Capitolo IV
"Che palle..." sbuffai rigirandomi nel letto.
Mi sentivo uno straccio e non avevo assolutamente voglia di fare nulla. Era domenica e, nonostante fossero passati due giorni dalla mia prima missione, ero triste.
Mi bruciava continuamente il braccio e non avevo trovato un modo per cancellare quella scritta orrenda. Il giorno precedente non mi ero nemmeno presentata per il pranzo e la cena, e avevo intenzione di starmene nella mia stanza anche per quel giorno.
Le avevo provate proprio tutte: avevo passato in rassegna ogni libro che potesse essermi d'aiuto, ma l'incantesimo che il bastardo mi aveva lanciato non poteva essere annullato.
Forse avrei dovuto chiedere aiuto a Severus, dato che si trattava di Arti Oscure, ma non ero proprio entusiasta all'idea di condividere con lui il mio problema. Probabilmente mi avrebbe punzecchiato come ogni volta. Ed io non ero in vena di scherzi.
A proposito dell'oscuro pozionista... durante il nostro bisticcio nel bosco mi ero resa conto in ritardo, dato che ero arrabbiata, che mi aveva praticamente stretta e intrappolata tra l'albero e il suo corpo ed io, molto stupidamente, avevo distolto lo sguardo.
Si era scocciato quando mi ero stretta a lui sulla scopa, ma non aveva esitato a toccarmi e avvicinarsi quando voleva essere ascoltato.
Per essere un uomo a cui non piaceva il contatto fisico, aveva uno strano modo per dimostrarlo.
~☆~
"Severus, sai come sta Keela?" Domandò Pomona Sprite all'uomo vestito di nero seduto in poltrona e intento a leggersi il giornale.
"Perché dovrei saperlo?" Le rispose Piton, alzando momentaneamente gli occhi dalla Gazzetta del Profeta.
"Ultimamente passate molto tempo insieme..." intervenne allora Minerva e lui le lanciò un'occhiataccia.
"Non so come stia. Non sono affari miei."
"È da due giorni che non la vedo. Ho saputo che è venuta in missione con te." Continuò Filius, intromettendosi nel discorso.
"Già."
Non riusciva a capire perché fossero così impiccioni, come Minerva con le sue stupide supposizioni: passate molto tempo insieme... sì, grazie alla sua splendida idea.
Era irritato: la Callaghan aveva saltato l'allenamento del sabato sera e, dato che non si era vista per tutta quella domenica ed ormai era quasi ora di cena, avrebbe saltato anche quello domenicale.
Era uscita dalle sue stanze solo per andare a mangiare qualcosa nelle cucine di Hogwarts e non si era degnata di avvisarlo, cosa che lo faceva innervosire.
Non riusciva a capire perché fosse stata così male dalla fine della missione, infatti aveva visto il suo volto e dalle occhiaie aveva capito che non aveva passato una notte tranquilla.
"È successo qualcosa dopo la missione?" Fece poi Pomona, anche lei ammiccando, come Minerva.
"No. Non è successo nulla." Sbottò lui, alzandosi.
~☆~
Dopo cena
Avevo passato la giornata sulla mia poltrona vicino al fuoco, continuando la ricerca. Il dolore era costante, ricordandomi che la ferita che mi sfigurava il braccio non se ne sarebbe andata da sola. Dovevo trovare assolutamente una soluzione.
Comunque erano già le nove e dopo una giornata inconcludente, mi decisi ad andare nelle cucine. Una bella cenetta mi avrebbe certamente sollevato il morale.
Mi feci un veloce e disordinato chignon e mi guardai allo specchio: speravo caldamente di non trovare nessuno nei corridoi, dato che indossavo un paio di leggins e una felpa gigante con lo stemma dei Serpeverde. Non esattamente l'abbigliamento adatto ad un'insegnante.
Scivolai fuori dalla mia stanza: destinazione cibo. Per fortuna non incrociai nessuno e non appena arrivai sentii subito profumo di pollo.
"Buonasera, professoressa Callaghan. Winnie è al suo servizio, professoressa." Disse allora un elfo che stava ancora spadellando.
"Ciao, mi potresti preparare qualcosa? Ho una fame da lupi."
"Certo, Winnie prepara subito. Pollo con patate fritte."
"Grazie Winnie, sei un amore." Gli risposi, sedendomi, e lo vidi arrossire leggermente.
Beh, facevo questo effetto solo agli elfi, di sicuro se avessi fatto un complimento a Severus lui non si sarebbe di certo emozionato.
Dopo nemmeno due minuti, davanti a me, comparì il delizioso piatto promesso: era davvero invitante.
"Vai pure a riposare Winnie." Gli dissi mentre tagliavo il pollo.
"No, Winnie deve servire professoressa."
"Vai, questo piatto mi basterà. Grazie mille."
"Grazie, Winnie va." E detto questo con uno schiocco scomparì, lasciandomi lì a gustare il pollo in santa pace. Avevo voglia di rimanere da sola, per continuare a pensare a qualche possibile soluzione, almeno per lenire il dolore.
~☆~
Piton doveva parlare con la Callaghan, dato che, come aveva intuito, aveva saltato nuovamente l'allenamento.
L'aveva vista mentre sgattaiolava nelle cucine e aveva aspettato nell'ombra finché non era entrata.
"Buonasera." La salutò allora, appoggiandosi allo stipite della porta.
"Cavolo, Severus, mi hai fatto prendere un infarto." Fece lei girandosi di scatto e mettendosi una mano sul cuore.
"I morsi della fame?" Le domandò sedendosi di fronte. Lei annuì e lui alzò un sopracciglio guardandola: aveva pianto molto e dormito poco a giudicare dalle occhiaie.
"Sembri una creatura della Foresta Proibita." La prese in giro infine, sperando in qualche sua reazione. Sembrava un fantasma, si vedeva lontano un chilometro che qualcosa non andava.
"E tu una vecchia zitella inacidita." Gli rispose la Callaghan a tono, non alzando nemmeno gli occhi dal piatto.
"Touché."
"Vuoi una patatina?" Aggiunse poi, guardandolo.
"Sono le nove e mezza, Callaghan. Ho già finito di cenare un'ora fa."
~☆~
Pensavo di averla fatta franca, ma Severus, come si suol dire, mi aveva sgamata. Non ero proprio dell'umore giusto per reggere le sue battute, quindi gli avevo risposto subito quando mi aveva dato della bestia, non mi importava se si fosse arrabbiato. Stranamente però così non era stato.
Restava in silenzio mentre mangiavo e notai che mi stava osservando con un sopracciglio alzato. Solo dopo un po' si decise a parlare.
"Si può sapere cos'è successo di tanto sconvolgente nel mio bagno?" Mi domandò poi, inclinando leggermente il capo. "Non mi pareva ci fosse un troll."
"Niente. Perché me lo domandi?" Dissi allora, facendo finta di nulla.
Mi alzai per mettere il piatto vuoto nel lavandino, dove uno straccio ne stava pulendo altri.
Aprii il congelatore, prendendo un barattolo di gelato e tornai al mio posto, dove Severus era rimasto nella stessa posizione.
"È da due giorni che non ti fai vedere. Tutti pensano che tu sia morta. Se continui ad affogarti nel gelato sei sulla buona strada..." concluse disgustato, guardandomi mentre mi gustavo un semplicissimo cucchiaio di gelato.
"Sto benissimo, Severus. Grazie del tuo interessamento."
"Non mi sono interessato."
Non si era interessato? Pensavo sapesse mentire meglio...
"E allora perché sei qui seduto in cucina alle dieci di sera lontano dai tuoi amati sotterranei, dalle tue pozioni, dai tuoi libri e dal tuo bicchiere di Whiskey?"
Per la prima volta era a corto di parole, evento più unico che raro. Lo avevo decisamente preso in contropiede.
"Davvero Severus, sto bene."
"È evidente che tu non sia in grado di affrontare una stupida missione, quindi la nostra inutile collaborazione finisce qui." Fece infine, alzandosi e andandosene con un'aria amareggiata in volto.
Ma era serio? Era solamente tutto un sogno? Si stava preoccupando decisamente per me, forse si era bevuto un Whiskey di troppo prima di venire a cercarmi. Io volevo assolutamente continuare ad aiutarlo.
Lasciai lì il gelato e corsi fuori dalle cucine, guardando dove fosse andato. Stava quasi per tornarsene nel suo regno indiscusso.
"Aspetta!" Lo chiamai allora e lui si fermò.
"Hai ragione. Non sto bene. È colpa del Mangiamorte con cui ho lottato."
"Eri follemente innamorata di lui?" Ghignò Severus improvvisamente divertito: quell'uomo aveva sicuramente qualche serio problema di bipolarismo. E io stupida, che gli rispondevo pure.
"No! Ma non hai visto che era un mostro? Aveva il sex appeal di un ornitorinco quello! Il problema è..."
"Pensi di dirmelo o devo per caso indovinare? Arriva al punto." Fece lui spazientito ed io feci un respiro profondo, scuotendo poi la testa.
Dovevo sapere una cosa prima di dirglielo.
"Severus, odi i mezzosangue?" Gli domandai infine e lui mi guardò improvvisamente serio, anche troppo per i miei gusti.
"Non dire sciocchezze."
"Non lo so, scusa, facevi parte dei Mangiamorte, pensavo avessi le loro stesse idee." Mi giustificai allora, forse complicando ancora di più la mia situazione. Il suo volto era una maschera impenetrabile, non capivo se fosse arrabbiato o se volesse semplicemente uccidermi.
"Se continui così ho bisogno di qualcosa di forte." Disse poi, prendendosi la radice del naso fra le dita.
"Tranquillo, adesso arrivo al punto. Mmhh... quel bastardo mi ha... marchiato."
Non avevo il coraggio di guardarlo, infatti ero molto interessata al pavimento sotto ai miei piedi. E i miei occhi stavano iniziando a pizzicarmi, segno di un pianto imminente.
Forse stava ghignando in quel preciso istante, divertito dalla mia sfortuna. Era Severus, cosa dovevo aspettarmi? Di certo non un abbraccio e parole di conforto.
Non riuscivo più a trattenere le lacrime, quindi mi scappò un singhiozzo: non potevo farmi vedere così da lui. Ritornai nelle cucine e mi sedetti, nascondendo il viso tra le mie mani.
~☆~
Piton era stato uno stupido: interessarsi alla Callaghan? No, era fuori discussione, anche se una parte di lui si era posta la stessa domanda che gli aveva fatto lei.
E continuava ad insistere che fosse tutto nella norma e lui odiava quando gli mentivano.
Infatti se n'era andato, mettendo fine a quella pagliacciata. Su una cosa le dava ragione: sarebbe potuto rimanere nei suoi amati sotterranei.
Anche se poi la Callaghan lo aveva fermato e aveva ammesso di non stare bene, rimaneva comunque scocciato, dato che praticamente lei aveva pensato che lui avesse ancora manie da Mangiamorte. Stava per tornarsene da dove era venuto, quando si decise a parlare.
Quel bastardo mi ha marchiato.
Ovviamente rimase fermo lì, pietrificato dalla sua affermazione. Sapeva cosa volesse dire essere marchiato e non era di certo un'esperienza piacevole.
Poi lei scappò piangendo nelle cucine e qualcosa dentro di lui gli suggerì di andare dalla Callaghan. Da un lato avrebbe voluto aiutarla, dall'altro l'avrebbe lasciata lì da sola, per evitare situazioni imbarazzanti.
Quasi senza rendersene conto andò verso le cucine: maledetto Whiskey.
Doveva smetterla di bere il solito bicchiere dopo cena, lo rilassava troppo.
Stava ancora piangendo, quindi si sedette dove s'era sistemato prima di andarsene e aspettò che finisse di sfogarsi. Nel frattempo continuava a pensare a quello che gli aveva rivelato. Aveva un marchio... possibile che quel Mangiamorte le avesse impresso il Marchio Nero sulla pelle?
~☆~
Volevo sprofondare. Severus mi aveva seguita ed ora era davanti a me. Cosa dovevo fare?
Continuavo a tenere la faccia nascosta, non volevo vederlo. Solitamente non se ne sarebbe fregato?
"Perché sei qui?" Gli domandai allora, alzando leggermente lo sguardo. "Sei venuto per vedere quanto io sia patetica?"
"No." Rispose semplicemente, accavallando le gambe e appoggiandosi allo schienale.
"E allora perché? Vai pure, il mio braccio ti disgusterebbe, non è adatto ai purosangue." Borbottai contrariata, asciugandomi gli occhi.
"Smettila."
"Di fare cosa?"
"Di basarti sul sangue. Non mi interessano tutte queste sciocchezze. Sono mezzosangue, proprio come te." Mi spiegò infine e rimasi basita.
Ed io che credevo fosse un purosangue, come d'altronde la maggior parte dei Serpeverde... invece era un'eccezione, come la sottoscritta.
Che poi... come faceva a sapere il mio stato di sangue?
"Come faccio a saperlo?" Chiese poi, come se fosse entrato nella mia mente, e molto probabilmente era proprio quello che aveva fatto.
"Il Signore Oscuro voleva uccidere tuo padre. Traditore della razza pura. Poi ha avuto altre questioni più importanti di cui occuparsi. Da questo ho dedotto che tu fossi una mezzosangue."
Voldemort voleva eliminare mio padre? Certo che quella domenica era proprio una giornata di merda! Mi mancava solo che arrivasse qualcuno a dirmi che ero stata adottata!
"Già... sono proprio una mezzosangue. Almeno quel cretino ha avuto pietà. Non mi ha inciso Sporca Mezzosangue, d'altronde non sono una nata babbana... è andato sul sicuro." Feci poi amareggiata, alzando la manica e mostrandogli l'avambraccio.
"Bello schifo, non è vero?"
Severus si avvicinò di più e mi prese delicatamente il braccio, mettendosi ad osservare la scritta.
"Mi brucia da morire e non riesco ad eliminarlo. Ho cercato in qualsiasi libro di Medimagia, ma non c'è nemmeno l'ombra del contro incantesimo."
"Contro il dolore potresti usare il ghiaccio. Funziona meglio di certe pozioni in questi casi." Fece poi, alzandosi e andando a prenderne qualche cubetto dal congelatore.
Era un evento incredibile: Severus Piton gentile. Infatti mi aveva appena dato un sacchetto pieno di ghiaccio per lenire il bruciore.
"Sai, Severus, stranamente stiamo parlando normalmente da dieci minuti, non ci stiamo prendendo per il culo e sei stato molto... comprensivo, azzarderei anche gentile." Gli dissi con un sorriso e le sue labbra si incresparono in un ghigno. Avevo un brutto presentimento.
"Rimani sempre una ragazzina paurosa."
"E tu un insensibile." Lo rimbeccai io, divertita. L'avevo detto che avrebbe rovinato tutto.
"Ho sonno. Io vado, tu vuoi restare qui ad aspettare la colazione?" Lo presi in giro poi, alzandomi e mettendo la sedia vicino al tavolo.
"Pensavo volessi finire di affogarti nel gelato." Mi rispose Severus, seguendomi fuori dalle cucine.
"No, sono sazia. E non mi stavo affogando, stavo semplicemente gustando del buon gelato. Sai, a certe persone piace mangiare il dolce dopo aver cenato."
"Non è il mio caso." Concluse lui con un'aria schifata, come se al posto di dolce avessi detto vermi.
"Hai paura di ingrassare?"
"No. Di certo tu non hai questa paura, vedendo le quantità di cibo che mangi." Fece con tono monocorde. Mi aveva appena dato della balena per caso?
"Hey, io ho tutte le curve al posto giusto e grazie al tuo allenamento ho perso qualche chilo. Certo che non mi preoccupo, sono in forma!"
Lui sbuffò e così continuammo a camminare in silenzio, eravamo quasi arrivati.
"Possiamo continuare la nostra inutile collaborazione?" Gli domandai infine, proprio quando fummo giunti davanti alla porta della mia camera.
"Sì." Mi rispose lui ed io sorrisi felice. Per fortuna ci aveva ripensato!
Era il momento giusto: dovevo prendere coraggio e darmi una svegliata, altrimenti se avessi dovuto aspettare una sua mossa probabilmente sarei invecchiata nel frattempo.
"Grazie Severus per avermi ascoltato." Gli dissi allora, sporgendomi e dandogli un bacio sulla guancia, per poi abbracciarlo.
Lui si era decisamente irrigidito e non accennava a fare un movimento.
"Non ti mangio anche se mi abbracci, sai?" Ridacchiai poi e lui sbuffò, rimanendo nella stessa posizione. Ero contenta per come si era comportato Severus, non volevo approfittarne, solo che mi aveva dato quella scossa per fare la prima mossa.
"Si fa così." Aggiunsi, prendendogli le braccia e mettendole attorno al mio corpo, all'altezza delle spalle. "Ora devi stringere leggermente."
"Lo so come si fa." Sbottò irritato, però questa volta mi avvolse con le sue braccia. "Perché lo hai fatto."
"Sono felice perché mi hai confortato."
Restai ancora per un po' abbracciata a lui: dovevo ammettere che era proprio una bella sensazione... e stranamente non mi aveva schiantato.
"Buonanotte Severus." Lo salutai infine, staccandomi ed aprendo la porta della camera.
"Buonanotte." Mi rispose lui andandosene.
Non appena mi chiusi la porta alle spalle, mi appoggiai contro di essa, nascondendo il volto nelle mani: lo avevo abbracciato e Severus mi aveva abbracciato! Santo Salazar... nonostante la giornata disastrosa e inconcludente, il destino mi aveva regalato una piccola gioia.
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Spazio autrice
Ciao a tutte! Scusate se vi ho fatto aspettare, ma sono sommersa dallo studio universitario. Tra un capitolo e l'altro mi sono dimenticata di postare, ma eccomi qui con il quarto capitolo. ;)
È stato di vostro gradimento? Spero vi sia piaciuto, anche se è solo un capitoletto di passaggio. Se non sbaglio nel prossimo dovrebbe accadere qualcosa di piccante, sia per Keela che per Severus. ;)
Ovviamente non sono ancora una coppia, ma diamo tempo a questi due di capire bene quello che provano e poi il gioco è fatto. :)
Detto questo vi saluto, fatemi sapere quale è stata la vostra parte preferita o semplicemente cosa ne pensate e alla prossima!
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