostra un paio di jeans aderenti. Sgrano gli occhi solo a vederli, enfatizzerebbero troppo i miei difetti.
<< Si può sapere cos'anno che non va?>> sta cercando di capire cosa mi passi per la testa.
Scrollo le spalle, abbastanza a disagio
<< Non posso mettermeli, ho le cosce grosse>> bisbiglio come se mi vergognassi di ammetterlo ad alta voce.
Ci studiamo per vedere chi delle due cede, purtroppo non posso permettermi di indossare certi capi. Vorrei poter dire che non mi importa come mi vesto, ahimè le mie insicurezze non mi abbandonano mai, ragion per cui preferisco non sfidare la sorte. Rischierei di preoccuparmi troppo di quello che gli altri pensano.
Angela non insiste e gliele sono grata, lascia a me la decisione e opto per dei pantaloncini un po' larghi, da poter nascondere la parte superiore delle gambe.
Mi lascia da sola a prepararmi, prendo un reggiseno imbottito, almeno con questo posso fingere di avere una taglia in più. Infilo la canottiera e passo il pettine largo per sistemare la mia massa di ricci, che altrimenti sembrerebbe una criniera.
Stendo del kajal per enfatizzare gli occhi e spruzzo del profumo completando il tutto.
Riuscirò mai a liberarmi di questi pensieri assurdi? Cazzo ho finito la scuola da una vita, eppure tutta la cattiveria che mi hanno gettato addosso me la porto ancora dentro. Fa male, mi sembra ancora di sentire le loro voci nella testa.
Poggio la fronte contro lo specchio e chiudo gli occhi, vorrei tanto zittire i miei pensieri una volta per tutte, ma la forza la posso trovare solo io.
Un messaggio mi avvisa che Ale è già di sotto ad aspettarmi, afferro la borsa ed esco salutando la mia coinquilina.
Scendo in strada e lo trovo a contemplare il telefono, quando si accorge della mia presenza mi osserva da capo a piedi, lentamente. Il suo sguardo che si posa su ogni centimetro di me mi procura uno strano brivido lungo la schiena e sento lo stomaco contratto.
Subito le mie paranoie fanno capolino. Forse non dovevo mettere la canottiera? Le cosce sono ben coperte?
Ci pensa il suo sorriso a scacciare via questi pensieri inutili, mio dio quanto è bello! Te lo credo che le ragazze fanno di tutto per ottenere le sue attenzioni.
È uno spirito libero, non vuole legarsi a nessuna. Sostiene che non ha tempo per le relazioni, preferisce concentrarsi sulla musica. Poi ha una seconda passione, ovvero il calcio.
Sorrido a mia volta e mi infilo nella sua auto, pronta a godermi una serata in cui potrò essere "libera" almeno per qualche ora.
*
Passo il viaggio a guardare fuori dal finestrino il panorama che scorre via, fino al nostro arrivo.
Santa Margherita Ligure è un piccolo comune in provincia di Genova, si trova vicino a Portofino. Adoro questo posto, mi ricorda un angolo di paradiso circondato dal mare.
<< Ti ringrazio per aver accettato l'invito>> Alessandro spegne la macchina, nel voltarmi a guardarlo una ciocca di capelli mi finisce davanti alla faccia.
Avvicina una mano e mi scosta la ciocca dietro l'orecchio, delicatamente. Sento il calore della sua mano sulla pelle e il sangue che defluisce alle guance.
<< Figurati>> la mia voce si perde in un sussurro.
Tutto ad un tratto fissa le mie labbra e mi sento confusa. Ci conosciamo da tanti anni, siamo buoni amici, questo sicuramente è un fottuto scherzo del mio cervello.
Sono passati due giorni da quando abbiamo dormito sulla spiaggia, anzi che ho dormito abbracciata a lui. In quel momento avevo bisogno della sua vicinanza, desideravo un suo abbraccio, non pensavo che mi sarei addormentata di punto in bianco. Mi fa stare bene come non sono mai stata in vita mia ed è strana come cosa.
Alessandro esce dall'auto e lo imito, incamminandoci poi verso la piazzetta dove hanno già allestito il palco. Sarà una serata dedicata al Rap, nella quale si esibiranno altri ragazzi.
Lascio il mio amico e cerco di guadagnarmi un posto in prima fila, non ci sono sedie, così mi ritrovo ad appoggiarmi alle transenne con le braccia.
Due ragazze alla mia sinistra stanno facendo dei commenti relativi ai cantanti che ci saranno, una delle due dai capelli blu fa dei commenti spinti su Alessandro, biascicando che andrebbe volentieri a letto con lui.
Alzo gli occhi al cielo, queste sono senza pudore. Le sento ridere come galline, avrebbero bisogno di essere rimesse al loro posto.
Fulmino capelli blu con lo sguardo, sottolineando che Alessandro non andrebbe mai insieme a una ragazza tanto insipida. Lascio entrambe con gli occhi sgranati e la bocca aperta, cercano di ribattere, ma le ignoro totalmente e me la gongolo soddisfatta.
A tutto c'è un limite, cazzo! E poco mi interessano i pensieri sconci che quella li fa sul mio amico.
Comincia lo spettacolo e vengo assorbita dalla musica, sono cresciuta in mezzo al Rap grazie a mio fratello e ai suoi amici, tanto da essere ormai parte anche di me.
Si alternano alcuni ragazzi sul palco, finché non arriva il turno di Alessandro e posso lasciarmi andare totalmente.
Comincia a cantare e faccio altrettanto, i suoi pezzi li so tuti a memoria, la mia preferita è Skillato. È un pezzo della madonna.
Vengo totalmente catturata dall'energia che trasmette sul palco, come se la passasse anche a me. Sono incurante della gente che ho intorno, voglio divertirmi cazzo.
Ad un certo punto cerca il mio sguardo e le nostre iridi si incastrano, canta l'ultimo pezzo così, senza mai perdermi di vista. Il mio cuore ha un sussulto, quasi mi dimentico le frasi della canzone e non è da me.
Le ultime note riecheggiano nell'aria e devo riprendermi da quello che è appena successo. Ma cosa è stato esattamente?
Lascio dissipare la folla, aspettando il mio amico vicino alle transenne. Dal mare si alza una leggera brezza nella notte estiva, prendo l'elastico che tengo sempre in borsa e lego i capelli in una coda alta.
Alessandro mi raggiunge circa mezz'ora dopo, felice come sempre quando è immerso nel suo mondo.
<< Ti è piaciuto lo spettacolo?>> Chiede mentre sistema i capelli con le mani.
<< Ovvio. Penso di aver quasi perso la voce>> mi esce una risatina.
Prende il mio polso e sento il calore entrarmi fin sottopelle e raggiungere le mie ossa. Siamo molto vicini, me ne rendo conto, eppure non voglio mettere le distanze.
<< Non pensare di liberarti di me tanto in fretta. Ti porto a mangiare qualcosa>> sentenzia, senza neanche darmi il tempo di riflettere mi ritrovo a seguirlo verso un locale lì vicino.
https://youtu.be/vkVuB6yxZ4U
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