Capitolo 9
Abbasso il viso sulle mie scarpe sporche di terra, le mani che non sanno più dove aggrapparsi per stare ferme.
Sono seduta accanto ad Harry, eppure lo sento così distante. C'é qualcosa che ci vieta di avere un vero confronto, una sorta di muro. Alto ed invalicabile anche per un vampiro.
Il suo ginocchio sfiora il mio per un secondo, ed una scarica di brividi mi attraversa la schiena.
Trattengo il fiato, cercando di non alzare gli occhi e fissarlo, peggiorerebbe soltanto la situazione.
"Ma è normale trovare licantropi che vagano nella notte senza meta?"
È sempre così, discorsi e parole inutili per rompere il ghiaccio. Ma non riesco più a tollerare questo silenzio soffocante. E poi davvero voglio capire se devo essere sempre preparata al peggio, se corro per i boschi nella notte.
Lui fa schioccare la lingua contro il palato, scuotendo leggermente il capo in dissenso.
"Mi è capitato raramente in questo secolo. Sai, da quando gli umani hanno segregato i lupi in piccole comunità ai margini dei boschi, non è facile trovarli fuori da lì. Soprattutto soli e attaccabrighe come lo era lui"
Fa quindi un gesto col capo verso l'uomo steso a qualche metro da noi; l'eco del suo collo spezzato riecheggia nella mia mente come una colonna sonora.
Deglutisco a fatica e cerco di portare la mia attenzione sul bordo roccioso della scogliera davanti a noi.
"Potrebbe essere per colpa di Zayn?" tento.
Harry si stringe nelle spalle.
"Potrebbe, come non porrebbe essere. Ormai non so più dove sia arrivato con la sua mania di controllo"
"Hai paura di lui?"
Si volta a guardarmi, un leggero sorriso tra le labbra.
"Quanto sei chiaccherona stasera"
Non riesco a reprimere un timido sorriso.
"Solo stasera?" mi decido a ricambiare lo sguardo.
"Hai ragione, tu sei perennemente una rompipalle"
Incrocio le mani in grembo.
"Non volevo che tu vedessi me e Hanna prim.."
"Non fa nulla" lo interrompo sbrigativa.
Immagini della mora che gli bacia
il collo mi affollano ora la testa, il petto, la vista. Potrei seriamente vomitare. Non c'era nulla che sapesse anche un minimo di sentimento. Erano gesti disperati e sprecati. Corpi a contatto come due semplici bambole.
Non mi è mai davvero piaciuta questa idea di rapporto, sono sempre stata educata a dare un valore alle cose. Con questo non voglio dire che sia sbagliato ragionare secondo una logica pienamente ormonale ma, mi sembra solo.. Triste.
E per il momento l'opinione che ho di Hanna è veramente triste.
"Ci stai pensando ora, vero?"
La sua voce roca mi riscuote dai miei stessi pensieri; mi inumidisco le labbra con la lingua.
"Harry, solo.. Come fai a fare così?" lo vedo aggrottare le sopracciglia "Intendo.. Baciare Hanna. Essere dolce con me. Come.. Come fai?"
Si passa una mano tra i ricci, irrigidendo la mascella.
"Te l'ho già spiegato. Hanna.. Hanna è il mio passato. Ho condiviso tante cose con lei"
"Cose belle?"
Appoggia una mano contro al mento.
"Vuoi davvero sapere cosa eravamo io e Hanna?"
Arrossisco leggermente.
Sospira pesantemente.
"Lei e Thomas, sono cugini. Vivevano in questa casa molto grande e costosa; trovai solo loro quel giorno, bloccati a letto dalla febbre. Hanna era.. Era molto bella" si ferma un secondo, forse per tastare il terreno verso cui si sta dirigendo "mi aveva colpito il rosa del suo carnato. A quei tempi la medicina era quello che era e.. Semplicemente volli aiutarla. Le diedi due gocce del mio sangue. La sera stessa scoprii dai vicini della sua morte. La febbre era tornata e io non avevo fatto in tempo a visitarla per curarla nuovamente"
Si passa una mano tra i capelli e io annuisco lentamente.
"Thomas?"
"Oh" riprende quindi con voce più roca "credo la sua trasformazione sia stata opera di Hanna"
Deglutisco a fatica.
"E da allora.. Voi due.." la voce mi muore in gola ma provo a non farlo troppo notare.
Il riccio mi sorride senza trasporto, guardandomi intensamente in viso.
"Se ti rispondo, mi prometti che non ti arrabbierai e che finiremo momentaneamente questo discorso?"
Afferro il labbro inferiore coi denti.
"Posso prometterti che non ti prenderò a schiaffi"
Rotea gli occhi al cielo, dandomi un leggero colpetto con la spalla.
"Sono serio, non voglio più litigare con te, non è bello"
"Harry.." mi gratto il polso con una mano ".. Credi che a me piaccia farlo?"
"No" distoglie un attimo lo sguardo "solo che finiamo sempre per urlarci contro, io.. Vorrei impiegare in tutt'altro modo il mio tempo con te"
Alzo entrambe le sopracciglia, quasi strozzandomi con la mia stessa saliva.
"In che senso?" chiedo flebilmente, le guance completamente arrossate.
"In che senso.." inizia con tono pensieroso, gli occhi alla luna ".. Non so come dirlo senza sembrare un pervertito, o.. Una persona smielata. Anne mi ha sempre insegnato che una donna bisogna farla sorridere, non piangere. Ed è quello che cerco sempre di fare, qualsiasi sia il motivo del sorriso, si intende. Con te invece.. Non riesco mai pienamente a capirti. E poi c'è questa dannata attrazione corporea che mi sta fottendo il cervello"
Mi manca il fiato e quasi mi gira la testa. La conversazione tra di noi ha sempre un tono così altalenante, da alti picchi di orgoglio ferito a dolci e morbide curve come questa.
Chiudo per un attimo gli occhi, le dita che circondano la corteccia secca del tronco cavo sotto di noi.
"Anne sarebbe..?" sussurro.
"Mia madre" risponde stringendosi nelle spalle, la lingua tra le labbra.
Mi irrigidisco. Non ha mai apertamente parlato della sua famiglia, fatta eccezione per la sorella Gemma.
"Ti ha.." ho la gola arida ".. Ti ha sempre cercato di trasmettere una cosa molto bella"
"Già" con le mani si alza le maniche della camicia sopra i gomiti "stai evitando quello che ti ho detto, te ne rendi conto, si?"
"Harry cosa pretendi che faccia? Che ti apra il mio cuore? Che dica tutto quello che penso di te?" sbuffo, sinceramente frustrata.
"Magari" sputa.
"Perfetto, se è quello che desideri" alzo il tono di voce, mettendomi in piedi davanti a lui, le mani sui fianchi.
"Sei la persona più complessa che abbia mai incontrato.." conto su un dito "orgogliosa" un altro dito "provocante" altro dito "vendicativa, violenta e.."
Lui allunga una mano sulla mia, piegandomi le dita tese e facendomi smettere di contare; alzo gli occhi su di lui e lo scopro con un'espressione per nulla infastidita dal mio elenco.
"Bliss" inizia quindi a bassa voce "vedi solo questo di me? Negatività?"
La sua mano è ancora stretta attorno alla mia e non riesco a concentrarmi.
"Hai baciato Hanna" gli faccio notare con gli occhi sulle scarpe.
Lascia la mia mano per incrociarla con l'altra dietro la mia schiena, portandomi tra le sue gambe aperte.
"Ho pensato a te"
Inizio a giocherellare con le dita.
"Cosa vuoi dir.."
"Quando ho baciato lei. Mi ha dato fastidio che non fossi tu"
"E il succhiotto?"
Sbircio verso il suo viso e lo vedo roteare leggermente gli occhi al cielo.
"Non conta. Lei è come me, quello che vuole cerca di ottenerlo ad ogni costo"
Appoggio delicatamente una mano sul suo bicipite, accarezzando con l'indice il tessuto che lo ricopre.
"Io voglio veramente provare a fidarmi di te Harry, ma fai sempre qualcosa che.."
"Farò quello che è necessario. Non riesco più, davvero a.."
Avanzo di un passo tra le sue gambe e, alzandogli il mento con le mani verso le mie labbra, lo bacio.
La sua pelle è fredda, ruvida. È un bacio diverso, sento con la lingua il sapore delle sue ultime parole. Vuole essere una persona di cui io mi possa fidare. Hanna non conta. Vuole capirmi, scoprirmi.
Voglio farmi scoprire, e per farlo devo spogliarmi di tutte le insicurezze di cui mi sono coperta nel tempo.
Interrompo il bacio; gli occhi fissi nei suoi e le labbra rosse e accaldate. Sistemo le gambe dietro la sua schiena, accomodandomi lentamente sulle sue cosce.
Le sue mani scivolano verso il basso, facilitandomi la nuova posizione.
Riprendiamo a baciarci, intrappolo le mani nei suoi capelli e lo sento mugolare ogni volta che le nostre bocche si separano.
Sono tesa, non riesco completamente ad essere coinvolta in quello che stiamo facendo e lui lo sente; una mano mi accarezza la guancia e mi stacco dal suo viso.
"Quello che ti ho detto.." ha la voce roca e il fiato corto ".. Non era per arrivare a questo. Se non vuoi non.."
"Voglio fidarmi. Voglio farlo"
Si passa la lingua sulle labbra, gli occhi scuri che studiano incerti i tratti del mio viso.
"Il tuo corpo mi sta dicendo tutt'altro Bliss. Non hai nulla in meno di Hanna se non abbiamo ancora scopato"
Trattengo il fiato, gli occhi lucidi di delusione.
"Ehi, non fare quella faccia ora" accenna un sorriso, le fossette appena accennate sulle guance.
Mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio, scuotendo il capo.
La sua mano si avvicina alla mia fronte, spostando una ciocca di capelli che mi è sfuggita.
"Stenditi sull'erba" esala quindi dopo qualche minuto.
I miei occhi guizzano sul suo viso.
"Dici sul serio?" inizio a rimettermi in piedi, staccandomi dal suo busto.
"Mai stato più serio"
Con lo stomaco in subbuglio, inizio a sedermi sul terreno erboso accanto al tronco; Harry mi guarda e sbuffa una risata.
Compare davanti a me, portando il mio busto a contatto col terreno con le mani. Si stende su di me, facendo perno sulle braccia per una migliore distribuzione del peso.
Sgrano gli occhi e lui non smette di sorridere giocosamente. È così vicino e non l'ho mai visto così sereno per così tanto tempo.
"Fermami se qualcosa non ti va bene"
Cosa potrebbe non andarmi bene.
Le sue labbra si fermano a mezz'aria, avvicinandosi al mio collo e lasciando un lieve soffio caldo contro la carne. I suoi canini mi pungono e trattengo a stento una piccola smorfia.
Le sue mani iniziano a scivolare dai miei fianchi ai pantaloni. Il sangue inizia ad affluire solo in quella zona e l'aria attorno a noi si fa pesante. Il mio petto fa su e giù senza che lo voglia davvero.
Solleva il bordo della mia felpa e mi lascia un caldo bacio sotto l'ombelico; mi agito sotto di lui e il riccio alza i suoi occhi su di me.
Annuisco debolmente e lui solleva il mio sedere con una mano; l'altra inizia a far scendere l'elastico dei pantaloni sulle cosce.
Non so davvero cosa aspettarmi ed è tutto così inquietante ma al tempo stesso tremendamente eccitante.
Quando però le sue dita mi sfiorano l'intimità aspiro un soffio d'aria sgranando gli occhi.
Sono nuda ed esposta al suo sguardo e il suo alito preme contro il mio punto più sensibile.
Deglutisco a fatica e guardo il cielo mentre la sua lingua umida percorre il mio contorno, tremendamente sensibile.
È una sensazione così piacevole che quasi mi appello alle stelle sopra di noi per un sostegno.
Mi bagna con la saliva completamente, baciandomi l'entrata con uno schiocco che mi fa gemere di piacere.
"Harry" lo chiamo senza un reale motivo; la sua mano mi pizzica scherzosamente un fianco.
"Lasciami fare" sussurra ancora contro di me.
Sento la sua lingua andare più a fondo, sfiorarmi e solleticare continuamente l'apertura; le sue labbra calde che non mi fanno sentire esposta.
Quando inizia però a dedicarsi ad una zona più sensibile, iniziando a succhiare rumorosamente e a baciarmi e ad entrare in me con un dito non riesco più a contenermi e mi aggrappo a dei fili d'erba vicini, strappandoli senza volerlo. Punto i piedi sul terreno ma lui continua, aumentando il ritmo e i rumori osceni e il piacere mi invade come la luce lunare che risplende sui suoi occhi verdi.
Alzo il bacino verso l'alto con uno scatto e lui si allontana soddisfatto da me; chiudo gli occhi e trattengo il fiato mentre un'ondata di piacere mi invade lo stomaco il petto e la testa.
Quando mi ritrovo stesa al suolo, il respiro un po' più corto e una goccia di sudore che scende dalla fronte, apro lentamente gli occhi.
Il cielo è ancora lì e Harry è accanto a me, appoggiato su un fianco con la testa sul braccio piegato.
Mi guarda e non posso fare a meno di arrossire violentemente; subito lancio un'occhiata alle gambe per poi rilassarmi nel vedermi nuovamente con i pantaloni addosso.
Con una mano tra i capelli provo a rilassarmi e a svuotare la mente da un vorticare infinito di pensieri.
È successo davvero?
Dio.
Ho il petto scosso da leggeri fremiti e le gambe intorpidite; mi passo una mano sul viso e sbircio con la coda dell'occhio verso di lui.
Il suo sorriso si allarga, scaldandomi il petto e facendo nascere in me la voglia di sentirlo ancora contro il mio corpo.
"Ti vedo turbata" si lascia sfuggire lui con occhi vispi.
Io scuoto il capo, facendo schioccare la lingua contro il palato.
"Sei un vero idiota a volte, lo sai?" la mia voce è quasi irriconoscibile.
"Questo è il tuo responso? Che sono un idiota?"
Ruoto il capo verso di lui e lo fulmino con gli occhi.
"Andiamo, prima che scavi una buca nel terreno per seppellirmi per l'imbarazzo"
Ridacchia mentre lentamente riprendo il controllo di me stessa e mi alzo in piedi.
Con una mano mi spolvero i pantaloni, che solo pochi minuti fa erano ai miei piedi.
"Vuoi davvero tornare dagli altri?"
Certo che no, è la prima volta che io e il riccio siamo da soli e in armonia. Ma sono una persona terribilmente realista e so che il lasso di tempo che può essere giustificato con 'dovevamo parlare' è stato ampiamente superato.
Lo cerco con lo sguardo e lui si rimette in piedi, avvicinandosi a me con le mani nelle tasche posteriori dei jeans.
"Ho ancora il tuo sapore sulle mie labbra" sussurra quindi contro un mio orecchio.
Sgrano gli occhi e mi blocco sul posto.
"Ed eri semplicemente perfetta quando cercavi di muoverti sotto di me. Pensi che potrebbe essere un'esperienza da ripetere?"
Trattengo il fiato e inizio a stritolare le mani tra loro in una morsa.
"Vedremo" esalo con un filo di voce, riscuotendomi dalla sua voce ed iniziando a camminare verso la strada di ritorno dagli altri.
"Sfida accettata" lo sento bisbigliare tra sé e sé.
-
Il vento serale è più intenso e muove le chiome degli alberi sopra di noi come se fossero spighe di grano. Il cielo non è più tinto di un blu intenso ma inizia a schiarirsi, le stelle più fioche che sembrano allontanarsi.
Io e Harry ci fermiamo quasi in contemporanea ai pressi del sentiero con la macchina arrugginita.
Scorgo da lontano Liam che sonnecchia sulla spalla di Niall, seduto a gambe incrociate contro il tronco di un albero spoglio.
Thomas è in piedi vicino all'automobile mentre Hanna, le gambe piegate davanti a sé e gli occhi puntati sul falò quasi spento, è seduta vicino al biondo.
Non sono per nulla sicura di voler tornare da tutti loro, con Hanna che potrebbe urlarmi contro o ignorarmi totalmente per il rifiuto di Harry.
Non voglio far soffrire le persone, e odio anche solo l'idea della mora che sfoga su di me tutta la sua frustrazione.
Mi passo entrambe le mani tra i capelli mentre Harry, sospirando leggermente, mi affianca.
"Non ti devi preoccupare di lei"
Alzo lo sguardo verso il suo viso, serrando la mascella e provando ad annuire piano.
"Come posso non farlo Harry, è colpa mia se tu.. Tu l'hai rifiutata"
"Bliss" la sua mano sulla mia spalla "pensi davvero troppo. Seguendo questa logica dovresti chiedere scusa a tutte le persone perché rubi loro l'ossigeno nell'aria"
Accenno un piccolo sorriso, scuotendo il capo.
"È così, il mondo è un continuo susseguirsi di persone che sostituiscono il posto ad altre ma.." prende un respiro "non è forse questo che lo rende così interessante?"
Scanso la sua mano da me, posando nuovamente lo sguardo sugli altri.
"Ci sono posti difficili da cedere a volte" intrappolo il labbro inferiore tra i denti.
Lui mi lancia un'occhiata indecifrabile mentre io inizio ad avvicinarmi al falò.
Il calore e il crepitio del fuoco mi accolgono anche a metri di distanza.
Tentando con tutte le mie forze di non posare gli occhi su Hanna, alzo la mano in un saluto generale.
Niall è assopito dal sonno ma, intravedendomi, sgrana gli occhi e si rizza a sedere con un largo sorriso tra i denti.
Thomas a malapena si volta nella mia direzione e Hanna mi ignora volutamente.
Meglio così.
Decido di accomodarmi accanto a Liam e di accoccolarmi sulla sua spalla, nell'attesa che si svegli.
Il legno bruciato emana un odore intenso, che con mio immenso piacere mi distrae da quello del biondo.
"Buongiorno Bliss" sussurra quindi lo stregone verso di me, con occhi ammiccanti.
Oh no.
"Ed ecco anche Harry! Dov'erate finiti voi due eh?"
Subito faccio saettare lo sguardo verso la mora, che fissa invece la sua attenzione sul riccio; lui si siede accanto a lei con noncuranza e il sangue inizia a ribollirmi nelle vene.
"Da nessuna parte, Niall" ribatte quindi roteando gli occhi al cielo e stringendosi nelle spalle.
Hanna gli lancia un'occhiata eloquente; Niall sembra irrigidirsi per la nuova atmosfera creatasi.
Liam sembra proprio non volersi svegliare e mi devo accontentare del suo lieve russare sotto di me come sostegno morale.
Nessuno accenna più una parola e noto con la coda dell'occhio il biondo grattarsi il collo per l'imbarazzo.
"Ehm" abbassa e alza gli occhi chiari più volte "Thomas è riuscito ad aggiustare la macchina! Vero Thommy?" si volta verso il moro, che prontamente annuisce "possiamo rimetterci in viaggio, perché a quanto pare il serbatoio aveva ancora della benzina" conclude quindi in un sorriso.
Spalanco completamente gli occhi e mi stacco dal licantropo.
"Davvero?" sono incredula.
Thomas si avvicina a noi silenziosamente, le mani nelle tasche dei pantaloni e l'espressione neutrale.
"Probabilmente il serbatoio deve essersi rotto durante il viaggio: parte del carburante fuoriuscito deve aver preso fuoco e distrutto la carreggiata del mezzo. Ho sacrificato una portiera della macchina ma.. Il serbatoio e il motore sono a posto" si stringe nelle spalle e io lo fisso ancora più incredula.
È una specie di genio dei motori.
Lancio un'occhiata al mezzo ed effettivamente noto la portiera mancante; ora con il vetro anteriore distrutto il mezzo di trasporto sembra ancor più da rottamare.
L'importante è che funzioni, o che perlomeno non prenda fuoco nel mentre.
Sembro essere però l'unica veramente interessata alla novità perché, appena sposto nuovamente gli occhi davanti a me, scorgo Hanna bisbigliare animatamente qualcosa ad Harry.
Thomas ha lo sguardo sulle sue scarpe, forse imbarazzato; Niall mi lancia un'occhiata per chiedermi cosa stia succedendo e io gli faccio un gesto sbrigativo per fargli intendere che più avanti saprà ogni cosa.
"Sei solo uno stronzo" alza la voce all'improvviso la mora e qui, anche opponendomi alle mie nuove capacità uditive, non posso non sentirla forte e chiaro.
Il riccio corruga la fronte, facendo scorrere la lingua lungo il labbro inferiore.
"Non ho intenzione di discutere, né ora né mai. Dovresti rispettare le mie scelte così come io ho fatto con le tue"
Hanna sbuffa sonoramente, scrollando le spalle.
Harry si volta quindi nella mia direzione e, stortando il naso in una smorfia, si alza in piedi con un rapido scatto.
"Tra poco il sole sorgerà, e dovremo rimetterci in viaggio.. In macchina a questo punto" indugia per un secondo sulle ultime parole usate, una mano tra i capelli, gli occhi poi nuovamente su Hanna "tu e Thomas dovete comunicarci il prima possibile cosa avete intenzione di fare" il tono pacato e freddo.
Gli altri due vampiri si guardano e io trattengo il fiato.
Ciao readers, spero che il capitolo vi piaccia e che non vi siate troppo scandalizzati nel momento Blarry/Hass o come volete chiamare la coppia hahah
Se vi piace commentate di più! Vedo poca gente attiva :( a me fa sempre piacere leggervi!
Un abbraccio,
Laborlimes
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