Le parole sono armi- Chiara
Questo è l'ultimo week-end che Andrea resta a Genova, così si è fatto raggiungere dalla sua ragazza e torneranno insieme a Milano.
Vorrebbe farmela conoscere, così ha organizzato una cena al ristorante per stasera. Ovviamente sarà un'uscita a quattro, dato che ci sarà pure Alessandro.
Ho sbirciato il suo profilo Instagram: da quello che ho potuto dedurre fa la modella. È molto bella e slanciata, sembra sicura di sé davanti all'obbiettivo.
Sono appena uscita dalla doccia e ho indossato dell'intimo in pizzo, decido di lisciarmi i capelli dopo averli asciugati con il phon, uso la piastra. Divido le ciocche e procedo alla stiratura dei capelli, avendo cura di usare una protezione termica per evitare che diventino elettrici. Mi ci vuole mezz'ora all'incirca per terminare il lavoro, dopodiché indosso il vestito che mi ha prestato Angela: un abito nero che arriva alle ginocchia. Lei sostiene che mi possa star bene, ma io mi sento scettica, anche se ho accettato per non farla rimanere male.
La parte più difficile risulta truccarsi, mi piazzo controvoglia davanti allo specchio a figura interna sito attaccato ad un'anta del mio armadio.
Il vestito è molto bello: posso vedere le rifiniture in merletto sulle spalline e ha la chiusura a zip sulla schiena. Il tessuto è in cotone leggero e dovrebbe mettere in risalto un seno che non ho neanche con l'imbottitura. Ci sono quindicenni con più tette di me, cazzo gli è preso ad Alessandro quando ha detto che sono perfette?
Persino Christian sottolineava il fatto che ero piatta quando facevamo sesso.
L'abito scivola sui fianchi fino all'altezza delle ginocchia, chi ha un corpo sinuoso come Angela sembrerebbe una diva del cinema. Su di me purtroppo fa l'effetto sacco di patate. Ed ecco che vedo tutti i miei difetti, veri o presunti che siano.
Ho sempre paura di avere qualcosa fuori posto, detesto l'immagine che lo specchio mostra, mi fa sentire frustrata.
Ma come posso presentarmi al ristorante conciata così? Elisa sicuramente sarà bellissima, io invece ho un aspetto mediocre.
Sento le lacrime salirmi agli occhi, mentre prendo consapevolezza che non posso indossare un vestito così. A tastoni cerco la cerniera, perché voglio togliermelo prima che posso di dosso, preferisco mettere una comoda camicetta e dei jeans lunghi.
Ho la mano che trema, quindi schivo la zip e impreco. Quando finalmente riesco a liberarmene lo lancio al centro del letto.
Mi asciugo gli occhi con il dorso della mano e cerco di calmarmi facendo un paio di respiri. Mentre prendo una camicetta viola appesa ad una gruccia, la porta della stanza si apre e comprare Alessandro.
Resta fermo sulla soglia e mi scruta con un sopracciglio alzato. Faccio finta di nulla, mentre prendo in mano la camicetta e la sbottono, pronta ad indossarla. Ma con la coda dell'occhio noto che Alessandro sta guardando il vestito abbandonato sul letto.
"Ti prego, non dire niente" penso. Non voglio che mi veda così, anche se è stupido come ragionamento, dato che sa dei miei problemi. Ma un conto è esserne a conoscenza, un altro vederli di persona.
<< Chiara che succede?>> Chiede entrando dentro la stanza.
Mi stringo nelle spalle, ma lui non demorde e quando è abbastanza vicino si accorge che ho gli occhi lucidi. Maledizione!
<< Non è niente>> rispondo scuotendo la testa. Giocherello incerta con la stoffa della camicetta.
Mi solleva il mento, obbligandomi a guardarlo in faccia.
<< Perché non indossi il vestito che ti ha prestato Angela?>> Non riesco a sottrarmi neanche con tutto il volere del mondo al suo sguardo.
<< Lo vuoi proprio sapere?>> Mi allungo a recuperare l'abito, abbandonando definitivamente l'indumento che stringevo tra le mani. lo infilo e poi mi indico
<< Perché sembro un sacco di patate>>. La mia voce si incrina sull'ultima frase, ma caccio indietro le lacrime che minacciano ancora di scendere.
<< Sei bellissima>> mormora lui. Non so cosa veda esattamente di me, a quanto pare abbiamo due visioni differenti.
<< Lo dici per dire>>. Fisso il pavimento e stringo i pugni, ogni parte del mio corpo prende a tremare.
Alessandro si mette dietro di me facendomi voltare verso lo specchio, con un braccio mi cinge in vita e con la mano libera mi soleva il mento, obbligandomi a guardare la mia immagine allo specchio.
<< Honey basta pensare di non essere all'altezza. Tu sei abbastanza>> mi sussurra all'orecchio.
<< Solo perché qualche idiota non ha saputo apprezzarti per quella che sei, non significa che non vali, la bellezza è stata stereotipata troppo ultimamente ed è un male>>.
In questo momento sento qualcosa rompersi e andare in frantumi. Alessandro mi vede esattamente per quella che sono, vede le mie imperfezioni, ma non mi giudica.
Mi volto e appoggio la testa contro il suo petto, mi stringe tra le sue braccia e giuro su tutto quello che ho di più caro che potrei innamorarmi di lui.
<< Non ti dimenticare di me quando torni a Milano>> non so perché mi esce questa frase, detta in un sussurro.
<< Non ci penso neanche>> risponde lui e rimaniamo così per un tempo indefinito.
Sento il battito del suo cuore, il profumo più buono del mondo e sono assolutamente in pace con me stessa. Perché non importa quante maschere io indossi, con Alessandro Guzzo è impossibile fingere.
Con lui sto condividendo una parte di me che avevo nascosto persino a Christian, sta conoscendo tutte le sfumature di Chiara Brasi ed è l'unico al quale l'ho permesso.
Quando si stacca dall'abbraccio mi esce un mezzo sospiro e all'improvviso mi sento vuota.
<< Honey decidi tu cosa vuoi fare, a prescindere da quello che indosserai, per me sarai sempre bellissima>> dice accarezzandomi la guancia.
Annuisco piano e mi giro, per potergli permettere di chiudere la zip del vestito. Sento la sua mano che scivola sulla pelle della mia schiena, i suoi polpastrelli mi causano un brivido, prima di tirare su la cerniera.
<< Sono bella incasinata, eh>> ammetto tornando a guardarlo in faccia.
<< Nessuno è perfetto Chiara>> ribadisce lui serio.
Finalmente passata la crisi posso prendermi del tempo per osservare come si è vestito: indossa dei jeans neri e una polo grigia. Ha sistemato i capelli con il gel, che gli donano un'aria sbarazzina.
<< Ti piace quello che vedi Honey?>> Mi domanda con provocazione.
<< Egocentrico>> rispondo facendogli una smorfia.
Torno davanti allo specchio e inizio a truccarmi gli occhi con dell'ombretto e un filo di mascara. Quando sono soddisfatta calzo un paio di ballerine che si abbinano al vestito e finalmente sono pronta per la serata.
Alessandro mi prende per mano, dopo che siamo usciti di casa, durante il percorso in ascensore. Salgo poi sulla sua macchina, con un piccolo sorriso, sentendomi stranamente diversa.
Angolo Autrice:
In questo capitolo troviamo Chiara alle prese con una crisi, purtroppo ha problemi con la sua
immagine, vittima del bodyshaiming subito a scuola e anche del suo Ex che non ha saputo apprezzarla.
Alessandro mostra tutta la sua comprensione verso di lei.
Questo capitolo è un po' più corto, ma il prossimo sarà dedicato alla cena e introdurremmo Elisa, la ragazza di Andrea.
Grazie per il supporto :)
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