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Capitolo XXIX

"Ti ho trovata finalmente... pensavi di sfuggirmi eh? Povera illusa..." mormorò una voce che mi era familiare.
Non vedevo nulla e non riuscivo a muovermi, ma sentivo il suo corpo sopra il mio. Percepivo un coltello sfiorarmi continuamente il fianco destro. Improvvisamente sprofondò la lama nella carne, così urlai dal dolore, cercando di dimenarmi.

Mi svegliai di scatto, mettendomi a sedere ancora ansimante. Che incubo terribile... non riuscivo a calmarmi, piangevo e tremavo. Non era la prima volta che mi succedeva, ma non in questo modo. Avevo sentito veramente un dolore lancinante al fianco.
Cercai di raggomitolarmi, prendendo le gambe e avvicinandole al corpo, appoggiando la testa sulle ginocchia. Severus non era nella stanza, non mi sentivo al sicuro.
Sentii la porta aprirsi, ma non avevo voglia di alzare la testa per vedere chi fosse. Volevo che tutto il malessere per l'incubo passasse al più presto.
"Keela..." disse a quel punto Severus, con una nota preoccupata nella voce. Sollevai leggermente il capo, solo per riuscire a guardarlo, ma non appena lo vidi cominciai di nuovo a piangere.
Lui venne ad abbracciarmi, posandomi un bacio sui capelli, tenendomi stretta al suo corpo, però mi riprese quel dolore lancinante al fianco, che poi arrivò fino alla schiena.
"Lasciami, ti prego." Lo supplicai allora allontanandolo da me, mettendogli le mani sul petto. Tutto il corpo stava iniziando a bruciare, la pelle era ipersensibile. Non avevo mai provato un dolore simile.
Severus mi fece una carezza sul viso, ma io non riuscivo a sopportare quel contatto, quindi mi scostai, cercando di non urlare dal dolore.
"Non toccarmi."
Lo guardavo con occhi sofferenti, avrei voluto che mi consolasse, ma non ce la facevo proprio a rimare fra le sue braccia.
"Adesso stai ferma, non ti farò male." Disse allora, avvicinandosi di nuovo e alzandomi la sottoveste, cercando di non sfiorare la pelle.
"Quegli idioti... hanno sbagliato le dosi della pozione!" sbottò infine, alzandosi immediatamente.
Andò verso il mobiletto che c'era lì nella camera, quello dove tenevano le pozioni, e si mise alla ricerca di qualche intruglio.
"Severus, che succede? Mi fa malissimo la schiena." Feci con la voce impastata dal dolore: mi sentivo confusa, come se non stessi capendo bene cosa mi stesse accadendo.
"Hai una reazione allergica. Resta lì distesa e cerca di calmarti. Fra non molto ti sentirai meglio."
Avevo voglia di chiudere gli occhi e di riposare, mi sentivo priva di forze, quindi mi adagiai al cuscino e sospirai: che inferno...
~☆~
Piton era furibondo: quegli incoscienti avrebbero potuto controllare meglio il dosaggio della pozione che Keela doveva assumere quotidianamente, oltretutto era sperimentale! Aveva i tipici sintomi causati dall'assunzione di una quantità troppo elevata di quella pozione: chiazze rosse sul corpo, pelle ipersensibile al tatto e uno stato di confusione. Da quando Keela aveva cominciato a farne uso aveva iniziato a studiarla, per cercare di migliorare gli effetti, anche se doveva ancora trovare l'ingrediente che avrebbe cambiato tutto.
Aveva apportato dei miglioramenti: con l'aggiunta delle pupille di anguilla i muscoli di Keela erano in ottimo stato. Non appena fosse riuscita a muovere le gambe sarebbe riuscita a camminare immediatamente, senza problemi.
Stava cercando la Corrente della Tranquillità, che con un pizzico di Pozione Antidolorifica le avrebbe alleviato il dolore e l'avrebbe calmata.
Non appena le trovò si girò per andare a somministragliele, ma Keela era svenuta.
"Keela!" disse immediatamente, prendendola fra le braccia e scuotendola leggermente. Lei aprì lentamente gli occhi, guardandolo infastidita, per poi osservare la stanza.
"Chi sei? Dove sono? Lasciami stare, maniaco." Mugugnò allora, cercando di allontanarlo con degli schiaffi.
"Bevi." Fece solamente, posandole l'ampolla sulle labbra, stando attento che non ne perdesse nemmeno una goccia.
Non appena ebbe finito di bere crollò addormentata fra le sue braccia, i lineamenti del viso distesi, non contorti per il dolore. La adagiò nuovamente sul letto, sistemandole i cuscini e sospirando sollevato. Rimise l'ampolla nell'armadietto, per poi uscire dalla camera, alla ricerca di quel Medimago da due soldi.
"Professor Piton, c'è qualche problema?" gli chiese candidamente non appena entrò nel suo ufficio.
"Volevate uccidere Keela per caso?" sbottò irritato, mettendogli la boccetta della pozione sperimentale sulla scrivania. "Avete aumentato la dose ed ha avuto una reazione allergica."
"Volevamo vedere se avesse sortito qualche effetto sulle sue gambe. Era necessario." Gli rispose il Medimago, ma lui non era assolutamente d'accordo.
"Quella donna non è una cavia. E domani uscirà da questo ospedale, mi occuperò io delle pozioni."
"Non posso dirle di no. Forse le farà bene passare del tempo fuori di qui."
Se ne andò di lì, per tornare da Keela, doveva monitorare la sua condizione. Stentava ancora a crederci... le avevano aumentato la dose senza avvertirlo!
~☆~
Piano piano sbattei le palpebre, sentendomi tutta intorpidita: cos'era successo? Non ricordavo nulla, sapevo di essermi svegliata per un incubo ma poi buio totale.
Girai la testa, vedendo Severus che mi dava la schiena, dato che stava guardando fuori dalla finestra.
"Severus..." lo chiamai allora, mettendomi a sedere.
"Ti sei svegliata finalmente, stavo perdendo le speranze." Fece lui sarcasticamente, venendo a darmi un bacio.
"Mi sento strana, come se fossi stata investita da un bolide... che è successo stamattina?" gli chiesi stiracchiandomi, guardando per un momento la sveglia sul comodino. Cavoli, avevo dormito per quasi tutto il giorno: era pomeriggio inoltrato!
"Hai avuto una reazione allergica. Io ho modificato la pozione, ma quegli idioti hanno aumentato la tua dose, invece di mantenerla costante."
"Strano... non ricordo nulla." Feci pensierosa, cercando di ricordare qualche particolare, anche se con scarso successo.
"Meglio." Disse con un leggero ghigno, sedendosi sulla sedia vicino al letto. Quando aveva quell'espressione in viso non era un buon segno... voleva dire che avevo fatto qualcosa di imbarazzante.
"Non dirmi che mi sono messa a cantare a squarciagola."
"No. Quando sono entrato eri spaventata, probabilmente per un incubo, ma poi sei svenuta mentre cercavo la pozione per farti passare l'allergia. È quando ti ho svegliata che mi hai, per un attimo, spiazzato." Cominciò Severus, appoggiandosi con i gomiti sul materasso, guardandomi divertito. "Ti ho preso in braccio, per farti rinvenire, e mi hai guardato come se fossi un orco. Poi hai iniziato a darmi degli schiaffi dicendomi di lasciarti stare, non sapendo chi fossi. Ah, sì, quasi dimenticavo... mi hai detto che sono un maniaco."
"Santo Merlino..." borbottai coprendomi gli occhi con una mano, pensando all'immensa figura di merda che avevo fatto. Per fortuna che c'era solo lui nella stanza, altrimenti mi sarei sotterrata se ci fosse stato qualcun altro.
Risi leggermente pensando alla scena, io che prendevo a botte Severus perché credevo fosse un maniaco sessuale.
"Ti prego, se dovesse succedere di nuovo, dammi una botta in testa e mettimi al tappeto, così almeno non sparo cavolate." Gli dissi infine, convinta.
Lui scosse la testa divertito, per poi guardarmi seriamente.
"Ho ultimato la pozione."
"Davvero?" gli domandai esterrefatta, mettendomi una mano davanti alla bocca. Era semplicemente un genio, non riuscivo a crederci...
"Stavo leggendo un libro di pozioni, quando ho avuto un'illuminazione. Stavi ancora dormendo, quindi sono tornato al laboratorio e ho aggiunto sette crini di unicorno. Farà la differenza." Concluse mostrandomi l'ampolla che gli avevo regalato per Natale con la pozione che mi avrebbe cambiato la vita.
"Ti amo." Sussurrai sulle sue labbra, baciandolo al settimo cielo. "Sei il migliore pozionista del mondo magico! Sei riuscito dove molti non hanno trovato una soluzione decente. Lo hai già detto ai pozionisti che ci stavano lavorando?"
"Sì, la brevetteranno non appena tornerai a camminare, la prima pagina de Il Pozionista sarà mia." Mi rispose Severus, con un tono vagamente orgoglioso.
~☆~
Piton finalmente era riuscito a trovare la soluzione al rompicapo: si era perso in bicchier d'acqua! A breve Keela avrebbe di nuovo camminato, era solo questione di giorni.
Lei, non appena aveva metabolizzato la notizia, aveva scritto una lettera alla sua famiglia, entusiasta. Per la prima volta l'aveva vista felice come prima del rapimento, qualcosa era decisamente cambiato, e in meglio.
"Allora, partiamo per questa meta misteriosa? Sono curiosa." Disse quando rientrò nella stanza, tutta pimpante. Si era vestita e stava leggendo un libro, per ingannare il tempo.
"Pensavo non avessi tutta questa voglia di uscire." La prese in giro allora, sedendosi sul letto.
"È da un mese che aspettavo che Hogwarts finisse per stare da sola con te. A dire il vero siamo in ritardo di un giorno, la scuola si è conclusa ieri. Peccato non aver potuto continuare le mie lezioni, accidenti."
"Ti preferivo quando eri depressa... parli troppo adesso." Constatò Piton, beccandosi in risposta una cuscinata.
"Sei sempre il solito..." rise Keela, colpendolo un'altra volta con il cuscino. "Comunque, che ne dici? Ce ne andiamo di qui, così passiamo la notte da soli... potrei ringraziarti per quello che hai fatto per me in questi mesi."
"Potremmo partire anche subito, ma la passaporta ti potrebbe stancare. Non sei al massimo della forma."
"Va bene, sopravvivrò. Vai pure a sistemare le tue ultime cose ad Hogwarts, io nel frattempo preparo la mia valigia." Disse infine, convinta: si era ormai decisa a partire.

Due ore dopo
"Che meraviglia..." fece Keela guardando lo splendido tramonto che si stagliava sull'oceano. Finalmente erano arrivati, una settimana di puro relax tutta per loro. Lei sembrava apprezzasse la sorpresa, sembrava una bambina davanti ad un negozio di dolci mentre osservava il panorama.
Piton spingeva la sedia a rotelle verso il grande scoglio su cui si trovava la casa, le valige che levitavano dietro di loro, seguendoli.
"È un paradiso questo posto." Gli disse osservando la spiaggia, l'acqua cristallina e le palme che crescevano lì vicino.
"Siamo solo noi, niente scocciatori."
C'era solo un modo per raggiungere la casa, quindi si fermò e la prese in braccio, mentre Keela si aggrappava al suo collo, posandogli un bacio sulle labbra.
Spiccò un balzo, così volò fino in cima al masso roccioso, atterrando con grazia sul patio.
"Sai volare senza scopa?" gli chiese sbalordita quando la fece sedere lì su una sedia, afferrando le valige e la sedia a rotelle che arrivavano dal basso.
"Sì. Uno dei miei talenti nascosti." Le rispose con un tono divertito, così lei rise leggermente.
~☆~
Questa spiaggia era una meraviglia. Si sentiva solo il rumore delle onde e la leggera brezza fresca. Severus aveva portato dentro la casa i bagagli e con un colpo di bacchetta aveva sistemato tutto. Sarebbe stata una settimana fantastica, una specie di luna di miele senza matrimonio.
"È di suo gradimento?" mi domandò dopo un po' Severus, mettendomi le mani sulle spalle e massaggiandomele.
"Sì, è perfetto. Stavo pensando che questa sembra una luna di miele senza essere sposati..."
Lo sentii sbuffare divertito e poi venne davanti a me, prendendomi in braccio: lo baciai, mentre lui mi portava all'interno della casa. Da quello che potevo notare era veramente ben arredata, molto funzionale e luminosa. Ma non continuai a prestare attenzione all'arredamento, bensì approfondii lo scontro di lingue, stringendomi a lui.
Finimmo in camera e Severus, dopo aver disfatto il letto con un colpo di bacchetta, mi posò su di esso, per poi sovrastarmi con il suo corpo, continuando a baciarmi lasciandomi senza fiato. Adoravo il modo in cui mi toccava, così forte e delicato allo stesso tempo, facendomi arcuare la schiena in cerca di più contatto.
Mi stavo sciogliendo sotto di lui, che in quel momento mi stava togliendo il leggero vestito estivo, lanciandolo poi chi sa dove.
Ero rimasta in intimo, ma non mi importava più di niente: tutte le paure che avevo avuto nei mesi passati sembravano essersi dissolte.
Severus mi trovava ancora attraente, altrimenti non si sarebbe eccitato: mentre mi baciava il collo sentivo il rigonfiamento dei pantaloni che spingeva sul mio fianco. Iniziai a sbottonargli la camicia, carezzandogli con la punta delle dita la pelle pallida, facendolo tremare leggermente. Mi pareva che fosse alquanto irrequieto: mentre mi baciava il collo con passione le sue mani erano corse ai suoi pantaloni, per slacciare la cintura e abbassarli, insieme ai boxer. Molto probabilmente era per la lunga astinenza, nonostante ci fossimo divertiti una volta in ospedale poi non era più successo nulla. Solo che la nostra prima volta dopo tanto tempo l'avevo immaginata diversamente, con il Severus dolce che si dedicava al mio corpo, non con il Severus affamato di sesso, che spuntava qualche volta, solitamente quando era più eccitato del solito.
Mi piaceva anche quando era così, ma in questo momento ero in modalità romantica.
Avevo voglia di dolcezze, di sentirmi speciale e desiderata.
Mi aveva tolto gli slip ed eliminato il reggiseno, stava quasi per entrare in me quando lo fermai, impedendogli di approfondire il contatto.
Severus mi guardò interrogativo, non capendo il perché del mio gesto. Gli diedi un bacio dolce, a fior di labbra, per poi sorridergli.
"Rallenta, Severus, rallenta. Voglio fare l'amore con te, non sesso sfrenato. Ci sarà tempo anche per quello." Sussurrai allora, carezzandogli la guancia.
"Hai ragione." Disse Severus, dopo avermi guardato con un sopracciglio alzato, ed io sorrisi, per infine abbracciarlo più forte, carezzandogli con delicatezza la schiena ancora coperta dalla camicia. La feci poi scivolare via, lasciandolo totalmente nudo, e gli baciai il collo, inalando la sua essenza di uomo.
Lui cominciò nuovamente a dedicarmi le solite attenzioni, baciandomi ogni centimetro del corpo, arrivando al mio seno. Mentre era intento a mordicchiarmi i capezzoli, presi le sue mani, portandole verso il basso ventre.
Amavo quando gli chiedevo di darmi di più, ma lui scivolava giù, carezzandomi le cosce senza concedermi quello che volevo.
"Sei così dolce..." bisbigliai inarcando la schiena, spingendomi sempre più verso di lui per incontrare la sua bocca, che ora mi stava lasciando una scia umida sul ventre.
"Credimi, quando si tratta di te, Keela, la mia dolcezza non ha confini." Mi rispose lui, il suo viso a pochi centimetri dalla mia intimità.
"Se non perdi il controllo." Aggiunsi ridendo leggermente ed anche Severus alzò un angolo della bocca. Se non lo avessi fermato in tempo mi avrebbe preso come quella volta nella Stanza delle Necessità...
"Hai ragione per la seconda volta." Disse infine e, senza distogliere lo sguardo dal mio, mi baciò lì.
Gli afferrai immediatamente i capelli, chiudendo gli occhi, ma Severus si staccò non appena lo feci.
"Guardami mentre ti faccio godere." Sussurrò con una voce sensuale da morire: sembrava stesse facendo le fusa come un gatto.
Merlino, che richiesta... era terribilmente erotico il suo modo di parlare e mancava poco che venissi solo con quello che aveva detto.
Cercai di mantenere il contatto visivo, guardandolo mentre succhiava e leccava la mia parte più intima. Stavo osservando la sua lingua scorrere tra le mie labbra e poi penetrarmi. Santo Salazar, ero in paradiso...
~☆~
Piton per un momento aveva perso il controllo: non appena aveva sovrastato Keela, la sua mente era stata annebbiata dal suo profumo e dal suo sapore. Era stato egoista, pensando solo al suo piacere, senza badare ai suoi bisogni. Dopo quello che Keela gli aveva sussurrato dolcemente, aveva deciso di accontentarla, d'altronde avevano molto tempo per sperimentare dell'altro.
Stava per avere un orgasmo, ma non continuò a stimolarla, bensì si fermò, tornando sopra di lei con tutto il corpo.
"Mi vuoi?" le chiese a bassa voce, lasciandole dei piccoli baci lungo la mascella, prendendo le sue gambe e aprendole, sistemandosele vicino ai suoi fianchi.
Iniziò a dondolare il bacino contro la sua femminilità, sentendola sospirare di piacere, ma non entrò in lei.
"Non mi hai risposto..." le ricordò dopo un po', quando Keela aveva cercato di spingerlo verso di lei afferrandogli i fianchi.
"Sì, ti voglio da morire." Gemette lei, i seni che si alzavano velocemente andando a scontrarsi con il suo petto.
Con un solo colpo di reni si spinse nel suo corpo, facendola urlare, restando fermo per un momento, gustandosi il piacevole calore che lo avvolgeva. Era più stretta del solito e questo aumentava il suo piacere.
Cominciò a spingere, appoggiando la fronte alla sua, con una mano intrecciata nei capelli e l'altra posizionata sulla coscia. Keela lo teneva stretto a lei, ansimando per le sue spinte vigorose.
"Apri gli occhi..." bisbigliò poi e lei obbedì, così si trovò immerso nel blu intenso delle sue iridi.
Entrò nella sua mente, ma non per osservare i suoi pensieri, bensì per trasmetterle il piacere che stava provando e per percepire il suo.
Sarebbe stata un'esperienza unica, molto travolgente, che li avrebbe lasciati entrambi soddisfatti. Era la prima con cui faceva una cosa del genere, non aveva mai avuto un contatto così intimo con una donna, ma con Keela si sentiva abbastanza sicuro per provarci.
Subito un'ondata calda pervase il suo corpo, così come quello della sua amante fu scosso da un fremito.
"Severus..." boccheggiò stringendosi a lui, dopo diverso tempo, lasciandosi andare all'orgasmo, tremando fra le sue braccia.
Il suo piacere era talmente intenso che non riuscì a trattenersi, aumentò il ritmo delle spinte e venne, gemendo nell'incavo del suo collo, lasciandole un bacio umido.
Collassò sopra di lei, tremando e con il respiro mozzato, e Keela lo abbracciò teneramente, tenendolo stretto e posandogli dei baci sul capo. Era stato semplicemente spettacolare.

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Spazio autrice
Ciao a tutte! Eccomi qui con un bel capitolo hot per farmi perdonare per la lunga assenza. Spero vi sia piaciuto leggerlo tanto quanto a me è piaciuto scriverlo. :)
Se non sbaglio adesso ci dovrebbe essere una triade di capitoli hot, per la vostra gioia e felicità. 😏
Comunque avete visto che Keela a breve starà meglio? Con me avrete sempre un lieto fine.
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Fatemelo sapere nei commenti, stellinate e alla prossima! 😊

Nel frattempo, ad Hogwarts
*Piton è letteralmente distrutto. Gli scoppia la testa, la gola gli fa male e il naso è completamente otturato. Si distende sul divanetto che ha in laboratorio, sospirando e coprendosi gli occhi con un braccio.*
*Keela sta tornando da un pomeriggio di shopping con Talia e l'ha invitata a tornare con lei ad Hogwarts.*
"Sei sicura che al pipistrello non dispiaccia che entri nei suoi alloggi?"
"Sono anche i miei alloggi, non ufficialmente, ma stai tranquilla che non dirà nulla. Altrimenti lo lascerò in bianco."
*Ridacchiando, Keela entra nel laboratorio, seguito da Talia, trovando però Severus disteso scompostamente sul divanetto. Si avvicina silenziosamente, inginocchiandosi vicino a lui, notando che ha le guance arrossate.*
"Non mi sembra molto belligerante."
"È ammalato, Talia. Ovvio che non sia belligerante come al solito."
"Pensavo che non si ammalassero i vampiri."
"Guarda che ti sento, Callaghan."
*Piton ha sentito Keela entrare insieme a sua sorella, infatti lo fa notare. Decide di alzarsi, nonostante i muscoli doloranti, mettendosi seduto, vedendo lo sguardo preoccupato di Keela e quello scettico di Talia.*
"Credo che dovremmo trovarci un'altra volta, Keela. Devi accudire il tuo innamorato."
"Talia!"
"E va bene, era solo un innocente scherzetto. Guarisca presto, professore!"
*Piton osserva Talia andarsene, così si distende nuovamente, dolorante.*
"Severus... hai bisogno di qualcosa?"
"No."
*Keela guarda Severus con un sopracciglio alzato. Anche quando è ammalato non vuole chiedere aiuto, ma lei lo avrebbe aiutato a stare meglio.*
"Vieni con me, testone."
*Keela lo aiuta ad alzarsi, portandolo in camera e spogliandolo, per fargli indossare il pigiama.*
"Se non fossi malato, potrei anche trovare questa situazione eccitante."
*Severus osserva Keela, che arrossisce leggermente alla sua battuta, per poi scuotere la testa e porgergli il pigiama.*
"Indossalo e distenditi, playboy. Io vado a prendere la pozione pepata."
"Keela... grazie."
*Keela si ferma sulla soglia della camera quando sente le parole di Severus. Ha un leggero sorriso ad increspargli le labbra e lei lo ricambia, andando infine a prendere la pozione nella dispensa. Ci vuole un po' prima che la trovi e quando torna in camera trova Severus con la faccia sprofondata nel cuscino, disteso in mezzo al letto, che russa leggermente.*
"E che non voleva nemmeno essere aiutato... che testone. Quasi quasi gli faccio una foto..."

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