Capitolo X
La mattina successiva mi svegliai molto rilassata, ma la nottata di passione iniziava a dare i suoi frutti. Ero tutta indolenzita.
Avevo usato muscoli di cui non ero nemmeno a conoscenza, ma ne era valsa proprio la pena.
Ero distesa a pancia in giù e sentivo il braccio di Severus appoggiato sulla mia schiena.
Sorrisi stringendomi momentaneamente al suo corpo, sospirando felice. Lui mi avvolse ancora di più nel suo abbraccio possessivo, mormorando qualcosa che non riuscii a capire.
Era stata una nottata semplicemente magica. Dopo aver fatto l'amore davanti al calore del fuoco, eravamo rimasti lì un altro po', a baciarci e carezzarci a vicenda.
Severus si era rilassato, così avevo iniziato a coccolarlo, facendo scorrere le dita fra le sue ciocche corvine e carezzandogli delicatamente il petto, seguendo i segni delle varie cicatrici.
Un bacio aveva tirato l'altro, quindi, in men che non si dica, mi ero ritrovata di nuovo sotto il suo corpo, mentre cercavo disperatamente un po' di sollievo.
Severus aveva sorriso furbamente, alzandosi e prendendomi in braccio, dirigendosi in camera.
Mi aveva posato sull'enorme letto a baldacchino dalle lenzuola di seta nera, per poi far ondeggiare distrattamente la mano, accendendo varie candele.
La luce soffusa rendeva l'atmosfera intima e romantica, facendo brillare la sua pelle diafana.
E così avevamo passato la notte a fare l'amore, riposarci, a parlare e poi rifare l'amore.
Mi sembrava di essere in un sogno. Chi l'avrebbe mai detto che sotto quella corazza di ghiaccio si nascondesse un uomo così passionale?
Era presto per parlare d'amore, ma stavo pian piano cadendo nelle sue spire, inevitabilmente.
"Severus..." sussurrai allora, girandomi nel suo abbraccio e posandogli un bacio sulla clavicola.
"Mmhh?"
"Ho bisogno del bagno."
"In fondo al corridoio, a destra." Mormorò lui, senza nemmeno aprire gli occhi.
Lo baciai dolcemente, staccandomi poi a malincuore e lasciando il calore delle coperte.
Mi stavo congelando, così uscii velocemente dalla camera, precipitandomi in bagno. Forse non era stata un'idea geniale spogliarci nel salottino e lasciare lì tutti i vestiti.
Non che avessi intenzione di indossare l'abito da sera, ma la camicia di Severus mi sarebbe tornata utile.
Invece adesso mi trovavo a fare pipì nel circolo polare artico. Certo che qualche incantesimo riscaldante non ci sarebbe stato male.
Infreddolita, aprii il rubinetto e, aspettando che l'acqua si scaldasse un po', mi guardai allo specchio.
"Ma che..."
Il mio petto e il mio collo erano un campo di battaglia. Oh beh, le supposizioni su Severus erano fondate.
Il pipistrello dei sotterranei era un vampiro.
Gli piaceva particolarmente mordere la pelle, ma siamo sincere: non mi dispiaceva neanche tanto.
Severus era un uomo possessivo e mi faceva piacere sapere di essere la donna al centro delle sue attenzioni.
Dopo la mia ultima relazione, finita disastrosamente, sentirmi così voluta era una sensazione fantastica. Nemmeno all'inizio della storia con Tom c'era stata tutta questa chimica.
Non che fosse una giustificazione per il tradimento: l'avrei affatturato quel cretino se solo ne avessi avuto di nuovo l'occasione.
Nessuno meritava di soffrire come avevo sofferto io. Per molto tempo mi ero convinta che il problema fossi io, ma ero riuscita a ritrovare la fiducia in me stessa.
E Severus mi aveva dimostrato che non c'era proprio nulla che non andasse con il mio corpo.
Mi sembrava di essere la dea dell'eros.
Finalmente l'acqua raggiunse la temperatura ideale, così mi lavai velocemente le mani e mi sciacquai la faccia.
Cercando di non fare troppo rumore, tornai in punta di piedi in camera, ma durante il tragitto mi venne un'idea geniale. Perché non preparargli la colazione? Ero sicura che nessuno lo avesse mai sorpreso in questo modo. Forse gli elfi ad Hogwarts, ma quelli non contavano: mica erano andati a letto con lui la sera prima. Merlino, che immagine orribile.
Cercando di dimenticare il pensiero raccapricciante che la mia mente contorta aveva partorito, andai nel piccolo soggiorno, indossando la camicia di Severus e prendendo la bacchetta.
E visto che non volevo congelarmi i piedi, trasfigurai le scarpe in morbidi calzini di lana.
Andai nella cucina, cominciando a cercare quello che mi serviva: il frigo era pieno.
Sventolai la bacchetta, sistemando così due pentole sul fornello, una ciotola con gli ingredienti per i pancakes e una per i muffin.
Avevo intenzione di preparare una colazione con i fiocchi, degna di Hogwarts.
Mentre mescolavo la farina con il composto di uova e burro, sentii qualcuno picchiettare alla finestra. Un gufo aveva appena lasciato sul davanzale la Gazzetta del Profeta.
La andai a prendere, lasciando momentaneamente l'impasto a mescolarsi da solo.
Sfogliai distrattamente il giornale, finché non arrivai alla sezione dedicata agli articoli di Rita Skeeter. Solitamente avrei letto in velocità anche quella parte, ma la foto mi invogliava a fermarmi.
Già, dato che Severus era stato fotografato con la zoccola della festa avviluppata al suo braccio, mentre erano intenti a lasciare la Sala Grande.
Serata movimentata per il nostro ex Preside Piton, Mangiamorte redento e Ordine di Merlino di Prima Classe? Alla festa ad Hogwarts è stato avvistato con Augustine Miller, affascinante segretaria del Ministro della Magia. Hanno deciso di ravvivare la vecchia fiamma?
Vecchia fiamma? Ma non mi aveva detto che le aveva lanciato un Confundus per non essere molestato? Rita Skeeter era nota per non essere la più veritiera delle giornaliste, ma mi stava facendo sorgere qualche dubbio.
Fonti sicure hanno visto la coppia di amanti lasciare Hogwarts mano nella mano, senza dubbio per trascorrere in intimità il resto della serata. Dovremmo aspettarci qualche annuncio di matrimonio a breve?
La bolla di gelosia si era sgonfiata nell'esatto momento in cui avevo letto l'ultima parte. Mano nella mano? Ridacchiai lanciando il giornale sul tavolo, continuando a dedicarmi ai pancakes.
~☆~
Piton si svegliò tranquillo come non gli succedeva da tempo: non aveva nemmeno avuto incubi. Forse il merito era di Keela.
Aprì di scatto gli occhi, ma di lei non c'era ombra sul letto sfatto. Aveva un ricordo vago di Keela che si alzava per andare in bagno, ma poi si era riaddormentato, aspettandola.
Aveva dormito più del solito. La notte focosa che aveva avuto lo aveva decisamente spossato.
Era stato spettacolare. Nessuna donna lo aveva mai voluto come lei. Cercava le sue carezze e i suoi baci, come se non desiderasse altro che sentire le sue labbra sulla pelle.
E la sua passione, Merlino. Aveva dovuto fare appello al suo autocontrollo per non venire ogni volta che stringeva il suo membro in una dolce morsa.
Gli arrivò una scossa di piacere dritta al basso ventre pensando al suo corpo che si muoveva sinuosamente sotto al suo, ai sospiri e ai gemiti sommessi.
La voleva di nuovo.
Prese i primi boxer che gli capitarono sotto mano, senza nemmeno guardare, e uscì dalla camera.
Sentì subito degli scricchiolii provenire dal piano terra e un buon profumo. Possibile che stesse preparando la colazione?
Senza far rumore si diresse in cucina e rimase decisamente stupito. Si appoggiò allo stipite della porta mentre la osservava, con un leggero sorriso ad increspargli le labbra.
Keela, come aveva intuito, stava preparando la colazione e, mentre si muoveva da una pentola all'altra, canticchiava.
Era una scena stranamente domestica. Indossava solo la sua camicia e un paio di calzini di lana che le arrivavano a metà polpaccio.
"Buongiorno." La salutò allora, schiarendosi la voce.
Lei si girò di scatto, spaventata, e si portò una mano al cuore.
"Buongiorno... mi hai fatto prendere un infarto!" Fece lei, per poi girarsi nuovamente, stando attenta che nulla si bruciasse.
"Stai cucinando per una squadra di Quidditch?" Le chiese leggermente divertito, prendendo del succo di zucca dal frigo.
Stava finendo di dorare i pancakes, i muffin erano già sul tavolo, il bacon sfrigolava nella teglia e stava preparando uova strapazzate.
"Pensavo che dopo tutte le calorie che abbiamo bruciato, una colazione ricca fosse in ordine." Scherzò lei e Piton la guardò con un sopracciglio alzato: le avrebbe fatto bruciare altre calorie molto volentieri.
Posò la caraffa con il succo sul tavolo, andando poi ad abbracciarla da dietro, stringendosi al suo corpo e posandole un bacio sul collo.
"Potrei assaggiarti, ma mi limiterò a mangiare questo cibo delizioso. Per il momento."
In effetti era parecchio affamato e il profumo era invitante: allungò il braccio e con l'indice rubò della crema dalla ciotola con un cucchiaio che amalgamava da solo il composto, portandoselo poi alle labbra.
"Com'è?" Gli domandò poi, girandosi nel suo abbraccio, sorridendogli.
"Assaggia tu stessa."
E dicendo questo la baciò, facendo entrare la lingua nella sua bocca.
~☆~
Il gusto di Severus misto a quello della cioccolata creava dipendenza.
Forse era per questo che mi ritrovavo avviluppata al suo corpo, mentre lui mi aveva issata sul ripiano della cucina.
"Severus... si brucia il bacon se non sto attenta." Sospirai infine, staccandomi dalle sue labbra e rimettendomi in piedi.
"Ti distraggo?" Sussurrò malizioso, mordicchiandomi il lobo dell'orecchio mentre cercavo di togliere la colazione dal fuoco.
Qualcuno era di buonumore oggi...
Risi leggermente quando mi solleticò un punto nel collo che era particolarmente sensibile.
Con un colpo di bacchetta tutto si sistemò in tavola, così mi girai di nuovo fra le sue braccia, incollandomi alla sua bocca e intrecciando le dita fra i suoi capelli.
"Mmhh..." mormorò Severus quando scesi lungo la mandibola, lasciandogli una scia bagnata.
Alzai momentaneamente lo sguardo, osservando l'espressione di pura beatitudine dipinta sul suo volto.
Avrei pagato per vederlo sempre così rilassato, senza la sua maschera di uomo controllato e freddo.
"Prima mangiamo, prima potremmo fare una doccia."
Severus sollevò un sopracciglio, ponderando la mia affermazione.
"Si accomodi, signorina Callaghan."
Io risi di gusto, sedendomi sulla sedia che Severus, da vero gentiluomo, mi aveva spostato.
Iniziammo a mangiare in silenzio, finché non lo vidi posare lo sguardo sulla Gazzetta del Profeta. Era tempo che mi divertissi un po'. Sicuramente Severus sarebbe diventato nero dalla rabbia.
Finii di masticare un pezzo di muffin e casualmente, con un tocco di magia, aprii il giornale proprio sull'articolo della Skeeter.
"Non mi hai nemmeno detto che hai intenzione di sposarti." Lo presi in giro allora, addentando del bacon croccante.
Severus cominciò a tossire, dato che gli era andato di traverso quello che stava mangiando in quel momento.
"Sposarmi?"
"Oh sì. Con la tua vecchia fiamma, Augustine Miller."
Lo sapevo che erano un mucchio di bugie, ma era divertente vederlo sconvolto. Si mise a leggere velocemente l'articolo e man mano il suo cipiglio diventava sempre più scuro.
Dovevo avere delle tendenze suicide per giocare in questo modo con lui, ma era dannatamente eccitante. Il suo sguardo era di puro fuoco e il modo in cui mi guardava mi faceva venire i brividi.
"Lo sai che sono sciocchezze."
"Davvero? Mano nella mano, come due piccioncini. La Skeeter ha parlato di una vecchia fiamma."
Severus in tutta risposta incenerì la Gazzetta, per poi alzarsi e mettere sul fuoco una teiera per far bollire l'acqua.
"Augustine è una vecchia conoscenza, considerando che ad ogni stupida funzione del Ministero me la sono ritrovata avviluppata al mio braccio." Sbottò infine Severus, incrociando le braccia davanti al petto e appoggiandosi alla cucina.
"Guarda il lato positivo... alla prossima festa ci sarò io a tenerla lontana. Molto lontana."
Su questo non c'erano dubbi. Quella Miller non si sarebbe mai più azzardata ad escludermi dalla conversazione o allontanarmi dal mio uomo, non il suo. Essendo una Serpeverde, anch'io ero possessiva.
Severus sbuffò divertito, così gli feci l'occhiolino, finendo la colazione.
Mi misi ad osservarlo mentre preparava due tazze sul ripiano e cercava le bustine del the.
Severus non era propriamente bello, almeno non nel senso convenzionale del termine, ma nemmeno io ero perfetta. Le labbra sottili, il naso importante, gli zigomi accentuati e le linee del volto dure.
Lo circondava un'aura di importanza: avrebbe incusso timore anche così, vestito solo con un paio di boxer. Era snello e slanciato, e ogni volta che si muoveva i muscoli guizzavano sotto la pelle pallida piena di cicatrici.
Si sedette di nuovo, posandomi davanti una delle due tazze, togliendomi così dai miei pensieri.
"Mmhh... è delizioso, Severus!" Sospirai allora, gustando probabilmente una delle migliori tazze di the che avessi mai bevuto. "Perché mi guardi così?"
Lui in risposta si alzò, senza dire nulla, sistemandosi di fronte a me e mettendosi in ginocchio.
"Severus?"
"Sshh..."
Cominciò ad aprirmi la camicia, bottone per bottone, fino ad arrivare alla fine.
"Sei stupenda. Semplicemente perfetta." Disse dopo un po', tracciando con l'indice una linea fra i seni.
Volevo ricordargli come non fossi più una ventenne e come non ci fosse tutta questa perfezione nel mio corpo. Qualcuno avrebbe avuto seri dubbi sulla sua affermazione.
Come se mi fosse entrato nella mente, scosse la testa, mettendo le mani a coppa sul mio seno.
"Nessuno ti vede come ti vedo io. Chiunque ti abbia detto il contrario è un idiota."
"Non ho il corpo di una modella."
"Fammi indovinare... commento di qualche fidanzato del passato."
"Sarebbe stato meglio se si fosse fermato solo al commento."
Severus borbottò nuovamente idiota, per poi alzarsi e prendermi in braccio, uscendo dalla cucina.
Ritornammo in camera e, mentre mi baciava, si lasciò cadere sul letto, trascinandomi sopra di lui.
"Non dubitare mai del tuo corpo. Preferisco avere dei fianchi da afferrare, piuttosto di avere una donna senza curve."
Severus aveva del potenziale per essere l'uomo perfetto. Mi aveva lasciato letteralmente senza parole e dovevo ammettere che non succedeva molto spesso.
Mi baciò dolcemente, invertendo le posizioni con una spinta e scivolando verso il basso.
"C'è un particolare motivo per cui non ti piace il sesso orale?" Mi chiese quando fu arrivato all'altezza del seno, cominciando a mordicchiarmi languidamente i capezzoli.
"Brutta esperienza."
Tom non era mai stato un amante molto paziente, pretendeva ma non dava nulla in cambio. Così quando gli avevo chiesto di ricambiare il favore, dato che ero appena stata in ginocchio fra le sue gambe, lui con aria stizzita aveva acconsentito, ma mi ero pentita poco dopo.
Aveva succhiato con forza e mi aveva penetrato con due dita, violentemente, senza prepararmi.
Per non farsi mancare nulla mi aveva anche morso.
Insomma non avevo più osato domandarglielo e avevo cercato di dimenticare quell'esperienza orribile, ma evidentemente non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione di fastidio non appena Severus cercava di baciarmi lì.
"Rilassati e chiudi gli occhi."
Iniziò a baciarmi languidamente il seno, mentre con una mano era giunto sulla mia intimità, che carezzò con gentilezza.
Io gli afferrai i capelli, per spingerlo di più verso di me: Severus con pochi tocchi aveva la capacità di infiammarmi.
Poi mi penetrò con un dito, facendomi sospirare di piacere e poco dopo scese lentamente, finché percepii il suo fiato caldo sul basso ventre.
Mi schiuse le gambe, posizionandosi nel mezzo e mi baciò: ovviamente cercai di chiudere le cosce, ma lui con una presa salda le tenne aperte.
Sospirai e cercai di rilassarmi, intrecciando le dita fra le sue ciocche corvine.
La sua lingua si muoveva lenta tra le mie labbra, per poi soffermarsi di più sul centro della mia femminilità.
Senza rendermene conto iniziai ad assecondarlo, muovendo il bacino contro la sua bocca.
"Oh mio Dio..." ansimai poi, sentendo il piacere sempre più vicino.
Provai ad allontanarlo un po', ma lui non si spostò di un centimetro, continuando a leccare e succhiare, mandandomi brividi per tutto il corpo.
Infine venni, schiacciando la testa nel cuscino e inarcando la schiena. Gemetti soddisfatta, tenendolo stretto a me.
Lui si alzò solamente quando smisi di tremare, distendendosi su un fianco, vicino al mio corpo.
Mentre cercavo di riprendermi, Severus mi spostò i capelli dal viso, per poi darmi un bacio sull'angolo della bocca. Era stato semplicemente magnifico.
"Sei stato spettacolare." Dissi infine, guardandolo con un piccolo sorriso.
"Credo ti sia piaciuto ora." Fece lui, mentre mi sporgevo per abbracciarlo, finendo sopra il suo corpo.
"Oh sì."
~☆~
Piton non era riuscito a resistere. Sentirla gemere per il sapore del the era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Così aveva fatto quello che avrebbe voluto fare la sera prima: prendersi il tempo di osservare e baciare ogni centimetro del suo corpo.
Sapeva di non essere un granché: era magro, pallido e pieno di cicatrici. Ma lei non aveva nulla che non andasse.
I seni pieni, la pancia piatta, i fianchi morbidi, le cosce toniche e un sedere sodo.
Era perfetta. Si preoccupava del fatto che non fosse una modella? Chiunque le avesse messo in testa quell'idea era un idiota che non aveva saputo apprezzare quello che gli veniva offerto.
Non cercava la perfezione, cercava tutte quelle imperfezioni che la rendevano unica. Non desiderava una bambolina, ma una donna vissuta.
Così l'aveva portata in camera, deciso a farle toccare il cielo con un dito. Avrebbe eliminato qualsiasi traccia del suo ex fidanzato, che, da quello che aveva capito, aveva già minato la sua sicurezza.
Sarebbe rimasto in eterno fra le sue gambe. I suoi sospiri e i suoi gemiti lo invogliavano a sprofondare il viso nella sua femminilità, per farle dimenticare di qualsiasi uomo prima di lui.
Aveva un sapore più dolce del miele.
Non riusciva a comprendere come qualcuno non volesse farle provare piacere in questo modo. Era altamente soddisfacente vederla e sentirla tremare sotto la sua lingua.
Keela, con un gemito lungo e profondo, era venuta senza troppi complimenti, tenendolo stretto a lei. Si era alzato solo quando l'aveva sentita rilassarsi, andando a posarle un bacio sull'angolo della bocca.
Si era disteso al suo fianco, ma lei non aveva tardato molto ad avvicinarsi e a sistemarsi sopra il suo corpo.
Aveva cominciato a baciargli dolcemente il collo, per poi concentrarsi su un punto. Lo stava marchiando.
Piton sospirò, piacere e dolore che si mischiavano, facendogli fluire il poco sangue che era rimasto al cervello direttamente al suo membro.
"Hai un buon sapore." Mormorò Keela, spostando la bocca calda per andare a mordicchiargli il lobo dell'orecchio.
"Di più, Keela. Di più."
Lo stava facendo impazzire: lo baciava, mordeva e leccava senza toccarlo dove desiderava di più.
Le afferrò delicatamente una mano, portandola al suo membro duro. Gemette rocamente quando cominciò a muoverla su e giù, stringendo la presa.
"Sei così grosso..."
Se avesse continuato a sussurrargli all'orecchio in quel modo, sarebbe venuto immediatamente.
Santo Merlino.
"Sei tremendamente sensuale. Il tuo portamento, la tua voce..."
Keela gli lasciò un ultimo bacio sulla giugulare, scendendo lungo il suo corpo e sistemandosi tra le sue gambe.
"Sì." Sibilò quando lo prese in bocca, succhiando la punta sensibile.
Piton iniziò ad alzare il bacino, andandole incontro, sprofondando in quel calore umido.
Lei gemette, facendogli percepire vibrazioni lungo tutto il suo membro. La osservava mentre gli dedicava attenzioni, muovendo su e giù la testa. Intrecciò le dita fra i suoi capelli, dandole un ritmo più veloce. Era indeciso se lasciarsi andare subito o prolungare ancora di più l'estasi.
A malincuore la fece staccare, sovrastandola con tutto il corpo.
"Severus... ti voglio. Ora." Sospirò Keela, afferrando la sua eccitazione e posizionando la punta alla sua entrata.
Con colpo di reni sprofondò dentro di lei, abbassando leggermente la testa per baciarla.
"Amo il modo in cui mi riempi." Gemette lei dopo un po', artigliandogli la schiena.
Non poteva che essere d'accordo. Era in paradiso. Spingeva lentamente, assaporando ogni momento, lasciandole baci leggeri sulla mascella e sul collo.
Non riusciva a capire perché avesse cercato di evitare la seduzione di Keela così a lungo.
Forse per il senso di colpa. Era convinto di non meritarsi le attenzioni che stava ricevendo, ma per una volta nella vita voleva pensare solo a se stesso e lasciarsi coccolare.
"Più veloce, Severus." Bisbigliò Keela al suo orecchio, mordendogli il lobo, per poi succhiarlo.
Piton esaudì subito il suo desiderio, aumentando la potenza e la velocità dei suoi movimenti. Lei si avviluppò al suo corpo, sorprendendolo.
Sembrava volesse inglobarlo, facendolo diventare parte di lei.
Gli stava marchiando la schiena, graffiandola. Quel pizzico di dolore fomentava ancora di più la sua passione.
Improvvisamente sentì Keela tremare e alzare il bacino, andando incontro ai suoi assalti.
"Oh Dio. Oh Dio. Oh Dio. Non fermarti."
Era sull'orlo del precipizio, quindi decise di aiutarla a raggiungere l'apice del piacere. Intrufolò una mano fra di loro, trovando la sua perla gonfia.
"Fammi sentire quanto ti piace."
Esplose con un urlo, tendendo le corde del collo e agganciando le gambe al suo bacino.
Piton non sarebbe durato ancora a lungo. Lei lo stava stringendo in una dolce morsa e le pulsazioni del suo orgasmo di certo non lo aiutavano a mantenere il controllo.
"Vieni, Severus. Voglio vedere il tuo seme sulla mia pelle. Sono tua."
Le sue parole gli fecero perdere il ritmo delle spinte, eccitandolo come mai nessuna aveva fatto.
Lo voleva veramente.
Uscì subito da Keela, stimolando il suo membro e venendo sul suo ventre. Avrebbe voluto riversarsi di nuovo dentro il suo corpo, ma doveva ammettere che guardarla mentre il suo seme finiva sulla sua pelle era una scena mozzafiato.
Non riuscì a reggersi e tremando finì sopra di lei, che ovviamente lo accolse in un abbraccio tenero.
Aveva ancora il suo sapore sulle labbra ed inspirò profondamente, inebriandosi con il suo profumo. Un aroma dolce, fruttato e seducente.
Dopo alcuni minuti si alzò leggermente, afferrando la bacchetta sul comodino e lanciando un incantesimo per pulire entrambi.
"È stato fantastico." Sussurrò poi lei, mentre si distendeva sulla schiena e si accoccolava al suo petto.
"Mmhh, mmhh."
Dopo quella risposta restarono in silenzio, nella stanza si sentivano solamente i loro respiri.
"Lo rifacciamo?"
Piton sollevò leggermente la testa per guardarla. Aveva un'espressione così curiosa e rilassata in volto che era praticamente impossibile dirle di no.
"Sei insaziabile." La prese in giro allora, posandole un bacio sulla fronte. "Fammi riposare un po'."
"Okay." Bisbigliò lei, ritornandogli il bacio, sulla guancia però.
Quello era sicuramente il migliore inizio dell'anno della sua vita.
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Spazio autrice
Ciao a tutti!
Ed ecco qui il capitolo X, in super ritardo. Mi scuso, ma è stato un periodo pieno di studio e lavoro. Spero di essermi fatta perdonare con il contenuto piccante. ;)
Qual è stata la vostra parte preferita?
La colazione, il divertimento a letto... Severus e Keela non potevano desiderare di meglio per l'anno nuovo.
Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo... vi anticipo che Keela proporrà a Severus un'attività che fanno tutte le coppie normali e che lui non aveva messo in conto, infatti rimarrà leggermente spiazzato.
Adesso vi lascio, se ne avete voglia lasciatemi una recensione e ci sentiamo alla prossima! :)
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