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La cena- Alessandro

Chiara mi ha chiesto di fare un giro al porto, intanto che aspettiamo gli altri. Il sole ha lasciato il passo alla luna che andrà ad illuminare questa notte.

Passeggiamo lungo il molo tra imbarcazioni piccole e grandi, nell'aria l'odore di salsedine si mescola a quello del pesce.

Chiara sembra persa nei pensieri, mentre procede con andatura lenta, soffermando il suo sguardo su punti imprecisati. Morde appena il labbro inferiore, come un gesto automatico.

Ci fermiamo alla fine della banchiglia, lei alza lo sguardo, forse alla ricerca di qualche stella. Mi soffermo a guardarla e vorrei poter immortalare questo momento, imprimerlo a forza nella mente.

Chiara ha schiuso leggermente le labbra, gli occhi incantati a fissare la distesa immensa del cielo. I muscoli delle spalle fino a poco fa tesi, stanno iniziando a rilassarsi, come se fosse rapita dalla magia della notte. Mi suscita tenerezza, sembra quasi una bimba.

<< Mio padre prima di aprire il Bar lavorava qui al porto>> pronuncia quelle parole con delicatezza, probabilmente vuole convivere con me dei ricordi.

Posa gli occhi nei miei, il chiarore della luna illumina i suoi tratti, conferendole una bellezza da dea.

<< Quando eravamo piccoli io e Andrea venivamo spesso qui. Ci piaceva parlare con i pescatori e quando passavano i turisti li salutavamo sempre con un cenno della mano. Questi odori che si fondono nell'aria fanno parte della mia infanzia>>.

Cerco di immaginarmela da bambina a gironzolare per questi posti insieme al fratello. Magari con i capelli legati in due trecce e quei vestiti tipici da bimbe.

<< Anche se vivo a Milano da parecchi anni, ogni volta che torno mi sento come uno di quei antichi esploratori che ti facevano studiare a scuola, che tornavano alla propria patria. Siamo genovesi, saremmo sempre legati alla nostra terra>> dichiaro prendendole la mano destra.

Abbozza un piccolo sorriso, mi avvicino al suo viso e le bacio l'angolo della bocca. La attiro a me, facendo aderire i nostri corpi.

<< Prima di Christian ho avuto un altro ragazzo, verso i diciotto anni. Con lui avevo avuto tutte le mie prime esperienze. Era un bel ragazzo e provavo una forte attrazione nei suoi confronti, quasi simile all'amore.

Ma solo con Christian ho scoperto appieno il sentimento, ma mi aveva reso così cieca da non rendermi conto che la nostra relazione non era salutare.

Anche quando facevamo sesso non c'era il giusto sentimento, sembrava solo interessato all'atto in sé e quando tutto finiva se ne andava, lasciandomi a fissare il soffitto. Non ho avuto tenerezza da parte sua>> mormora staccandosi da me e fissando il mare.

<< Honey tu lo amavi e l'ho capito. Ma lui non ha mai provato lo stesso. Chi ti ama ti lascia libertà, non ti fa sentire sbagliata, non ti umilia né ti usa per il sesso. Ma soprattutto non sta con te solo per il suo tornaconto e ti vede come la sorella Di... Quello non è amore. Non ti merita>>.

Mi passo una mano tra i capelli, detta da uno come me questa frase, che non mi sono mai innamorato, mi sembra un eufemismo.

Io che sono sempre stato uno spirito libero, sento dentro di me la voglia di legarmi a questa ragazza. Ho sempre visto un futuro in solitaria, ma ora lo focalizzo in due.

<< Perché non mi sono accorta prima dei tuoi sentimenti>> sussurra flebilmente. Capisco cosa intende dire. Ma lei era presa dal Sudamericano e, a quanto pare, doveva andare così.

Scrollo le spalle, dato che non esiste una risposta a tale affermazione. Ma la vita ha voluto darmi una seconda occasione, conta solo questo.

Prendendole la mano facciamo il percorso inverso, nessuno dei due aggiunge altro. Lasciamo il porto e ci immettiamo in una via poco distante dove è sito il ristorante.

Ad attenderci c'è Andrea, probabilmente appena arrivato, insieme alla sua ragazza.

Elisa ha lunghi capelli castani e gli occhi color nocciola, è alta quasi come Chiara e ha un viso ovale.

Indossa un vestito corto di colore rosso acceso, con scollatura sul davanti, quando allunga la mano per presentarsi noto che sono laccate di nero.

Leggo dai suoi occhi che Andrea è stupito di vedere la sorella con indosso un vestito, ma non fa commenti. Ci precede all'entrata e rimango volontariamente indietro per controllare che Chiara non sia in preda a qualche paranoia, magari cercando di paragonarsi ad Elisa.

Prendiamo posto a un tavolo in fondo alla sala, dopodiché un cameriere ci lascia i menù.
Sono troppo concentrato su altro per dare un'occhiata al posto, mi sento leggermente nervoso: é la prima volta che faccio un'uscita a quattro.

Elisa cerca di stemperare la tensione avviando una conversazione con la mia ragazza.

<< Andrea mi ha parlato molto di te e ho potuto percepire quanto siete legati. Avete anche lo stesso viso>>.

Sorride cordiale, cercando di metterla a suo agio.

<< G-Grazie>>. La voce di Chiara risulta leggermente nervosa, così le poso una mano sul ginocchio, nascosto dalla tovaglia.

Elisa non sembra affatto come le classiche modelle che ti fissano dall'alto verso il basso, con superiorità.

<<È da tanto che state insieme voi due?>> domanda, dopo che il cameriere ci ha servito da bere.

<< In verità stiamo insieme solo da due settimane>> rispondo, versandomi la birra nel bicchiere.

<< Per me è stato strano quando Alessandro mi ha dichiarato i suoi sentimenti per mia sorella. Lei conosce i miei amici da tanti anni, non avrei mai immaginato che potesse nascere un sentimento con uno di loro>> racconta Andrea.

<< Ma sono felice che stiano insieme, soprattutto dopo la delusione che Chiara ha subito, ha bisogno che qualcuno si prenda veramente cura di lei>> continua, rigirandosi il tappo della bottiglia nella mano.

Il cameriere torna con i nostri ordini e ci godiamo la cena, tra una chiacchera e l'altra.

Mi gusto il mio filetto di salmone, che guarnisco con il succo di limone.
Lancio un'occhiata alla mia ragazza: vedo che non si é abbastanza sciolta e mentalmente tiro un sospiro di sollievo.

Elisa mi fa una bella impressione e spero che le cose tra lei e Andrea possano andare bene.

                             *

Mentre usciamo dal locale, Chiara mi mostra un messaggio che le è arrivato via WhatsApp. È una foto dove si vede Diego in primo piano e in fondo si intravvede Angela in braccio ad Andrew. Il sottotitolo ci chiede se ci uniamo a loro, per poter giustamente salutare Andrea prima che parta.

Scuoto la testa: so già che la notte prenderà una piega inaspettata.

<< Andre, gli altri sono a casa di Diego e ci chiedono se possiamo raggiungerli>> dico a gran voce.

Per tutta risposta ricevo un pollice in su e in men che non si dica ci ritroviamo in macchina alla volta di Cogoleto.

Giunti a destinazione, il nostro amico ci apre con un sorriso a trentadue denti, sotto i baffi che gli incorniciano il viso.

Varchiamo la soglia della casa e veniamo raggiunti dall'inconfondibile odore di pizza, Andrew ci osserva curioso, seduto su una sedia. Angela è accoccolata su di lui e si illumina vedendo il vestito che indossa Chiara.

Diego torna nel salotto con in mano gli spinelli, pronto a far decollare la serata.

<< Per fortuna che siete arrivati, quello stronzo non voleva smollare le canne>> si lamenta Andrew.

Mi scappa una risata, poi ci accomodiamo dove capita. Diego passa la merce a noi ragazzi e a turno l'accendiamo.

Faccio due tiri, prima che Chiara me la sfili di mano e fumi a sua volta. La guardo con un sopracciglio alzato.

<< Che c'è? Solo voi potete fumare?>> Chiede retoricamente, dopo aver sbuffato una nuvoletta.

Le avvolgo un braccio intorno alle spalle e continuiamo a passarci a turno la canna. L'aria comincia a diventare satura di erba, tanto che Diego è costretto ad aprire la finestra che dà sul balcone.

Angela apre il frigo ed estrae una torta, la posa sul tavolo e con un coltello comincia a tagliare alcune fette. Ci comunica che l'ha guarnita con cioccolato fondente e un pizzico di peperoncino.

Passa ad ognuno di noi una fetta, servita in piattini di plastica. Ne assaggio un pezzetto e devo ammettere che è buona.

<< Certo che quest'erba è buona, fa passare i disastri di Angela come alta cucina>> biascica Andrew per poi ridere sguaiatamente.

Lei per tutta risposta gli tira una pacca sulla nuca, che lo fa sobbalzare.

<< Sei un'idiota Majuri>> sibila in tono scherzoso.

Elisa osserva la scena divertita, mentre degusta un bicchiere di vino.
Andrea, al suo fianco, rotea gli occhi, ormai abituato alla caciara dei nostri amici.

La notte prosegue fino a tardi a cazzeggiare e a ricordare vecchi annedoti della nostra adolescenza.

Quando sono le 3.00 cominciamo a sistemarci dove capita per dormire, troppo su di giri per andarcene a casa.

Diego cede la sua camera ad Andrea ed Elisa, prepara poi il suo giaciglio sul pavimento accanto all'ingresso.

Io e Chiara ci stringiamo sul divano, mentre Andrew e Angela si sono accapparati la camera degli ospiti.

Sono abituato a dormire dove capita, quindi per me non é un grande problema.

Abbraccio la mia piccoletta e le sfioro la fronte con le labbra.

Prima che scivoli nel sonno mi sembra che biascichi un "Ti amo". Ma non ne sono tanto sicuro, forse ho sentito male.

La osservo per alcuni minuti, mentre le carezzo i capelli. Mi sento incredibilmente fortunato ad avere una ragazza come lei nella mia vita.

Qualsiasi sentimento sento per Chiara va oltre alla semplice attrazione, non so se é amore o se ci vuole tempo per coltivarlo. So solo che la voglio nella mia vita.


Angolo Autrice:

Capitolo abbastanza tranquillo, come era giusto che si meritassero.

Colgo l'occasione per ricordavi che manca poco alla fine della storia.

La canzone che accompagna questo capitolo é Semafori Verdi Della Wild Bandana, che si trova in Amici Miei Mixtape.

Vi lascio il link qui sotto.

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