Capitolo 8
Corro a vuoto finché non riesco più a sentire lo screpitio del falò di Niall.
Mi nascondo quindi sotto una sorta di quercia, la schiena contro il suo spesso tronco, mio unico sostegno in questo momento.
Ho bisogno di riprendere fiato, e non per la corsa.
Come può una persona sprecare fiumi e fiumi di parole per poi contraddirle in un secondo?
Quante volte Harry ha cercato di convincermi su quanto lui tenesse a me.. E quante volte è riuscito a farmelo credere.
Sono solo una stupida, una stupida ragazzina con poco controllo sui suoi stessi ormoni, ecco.
Sono quei suoi dannati occhi verdi, è solo colpa loro se mi sono lasciata scoprire così facilmente da qualcuno.
Serro le labbra dal nervoso e chiudo gli occhi nel momento in cui l'immagine delle sue labbra sulle mie mi attraversa la testa.
Strappo un ciuffo d'erba dal terreno e lo scaglio con rabbia davanti a me, le mani poi che vanno ad intrappolarsi tra i miei capelli.
"Harry, vattene subito prima che ti salti addosso e.. No, assolutamente non in quel senso. Mai più in quel senso" la mia voce è dura e sibilante.
Ho sentito i suoi passi contro il terreno a pochi metri di distanza e preferisco avvertirlo fin da subito della mia inesistente disponibilità alle sue cazzate.
Perché sicuramente lui mi ha raggiunto credendo di poter spiegare la natura di quel dannato succhiotto nel modo più innocente possibile, affrontare la mia misera ed inconcludente rabbia per poi baciarmi a tradimento e far tornare tutto come prima.
Ormai il nostro è un percorso ciclico, senza via d'uscita.
Come cavolo ci sia caduta dentro nessuno lo sa.
Sospiro pesantemente e, aprendo gli occhi, mi ritrovo la sua faccia da schiaffi a pochi metri di distanza.
Ha la lingua intrappolata tra i denti e le mani ferme a mezz'aria, pronte a gesticolare per accompagnare ed accentuare i suoi discorsi deliranti.
Gli occhi verdi fissi su di me che per il momento non voglio affrontare.
"Bliss, lasciami spiegare.." inizia titubante.
Spalanco la bocca, provando quasi imbarazzo per lui.
"Spiegare cosa? Ti ha succhiato per sbaglio il collo quella.. Quella.. Ah! Non farmi nemmeno dire cos'é quella ragazza"
Lui scuote il capo, socchiudendo lentamente gli occhi e passandosi una mano tra i capelli.
"Non volevo assolutamente cercare di giustificare quello che è successo. Perché dovrei? Non sei mia così come io non sono tuo" quasi sento lo schiocco di frusta della sua lingua contro la mia dignità.
Scatto in piedi con un rapido movimento e mi avvicino a lui, un dito puntato contro il suo petto.
Quasi il mio cuore vacilla nel momento in cui lo sguardo mi cade sul suo collo; scuoto il capo per riprendermi e non perdere il filo del discorso.
Anche se il filo mi ha ormai annodato a sé, intrappolandomi ed impedendomi ogni possibile via di fuga.
"Sei solo un lurido pezzo di merda Harry. Il peggior ragazzo che potessi incontrare sulla mia strada! È ovvio che io non sono tua e tu non sei mio, ma.. Dannazione qualcosa lo abbiamo pur condiviso!" riprendo fiato.
Lo vedo mentre sgrana gli occhi e quasi arretra di un passo per le mie parole, ma poi si riprende; rilassa i muscoli delle spalle ed inizia a guardarmi con insistenza.
"Anche con Hanna ho condiviso qualcosa"
Le mie mani, quasi indipendenti dal resto del corpo, si appoggiano al suo petto, per poi spingerlo il più lontano possibile via da me.
Pochi inutili centimetri.
Furiosa e con il petto in fiamme, gli volto le spalle e con una mano alzata faccio un gesto per intimarlo ad allontanarsi.
"Non ho intenzione di sprecare ancora prezioso fiato contro di te. Vai a scoparti quella e non guardarmi più in faccia" sputo senza più imbarazzo.
Quasi lo sento ringhiare per l'esasperazione alle mie spalle.
"Non capisco perché tu debba essere così gelosa e ottusa nei miei confronti. Ribadisco che io e te non abbiamo condiviso nient'altro se non un po' di divertimento"
Non riesco più a stare a sentirlo mentre sminuisce ciò che per me ha avuto valore, importanza. Con lo stesso tono pacato che uso poi io per ordinare un caffè da Starbucks.
Prendo un profondo respiro, cercando di sgonfiare la negatività che ho dentro.
Decido di voltarmi, di guardarlo fisso negli occhi, una mano che sistema una ciocca bionda di capello dietro l'orecchio.
"Sai? Hai ragione"
Alza un sopracciglio con aria confusa mentre io mi stringo nelle spalle con noncuranza.
"Hai ragione, perché ci siamo divertiti e basta. Tutte le volte che ci siamo scambiati un bacio, o una carezza.. Erano azioni dettate solo dall'attrazione fisica. Ti ringrazio per avermelo detto perché.." deglutisco a fatica, cercando di tenere sotto controllo la voce tremolante ".. Perché finalmente ti sei mostrato per quello che sei. Tu hai paura Harry. Hai solo una grandissima paura di andare oltre alla fisicità, oltre a ciò che puoi controllare. E io non.." tiro leggermente su con il naso ".. Non ho bisogno di una persona come te accanto"
Stringo le braccia al petto mentre le mie parole volano in aria come proiettili.
Alzo lo sguardo da terra e lui non c'è.
Non c'è mai stato.
-
Le fiamme hanno quasi totalmente divorato i rami secchi raggruppati sul terreno. Un piacevole odore di resina mi avvolge i sensi appena mi avvicino agli altri.
Thomas ha finalmente abbandonato la macchina, decidendo di accomodarsi accanto ad Hanna con un timido sorrisetto stampato sulle labbra.
Liam è seduto, una gamba stesa su cui Niall ha appoggiato la testa, e una piegata davanti a sé. Le mani appoggiate sul terreno alle spalle per mantenere l'equilibrio.
Con un accennato rossore in viso, mi siedo a gambe incrociate vicino al licantropo.
Subito lui inizia ad osservarmi con occhi eloquenti; annuisco leggermente in risposta, per poi voltarmi verso Hanna e Thomas, di fronte a noi.
La mora ha la testa contro la spalla dell'altro e lo sguardo perso nel fuoco.
"Vuoi parlarne?" bisbiglia quindi il moro al mio orecchio.
Scuoto il collo in segno di negazione, sospirando pesantemente ed appoggiando la fronte contro la spalla muscolosa del moro.
"Non penso che dovremo più parlarne, non c'è più nulla di cui parlare" ho gli occhi lucidi.
Liam mi accarezza gentilmente la schiena con la mano, sbuffando.
Sposta poi lo sguardo sugli altri due vampiri.
"Ragazzi, avete visto Harry?" il tono moderato per non svegliare il biondo.
Hanna fa scattare le sue iridi chiare su di lui.
"Era andato a cercare la bionda, se non lo sa lei.."
Corrugo la fronte mentre vedo Thomas che, irrigidendo la mascella, da un rapido colpetto con la spalla alla mora.
Lei quasi sbuffa, roteando gli occhi al cielo.
"Va bene, va bene" inizia con tono scocciato "Devo andarlo a cercare?"
Liam scuote il capo in rassegnazione.
"Se potete.. Non vorrei che ci separassimo troppo. Nessuno qui conosce ancora bene la zona a parte voi"
Hanna si alza in piedi, iniziando a spolverarsi i jeans aderenti con le mani; Thomas la imita ma il licantropo lo ferma con un cenno del capo.
"Thomas ti dispiacerebbe aiutarmi a finire di aggiustare la macchina? Ho visto che te la cavi con i motori. Bliss potrebbe accompagnare Hanna senza problemi"
Stavo quasi per assopirmi contro la spalla del mio amico, quando sento il mio nome e quello della mora pronunciati nella stessa frase.
Mi rimetto rapidamente a sedere correttamente, facendo saettare lo sguardo da Hanna a Liam.
"Scusate? Cosa mi sono persa?"
La vampira incrocia le braccia al petto, mentre silenziosamente Thomas si allontana con Liam per andare verso la macchina.
"Il tuo amico lupo che ci organizza un appuntamento, biondina"
Sgrano gli occhi nel sentire il suo tono cambiare; è più acida e sicura rispetto a quando l'ho incontrata.
Mi volto per fulminare Liam con lo sguardo ma lo vedo già troppo lontano; Niall che con una mano si stropiccia l'occhio assonnato.
Roteo gli occhi al cielo e mi alzo da terra controvoglia, una mano a sistemare una ciocca bionda di capelli dietro l'orecchio, l'altra a nascondere a stento uno sbadiglio.
Hanna studia i miei movimenti con un sopracciglio alzato; mi stringo nelle spalle e la raggiungo.
"Dove pensi dovremmo andare a cercare..?" inizio.
Senza degnarmi di risposta comincia a correre con rapidità verso gli alberi; rimango un attimo immobile per la sorpresa ma, trattenendo a stento un sospiro, inizio a correre nella sua stessa direzione.
L'aria mi sferza i capelli come lame, davanti a me un tunnel d'aria creato dai suoi rapidi movimenti mi guida.
Più ci addentriamo nel bosco più gli ostacoli e la visuale si fa limitata; a stento riesco a saltare un masso che spunta dall'erba.
Sopra di me i rami delle piante si incrociano in cornici intricate, le foglie che non permettono di vedere il cielo.
Sono nel buio più totale, l'aria è pesante e profuma di umidità.
In un attimo lo sfondo naturale cambia: non più un sentiero tra gli alberi ma un esteso spiazzo irregolare privo di vegetazione.
La pallida luce lunare risplende su di esso come un riflettore su un palcoscenico.
La mora mi dà le spalle, l'attenzione rivolta davanti a sé e le braccia lungo i fianchi.
Deglutisco a fatica e la affianco con la fronte corrugata.
A stento si volta verso di me.
"Senti, ho capito che mi odi. Ma potresti almeno dirmi perché ti sei ferm.."
Hanna mi zittisce con un gesto sbrigativo e seccato della mano.
"Credevo di aver sentito Harry qui, da qualche parte.."
Intrappolo il labbro inferiore tra i denti, cercando di concentrarmi sui suoni attorno a noi.
I rumori della notte sono più ovattati, indefiniti; la voce di Harry spunta come un sibilo improvviso e spalanco gli occhi per la sorpresa.
Scatto verso Hanna e la scopro a fare lo stesso: deglutendo a fatica riprendo la corsa accanto a lei verso la voce del riccio.
Corriamo per una manciata di secondi, contro quella che sembra sabbia, accanto al margine di un altro lato della scogliera. Qui la roccia è più ripida e spero con tutta me stessa di non scivolare su qualche sasso più umido degli altri.
Hanna non sembra curarsi di tutto questo, sembra non temere nulla.
Forse è questo che ha apprezzato Harry di lei, oltre al suo corpo probabilmente nato per essere ammirato.
"Levati dal cazzo sacco di pulci, non è la serata giusta per provocare un vampiro"
Trattengo il fiato e allo stesso tempo una smorfia rassegnata nel sentire il riccio inveire contro qualcuno con tono acido.
Harry ha le mani infilate nelle tasche posteriori dei jeans, il busto rilassato e gli occhi che brillano nel buio come fuochi fatui. Di fronte a lui un uomo.. Un licantropo.
Percepisco nuovamente la stessa sensazione negativa che provo nei confronti di Liam.
Storto il naso per l'irritazione e sbircio con la coda dell'occhio alla mia destra: Hanna è a pochi passi da me, ferma ma pronta in ogni caso ad intervenire per il riccio.
Non so se si sia già accorto della nostra presenza, ma per il momento sembra limitare la sua concentrazione al lupo.
L'uomo, che a giudicare dall'aspetto trasandato ma imponente potrebbe avere una quarantina di anni, sorride sornione.
"Stai seriamente cercando di farmi paura? Potrei essere tuo padre, ragazzino"
Ahia.
Harry scuote il capo, una mano tra i ricci in movimento; sembra aver intenzione di voltarsi ed andarsene, come dovrebbe fare per evitare noie ma, proprio quando inizio a tranquillizzarmi, compare a pochi centimetri dal viso dell'altro.
Una mano a pugno stretta contro il tessuto del suo maglione di seconda mano.
"Prova a ripeterlo" la voce più roca e minacciosa.
Hanna sembra quasi ridere della scena, come se stessimo assistendo ad un film al cinema.
Il licantropo alza le mani davanti a sé in difesa, arretrando anche di un passo.
"Ehi amico, calmiamoci un attimo.." la voce gli trema tra le mandibole.
Harry sbuffa, scuotendo ripretutamente il capo e lasciandolo andare con un gesto stizzito delle dita.
"Torna dal tuo branco, lasciami solo"
Sono sinceramente sorpresa dalla nuova calma interiore che sembra mostrare: normalmente avrebbe fatto a pugni con il lupo per molto meno.
Lo vedo quindi voltargli le spalle.
Il lupo no.
Sento praticamente l'uomo ringhiare nel momento in cui salta verso la schiena di Harry con occhi famelici.
Mi lascio sfuggire un urlo di spavento mentre Hanna corre contro il licantropo, facendo svolazzare i miei capelli per lo slancio.
Harry si volta in tempo verso il suo avversario, aggrottando la fronte nel riconoscerci nell'oscurità.
Il lupo a stento riesce a realizzare la situazione: in pochi secondi è a terra, la schiena contro al suolo e le braccia aperte e bloccate dalle mani di Hanna.
"Hanna? Cosa.." inizia il vampiro confuso.
Il licantropo continua a dimenarsi sotto la mora, che invece lo scruta con occhi infuocati.
"Ti aveva detto che non era serata per provocarlo. Avresti dovuto ascoltarlo"
Inizio letteralmente a tremare nel momento in cui le mani della ragazza si avventano sul collo dell'uomo e, con noncuranza, quasi stiano cogliendo fiori da un prato, gli spezzano l'osso cervicale.
Il crack successivo che riecheggia nell'aria mi gela il sangue nelle vene.
Apro e chiudo la bocca meccanicamente, non trovando parole per commentare la scena.
Harry sospira pesantemente, inginocchiandosi accanto a lei per allontanarla gentilmente dal corpo morto del licantropo.
"Non avresti dovuto farlo" commenta quindi duro.
La mora si sistema con un sorriso una ciocca di capelli dietro la spalla, le stesse mani che hanno appena ucciso un uomo che si muovono in gesti abituali.
Ridacchia leggermente.
"Perché? Ti avrebbe attaccato alle spalle, non merita la compassione di nessuno" sorride ancora, stringendosi nelle spalle.
Harry non si rimette in piedi; continua a studiare il viso segnato dell'uomo, gli occhi ancora sgranati fissi al momento prima della loro morte.
L'espressione di Hanna si spegne lentamente.
"Seriamente Harry, cosa ti succede? È solo uno di quei cani che.."
Il riccio le si para davanti con occhi minacciosi, le mani ora aggrappate alle sue spalle, scuotendole leggermente.
"Solo un cane? Liam, il licantropo che ci accompagna, è un cane. Ma non per questo lo ucciderò"
Hanna boccheggia incredula. Lo guarda dritto negli occhi forse cercando un accenno di scherzo; allontana con una mano la sua presa.
"Stai.. Tu sei serio"
L'altro si inumidisce leggermente le labbra con la lingua.
"Lo sono"
"Ma.." inizia la mora, allontanandosi di qualche passo da lui "prima non avresti mai detto certe cose"
Harry sbuffa pesantemente, rimanendo sul posto, una mano a massaggiare il mento.
"Prima" ripete lui.
Hanna sembra essersi totalmente dimenticata della mia presenza, ancora nascosta ed in disparte. Sto assistendo inaspettatamente ad un loro confronto e non ho la forza di intromettermi. Allo stesso modo però non riesco ad alzare i piedi dal terreno.
La vedo riavvicinarsi al riccio con aria incerta; una mano va ad accarezzargli con gentilezza il tessuto della maglietta.
Solo quel gesto mi accende come un fuoco estivo.
Lui socchiude leggermente gli occhi, il capo rivolto verso l'alto.
Lei sorride quindi con aria quasi trionfante, l'altra mano che lentamente si avvicina alla cinghia dei jeans di Harry.
Forse farei meglio ad andarmene, non ho accompagnato la stronza fino a qui per poi vederla avvinghiata in un corpo a corpo con lui.
Lo vedo però tentennare, cercare di riprendere il controllo di sé; riapre gli occhi mentre blocca i movimenti della mora con una mano.
"Hannie.." sussurra a denti stretti.
Lei non si ferma, buttandosi a capofitto sulla pelle scoperta del suo collo. Gli schiocchi delle sue labbra a contatto mi danno il voltastomaco.
"Hanna.." ribadisce ancora il riccio, una mano che le tocca la schiena.
Quando finalmente anche la ragazza si rende conto della sua poca partecipazione alla cosa, si ferma.
Le sue labbra rosse per i baci si vedono anche da qui.
Si pulisce la bocca con una mano in un gesto stizzito e nervoso; gli occhi, che potrebbero incenerire in un attimo, fissi sul suo viso.
"È per quella biondina da quattro soldi vero? È lei che ti ha reso così.. Così spento"
Serro le mani a pugno lungo i fianchi, appellandomi a quel poco di razionalità che mi rimane per non uscire allo scoperto e prenderla a schiaffi.
Harry distoglie lo sguardo, grattandosi il collo con una mano.
"Ti stai rendendo ridicola, lo sai" sussurra imbarazzato.
"Tu mi sei sempre piaciuto, e lo sai!" alza improvvisamente la voce "pensavo che rivedendoci sarebbe tornato tutto come prima e.."
"Hanna" sospira pesantemente il riccio "te l'ho sempre detto che non ho mai.. Non ho mai ricambiato davvero. Non puoi arrivare dal nulla e pretendere che sia come quando eravamo ancora insieme.." un altro sospiro ".. E non mi guardare così, mi fai sentire una merda"
Hanna sembra pronta ad esplodere dalla rabbia.
"Tu non dovevi baciarmi!"
Spalanco letteralmente la bocca per la sorpresa. Lui l'ha baciata? Quando?
Harry non fa in tempo a rispondere che la ragazza scatta verso di me, le braccia incrociate al petto e gli occhi sottili.
"Esci fuori Bliss, a quanto pare hai già preso il mio posto come sostituta"
Mi irrigidisco sul posto, non riesco più ad emettere un fiato. Harry guarda nella mia direzione e spalanca gli occhi con aria incredula.
Hanna è già andata via.
Mi gratto un braccio con la mano mentre il riccio, senza dire una parola, si siede su un tronco cavo, la testa tra le mani e l'aria di chi vuole solo essere lasciato in pace.
Decido a malincuore di farmi avanti.
"Se vuoi che me ne vada, basta dirmelo" inizio, un rapido fiume di parole che quasi si sovrappongono l'una sull'altra.
"Da quanto sei lì, nascosta?"
Serro le labbra in una smorfia.
"Dall'inizio, siamo venute a cercarti e.."
"Hai sentito tutto quindi"
Perché mi interrompe sempre, è irritante.
"Già"
Sbuffa, il viso rivolto alla scogliera. La luna gli irradia il volto in una macchia bianca di luce.
"Beh, non stare lì in disparte. Non c'è più nulla da vedere, puoi anche sederti"
"Credi che mi abbia fatto piacere vedere quello che ho visto? Non potevo fare nulla per impedirlo"
Scatta col volto verso di me.
"Potevi andartene!"
"Non.. Io.."
"È tutto così imbarazzante, cazzo. Non potevi startene con Liam a parlare di ragazzi e fiorellini? Figuriamoci"
Roteo gli occhi al cielo, avvicinandomi a lui con passo deciso.
"Adesso però smettila di parlarmi in questo modo. Se tu fossi stato nei miei panni, te ne saresti andato?"
"Da quello che mi hai detto prima per un cazzo di succhiotto, si. Me ne sarei andato perché non mi sarebbe importato davvero di cosa avresti o non avresti fatto con un ipotetico ragazzo"
Mi passo una mano tra i capelli.
"Harry, quello che ti ho detto era dettato dalla rabbia. Che poi sia vero o meno lo puoi sapere solo tu ma.." esalo un leggero soffio d'aria "io ci tengo a te. Forse più di quanto in realtà dovrei"
Silenzio.
"Perché sei ancora in piedi? Qua c'è posto"
A mio malincuore sorrido.
"Sto aspettando un invito, ti ricordo che volevi essere lasciato da solo"
"Come posso voler stare da solo con te nei paraggi"
Ciao a tutti!
Chiedo infinitamente perdono se ormai negli aggiornamenti della storia sono incostante ma davvero, sono all'ultimo anno delle superiori e credetemi se dico che ormai vivo come un vampiro: la luce esterna non so più cosa sia. Vivo al buio e sui libri haha
Comunque, cosa pensate del capitolo? Spero vi piaccia, e che non vi annoi. Ho sempre questo timore haha
Grazie per essere ancora qui,
Vi mando un abbraccio!
Laborlimes xx
P. S. Cosa pensereste se iniziassi a scrivere una Larry un po' particolare?
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