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Capitolo XLVI

"Sei splendida tesoro..." sussurrò mia mamma con le lacrime agli occhi, abbracciandomi commossa.
"Severus si sentirà l'uomo più fortunato del mondo."
Per la prima volta mi sentivo veramente stupenda mentre continuavo a guardare la mia figura allo specchio. Il lungo vestito bianco mi fasciava il corpo perfettamente, mettendo in risalto il pancione senza farmi sembrare una balena. I capelli mi ricadevano morbidi sulle spalle, incorniciandomi il volto insieme ai pendenti di diamanti, quelli che mi aveva regalato Severus per San Valentino.
"Sarà il momento più bello quando lo vedrai guardarti innamorato, mentre stai camminando verso di lui. Almeno per me, è stato indescrivibile." Aggiunse Talia, guardandomi con aria sognante, mentre ripensava al suo matrimonio, avvenuto qualche mese prima.
Ancora non ci credevo, il giorno del matrimonio era arrivato: stavo per sposare l'amore della mia vita, il mio Severus.
Alla fine avevamo deciso di sposarci prima della nascita dei bambini, perché con i gemelli da accudire non avremmo potuto organizzare decentemente una cerimonia, anche se intima.
"Non sto più nella pelle al pensiero di diventare sua per sempre." Sospirai io, sistemandomi una ciocca di capelli e prendendo il bouquet che mi stava porgendo mia sorella.
"Pronta, Keela?" Chiese allora mio papà, entrando nella stanza. "È ora di fare il grande passo."
"Noi andiamo a sederci." Disse mia mamma, dandomi un bacio sulla guancia, uscendo poi insieme a mia sorella.
Io sorrisi a mio papà, andando verso di lui e abbracciandolo, restando stretta a lui.
"Ti voglio bene, papà." Feci dopo un po', staccandomi leggermente per guardarlo negli occhi.
"Anche io ti voglio bene, Keela."
"Lo so che non sei proprio al settimo cielo per il fatto che sposi Severus, ma lui per me è tutto, non riesco a vivere senza di lui. Vorrei solo che vedessi quello che riesco a vedere io." Sussurrai infine, sorridendogli dolcemente.
Mio papà mi guardò senza dire nulla, alzando un sopracciglio: in quell'istante mi sembrava stesse imitando Severus, con uno dei suoi sguardi scettici, quelli che mi lanciava ogni volta che dicevo una stupidata.
Alla fine sospirò solamente, scuotendo la testa.
"Voglio solo che tu sia felice."
Io lo abbracciai nuovamente, sorridendo contenta e dandogli un ultimo bacio sulla guancia, prima di agganciare il braccio al suo, pronta per sposare Severus.
~ • ~
Piton era raggiante, non aveva mai provato una gioia simile, anche se non lo faceva notare troppo esteriormente: doveva pur sempre mantenere la sua facciata da preside dal cuore di ghiaccio. Solo che in quel momento il suo cuore di ghiaccio si era completamente sciolto, nel suo petto il cuore ardeva di amore per la sua Keela. Avevano deciso di sposarsi prima dell'arrivo dei bambini ed Hogwarts era stata la scelta finale. L'atmosfera era ideale: la luna era velata da qualche nuvola, quindi centinaia di luci fatate pendevano a mezz'aria e scintillando rischiaravano la piccola parte di giardino dove era stato posizionato un gazebo bianco, adornato con rose bianche. Non c'erano molti invitati: sua madre, i genitori di Keela, suo fratello e sua sorella con i rispettivi compagni.
Piton era stato chiaro su quel punto, non aveva voluto troppe persone alla cerimonia. Non aveva nemmeno voluto che i professori assistessero, facendo eccezione per Minerva, dato che era lei che si era proposta di sposarli.
Si guardò intorno, vedendo arrivare in lontananza la madre e la sorella di Keela, e sospirò leggermente: Keela stava per fare il suo ingresso a breve. La signora Callaghan, prima di andare a sedersi, si avvicinò a lui, abbracciandolo leggermente, per poi guardarlo felice.
"Sei un uomo speciale, Severus." Sussurrò commossa, con gli occhi che le brillavano di lacrime. Lui alzò un angolo della bocca, osservandola mentre andava a sedersi vicino alla sua di madre.
Anche lei era ormai emozionata, aveva pianto anche quando lui e Keela erano andati a casa sua per metterla a corrente del fatto che si sarebbero sposati.
Alzò di nuovo lo sguardo, puntandolo dove sapeva che di lì a poco avrebbe fatto il suo ingresso la sposa.
Il fiato gli si mozzò in gola quando la intravide, in tutto il suo splendore. Era incantevole, le piccole pietre che aveva sul vestito brillavano illuminate dalle luci. Sembrava che fosse scesa dal cielo stellato, con quel sorriso splendente.
Era giunta davanti a lui e suo padre l'aveva lasciata al suo fianco, dopo avergli stretto la mano, per poi andare a sedersi vicino alla signora Callaghan. Stranamente sembrava sereno, non aveva il solito sguardo freddo. Forse Keela gli aveva parlato, ma non aveva intenzione di pensare troppo a suo suocero. Aveva una creatura incantevole davanti a lui e l'unica cosa che voleva fare, era perdersi nei suoi occhi.
Prese le mani di lei nelle sue più grandi, carezzandole il dorso con il pollice, sorridendo appena.
"Hey." Disse Keela solamente, con un sorriso dolce e con gli occhi che le brillavano.
"Hey." Sussurrò lui, non riuscendo ad aggiungere altro, baciandole la fronte, e lei rise leggermente, continuando a guardarlo con sguardo innamorato.
~ • ~
Avevo mille farfalle nello stomaco, ma non appena avevo visto Severus aspettarmi vicino al gazebo, in tutto il suo splendore, mi ero rilassata all'istante.
Il giardino era bellissimo, illuminato dalla luna e dalle luci fatate, ma era Severus che aveva tutta la mia attenzione. Aveva un vestito nero, semplice, come quelli che portava quotidianamente, solo che aveva qualche sprazzo di argento lungo i bottoni della casacca. Si era lavato anche i capelli, i quali ricadevano morbidi fino alle spalle. Sinceramente non mi avrebbe dato neanche fastidio se non se ne fosse preso cura. Bastava solo vedere lo sguardo con cui mi stava osservando in quel momento per farmi dimenticare di tutto e di tutti.
"Direi che ora possiamo cominciare." Disse allora Minerva, distogliendomi così dagli occhi magnetici di Severus.
Aveva in mano un cuscinetto con i nostri anelli, legati insieme da un nastro bianco. Con un colpo di bacchetta li slegò, facendoli fluttuare di fronte a noi, per poi aspettare che si posassero delicatamente sulla sua mano.
"Severus, a te l'onore." Continuò poi la professoressa di trasfigurazione, guardandolo felice. Si vedeva lontano un miglio quanto fosse orgogliosa di lui in quel momento. Lo considerava come un figlio.
"Keela Callaghan, ti sposo con il mio cuore, la mia mente, il mio corpo e la mia anima. Con la luna come testimone, ti prometto che ti amerò per sempre, in salute e malattia, finché morte non ci separi, anche se solo temporaneamente."
Guardavo Severus emozionata mentre pronunciava quelle parole con dolcezza e con sicurezza. I suoi occhi erano fissi nei miei, come se fossero uniti da un filo invisibile. Interruppe il contatto visivo solamente per prendere l'anello che Minerva gli porgeva.
Me lo infilò all'anulare sinistro, per poi prendermi gentilmente la mano e baciarmi le nocche.
"La mia anima è intrecciata per sempre alla tua. Ti amerò per sempre, Keela."
Sorrisi, sbattendo più volte le palpebre per evitare di far scendere le lacrime, mordendomi leggermente il labbro per trattenermi. La voce di Severus era così profonda e sincera, dolce come una colata di miele.
"Keela, è il tuo turno."
"Severus Tobias Piton, ti sposo con il mio cuore, la mia mente, il mio corpo e la mia anima. Con la luna come testimone, ti prometto che ti amerò per sempre, in salute e malattia, finché morte non ci separi, anche se solo temporaneamente."
E dicendo questo infilai con le dita tremanti l'anello d'oro bianco al suo anulare sinistro, baciandogli poi le nocche, come lui aveva fatto con me.
"La mia anima è intrecciata per sempre alla tua. Ti amerò per sempre, Severus."
Il mio sogno si era realizzato: ero ufficialmente la signora Piton. Non riuscii più a trattenere le lacrime e iniziai a piangere silenziosamente, sorridendo quando Severus mi carezzò le guance, per poi baciarmi la fronte.
"Keela e Severus, di fronte ai vostri cari, vi dichiaro marito e moglie. Severus, puoi baciare la sposa." Concluse Minerva, guardandoci raggiante.
Il mio splendido marito si avvicinò, con un accenno di sorriso, e incollò le sue labbra alle mie, cominciando il bacio romantico. Mi concentrai totalmente sulla morbidezza e sulla sua dolcezza, sentendo in lontananza l'applauso della mia famiglia e alcuni fischi, probabilmente di Corey, conoscendolo.
Quando rimanemmo senza fiato, ci staccammo, restando però vicini, con le fronti appoggiate e i nasi che si sfioravano.
~ • ~
"È stato tutto perfetto." Sospirò Keela, abbassando la cerniera dell'abito da sposa, facendolo scivolare lascivamente ai suoi piedi.
"Mmhh..." mormorò solamente Piton, osservandola attentamente, non aggiungendo altro.
La cena era passata meglio di quanto pensasse: il padre di Keela lo aveva trattato civilmente, avevano anche interagito senza che qualcuno finisse con una bacchetta puntata alla gola, e quello già era un progresso. Non c'erano stati momenti di imbarazzo, anzi, si era sentito per tutto il tempo a suo agio, con il braccio a circondare le spalle di Keela. Poteva dire che tutto era stato perfetto, per usare le sue stesse parole.
In quel momento erano in camera da letto, nella casa sulla scogliera: avevano deciso di trascorrere lì la loro luna di miele, nonostante il clima non fosse dei più caldi. Volevano rimanere solo loro due, senza nessuno che li disturbasse.
Keela si stava spogliando di fronte a lui, la luce del caminetto le illuminava la pelle, facendola brillare. Alzò un angolo della bocca vedendo cosa aveva indossato Keela per tutto il tempo sotto l'abito da sposa. Il completo in pizzo bianco le fasciava magnificamente il corpo e le giarrettiere aggiungevano decisamente un tocco sexy.
Si avvicinò a lui camminando sensualmente, mettendosi a cavalcioni sul suo corpo, baciandolo poi dolcemente.
"Sei stupenda." Mormorò allora, non appena le loro labbra si separarono, carezzandole con una mano la guancia, mentre con l'altra il pancione.
Lei sorrise leggermente quando Piton le lasciò un bacio fra i seni, per poi abbassarsi e poggiare le labbra sul suo ventre rigonfio.
Iniziò a baciare quindi il pancione, sentendo il suo respiro accelerare ad ogni sfiorare di labbra sulla sua pelle. Ancora stentava a crederci che fra pochi mesi sarebbe diventato padre di due splendidi bambini: sarebbe cominciata una nuova avventura.
"Secondo me saranno due femminucce, me lo sento." Bisbigliò Keela, dopo che la ebbe adagiata sul letto e che le ebbe posato un altro bacio sulla pancia.
"Mmhh, non contarci troppo. Saranno due maschi." Ribatté Piton, alzando un angolo della bocca, sovrastandola.
"Li amerò comunque, proprio come amo te. Li cresceremo insieme, avranno tutto quello che a me è mancato." E dicendo questo le lasciò un bacio sulle labbra, scendendo lungo il suo corpo.
"Sostegno." E posò un altro bacio umido.
"Comprensione." Un bacio.
"Attenzioni." Ancora un bacio.
"Amore."
Alla fine alzò lo sguardo, fissando i suoi occhi, che erano velati di lacrime di gioia. Keela gli prese il volto fra le mani, sfiorandogli le labbra teneramente e sussurrando alcune parole.
Rimasero entrambi nudi, l'uno fra le braccia dell'altro, ma Piton non ebbe nemmeno il tempo di prendere fiato dopo il bacio dolce, che Keela afferrò il suo membro, appoggiandolo alla sua femminilità. Spinse i fianchi in un gesto involontario contro il suo corpo, sprofondando dentro di lei con un gemito roco.
Cominciò a muoversi, sentendo la sua splendida moglie sospirare di piacere ad ogni spinta delicata.
~ • ~
Severus era semplicemente divino quando si dedicava completamente al mio piacere. Avrei voluto ricordare per sempre – anche imprimerla nella mente – la sua espressione. Era così sereno, i lineamenti distesi e le sopracciglia che si aggrottavano ogni tanto per il piacere. Io nel frattempo percorrevo con la punta delle dita i contorni del volto spigoloso che tanto amavo.
"Severus... sei la cosa migliore che mi sia mai capitata." Sussurrai dopo un po' al suo orecchio, mordendogli il lobo delicatamente. Lo sentii prendere un respiro profondo e appoggiare la fronte sulla mia spalla, dove iniziò a baciare ogni centimetro di pelle.
Poi risalì, arrivando nuovamente alle mie labbra, che baciò con impeto.
"Keela." Mormorò Severus allora, prendendomi le mani e intrecciando le dita con le mie, portandomele sopra la testa.
"Severus..." gemetti quando iniziò a ruotare il bacino con delicatezza, per poi continuare a spingere dopo che ebbe trovato il mio punto più sensibile.
Iniziai ad ansimare, sentivo l'orgasmo sempre più vicino, così mi strinsi il più possibile a lui, per quanto mi fosse possibile, dato che le mie braccia erano bloccate.
Allacciai le gambe ai suoi fianchi, pregandolo di accelerare i movimenti, e Severus non se lo fece ripetere due volte.
Si lasciò andare anche lui alla passione e poco dopo arrivai all'apice del piacere, urlando e gemendo il suo nome.
"Keela." Sussurrò Severus, poco prima che la sua espressione si tramutasse in una di pura estasi.
Con un gemito roco si riversò dentro di me, dando le ultime spinte prima di collassare accanto al mio corpo, ansimando.
Girai leggermente la testa per osservarlo: aveva gli occhi chiusi e un'espressione beata in volto, nonostante avesse ancora il fiato corto.
"Stai invecchiando." Ridacchiai spostandogli una ciocca di capelli. "Da quando stiamo insieme sei diventato più domestico... non ti alleni più come una volta."
"Domestico? Di certo ci pensi tu a farmi allenare." Mormorò lui con voce roca, dandomi un piccolo bacio sulla guancia.
Sospirai felice, per poi restare lì distesa a guardare i giochi di luce del fuoco che si riflettevano sul soffitto, con Severus che mi carezzava lentamente la pancia.
"Severus?"
"Mmhh..."
"Come vorresti chiamare i nostri bambini?" Gli chiesi di punto in bianco e lui si alzò su un gomito, guardandomi.
"Non ci ho pensato." Rispose lui solamente, tornando a distendersi.
"Bugiardo."
"D'accordo. Scaptius e Aiden."
"E se fossero due femmine? E non dirmi che non hai pensato nemmeno per un attimo alla possibilità di avere due bambine." Lo misi in guardia allora, prima che potesse rimbeccarmi qualcosa.
"Eleanor."
"Eleanor? È un nome molto delicato. Potremmo abbreviarlo in Ellie, non credi?"
Severus emise un suono gutturale, per esprimere il suo consenso, continuando a tracciare ghirigori immaginari sulla mia pelle.
"Cosa ne pensi di Morgana per la seconda bambina?" Gli proposi io, sondando il terreno. Era un nome che mi piaceva molto: antico, elegante e semplice.
"Nome importante per una bambina." Mormorò lui, con un piccolo sorriso. "Giusto per nostra figlia."
~ • ~
Piton stava osservando Keela dormire. Il suo viso era disteso, con le labbra rosee appena schiuse e il petto che si alzava e abbassava ritmicamente. Aveva le braccia appoggiate sulla pancia, come se stesse proteggendo i bambini che portava in grembo. Si alzò con cautela, stando attento a non svegliarla, e si mise un paio di boxer, per poi andare in bagno.
Doveva essere l'uomo più felice del mondo: era sposato con la donna che amava, stava per diventare padre ed era finalmente in pace con se stesso.
Stranamente però si sentiva leggermente inquieto: il discorso con Keela lo aveva fatto riflettere. Pensare al nome dei bambini gli aveva fatto capire quanto poco mancasse effettivamente alla loro nascita. Era un pensiero stupido, almeno dal suo punto di vista: che senso aveva cominciare a preoccuparsi del fatto di diventare padre solo perché avevano iniziato a parlare di come chiamare i propri figli?
Scosse la testa, bagnandosi il volto, per poi fermarsi a guardare lo scorrere dell'acqua, e lo sguardo gli scivolò sulla sua mano sinistra.
Sorrise leggermente osservando la fede in oro bianco che spiccava al suo anulare. Era strano portare un anello. Non era mai stato il tipo di mago da riempirsi le dita di anelli, anche per il fatto che era un pozionista.
Chiuse il rubinetto e tornò nella camera, vedendo che Keela si era svegliata: ultimamente aveva il sonno leggero, quasi più di lui.
"Stai bene?" Gli chiese assonnata non appena ebbe chiuso la porta alle sue spalle.
"Sì. Sono andato un attimo in bagno." Sospirò allora, distendendosi vicino a lei. "Torna a dormire."
Dicendo questo le posò un bacio sulla fronte, facendole una lenta carezza sul viso. Le rimboccò le coperte, dopo che si fu sistemata sul fianco sinistro, e lui si strinse al suo corpo, respirando a fondo il suo profumo.
"Ti amo..." Biascicò dopo un po', con la voce impastata dal sonno.
Lui sorrise leggermente, posandole un bacio sulla spalla, sentendola rabbrividire nonostante stesse per addormentarsi nuovamente.
"Anch'io, Keela. Anch'io."

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Spazio autrice
Ciao a tutte! -2 alla fine, ma spero vi sia piaciuto questo capitoletto dolce e romantico. 💕
Cosa vi ha colpito di più? Le promesse, la prima notte passata da marito e moglie o la parte in cui Keela e Severus discutono sul nome da dare ai bambini? Fra poco sarà svelata la sorpresa. ;)
Nel prossimo capitolo ci sarà un piccolo litigio, ma Severus sistemerà tutto subito.
Detto questo vi saluto, commentate, stellinate e alla prossima! ☺️

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