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Capitolo 29

Da piccola avevo una patologica paura del buio, che col passare degli anni sono riuscita a superare definitivamente.

Mi ricordo però che ogni sera, prima di abbassare e chiudere le palpebre, stringevo le dita contro al tessuto ruvido della coperta e sbirciavo con la coda dell'occhio ogni lato del mio piccolo letto, temendo la presenza di qualche mostro oscuro come la notte pronto a rapirmi.

Avevo parlato con mamma una mattina di questa mia ansia, e lei il pomeriggio stesso era tornata a casa con una di quelle lucine notturne da collegare alla presa della corrente.

L'osservai per tutta la cena con incertezza, chiedendomi come fosse possibile che un oggetto così piccolo e stupido potesse tenere alla larga dei mostri giganteschi.

La sera mamma era poi entrata nella mia stanza canticchiando una canzoncina tipica del mio paese, si era inginocchiata ai piedi del mio letto e aveva acceso lo scacciamostri.

Il buio che mi avvolgeva era subito impallidito di fronte a quella lucetta rosata, ora accanto a me sul mio comodino.

Mamma si era poi accomodata vicino alle mie gambe intrappolate sotto alle lenzuola, e aveva allungato una mano per carezzarmi la fronte.

"Amore, vedrai che i mostri non verranno più a darti fastidio"

Io però ero ancora dubbiosa.

Mi ricordo di averle tenuto il broncio, per poi aver fatto rotolare il mio corpo oltre il letto per avvicinarmi al mio armadio in legno dei vestiti e aprirne tutte le ante e i cassetti.

"So che si sono nascosti qui, da qualche parte. Usciranno appena te ne sarai andata dalla mia cameretta"

"Oppure sono già andati nella mia camera, io non ho questa fantastica luce accesa accanto al mio letto"

Mi voltai per fissarla.

Aveva un dito premuto sulle labbra rosse e uno sguardo concentrato.

Sospirando, tornai sotto le coperte.

"Prendila tu per questa notte, nel caso il mostro ti venga a rapire"

Sgranò entrambi gli occhi, le mani ora in grembo.

"Ma Bliss, io l'ho comprata per te"

Avevo sbadigliato, nascondendo il viso nel mio morbido cuscino.

"Io posso cavarmela, sono abituata ad averli per la stanza, tu no. Stasera prendila te la lucina"

E mi ero addormentata, felice di aver potuto proteggere la mamma a modo mio.

Non avevo più avuto grandi problemi ad addormentarmi la notte da quell'episodio.

Ora invece sono certa che non riuscirò più a dormire in tutta la mia vita.

Mi sento sola, persa, senza guide o obbiettivi da conseguire.

Nel buio più totale.

Cosa ne resta della mia umanità? Del mio corpo?

Quattro ossa abbandonate a loro stesse contro quest'albero, una voglia impellente di bere sangue umano e mille altri problemi.

Ho il viso nascosto nelle mie mani da almeno qualche ora, il silenzio attorno a me regna sovrano e il sole sta calando.

Mamma non c'è più.

"Posso.. Posso fare qualcosa?" ancora la voce bassa di Harry, che mi riecheggia nelle orecchie come una cantilena.

Forse il mio silenzio lo mette a disagio, ma come pretende che io possa anche solo tentare di reagire? Ho visto mia madre morire per una seconda volta, quella definitiva, e non ho potuto fare nulla per aiutarla.

Non ho potuto proteggerla, come credevo di poter fare benissimo da bambina.

A cosa mi serve vivere, se non posso farlo accanto a chi mi vuole bene? Se non posso aiutarli?

L'odore del riccio mi invade i sensi; sento le sue gambe piegarsi a contatto con le mie.

Le sue dita, le sue lunghe e familiari e ruvide dita, mi sfiorano le braccia come una brezza leggera, per poi liberare il mio viso dal suo sicuro nascondiglio.

Tengo lo sguardo basso sulle sue dannate mani.

Devo sembrare uno schifo, sbattuta come uno straccio, pallida, con gli occhi gonfi e i capelli scombinati.

"Qualsiasi cosa tu voglia che io ora faccia, sappi che la esaudirò senza fiatare" mi sussurra con tono serio, ma delicato, non imperativo come suo solito.

Sa come mi sento, sa già cosa ho bisogno che lui faccia.

"Amami a modo tuo, ne ho un disperato bisogno. Ti prego" quasi vomito, la stanchezza nelle corde vocali.

Respira silenziosamente; le sue labbra si posano sulla mia fronte, imprimendone la superficie per qualche secondo.

Serro le labbra, chiudendo gli occhi e beandomi di quel contatto disperato.

Le sue labbra lentamente scendono lungo il profilo del mio viso, tracciandone il contorno ed emanando piccoli sbuffi di aria calda che mi solleticano la pelle.

Inclino leggermente la testa per lasciare libero il collo al suo passaggio.

Sento le sue mani aggrappate alle mie spalle.

"Posso provare a raccogliere i pezzi che senti di aver perso, se me lo lasci fare. Posso farti star bene, come meriti" sussurra ancora contro al mio collo, la mia clavicola, il mio petto.

La sua discesa riprende, e io gli lascio scoprire il mio corpo martoriato, centimetro dopo centimetro.

Non so se sia giusto o sbagliato ma francamente in questo preciso istante non mi interessa.

Voglio che questo dolore scompaia, che l'immagine di Harry che porta via mia madre scompaia.

Voglio solo provare qualcosa di bello.

Mi alza il bordo della maglia con entrambe le mani e io, trattenendo il fiato, lo aiuto a spogliarmi.

Rimango in reggiseno davanti a lui e il freddo della sera non mi turba.

I capelli mi ricadono sulle spalle e lui mi guarda, mi ammira con uno sguardo a cui ho avuto la fortuna di assistere solo poche volte.

Si morde il labbro e riprende a baciarmi più intensamente, la sua lingua a contatto con la mia, le sue labbra ruvide mi sfregano le guance, le sue mani si aggrappano al mio piccolo seno, stringendolo e infiammandomi il petto.

"Sei così bella" si lascia scappare, per poi abbassarmi la zip dei pantaloni e sfilarmeli quasi come un lenzuolo.

Rimango senza fiato, i suoi baci che mi scottano le labbra, il viso, il seno.

Mi prende, in modo da posizionarmi a cavalcioni su di lui, contro la sua intimità, ora più dura e presente.

Mi lascio scappare un gemito quando il mio bacino si scontra con il suo.

Ci guardiamo, mi sento guardata dentro.

Gli slaccio con bisogno la cintura dei jeans, abbassandoglieli con i boxer; mi riposiziono contro di lui, iniziando a muovere il bacino avanti e indietro.

Le sue dita si stringono contro al mio sedere e sento tutta l'ansia di quei giorni scatenarsi in quella presa così vogliosa e terribilmente eccitante.

Lo desidero, desidero così tanto quest'uomo da farmi male.

Entra in me rapidamente, rubandomi il fiato, facendomi sgranare gli occhi.

Ribalta le posizioni e finisco con la schiena contro il terreno erboso.

Sentirlo così vicino a me fa paura; scoprirsi in questo modo davanti a qualcuno fa paura.

Si muove e tutti i miei pensieri scompaiono.

Vedo solo lui, i suoi occhi verdi e le sue braccia muscolose ai lati del viso.

Le sue labbra che mi mordono la spallina del reggiseno, mi baciano il petto, mi staccano la preoccupazione di dosso a grossi pezzi.

Lo sento sempre più dentro di me, un dolore che si sostituisce al puro piacere, i suoi capelli spettinati che mi solleticano le guance e il calore del suo corpo che mi avvolge come una coperta.

L'aria si fa più pesante, aspra, mi solletica la gola facendomi ansimare silenziosamente.

Ho la bocca spalancata quando sento la sua schiena incurvarsi contro il mio petto; mi aggrappo con le unghie alle vene della sua schiena e mi lascio scappare un 'ti amo' di troppo che però lo fa sorridere sinceramente.

I suoi canini che splendono nella notte come due soli.

Mi appoggia il viso sul seno, proprio all'altezza del mio cuore palpitante.

Riprendo pian piano contatto con la realtà, il cielo ormai costellato di luci sopra di noi, i rumori degli animali della notte in lontananza, il suo respiro non più mozzato e rauco.

"È così bello sentirlo"

"Cosa?" sposto lo sguardo sui suoi ricci, iniziando a giocherellarci con le dita.

"Il tuo cuore che batte"

Sospiro, tornando alle stelle, senza però smettere di accarezzargli il capo.

"Lo fa, malgrado a volte desidero che smetta di farlo"

Si irrigidisce sul mio busto.

Storto il naso in una smorfia; non voglio farlo star male, ma ho bisogno di dirlo a qualcuno. Ho bisogno di trasmettere a qualcuno il mio dolore.

"Sai" inizia, tirando su il corpo facendo perno con le braccia sull'erba "sono felice che tu sia qui. Sono felice di averlo appena fatto con una ragazza fantastica, terribilmente forte, decisa, insicura e.."

Incrocia i suoi occhi coi miei, allungando due dita verso il mio mento.

"Bella. Bella come la madre. Una di quelle bellezze che ti fotte il cervello e ti fa pensare 'ma questa persona può esistere o sono così solo da riuscire a immaginarmela?' E credo che non importa se io ora abbia risposto o no al tuo 'ti amo' perché io penso che un sentimento così bello e dannato lo si possa percepire anche senza le parole di mezzo. Come l'amore che lega te a tua madre. Potrà non essere più qui fisicamente ma l'amore che vi ha legato in vita è ancora qui, è ciò che ti fa illuminare così tanto gli occhi"

Lo guardo e basta, in silenzio.

-

"Dove eravate finiti? Vi ho cercato ovunque per la radura!"

Le urla esasperate di Liam ci accolgono non appena mettiamo piede nella radura dei licantropi.

Sospiro pesantemente, accennando un sorriso amichevole nella sua direzione.

"Ecco.." inizio abbassando lo sguardo, non sapendo realmente da dove iniziare.

Harry mi stringe la mano, intrecciata con la sua da quando abbiamo imboccato la strada di ritorno, e mi interrompe con un lieve colpo di tosse.

"Poi ti spiegheremo meglio" conclude il discorso lapidario "Adesso abbiamo questioni più importanti da risolvere, o sbaglio?" e con un cenno del capo indirizza l'attenzione del moro ai suoi simili.

Liam serra le labbra, ricomponendosi quasi immediatamente; prima però riesce a lanciarmi un'occhiata eloquente, che catturo e ripongo gelosamente in qualche scomparto della mia memoria.

Ho già tradotto mentalmente il suo linguaggio del corpo: parleremo di questo e altro più avanti.

"Bene" tossisce per schiarirsi la voce "se la mettiamo così.. Louis si è quasi azzuffato con uno dei più anziani del branco"

Sgrano gli occhi mentre il riccio rotea gli occhi al cielo.

"Altre novità meno prevedibili?"

"Niall ha offerto frittelle di mele per tutti" si gratta il capo con una mano mentre io a stento soffoco una risata.

Harry mi guarda e sopprime un sorriso, per poi tornare al moro e al suo atteggiamento distante.

"Si è calmato il tuo branco?"

Liam sospira pesantemente.

"Per ora. Ma sanno che il discorso riprenderà finché non troveremo loro una sistemazione.."

"Harry?"

Il riccio si volta.

"Dimmi piccola"

Ignoro il luccichio quasi sinistro che attraversa lo sguardo di Liam nell'osservarci.

"Ehm.." mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Non potremmo sfruttare le tue conoscenze con la polizia di Greencastle? Mi sembra di aver capito che abbiano contatti con i piani più alti e potremmo non so.. Sistemarli in qualche riserva.."

Gli occhi chiari del riccio vibrano mentre un sorrisetto si fa strada fra le sue guance.

"Non ci avevo più pensato, con tutto quello che ci è successo. Ora cerco il modo di contattare Dorney"

Si allunga verso il mio viso per lasciarvi un tenero bacio a stampo e dare poi le spalle a me e Liam.

"Tornerò a breve" e scompare nell'aria a velocità innaturale.

Rilascio il sospiro che non mi ero accorta di star trattenendo e mi volto verso il mio amico, che indossa un'espressione inquietantemente curiosa.

"Avremo molto di cui parlare a quanto sembra"

Abbasso il viso sulle mie scarpe e mi stringo nelle spalle.

"Non sono molto dell'umore giusto per spettegolare ora, scusami.." inizio titubante.

"Ehi" mi dà una leggera pacca sulla spalla, facendomi alzare lo sguardo "abbiamo tutto il tempo. Pensi che una frittella di Niall possa aiutare?"

Sorrido genuinamente, annuendo più volte.

"Assolutamente! Fare movimento mette appetito.." mi porto una mano allo stomaco e faccio l'occhiolino a Liam, che spalanca la bocca.

"Voi.. Voi avete.."

"Ragazzi! Rieccovi! Frittelle di mela? Sto rifacendo il giro con tutti questi vassoi"

Niall appare da dietro un cespuglio con entrambe le mani occupate da dei vassoi molto simili a quello con cui mi ha portato la colazione l'altro giorno, solo che al posto di tazze di sangue e caffè vi sono appoggiate almeno venti frittelle dorate e fumanti.

Il loro odore dolciastro mi invade le narici, lasciandomi una piacevole sensazione zuccherosa sulla lingua.

Liam non se lo lascia ripetere due volte e allunga la mano verso il biondo, rubando due frittelle con una mano e ringraziando con un rapido gesto del capo.

"Ingordo. Sei fortunato ad essere un licantropo o al posto di quei muscoli avresti una pancia gonfia come un pallone da calcio"

Niall si volta poi verso di me, sorridendo a trentadue denti.

"Prego signorina"

Ridacchio e allungo la mano per servirmi con uno dei suoi dolci.

"Grazie, sembrano buonissime"

"Lo sono!" Ride "Tutta opera della mia mamma"

Sorrido più forzatamente, concentrando la mia attenzione sulla frittella unta che ho fra le mani.

"Ehi cara, tutto bene?" mi chiede allora Liam preoccupato, la voce ingrossata per la bocca piena.

Annuisco rapidamente, ricacciando le lacrime dentro agli occhi.

Avvicino il dolce alle labbra e ne strappo un morsetto con i denti, deglutendo rapidamente e sorridendo verso il biondo.

"È buonissimo, falle i complimenti da parte mia"

Niall sembra rilassarsi, ricambiando il sorriso e voltandosi verso un gruppo di persone alle sue spalle.

"Beh, vado a rendere partecipi di queste leccornie anche gli altri. Sembra che lo zucchero mitighi le risse.. A dopo!"

Studio la sua figura esile mentre si allontana da noi.

Ora che siamo soli, so che il moro non mi lascerà sola finché non gli spiegherò cosa mi prende.

"Bliss.." inizia infatti dopo qualche minuto di silenzio carico di tensione.

Sospiro pesantemente, appoggiandomi ad un grosso masso vicino.

"Mia madre Liam.. Quando ci siamo addormentati l'altra sera dopo la birra, Harry e Louis hanno fatto un giro di controllo per i boschi, nel caso vi fossero altri vampiri di Zayn pronti a fare chissà cosa e.." abbasso gli occhi sul mio dolcetto ".. Hanno trovato mia mamma, umana e morente"

Il mio amico rimane in silenzio, completamente stordito da tutte quelle informazioni.

"Ecco cos'avevi. Si vede subito quando non stai bene. Ora dov'è? Ha bisogno di soccorso? Ti posso accompagnare" il suo tono serio mi commuove.

Sarebbe pronto a tutto per rendermi felice.

Sospiro ancora, le gambe incrociate una sull'altra.

"L'ho uccisa. Non poteva trasformarsi nuovamente in vampiro, e la trasformazione in umano deve essere andata storta in qualche modo"

"Aspetta, quindi ha preso lei la cura?"

Annuisco.

Serra le labbra in una smorfia, alzando gli occhi al cielo per poi tirare un forte pugno contro il tronco di un albero, così secco che si spezza in due.

Mi blocco, studiando la sua reazione.

Non dovrebbe consolarmi? Arrabbiarsi così renderà solo la situazione più ingestibile emozionalmente.

"Liam?" provo quindi timidamente.

Lui mi ignora, passandosi entrambe le mani fra i capelli.

"La cura Bliss. Quel verme ha profanato il nostro albero millenario per sprecarlo su una donna che non voleva tornare umana. Dannazione!" tira un calcio al pezzo di tronco crollato prima a terra, gemendo dalla frustrazione.

La frittella mi cade dalle mani per il tremore che le hanno improvvisamente colte.

Cerco di mantenere il ritmo del mio cuore regolare, senza farmi cogliere da scatti d'ira improvvisi.

"Cosa intendi per sprecarlo, Liam?" non so da dove provenga questa voce.

Lui si blocca, le mani a mezz'aria, per guardarmi.

I suoi occhi sono così intensi da potermi intrappolare come una macchia di catrame.

"Non tornerai più umana"

Corrugo la fronte.

"E con ciò? Stai cercando di ritornare come agli inizi, quando mi odiavi come vampiro?"

Scuote il capo nervosamente, deglutendo un groppo in gola.

"Non ho mai accettato veramente la tua natura, voglio dire ti voglio bene, ma licantropi e vampiri si odiano dall'inizio dei secoli. Ti avevo anche spiegato perché"

"Spero tu stia scherzando!" scatto in piedi "Stiamo parlando di una rivalità fra specie antichissima, cos'ha da spartire con noi ora?"

Lui resta in silenzio, incrociando le braccia sul petto.

"Speravo che la cura ti salvasse.. Contavo su quell'ultima speranza, lieve ma pur sempre reale"

"Mi fai schifo" sputo inacidita "Ti ho appena parlato della morte di mia madre e questa è l'unica cosa a cui pensi? Ti pensavo mio amico"

"Le origini sono sacre. I vampiri trasformano gli umani, mischiano, creano danni. Non vedo l'ora ve ne andiate tutti via da qui, il mio branco deve riprendersi dalle vostre azioni spregiudicate"

Sono incredula.

"E cosa mi dici della tua amicizia con Louis? Del tuo amore per Sophia? Ci deve essere di più, non può essere solo questo, Liam.."

Ci guardiamo.

Liam sembra esausto; cosa mi nasconde?

Scuoto il capo, avanzando di pochi passi verso di lui.

"Sei stata l'unica persona che mi sia rimasta accanto dall'inizio alla fine, sei una persona speciale. Meglio di come stai cercando di apparire inutilmente ai miei occhi. Se hai qualcosa da dirmi, parlamene. Sarò per sempre l'amica che ti meriti come tu lo sei.."

"È proprio questo il punto" mi interrompe in un sussurro flebile.

Alzo un sopracciglio confusa, studiando i lineamenti del suo viso teso con incertezza.

Davvero non capisco più dove stia cercando di andare a parare.

"Bliss.. Dannazione" si massaggia le tempie con le dita, per poi scrutarmi con i suoi occhi nocciola che non mi sembra più di riconoscere.

"Io" sospira a lungo "mi sono innamorato di te"

Buon anno carissimi/e! 🎉
Che questo mitico 2016 vi porti tante cose belle (ah ah ah quanto sono simpatica, ovviamente intendevo 2017😋)

Come state? Io sto studiando, fino ai primi di febbraio non potrò aggiornare causa esami☹️

Vi è piaciuta la parte fra Harry e Bliss? Spero non sia troppo spinta, non so mai veramente come descrivere certi momenti😆Sorprese invece dalla svolta di Liam?😋 Io che sono la creatrice mi devo ancora riprendere 😂

Grazie davvero per essere ancora qui, è solo merito vostro se scrivo! A presto😜
Un bacio veramente grande dalla vostra Laborlimes

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