Capitolo XV
Mi sentivo di nuovo bene mentre abbracciavo Severus: nonostante dovessimo affrontare un bel discorso ero semplicemente felice, sembrava che quei giorni in cui ero stata male si fossero dissolti.
Il fastidio per quello che mi aveva detto rimaneva, però il costante malessere era sparito da quando le sue labbra erano entrate in contatto con le mie.
Tutto aveva assunto una nuova sfumatura con la spiegazione del suo comportamento.
Per quanto mi fossi imposta di odiarlo nei giorni passati, non ci riuscivo.
"Avresti potuto dirmelo, comunque. Sei stato uno stupido. Non ho dormito e ho pianto per tutto il tempo." Sospirai mentre mi staccavo, tornando alla cattedra per sistemare alcuni fogli. Mancava poco alla lezione successiva.
"Ti ho chiesto scusa." Disse allora Severus, raggiungendomi e abbracciandomi da dietro.
Iniziò a baciarmi il collo, proprio nel mio punto più sensibile: lo stava facendo apposta per distrarmi.
"Mmhh, smettila..." mugugnai poco convinta, appoggiando la testa sulla sua spalla e afferrando delicatamente i suoi capelli.
A malincuore mi allontanai, andando vicino alla porta ed esortandolo ad andarsene.
"Fra poco inizierà la lezione." Feci giustificandomi, con un piccolo sorriso. "Non vorrai che ci trovino a sbaciucchiarci vero?"
Lui fece un piccolo sorriso, venendo vicino a me per uscire.
"Stasera vieni da me?" Mi chiese Severus con un tono che non avevo mai sentito.
Sembrava speranzoso, nonostante cercasse di non farlo notare.
Io ci pensai un po', ragionando. Dovevamo parlare, ma se fossi andata da lui non avremmo concluso nulla. Era bravo a distrarmi.
"E se andassimo a fare due passi? Così parliamo."
"Va bene."
Stava per andarsene quando mi prese il mento fra le sue dita e mi diede un bacio dolce e romantico, che mi fece venire le farfalle allo stomaco.
"Ci vediamo allora." Aggiunse infine, uscendo dall'aula e lasciandomi lì con lo sguardo vacuo.
Andai a sedermi, sorridendo come un'ebete. Cominciai a fissare un punto fuori dalla finestra, pensando a quello che aveva detto Severus. Mi aveva ferito per allontanarmi. Forse anche lui si stava innamorando di me.
"Professoressa si sente bene?" Mi chiese una mia studentessa, dato che erano arrivati quasi tutti.
Non me ne ero nemmeno accorta, persa com'ero nei miei pensieri.
"Certo! Oggi cambio di programma: lezione all'aperto ragazzi!"
E mentre esultavano contenti, mi alzai, così andammo fuori all'aria aperta: avevo bisogno di rinfrescarmi un po', per metabolizzare tutto quello che era successo.
~☆~
Piton si era tolto un grosso peso dallo stomaco: poteva dire di essersi fatto perdonare da Keela.
Era ancora leggermente infastidita, ma almeno gli parlava e si lasciava baciare, un grande passo avanti.
Dopo aver assegnato il compito per quella giornata al branco di studenti che si trovava di fronte, iniziò a pensare a lei.
Restava dell'idea che la missione fosse troppo pericolosa per Keela.
Aveva decisamente sbagliato l'approccio per impedirle di venire, ma la sera del combattimento quei Mangiamorte erano inferociti: era riuscito a catturarli tutti e tre, faticando un po' e procurandosi molte ferite.
Si sarebbero sbizzarriti su di lei.
Sicuramente aveva bisogno di numerosi allenamenti, dato che non sarebbe riuscito a tenerla ad Hogwarts per l'ultima missione. E non voleva litigare.
Non sapeva ancora perché dovesse essere così cocciuta!
Avrebbe potuto fare un tentativo però, anche se dubitava che avrebbe accettato senza protestare.
Durante la cena
Piton aveva notato con piacere che Keela stava meglio: aveva ripreso a mangiare come al suo solito, quindi voleva dire che tutto il nervosismo le era passato.
Stava per portarsi alle labbra un pezzo di carne quando, improvvisamente, un fitta di dolore gli fece mollare la presa sulla forchetta, che cadde sul piatto senza grazia.
Rimase immobile, conosceva bene quel tipo di dolore: conseguenza spiacevole di un incantesimo oscuro che non era riuscito ad evitare la sera della missione.
Molto probabilmente in quel momento la sua pelle si stava lacerando e il fastidio non accennava a diminuire.
"Severus, stai bene?" Gli chiese Keela a voce bassa, guardandolo preoccupata.
"Sì, devo andare un attimo in laboratorio. Ci vediamo nel parco." E dicendole questo uscì velocemente.
A fatica raggiunse le sue stanze e non appena arrivò si tolse la casacca e la camicia: quella era una tortura.
Cadde in ginocchio, respirando affannosamente, aspettando che la schiena smettesse di bruciare.
Vide il tessuto bianco della camicia zuppo di sangue.
Doveva assolutamente sbloccare l'emorragia.
Con uno sforzo sovrumano prese un panno, che bagnò con la pozione cicatrizzante, e se lo passò sulla pelle, tremando.
Non riuscì a raggiungere ogni ferita, ma quelle più estese smisero di sanguinare così tanto.
Mancava pochissimo all'incontro con Keela, dato che la cena era verso la fine aveva solamente dieci minuti per ricomporsi, anche se non aveva molte forze.
~☆~
Stavo aspettando Severus da un bel po' oramai: poco prima della fine della cena se ne era andato velocemente.
Per un momento mi pareva di aver visto il suo viso percorso da un'espressione di dolore, ma così come l'avevo notata, era subito scomparsa.
Sapevo solamente che io in quel momento mi stavo congelando fra la neve... guardai per l'ennesima volta il portone di Hogwarts, ma in pratica ero sola lì come un'ebete.
Abbastanza scocciata tornai all'interno: Severus era in una posizione precaria e mi dava buca?
Magari potevo andare a chiedergli qualche spiegazione.
Forse si era messo a distillare una pozione e il tempo gli era sfuggito di mano.
Arrivai davanti alla porta del suo laboratorio e bussai, senza ottenere risposte.
Una, due, tre e quattro volte e ancora nessun segnale di vita.
Con un Alohomora entrai e tra le boccette piene di pozioni che ribollivano non c'era anima viva.
Ma dov'era? Mi avvicinai alla sua camera e cercai di captare qualche rumore, ma c'era veramente un silenzio di tomba.
Stavo iniziando a spaventarmi. Cosa gli era successo, dove era andato?
Piano piano aprii la porta e mi portai subito una mano alla bocca, rimanendo pietrificata sulla soglia.
Severus era disteso a pancia in giù sul letto, la schiena martoriata, la camicia insanguinata sul pavimento. Salazar era accanto a lui ed ogni tanto lo toccava con la zampetta, miagolando leggermente.
"Severus!"
Mi avvicinai subito e mossi leggermente il suo corpo. In risposta lui mugugnò infastidito, aprendo lentamente gli occhi.
"Cosa ti è successo?" Gli domandai preoccupata, aiutandolo a mettersi seduto.
"Un incantesimo oscuro." Borbottò lui cercando di alzarsi, anche se con scarsi risultati.
Per fortuna lo acchiappai in tempo, prima che crollasse per terra.
"Stai tranquillo... sei debole, hai perso troppo sangue."
"Ce la faccio." Ribatté lui, non ascoltandomi e allontanandosi dal mio corpo.
Lo agguantai un'altra volta: certo che era cocciuto!
Lo feci riaccomodare sul letto, non senza qualche protesta da parte sua.
"Adesso stai seduto qui, vado a prendere l'occorrente per medicarti." Aggiunsi dandogli un bacio sulla fronte imperlata di sudore.
Andai in bagno a prendere una bacinella e la riempii di acqua tiepida, tornando in camera dal mio paziente. La pozione era già sul comodino, quindi avevo tutto a portata di mano.
Mi sistemai a gambe incrociate dietro di lui, facendo levitare la bacinella, e versai tutta la pozione nel liquido, prendendo poi un canovaccio e bagnandolo.
Glielo passai su tutta la schiena e Severus fece un respiro profondo, stringendo le lenzuola.
"Coccola Salazar... vedrai che ti distrarrai così." Gli proposi allora, cominciando a disinfettare tutti i tagli.
Per fortuna ero arrivata in tempo, altrimenti sarebbero peggiorati e sarebbe stata molto più grave la sua condizione.
"Il signorino pretende troppe attenzioni." Mi rispose lui, cominciando a carezzarlo.
"Proprio come te." Ridacchiai io, posandogli un bacio sul collo.
Lo sentii sbuffare, così continuai con il mio lavoro, concentrandomi per non lasciare nemmeno una cicatrice.
Il solito metodo era un po' doloroso, ma lui voleva esclusivamente quello per evitare altri segni sulla pelle.
Quando ebbi finito iniziai a massaggiargli le spalle e il collo, delicatamente, per rilassarlo.
Non era nelle mie intenzioni eccitarlo, ma dopo avergli richiuso le ferite ed aver eliminato possibili cicatrici, non ero riuscita a trattenermi. Meritava un massaggio rilassante.
Severus dai lamenti di dolore era passato ai sospiri di piacere, ma non appena sentii che si era sciolto totalmente, mi staccai.
Lo avevo perdonato, ma non volevo cadere subito tra le sue braccia.
In fin dei conti non avevamo ancora parlato riguardo quello che era successo.
Sotto il suo sguardo cominciai a sistemare tutto, ma ad un certo punto mi fermò: ero intrappolata nel suo abbraccio.
~☆~
La mani di Keela e i movimenti leggeri e sensuali sulle sue spalle stavano facendo dimenticare a Piton tutto il dolore che aveva provato.
Improvvisamente però si era staccata per sistemare quello che aveva usato per medicarlo.
Mise il gatto sulla sua cesta ai piedi del letto e subito si alzò, per poi andare ad abbracciarla.
La voleva.
"Resta qui stanotte." Bisbigliò sensualmente contro il suo collo, tempestandolo di baci. "Facciamo definitivamente pace."
"Severus..."
Mise le mani a coppa sul suo seno, stringendolo. Una scossa di piacere arrivò al suo basso ventre quando sentì i suoi capezzoli duri coperti dalla stoffa della veste da strega.
Quasi senza volerlo cominciò a ruotare il bacino contro il suo sedere, cercando un po' di sollievo.
Keela gemette quando le morse un punto delicato del collo, andando poi incontro alle sue spinte provocatorie.
Erano stati una tortura quei giorni in cui erano rimasti separati. Svegliarsi senza il calore del suo corpo, senza i suoi sorrisi alla mattina, senza i baci del buongiorno.
La girò fra le sue braccia e la baciò dolcemente, sentendola sciogliersi totalmente con le sue carezze.
Indietreggiarono insieme, cadendo sul letto, avvinghiati. Era sempre così dolce e sensuale... per una stupida missione aveva rischiato seriamente di perderla. Non avrebbe ripetuto lo stesso errore una seconda volta.
"Severus... aspetta." Sospirò ad un certo punto Keela, prendendo fiato dopo lo scontro di lingue.
"Mmhh..."
Si staccò a malincuore dalle sue labbra: Keela gli aveva detto di fermarsi e si sarebbe fermato.
Lei gli lasciò un ultimo bacio casto, sorridendo leggermente.
"Non dovremmo continuare."
Piton alzò un sopracciglio, aspettando che continuasse a parlare. Si era scusato e tutto sembrava essere tornato come prima. Preferiva dimostrarle quanto fosse dispiaciuto con il suo corpo, più che con le parole. Ma lei non sembrava della stessa idea.
"È troppo presto. Volevo parlare, sistemare quello che è rimasto in sospeso."
"Non volevo metterti pressione." Mormorò allora, mettendosi seduto.
"No, Severus, non mi hai messo pressione. Se avessimo continuato probabilmente non avremmo più sollevato il discorso. E io voglio essere sicura che non accada più nulla di simile."
"Non accadrà." La rassicurò allora, posandole un piccolo bacio sulle labbra.
"E se ci fosse un'altra missione?"
"E se ti imponessi di restare ad Hogwarts?"
"Non ti ascolterei." Gli rispose con un sorriso di sfida, ricambiando il leggero bacio.
Lui sospirò, passandosi una mano fra i capelli e la guardò esasperato.
"Da adesso in poi ci alleneremo finché non sarai pronta. Se non ti ritengo in grado non verrai, sono stato chiaro?"
"Signor sì, signore."
Piton la fulminò con lo sguardo, ma poi stancamente si distese nuovamente sul letto, sospirando.
"Perdonami. Per quello che ti ho detto." La pregò infine, mostrandosi probabilmente debole.
Ma non gli importava, solo lei poteva vedere quel suo lato.
"Ti ho già perdonato, Severus." Sussurrò Keela sulle sue labbra, sfiorandole appena.
Sorrise leggermente, sollevato quando si distese accanto al suo corpo, avvinghiandosi a lui.
Lo stava coccolando, facendo scorrere distrattamente le dita fra i suoi capelli e carezzandogli lo scalpo. Gli sembrava di essere in paradiso.
~☆~
Le labbra e le carezze di Severus mi avevano distratto momentaneamente, ma per fortuna mi era rimasta un po' di lucidità, giusto quel poco che mi aveva permesso di fermarlo.
Avevamo parlato e, anche se non erano state spese molte parole, ero sicura di due cose: un litigio del genere non si sarebbe ripetuto e per la prossima missione mi sarei dovuta rimboccare le maniche.
Non mi sarei arresa facilmente. Non volevo che affrontasse un'altra missione da solo, vedendo le conseguenze che aveva avuto la caccia del giorno prima.
Severus non era molto entusiasta del fatto che partecipassi anch'io, ma gli avrei dimostrato il contrario.
In quel momento eravamo beatamente distesi sul suo letto, a coccolarci. Gli carezzavo le ciocche corvine, posandogli a volte baci leggeri sulla mascella.
Severus tracciava ghirigori sulla mia schiena coperta dalla veste, facendomi rabbrividire.
"Vado a cambiarmi." Disse dopo un po' Severus, alzandosi con un po' di fatica.
"Quanto ti fa male la schiena?" Gli domandai subito, notando che si teneva con una mano la zona lombare.
"Poco."
Era sempre il solito: sminuiva tutto, per non farmi preoccupare.
Mentre lui era in bagno aprii il cassetto del comodino: in teoria avevo lasciato nelle stanze di Severus la mia sottoveste.
Era lì dal giorno del suo compleanno.
Mi cambiai velocemente e quando lui aprì la porta, io ero già pronta, sdraiata sul letto.
Severus rimase fermo sulla soglia del bagno, osservandomi leggermente confuso.
"Pensavo te ne volessi andare."
"Devo monitorare la tua condizione. Non vorrei mai che l'incantesimo si manifestasse di nuovo." Gli spiegai allora, per poi aprire le braccia. "Non sei felice?"
Lui alzò un angolo della bocca, facendo il suo solito sorrisino, e venne verso il letto, anzi quasi saltò per venire a distendersi.
"Perciò resti solo per monitorarmi?" Mi domandò sarcastico.
Ero schiacciata sotto il suo corpo e mentre parlava mi carezzava delicatamente una spalla, abbassando la spallina della sottoveste.
"Sì, mi sta molto a cuore il tuo benessere psicofisico."
Severus sprofondò il viso nell'incavo del mio collo e ridacchiò, anche se poi improvvisamente lo sentii farsi serio e mi abbracciò, rimanendo immobile. Rimase così per un tempo che mi parve infinito: avrei pagato per sapere cosa gli passava per la testa in quel momento.
"Mi sono innamorato di te, Keela." Disse in un soffio, con la sua voce profonda.
"Anche io mi sto innamorando, Severus."
Immaginavo che mi avesse mentito durante la litigata. Non ero stata solo un passatempo e le sue parole me lo confermavano.
Dentro di me cominciava a farsi strada una felicità incontrollabile.
Lo stavo abbracciando con tutta la forza che avevo, con l'intenzione di non liberarlo dalla mia morsa per nulla al mondo.
"Non ti lascerò mai." Mormorò Severus, per poi guardarmi negli occhi.
Mi baciò dolcemente ed io risposi con altrettanta dolcezza al bacio, intrecciando lentamente la lingua alla sua.
Mi piaceva come mi carezzava il corpo, molto languidamente, facendomi venire i brividi. Feci scivolare le mani da dietro il suo collo alla schiena, che artigliai involontariamente, dopo che mi ebbe afferrato il sedere.
"Mmhh..." mugugnò Severus, staccandosi dalla mia bocca e respirando affannosamente.
Aveva lo sguardo velato di dolore ed io mi diedi della stupida: non volevo fargli male, ma probabilmente gli avevo toccato qualche muscolo dolorante.
"Sshh, sshh, scusa." Gli dissi dispiaciuta, posandogli tanti piccoli baci sul collo.
Lo feci distendere e lui si calmò, così mi accoccolai al suo corpo, dopo aver preso il piumone per coprirci.
"Se temi di potermi farmi male di nuovo, potresti cavalcarmi."
Lo guardai incredula, scoppiando a ridere dopo aver notato il suo sguardo impassibile.
"Sei un pervertito."
~☆~
Piton era disteso in camera sua, con Keela appoggiata ai suoi pettorali.
Era sollevato del fatto che restasse per la notte e che lo avesse perdonato, ma lei non si sarebbe mai smentita... doveva essere sempre la solita testarda. Non ci poteva fare nulla.
Magari l'avrebbe convinta a rimanere al sicuro ad Hogwarts con degli allenamenti difficili.
Lei si era addormentata tra le sue braccia, ma Piton non riusciva proprio a chiudere occhio e non sapeva il perché: avrebbe dovuto addormentarsi immediatamente dato che Keela era al suo fianco.
Anzi il motivo lo sapeva: l'argomento missione lo innervosiva e molto. Non doveva pensarci, tutto si sarebbe risolto. Almeno lo sperava.
Fece un respiro profondo e le posò un bacio sulla fronte, inalando il suo profumo dolce.
Chiuse gli occhi e l'abbracciò. Sì, avrebbe sicuramente trovato una soluzione.
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Spazio autrice
Ciao a tutte! Eccomi qui con il capitolo XV.
Vi è piaciuto? Severus e Keela sono nuovamente insieme e Severus finalmente si è aperto con la sua lei, facendo chiarezza sui suoi sentimenti.
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Sarà hot o Keela cercherà ancora di resistere a Severus? Fatemi sapere cosa ne pensate, magari lasciatemi una recensione e alla prossima!
Nel frattempo, ad Hogwarts
*Keela finisce di leggere il capitolo e chiude il portatile, sospirando felice.*
"Sta venendo proprio bene..."
"Cosa?"
*Severus alza momentaneamente lo sguardo dal calderone.*
"La tua pozione, caro. La tua pozione sta venendo proprio bene."
"Non mentire a me. Stai leggendo la storia di quella pazza?"
"Hey! Lei non è pazza ed è la nostra storia, quindi certo che la leggo. Vederla scritta fa tutto un altro effetto."
*Severus sbuffa infastidito e torna a dedicare la sua attenzione alla pozione. Keela nel frattempo sta pensando a qualcosa per distrarlo ed improvvisamente le viene un'illuminazione. Mentre Severus è uscito dalla stanza per prendere degli ingredienti, con un tocco di bacchetta si spoglia restando completamente nuda. Sposta tutti gli ingredienti dal bancone e lancia un incantesimo al calderone, per non rovinare la pozione. Si distende sul bancone, puntellandosi sui gomiti e aprendo leggermente le gambe, aspettando che torni Severus.*
"Keela... cosa stai facendo?"
"Movimento la serata, non credi?"
*Severus si avvicina e, dopo aver posato le erbe, inizia ad accarezzare il corpo di Keela, attirandola verso di sé.*
"Allora movimentiamo la serata..."
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