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Capitolo VI

Piton si svegliò di soprassalto la mattina di Natale: un altro incubo del passato. Avrebbe dovuto prendere una pozione Dolcesonno la sera precedente, ma se n'era dimenticato.

Spostò le coperte e si mise seduto, respirando profondamente per tranquillizzarsi. Alla fine si diresse in bagno per sciacquarsi il viso.

Quel bacio lo aveva destabilizzato: nonostante fossero passati ormai due giorni continuava a pensarci talvolta.

Ed ora la Callaghan faceva la sua comparsa anche nei suoi sogni. Quella donna era ovunque.

Si guardò allo specchio, facendo una smorfia di disgusto, vedendo delle occhiaie solcare la sua pelle. Era già da due notti che non dormiva decentemente ed era tutta colpa di sua. Incubi, incubi e ancora incubi.

Vicino a Lily c'era la Callaghan ed entrambe gli sorridevano. Poi Lily scompariva improvvisamente, lasciandolo da solo con lei. Cercava di raggiungerla, stranamente desideroso di abbracciarla, e così anche la Callaghan si dissolveva nel nulla.

Forse era meglio che se la togliesse dalla testa.

Tornò in camera, ma non aveva intenzione di tornare a dormire, nonostante fosse abbastanza presto. Doveva andare a prendere assolutamente qualcosa per l'emicrania, dato che gli stava scoppiando la testa.

Andò nel laboratorio e bevve tutto d'un fiato la pozione giusta, guardando poi la scrivania. C'erano dei regali, anche se la voglia di aprirli non era molta. Il Natale non era una delle sue festività preferite. Anzi non gli piaceva nessuna festa in generale. La sera della Vigilia aveva sentito bussare alla porta. Era andato ad aprirla, ma non aveva trovato nessuno, solo due pacchi regalo.

Li prese scetticamente e se li portò sul letto: via il dente via il dolore. Uno era di Minerva, uno della Callaghan e un altro di Pomona, Filius e Poppy.

Prese il primo e lesse il biglietto, avendo un brutto presentimento.

Buon Natale Severus. Non avevo idea di cosa regalarti, quindi Albus mi ha suggerito esattamente cosa prendere.

Non era proprio un buon segno se Minerva aveva chiesto consiglio al ritratto di Albus: i suoi suggerimenti erano alquanto stravaganti.

Lo scartò e masticò un'imprecazione vedendo il contenuto: due paia di boxer. Fin qui tutto normale, peccato che fossero improponibili, dato che uno era nero con una faccina diabolica disegnata sul davanti e il secondo rosso con scritte imbarazzanti ovunque.

La tentazione di bruciarli era alta, ma li gettò nel cassetto, passando al secondo regalo. Un libro sulle arti oscure... almeno lì non si erano sbizzarriti.

Quello che rimaneva era della Callaghan. Anche lei aveva scritto un biglietto.

Spero che ti piaccia... l'ho vista in vetrina e mi sembrava non ce l'avessi. Scommetto che ne farai buon uso, bastardo, cinico e arrogante pozionista. Buon Natale. Keela.

Gli scappò un piccolo sorriso leggendolo e lo aprì, trovandosi in mano un'ampolla finemente lavorata, con motivi argentati su tutto il corpo.

Era rimasto decisamente sorpreso: non pensava che ci avrebbe messo così tanto impegno per cercargli un regalo, infatti non si trovava facilmente quel tipo di ampolla.

La poggiò delicatamente sul comodino e tornò nel laboratorio, per prendere la pozione che ormai riposava da due giorni.
Prese un cucchiaio ed estrasse tutta la crema che si era formata, sistemandola poi in un contenitore senza collo. Con un colpo di bacchetta lo incartò, scrisse un piccolo biglietto ed infine lasciò tutto sulla scrivania. Lo avrebbe spedito più tardi.

~☆~

"Ma che cavolo..." borbottai contrariata guardandomi allo specchio: era tutta colpa di Severus.

Herpes. Ma non poteva dirmelo che aveva un principio di herpes, pure lui? Non c'era altra spiegazione, dato che era la prima volta che mi veniva.

Erano solamente le sei, ma non avevo voglia di dormire. Continuavo a pensare a quello che sarebbe potuto succedere se solo Minerva non avesse bussato. Probabilmente dopo aver fatto sesso si sarebbe alzato in velocità e se ne sarebbe andato senza nemmeno degnarmi di uno sguardo. Non valeva nemmeno la pena di crearmi paranoie per qualcosa che nemmeno era successa.

Scesi in cucina senza far rumore e mi preparai un the, sedendomi poi sullo sgabello dell'isola. Iniziai a sorseggiare la bevanda bollente, scaldandomi le mani con la tazza fumante.

Stranamente cominciai a pensare di nuovo a Severus. Chissà se il regalo che gli avevo fatto fosse stato di suo gradimento. In effetti Severus era un uomo difficile da soddisfare.

Una volta tornata ad Hogwarts avrei dovuto fare una bella chiacchierata con lui. Il problema sarebbe stato convincerlo, ma non mi sarei data per vinta.

Io volevo conoscerlo meglio. E, se veramente non contavo nulla per Severus, mi sarei messa il cuore in pace.

"Buongiorno tesoro. Già sveglia?" Mi salutò infine mia mamma, accomodandosi di fronte a me.

"Non avevo sonno."

Lei mi sorrise, guardandomi poi attentamente.

"Hai l'herpes?"

"Sì... è proprio una seccatura."

Mia mamma aveva già capito: a breve sarebbe venuto a galla il discorso fidanzato, ma non avevo molta voglia di affrontarlo. Il post bacio era stato un vero fiasco.

"Devi per caso dirmi qualcosa?" Continuò lei, con un sorriso malizioso.

Forse se le avessi spiegato bene la situazione, mi avrebbe dato qualche dritta. Anche mio papà non era stato facile da conquistare. Per certi versi mi ricordava proprio Severus: schivo, riservato e brontolone.

"Forse sì, forse no."

La vidi illuminarsi. Avevo decisamente attirato la sua attenzione. Non c'era niente di meglio che spettegolare con la propria madre, in pigiama, con una tazza di the caldo.

"Merlino mi aiuti! Hai trovato un fidanzato? È ormai da due anni che hai lasciato Tom!" 

"Mi dispiace deluderti, ma niente fidanzato. Ci potrebbe essere un qualcuno. Comunque momentaneamente vivo ad Hogwarts, ventiquattro ore su ventiquattro." Le spiegai allora, cercando di ammiccare al fattore Hogwarts.

Non c'erano molti insegnanti della mia età nel castello, quindi avrebbe unito i pezzi del puzzle e avrebbe capito di chi stessi parlando.

"Va bene." Concluse infine, sorseggiando del succo di zucca.

Restammo per un po' in silenzio, finché non vidi un gufo nero bussare alla finestra.

"Aspettavi regali?" Mi chiese mia mamma, mentre prendevo il pacchetto e il volatile se ne tornava da dove era venuto.

"Sinceramente no."

Me lo rigirai tra le mani e aprii il biglietto, notando subito una calligrafia elegante e spigolosa.

Severus. Mi. Aveva. Fatto. Un. Regalo.

Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e sul mio viso si fece strada un sorriso a trentadue denti, leggendo il biglietto.

Il bastardo, cinico e arrogante pozionista ha trovato una soluzione ai tuoi problemi. Buon Natale. S.P.

Scartai velocemente il pacchetto, trovandovi dentro una scatolina contenente della crema e un altro pezzo di carta.

Due applicazioni al giorno sulla zona interessata, Mezzosangue.

E lì capii tutto: aveva trovato il rimedio per la scritta sul mio avambraccio! Non ci potevo credere! Quell'uomo era un genio. Iniziò a scendermi qualche lacrima, che prontamente asciugai con la manica.

"Tesoro mio, che ti succede?" Disse subito mia mamma, venendo ad abbracciarmi.

Ero al settimo cielo, il mio cuore stava per scoppiare: finalmente quella scritta se ne sarebbe andata!

"Sto bene. Anzi benissimo."

"Fammi indovinare: questo regalo è da parte della persona che stai cercando di conquistare."

Io annuii, facendo un sorriso a trentadue denti.

"Adesso di racconto tutto."

La misi al corrente degli allenamenti, della caccia ai Mangiamorte, del piccolo incidente della scritta e di Severus, tralasciando momentaneamente la parte del bacio.

Avevo finito di parlare e lei se ne stava in silenzio, con uno sguardo assorto. Forse l'avevo scioccata.

"Mamma, è tutto okay?" Le chiesi per conferma, mentre finivo la mia tazza di the.

"Sì, sì. Quindi combatti per catturare dei Mangiamorte? Mi preoccupa un po', se devo essere sincera. Ma è quello che fanno le mamme, no?"

Io accennai ad un sorriso, allungando il braccio e prendendo la sua mano, stringendogliela leggermente.

"Non preoccuparti troppo. Severus mi allena e sono sicura che a modo suo mi protegge durante la lotta."

"Quindi sei abbastanza legata al professor Piton? Anzi, scusami, a Severus."

E la mamma aveva intuito tutto, se il suo tono ammiccante era un indizio.

"In una maniera strettamente professionale." Le risposi io fintamente scioccata, portandomi una mano al petto.

Lei sorrise, scuotendo la testa.

"Lo sai che vorrei un nipotino per allietare le giornate prima di diventare decrepita."

"Mamma!" Risi infine, sporgendomi per abbracciarla. "Chiedi a Talia di cominciare con la progenie."

Lei fece un gesto distratto con la mano, per liquidare il discorso.

"Non distraiamoci... mi stavi raccontando del tuo Severus."

"In fin dei conti non c'è molto da raccontare. È molto riservato e schivo. Ci siamo solo baciati l'altro giorno sotto il vischio, ma poi siamo stati interrotti da Minerva."

Mi sembrava di essermi tolta un peso: confidarmi con mia mamma era stata una buona idea. Non le raccontavo di una cotta da quando frequentavo Hogwarts.

"Lui com'è?"

"Intelligente, alto, snello, tenebroso, sarcastico e molto lunatico. C'è solo un problema: non mi vuole."

"Qui ti sbagli. Devi sapere che la magia del vischio funziona solo se c'è un desiderio reciproco."

Un desiderio reciproco? Allora quello voleva dire solamente una cosa: anche lui aveva voluto baciarmi. E che l'uomo dal cuore di ghiaccio provava qualcosa per me.

~☆~

Il giorno successivo

Piton era seduto alla scrivania, intento a preparare un compito a sorpresa per i suoi alunni del terzo anno: lo avrebbe consegnato non appena la scuola fosse iniziata, giusto per smorzare il loro buon umore.

Il giorno di Natale era passato tutto sommato tranquillo. Per fortuna non aveva ricevuto altri regali stravaganti, solo un biglietto di ringraziamento dalla Callaghan.

Gli sembrava strano non allenarsi nel dopocena... ma dopo le vacanze avrebbero ripreso la loro routine. La loro routine. Aspettava di passare del tempo con lei. Quanto era patetico.

Mentre scriveva le domande, un gufo beccò la finestra, quindi sbuffando lo fece entrare: una lettera del Ministero. Infastidito cacciò l'uccellaccio ed iniziò a leggere.

Professor Piton, due Mangiamorte sono stati localizzati. La missione durerà due giorni, nella data di 29 e 30 dicembre. È stata prenotata una stanza per il suo pernottamento. Distinti saluti.

Due giorni per catturare due Mangiamorte? Certo che il Ministero aveva superato il limite.

Doveva scrivere alla Callaghan. Sentì un calore sconosciuto scaldargli il petto, proprio mentre pensava che a breve l'avrebbe rivista.

Non sapeva più cosa fare. Una piccola parte di lui voleva sapere disperatamente cosa si provasse ad essere in una relazione.

Poi capiva che non sarebbe durata. Si sarebbe avvicinato a lei, si sarebbe aperto e infine sarebbe rimasto scottato. Non voleva soffrire ancora. Quindi doveva solo controllarsi.

Le mandò un avviso, doveva vederla per il bene della missione.

Per il bene della missione... sì, Severus, ammetti che ti manca, sussurrò una vocina nella sua mente, che azzittì subito, infastidito.

Tornò al suo lavoro e dopo dieci minuti sentì bussare alla porta: probabilmente era lei. Andò ad aprire e se la trovò davanti, sorridente come sempre.

Si fece da parte per farla entrare e lei lo guardò, per poi parlare.

"Severus non uccidermi." Fece subito e Piton non poté che alzare un sopracciglio.

La Callaghan si avvicinò e lo abbracciò, sprofondando la testa nell'incavo del suo collo e dandogli un bacio appena accennato sulla pelle pallida.

"Grazie per il regalo." Sussurrò contenta e sentì il suo respiro caldo.

Sul momento la avvolse anche con un braccio, ma poi tornò in sé.

"Non ti ho chiamata qui perché tu mi usassi come un orsacchiotto!" Sbottò acido e lei si staccò lentamente.

Gli sorrise dolcemente, carezzandogli il volto, per poi allontanarsi da lui.

"Volevo solo ringraziarti. La scritta sta già scomparendo! Sei un genio!"

"Lo so." Le rispose Piton, annoiato.

"Sai che sei l'uomo più arrogante del mondo magico?" Gli domandò divertita, incrociando le braccia al petto.

"Ne vado fiero."

~☆~

Ero nell'ufficio di Severus: non appena mi era arrivato il suo messaggio mi ero precipitata da lui.

Ovviamente non avevo potuto non mostrargli la mia gratitudine con un abbraccio e Severus doveva essere il solito bastardo: non sarebbe mai cambiato.

"Allora, come mai sono qui?" Gli chiesi infine, accomodandomi su una sedia di fronte a lui, vicino al camino.

"Abbiamo una missione: il 29 e 30 dicembre. Durerà due giorni." Mi spiegò Severus, mettendosi comodo.

"E dove dormiremo scusa?"

"Farò prenotare al Ministero una stanza in più."

"Okay... Severus devo parlarti." Continuai poi, prendendo coraggio. "Riguardo al bacio sotto al vischio dell'altro giorno."

"Non c'è nulla di cui discutere. Non ho provato nulla." Fece lui con tono monocorde, alzandosi.

Mi alzai anch'io ed in quel momento decisi di far uscire il mio carattere da Serpeverde.

Mi avvicinai al suo corpo, guardandolo dritto negli occhi.

"Quindi se ora ti baciassi... non faresti nulla?"

"Sì. Ti schianterei." Disse Severus con un tono pericolosamente serio, ma non dovevo farmi intimorire.

Mi sollevai sulle punte dei piedi e poggiai le mie labbra sulle sue, mettendo una mano sul suo petto e l'altra dietro il suo collo.

Lui rispose quasi subito al bacio, afferrandomi delicatamente i fianchi.
Il mio cuore galoppava nel petto, ancora un po' e mi sarebbe venuto un infarto.

Le sue labbra morbide e sottili si muovevano lente sulle mie: non pensavo che Severus potesse essere così romantico, infatti la scorsa volta aveva fatto entrare la lingua nella mia bocca in un attimo. Quello era stato altamente passionale.

Mi staccai lentamente, aprendo gli occhi, e vidi che i suoi erano ancora chiusi.

"Pensavo dovessi schiantarmi." Sussurrai al suo orecchio, iniziando a togliere le sue mani dal mio corpo.

Lui stava per ribattere, ma lo zittii, poggiandogli un dito sulle labbra. Gli depositai un ultimo bacio leggero e poi mi girai per andarmene, lasciandolo lì impalato.

Non sapevo cosa mi fosse preso, ma era stato il gesto più avventato che avessi mai compiuto. E anche dannatamente romantico.

~☆~

"Dannazione!" Ringhiò Piton arrabbiato, sbattendo un pugno sulla scrivania, per poi passarsi una mano sul viso.

La Callaghan aveva osato baciarlo un'altra volta! E ovviamente, stupido qual era, non si era spostato, anzi... aveva ricambiato il bacio.

Quando lei non c'era non aveva problemi, ma non appena le sue labbra incontravano le sue, non pensava a nulla, solo al suo sapore.

La prossima volta l'avrebbe fermata prima, non doveva assolutamente lasciarsi andare.

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Spazio autrice

Ciao a tutte! Ecco a voi il sesto capitolo! Intanto scusate per l'enorme ritardo. Spero vi sia piaciuto, anche se probabilmente in questo momento mi starete mandando mentalmente a quel paese.

Posso capirvi: un bacio passionale sotto al vischio, un bacio dolce e poi forse vi aspettavate il gran finale, ma ovviamente sono malefica e vi faccio aspettare ancora un po'. 😏

Magari Severus potrebbe riacquistare il suo proverbiale autocontrollo e rinunciare proprio mentre sono avvinghiati nel letto di Keela.

Chissà... lascio un alone di mistero.

Anche nel prossimo capitolo ci saranno momenti juicy, in fin dei conti ci stiamo avvicinando all'evento principale. ;)

Detto questo vi saluto, se ne avete voglia lasciatemi una recensione e alla prossima! :)

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