Capitolo IX
Attenzione. Questo capitolo contiene scene di sesso esplicite.
Tutto era perfetto.
Avevo la testa appoggiata alla spalla di Severus, mentre lui continuava a fare un lento su e giù con le dita sulla pelle nuda del mio braccio.
Ci eravamo scambiati vari baci, ma stare a cavalcioni sul suo bacino non era particolarmente comodo.
Così mi ero seduta al suo fianco e Severus mi aveva circondato le spalle con un braccio, stringendomi al suo corpo.
"È stato così terribile?" Gli chiesi dopo un po', girando leggermente la testa e dandogli un bacio sull'angolo della bocca.
"Mmhh, non particolarmente."
Gli lanciai uno sguardo divertito e lui in risposta mi baciò di nuovo, mordendomi delicatamente il labbro inferiore prima di intrecciare la lingua con la mia.
"Quindi al Ballo del Ceppo non ti sei appartato con nessuna ragazza?"
Severus sbuffò una piccola risata, scuotendo la testa.
"Non ero esattamente popolare. Non ho invitato nessuna ragazza a quella stupida festa."
Qualcosa mi suggeriva che avesse cercato di chiederlo a qualcuno, ma che la risposta non fosse stata quella che si era immaginato. Il suo tono si era decisamente incupito. Era tempo di rendere più piccante l'atmosfera.
"Direi che si sono perse una grande occasione."
Lui mi guardò solamente con un sopracciglio sollevato, per poi posarmi un piccolo bacio sulla fronte.
"Lo sai cos'altro si faceva nelle carrozze?"
Personalmente non ero mai arrivata a quello step con il fidanzatino dell'epoca, ma sarebbe stato interessante vedere come avrebbe reagito Severus. In fin dei conti mi pareva abbastanza controllato, ma forse potevo iniziare a sciogliere quella corazza di ghiaccio.
"Illuminami." Mormorò allora lui, con un sorrisino malizioso.
"Sei sicuro di volerlo sapere? Non vorrei mai scandalizzare il professore che c'è in te."
E dicendo questo cominciai a tracciare dei ghirigori lungo la linea di bottoni della casacca, avvicinandomi sempre di più al cavallo dei pantaloni.
"Stai giocando con il fuoco. Non cominciare quello che non potresti finire."
"E chi ha detto che io non voglia concludere quello che ho iniziato?"
Posai la mia mano direttamente fra le gambe, cercando di stringere il suo membro duro nonostante il confine dei pantaloni.
Non riuscivo a credere che avessi avuto il coraggio di osare tanto. L'alcol mi aveva reso decisamente più audace. O forse erano i baci di Severus che mi avevano inebriato.
Alzai lo sguardo, osservando ogni sua reazione. Involontariamente strinsi le cosce quando lo vidi mormorare per poi gettare la testa all'indietro.
Era dannatamente sexy.
Mi aspettava una serata alquanto impegnativa, a giudicare dal Basilisco che Severus nascondeva sotto le sue vesti. Non vedevo l'ora.
Dopo un po' poggiò la mano sulla mia e gemette rocamente.
"Sei venuto?" Gli chiesi maliziosamente, stringendo un'ultima volta la sua eccitazione.
"Non credo proprio." Ribatté lui, arrogante, afferrandomi i fianchi e sistemandomi nuovamente sul suo bacino.
Mi baciò con trasporto, facendomi gemere sulle sue labbra. Iniziavo ad amare il suo modo di fare, così mascolino e deciso. Sapeva quel che voleva.
Lentamente portò le mani alla cerniera del mio vestito, iniziando ad abbassarla, mentre nel frattempo mi carezzava la schiena con i polpastrelli.
Io, in risposta, gli sbottonai i primi bottoni della casacca e della camicia, togliendogli quel fastidioso foulard verde smeraldo che portava costantemente e lanciandolo sul sedile.
Feci poi scivolare i palmi sui suoi pettorali, sentendo la pelle tirata e le numerose cicatrici che lo solcavano sotto le mie mani indagatrici.
Severus tremò, smettendo di baciarmi, e appoggiò la testa al sedile, così cominciai a lambire il suo collo, succhiandolo e mordendolo, lasciandogli un morso d'amore.
Improvvisamente mi bloccò i polsi e prese la sua bacchetta, lanciando un Muffliato e prendendomi in braccio, cambiando le posizioni.
Mi ritrovai schiacciata sotto il suo corpo, mentre Severus mi abbassava le spalline dell'abito, cercando di toglierlo.
"Merlino, Severus..." gemetti quando mi mordicchiò l'orecchio, leccandomi poi il lobo.
Per quanto la posizione me lo permettesse, cercavo di alzare il bacino per avere un po' di sollievo e lui mi accontentava, spingendo la sua erezione coperta contro la mia femminilità.
Nel frattempo era riuscito nel suo intento, sfilandomi completamente il vestito. Io avevo gli occhi chiusi e lui si era momentaneamente alzato, perché non percepivo più il suo peso sopra di me.
"Keela..." Sussurrò poi. E sentii la sua mano percorrere il mio addome.
~☆~
Piton all'inizio non era molto incline ad appoggiare l'idea di lei, ma non era per nulla spiacevole stare lì a baciarsi senza che nessuno li interrompesse.
Aveva una pelle morbidissima. Mentre le carezzava la spalla con la punta delle dita pensava continuamente al gusto delle sue labbra, alla passione che aveva messo in ogni bacio.
Per una volta nella vita era in pace con se stesso. E poi gli aveva chiesto del Ballo del Ceppo, riportando a galla ricordi dolorosi.
Non le aveva rivelato proprio tutta la verità, ma non aveva voglia di rendersi ridicolo. Si ricordava ancora quel giorno nitidamente, l'umiliazione e lo sconforto che aveva provato guardando Lily e Potter ballare insieme. Aveva pianto, arrabbiato, mentre intorno a lui tutti festeggiavano.
Ma quella era acqua passata. Aveva messo una pietra sopra tutto quel risentimento e rabbia.
Anche se a volte ritrovava Lily nei suoi incubi sulla guerra, già da tempo aveva capito che quell'amore si era tramutato in un ricordo dolceamaro. Nulla di più.
E in quel momento non voleva pensare a lei. Solo alla donna che lo stava osservando come se volesse divorarlo.
Quando aveva cominciato a carezzargli il rigonfiamento che aveva tra le gambe, aveva dovuto esercitare tutto il suo autocontrollo per non gemere e andare incontro alla sua mano.
L'aveva fermata, altrimenti sarebbe venuto come un adolescente alle prime armi. Imbarazzante.
Con il cervello annebbiato dal piacere, la prese in braccio, cambiando le posizioni.
Non gli importava che fossero in una carrozza: voleva averla in quel preciso istante.
Non ricordava l'ultima volta che qualcuno lo avesse eccitato a tal punto da non preoccuparsi nemmeno del fatto che fossero in pubblico. Chiunque poteva scoprirli e doveva ammettere che quel brivido gli piaceva.
Il suo profumo lo stava facendo impazzire e quella scollatura era un invito a scoprire il seno morbido e sodo, nascosto per il momento ancora dalla stoffa.
Notò con piacere che non aveva il reggiseno, così si ritrovò davanti due capezzoli rosei che pregavano solo di essere mordicchiati.
Alzò lo sguardo, notando che lei aveva ormai le guance arrossate. Teneva gli occhi chiusi e si mordeva il labbro: glielo avrebbe volentieri morso lui.
"Keela..." Sussurrò infine, carezzandole l'addome, abbassandosi per baciarle la pancia piatta, proprio sopra l'ombelico.
"Ti piace quello che stai vedendo?" Mormorò seducente, facendosi scivolare le mani a coppa sul seno e stuzzicandosi i capezzoli.
Che streghetta pervertita... gli piaceva quello che stava vedendo? Oh sì. Non immaginava nemmeno quanto.
"Sembri una dea. Una deliziosa ninfa che mi sta stuzzicando da mesi." Le disse allora.
Gli sorrise dolcemente, per poi lanciargli uno sguardo furbo.
"Ammetti che il nostro gioco ti ha intrigato fin dall'inizio."
Non fece nemmeno in tempo a ribattere, che lei lo prese per i vestiti, tirandolo nuovamente all'altezza del suo viso. Lo baciò delicatamente, mentre le sue mani minute sbottonavano la casacca e la camicia.
Si liberò velocemente della prima, ma doveva per forza slacciare la cintura e aprire i pantaloni per eliminare la camicia. Gli si mozzò il respiro in gola, quando Keela cercò di fare quello che lui aveva appena pensato, anche se con risultati poco soddisfacenti.
La aiutò, però proprio in quel momento sentì delle voci e dei passi all'esterno.
"Cazzo."
~☆~
Severus mi stava facendo impazzire. Volevo baciare ogni centimetro di pelle, morderlo, leccarlo e baciarlo di nuovo.
Il mio cuore aveva battuto più forte quando dalle sue labbra era scivolato il mio nome, dolce come una colata di miele.
Avevo la pelle d'oca, dovuta sia dal freddo della carrozza, sia dal suo sguardo bruciante. Così lo avevo stuzzicato, giocando con i miei capezzoli irti e duri.
Poi avevo cominciato a spogliarlo anch'io, solo che la cintura non voleva collaborare, infatti Severus mi stava aiutando. Almeno finché non udimmo dei passi e delle voci avvicinarsi alla nostra carrozza e per la prima volta sentii l'uomo sopra di me imprecare.
Lanciò immediatamente un altro incantesimo per bloccare la portiera, ma non sapevo quanto tempo sarebbe passato prima che qualcun altro facesse il contro incantesimo per aprirla.
Non riuscivo nemmeno a infilarmi nuovamente nel vestito, era troppo attillato e la posizione certamente non aiutava.
"Andiamo a casa mia." Sentenziò Severus, mentre i risolini e le voci si avvicinavano sempre più: ora erano appoggiati alla carrozza.
Bloccò i miei tentativi di tornare nell'abito, mi avvolse nel mio mantello e afferrò il vestito, prendendomi poi in braccio.
Chiusi gli occhi proprio mentre i ragazzi stavano per entrare, per aprirli solamente dopo che ci fummo materializzati.
C'era un freddo cane. E buio.
Mi strinsi ulteriormente a lui, mentre Severus con uno sventolio di bacchetta accendeva le luci, il fuoco e toglieva tutta la polvere dai libri e dalle mensole.
Mi poggiò delicatamente sulla poltrona e si tolse le scarpe, per poi andare in un'altra stanza.
Mi guardai intorno e rimasi leggermente stupita: sapevo della sua passione per i libri, ma questo era il paradiso dei bibliofili. Più che un soggiorno sembrava un angolo lettura: una parete era coperta da libri di ogni genere, mentre, sistemate vicino al camino, c'erano due poltrone, su una delle quali ero seduta io.
Avrei speso giornate intere in questa stanza, a leggere e a bere the, al calore del fuoco. Si sarebbe potuto anche fare dell'altro di fronte al camino. Sulla poltrona. Addosso alla libreria.
Mi morsi il labbro per evitare di gemere ad alta voce al solo pensiero di tutti gli scenari depravati che avremmo potuto realizzare. Sarebbe stato un inizio anno molto interessante.
Mi sfilai le scarpe, lasciandole cadere vicino alle sue, ed aspettai pazientemente che tornasse, avvolgendomi meglio nel mio mantello.
"Gradisci qualcosa?" Disse poi Severus, sbucando da quella che in teoria era la cucina.
"Il tuo corpo."
Lo guardai dritto negli occhi, per poi far scivolare lo sguardo lungo il suo fisico asciutto e spigoloso. Merlino, quanto lo volevo.
Lui venne verso di me, prendendomi nuovamente tra le sue braccia e si sedette sulla poltrona, avvicinando la bocca alla mia spalla, lasciandoci qualche bacio.
Salì verso il collo, posandomi baci per tutta la lunghezza, infilando nel frattempo una mano all'interno del mantello, facendolo scivolare pian piano, fino a lasciarmi nuda sul suo bacino. Era stranamente erotica questa situazione. Lui era completamente vestito, mentre io avevo solo un minuscolo pezzo di stoffa che mi copriva la femminilità.
Portò due dita alla mia bocca ed io schiusi le labbra, avvolgendole nel mio calore umido e succhiandole.
"Continua così, brava." Bisbigliò lui, per poi toglierle e tracciare una scia giù per il mento, per il petto, fermandosi sui capezzoli.
Stuzzicò prima uno, poi l'altro, facendomi rabbrividire dal piacere.
Riprese il suo percorso, arrivando al perizoma in pizzo nero. In quel momento tutti i miei pensieri si dissolsero, lasciandomi tremante nel suo abbraccio. Ero semplicemente in paradiso: un tocco delle sue dita ed ero già pronta ad andare incontro alle sue carezze.
"Senti quanto sei bagnata." Mormorò lui sensualmente, facendosi strada fra le mie labbra per arrivare al centro umido del piacere.
"Perché ti sei fermato?" Gemetti contrariata quando improvvisamente tolse la mano dalla mia femminilità, sfiorando la perla gonfia che avevo tra le gambe.
"Per assaggiarti."
E dicendo questo si leccò le dita impiastricciate, tenendo lo sguardo fisso nel mio.
Stavo per venire solo guardando la sua espressione eccitata. Aveva due pozzi neri al posto degli occhi, che bruciavano di passione.
"Sei deliziosa."
In risposta lo baciai, per poi iniziare a sbottonargli la casacca e la camicia.
Volevo sentire il calore della sua pelle e, non appena finii di aprire tutta quella fila di bottoni, abbassai la testa, andando a baciarlo immediatamente.
Lentamente tracciai con la lingua una cicatrice, poi passai ad un'altra e ad un'altra ancora.
Severus aveva la pelle di un uomo vissuto. Non riuscivo ad immaginare quanto avesse dovuto soffrire nella sua vita per procurarsi tutte quelle cicatrici, la maggior parte risultato di una Cruciatus.
Ma in quel momento volevo solo fargli associare piacere ai quei simboli di dolore.
I muscoli dei pettorali guizzavano ad ogni bacio e piccolo morso, così continuai la mia discesa, ritrovandomi in ginocchio fra le sue gambe.
Con l'indice tracciai la leggera linea di peluria che partiva dall'ombelico e si andava a perdere nei pantaloni. Severus tremò quando, dopo aver slacciato la cintura, abbassai lentamente la cerniera.
"Babbo Natale mi ha consegnato un pacco in ritardo." Gli dissi con un sorriso, infilando una mano nei suoi boxer.
"Merlino." Sospirò lui, una volta che il suo membro fu liberato da quel confine fastidioso.
Era enorme. Madre Natura era stata particolarmente generosa con le sue dimensioni. Dovevo ammettere che in questo caso il proverbio calzava a pennello: chi di naso abbonda...
Severus gemette rocamente quando mi avvinai e lo presi in bocca, continuando a muovere la mano lungo il resto della sua eccitazione.
Intrecciò le mani nei miei capelli, lasciandomi però dettare il ritmo. Succhiavo la punta sensibile, per poi tornare all'attacco, cercando di soddisfarlo il più possibile.
"Keela, fermati."
Mi staccai a malincuore, guardandolo perplessa: aveva la mascella serrata e stava cercando di calmarsi.
"Vieni qui." Ringhiò alla fine, sistemandomi nuovamente sul suo bacino.
Mi baciò con passione e, impaziente, afferrò un lato del perizoma, tirandolo. Inutile sottolineare che mi ritrovai nuda fra le sue braccia.
Il bacio non accennava a interrompersi, quindi fra scontri di labbra, sospiri umidi e morsi passionali, gli tolsi la camicia e la casacca aperte.
Poi fu il turno dei pantaloni, che finirono nel mucchio di vestiti ai nostri piedi.
~☆~
Piton non riusciva a controllarsi.
Aveva pensato di portarla in camera, prendersi il suo tempo e baciare ogni centimetro del suo corpo, ma la passione era divampata dopo il primo bacio.
Non aveva intenzione di fermarsi, anche se quello significava restare lì nel piccolo soggiorno, su una vecchia poltrona.
Doveva ammettere però che la sua pelle che brillava alla luce del camino la rendeva ancora più appetibile.
Il suo cuore aveva saltato un battito quando l'aveva vista scivolare ai suoi piedi, dopo avergli baciato e mordicchiato il petto.
Il calore umido della sua bocca lo aveva mandato direttamente in paradiso: la sentiva chiaramente mentre lo prendeva sempre più in profondità, talvolta facendogli sentire i denti durante la sua risalita, dove si fermava a succhiare e leccare la punta sensibile.
Aveva dovuto fermarla altrimenti sarebbe venuto in pochi minuti. Non vedeva l'ora di sprofondare nella sua calda e stretta femminilità, ma prima di farlo voleva assaggiare il suo sapore direttamente dalla fonte.
Si alzò, sempre tenendola in braccio, per poi posarla di nuovo sulla poltrona: era tempo che lui si inginocchiasse di fronte a lei.
Partì dall'ombelico, posandole vari baci e morsetti, mentre portava due dita alla sua intimità. La penetrò e in risposta Keela gemette, inarcando la schiena e afferrandogli i capelli.
Scese sempre di più, incontrando una striscia di peli che gli indicava la strada che lo avrebbe condotto al nirvana.
Respirò a fondo il suo profumo, per poi abbassare di più la testa e baciarla, leccando e succhiando la perla gonfia di piacere.
Subito Keela si irrigidì, tirandogli dolorosamente i capelli.
"Ti prego, Severus, no. Non mi piace."
Alzò un sopracciglio, incredulo. Non le piaceva il sesso orale? Voleva farle toccare il cielo con un dito, non metterla a disagio.
Mosse leggermente le dita, per distoglierla dall'imbarazzo improvviso. La sua tecnica funzionò, dato che gettò la testa all'indietro e sospirò.
Appoggiò la guancia sulla sua coscia, continuando a stuzzicarla, ascoltando ogni singolo gemito e mormorio.
Era vicina all'orgasmo: continuava a tremare e carezzargli i capelli, stringendo la sua mano in una morsa.
Una piccola pressione sul suo clitoride con il pollice, un morso sulla pelle delicata della coscia e Keela esplose, invocando il suo nome.
Era il suono più dolce che avesse mai sentito.
A fatica si rimise in piedi, con le ginocchia doloranti, osservando il corpo rilassato e tremante di Keela.
Le spostò una ciocca di capelli, carezzandole poi il viso. Lei sorrise stancamente, mormorando rilassata.
"È stato magnifico." Sospirò infine, aprendo gli occhi e fermandoli su di lui.
Il suo membro duro e dritto la puntava. Scattò involontariamente quando la vide mordersi il labbro inferiore. Le porse una mano, che lei afferrò prontamente.
"Facciamo l'amore davanti al camino?" Gli chiese non appena fu tra le sue braccia, posandogli un bacio sul mento e poi sulle labbra.
Forse non aveva bisogno della camera da letto per rendere l'atmosfera più piacevole. Si distese sul tappeto davanti al fuoco crepitante, portando con sé anche Keela.
"Severus, ti voglio."
Piton non se lo fece ripetere due volte: afferrò la sua eccitazione e con una spinta fluida si ritrovò immerso in quel calore avvolgente.
Gemette rocamente, appoggiando la fronte alla sua e incollandosi alle sue labbra.
"Merlino, quanto sei grande." Bisbigliò Keela, finito lo scontro di lingue.
Gli stava artigliando la schiena, graffiandogliela lentamente per arrivare al suo sedere.
"Mi stai allargando come non ha mai fatto nessuno."
Mmhh, alla sua ninfetta piaceva tessere lodi mentre facevano l'amore. Lo spronava a dare tutto quello che aveva da offrire.
"Distenditi completamente su di me. Voglio sentire il tuo corpo virile."
Lui obbedì, non tenendosi più sulle braccia, finendo così sopra lei.
Ad ogni spinta languida sentiva i suoi capezzoli duri strusciare contro il suo petto.
Piton stava cercando di pensare a qualcos'altro che non fosse la favolosa donna che si muoveva sinuosamente sotto di lui, altrimenti sarebbe venuto prima di lei. Però era difficile, sentendo quei deliziosi gemiti e sospiri uscire dalla sue labbra.
Scavò nella mente, provando ad elencare tutti gli ingredienti di una pozione complicata che aveva trovato qualche settimana prima.
Se avesse dovuto mettersi a prepararla in quel momento, probabilmente avrebbe fatto saltare in aria tutto il Regno Unito.
Tutti i suoi pensieri però vennero spazzati via da una scossa di piacere che gli arrivò dritta al cervello, così gemette, aumentando il ritmo delle spinte.
Non seppe per quanto tempo continuarono, ma finalmente lei venne, gettando la testa all'indietro, sussultando e tendendo le corde del collo. Si fermò per contemplarla ed infine si lasciò andare al piacere estremo, dopo poche spinte.
"Keela..." sussurrò in un soffio, ancora con il fiatone, tremando fra le sue braccia.
Non aveva voglia di muoversi, anche se non era abituato a ricevere attenzioni dopo un amplesso.
Quello che aveva appena provato con Keela era più profondo di un semplice incontro clandestino.
Le poche donne che si era concesso erano state solo una valvola di sfogo.
Dopo un bel po' cercò di spostarsi, ma lei lo abbracciò, tenendolo fermo.
"Mi piace sentirti dentro di me." Fece poi, posandogli un bacio sul collo.
"Come mi hai ricordato ieri, non ho più quindici anni." Le rispose lui divertito e lei ridacchiò, mollando la presa.
Si distese infine sulla schiena e Keela subito si rannicchiò al suo corpo. Lui trattenne per un attimo il respiro, dato che non se lo aspettava.
~☆~
Severus era stato spettacolare. Il camino, il calore del fuoco, i suoi baci, i morsi, la sua pelle accaldata.
Avevamo fatto l'amore con una passione indescrivibile. Non avevo mai provato delle sensazioni simili.
Non che avessi grandi termini di paragone. Dopo il tradimento del mio ex fidanzato, mi ero gettata a capofitto nel lavoro, cercando di ignorare la vocina nella mia mente che mi suggeriva di uscire e mostrare a quello stronzo che il mio corpo non aveva nulla che non andava.
Poi c'era stato qualche fidanzato ad Hogwarts, ma quelli erano state cotte adolescenziali.
Severus mi aveva aperto un mondo di passione e sesso.
Sospirai felice, stringendomi di più al suo corpo, in cerca del suo calore.
Avevo appoggiato la testa al suo petto e per rilassarlo continuavo a carezzargli con la punta delle dita le cicatrici che erano presenti sui pettorali.
"Sei teso, Severus."
"No."
"E invece sì." Dissi piano, facendogli una carezza sui capelli, giocando con una ciocca corvina.
"Hai già qualche ripensamento?"
"No. Ti avrei già sbattuta fuori di casa altrimenti." Fece Severus ed io risi, per poi alzarmi leggermente, puntellandomi su un gomito.
"Se volessi parlarne, io sono qui."
Mi abbassai per baciarlo, ma Severus mi posò un dito sulle labbra, fermandomi. Era sicuro di non essersi pentito?
"Trovo strano il fatto che mi cerchi anche dopo il sesso. Non sono molto avvezzo a ricevere attenzioni."
"In parole povere, nessuno ti ha mai coccolato."
"Se vuoi metterla così, sì."
Doveva essere triste non avere nessuno che lo avesse fatto sentire amato e desiderato. Nessuna donna lo aveva mai tenuto stretto al proprio corpo, baciandolo e facendogli dimenticare l'orrore del mondo esterno.
Mi misi a cavalcioni sul suo bacino, posando le mani sul suo petto e sporgendomi in avanti.
"Mi dispiace." Sussurrai sulle sue labbra, lasciandogli un leggero bacio a stampo.
"Non preoccuparti."
"Voglio solo farti stare bene."
Severus in risposta si incollò alle mie labbra, afferrandomi i fianchi. Intrecciò la sua lingua alla mia, facendomi rabbrividire: non avrei più fatto a meno del suo sapore.
"Credimi, Keela, ci stai già riuscendo."
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Spazio autrice
Ciao a tutte! Ed ecco qui il primo capitolo hot di una lunga serie! Spero vi abbia lasciate soddisfatte. :)
Cosa ne pensate? Ho cercato di tenere il più possibile Severus nel suo personaggio, anche se non sempre è facile. Io me lo sono immaginato così: duro all'esterno e pieno di passione all'interno.
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Vi anticipo già che vedremo i nostri due piccioncini il giorno dopo il misfatto. ;)
Detto questo vi saluto, se ne avete voglia lasciatemi una piccola recensione e alla prossima! :)
*L'autrice esce e lascia il computer acceso. Ad un certo punto da una passaporta sbucano Keela e Severus.*
"Devo smetterla di seguirti come un cagnolino."
"Oh, ma smettila, brontolone... e poi guarda, ha scritto un altro capitolo! Raccontarle la nostra storia è stato proprio un colpo di genio!"
"Hmpf..."
*Keela si siede e legge tutto il capitolo, per poi girarsi verso Severus, che è annoiato a morte.*
"Perché mi guardi così?"
"Durante la nostra prima volta stavi pensando ad una stupida pozione?"
"Sì. Possiamo andare ora?"
"No. Ma... ma... e io?"
*Severus alza gli occhi al cielo.*
"Stavo pensando ad una pozione perché altrimenti non ti saresti gustata nemmeno il tuo primo orgasmo con me. Ero in astinenza da anni."
"Ma che gesto romantico... grazie Sevvi."
"NON chiamarmi Sevvi. Ed ora vieni, dobbiamo andare."
"Hai voglia di divertirti con me?"
*Keela ha uno sguardo malizioso e Severus alza solamente un sopracciglio, mentre inizia a dipingersi sul suo volto un sorriso diabolico.*
"No. Devo preparare quella stupida pozione di cui parlavi."
"Mi prenderai in giro a vita, non è vero?"
"Puoi giurarci."
*Keela scuote la testa e fa comparire la passaporta, aspettando che entri anche Severus. Escono nel laboratorio ad Hogwarts.*
"Comunque la prossima volta se devi pensare a qualcos'altro, pensa alla McGrannit, così ti passa direttamente la voglia di fare sesso."
"Che immagine orribile..."
*Keela scoppia a ridere, anche se per poco: Severus la attira a sé e la bacia con fervore.*
"Facciamo che al momento penso a te."
"Buona idea..."
E così la pozione andò a farsi benedire.
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