25- Only
. 😭Perdonatemi ma non avevo idea di come proseguire la storia. Mi dispiace così tanto.
Spero che non vi siate arrabbiati troppo.
Ma sono ferma ad un punto morto.
« Saprebbe dirmi il motivo per cui la signorina Gutierrez abbia cercato di ucciderla? »
Questo interrogatorio va avanti da ore. Quegli stupidi agenti sono piombati in casa di Ben senza alcun preavviso. E non fanno altro che farmi domande su domande su Ingrid.
« No. » Rispondo schietta. Sanno già chi è il colpevole. Se vogliono sapere anche il movente non sarò io a darglielo. Sono stufa di questa faccenda. Queste indagini potrebbero andare avanti per mesi. E non posso più sopportare una simile situazione. Voglio dimenticarmi di tutto in fretta. E prima trovano Ingrid meglio mi sentirò. Anzi, tutto il contrario. Spero che si arrendono e che finiscano per archiviare il caso e che Ingrid abbia il buon senso di non tornare mai più.
« Ne è sicura? » Continua l'uomo.
Sbuffo infastidita e Benjamin se ne accorge.
« È meglio se ora ve ne andiate. » Dice lui. « Ashley ha bisogno di riposo. »
L'agente di polizia fa scorrere lentamente lo sguardo sulla figura di Ben in piedi accanto alla poltrona dove siedo io.
« Ok. Grazie per il suo aiuto signorina. Si riprenda presto. Arrivederci. »
Quando finalmente quei due uomini escono di casa mi alzo e vado in cucina dove trovo Anna intenta a preparare il pranzo.
« Com'è andata? » Mi chiede mentre affetta il pane.
Mi dirigo verso il frigo e mi prendo una bottiglia di succo d'arancia. « È andata. » Rispondo secca.
« Sicura di star bene? »
« Sì. »
« A me non sembra. »
« Ho detto che sto bene. Volete smetterla di chiedermelo in continuazione!? Sono grande ormai, non ho più cinque anni. So badare a me stessa. » Sputo acida. Ho esagerato. E tanto direi. Anna è visibilmente ferita. Ma sono troppo infuriata per chiederle scusa.
« Mi dispiace...mi stavo solo preoccupando per te. »
« Bhe... non dovresti. » E detto ciò esco dalla cucina. Cammino a passo spedito verso l'atrio.
Ma incrocio Ben per strada.
« Dove stai andando? »
« A prendere un po' d'aria! » Urlo senza fermarmi.
*
L'acciaio freddo della panchina mi fa rabbrividire la pelle. Nonostante sia coperta dal tessuto dei miei jeans.
Il parco è completamente deserto. Non c'è anima viva.
Questo silenzio non mi aiuta. Stavo cercando qualcosa che mi tenesse la mente occupata e invece me la ritrovo inondata da mille pensieri.
Che riguardano una sola persona.
Federico.
Non lo vedo da ieri sera e già mi manca terribilmente. Ma se ripenso a quello che mi ha fatto mi si stringe il petto. Avevo così bisogno di lui. Ma se n'è andato.
Mi ha lasciata sola per vedere un'altra ragazza.
Lacrima.
Una piccola e luccicante lacrima è appena caduta sul dorso della mia mano. La porto velocemente sul mio viso e mi strofino gli occhi.
Non piangerò per lui.
Non lo farò.
« Ashley? » Sento qualcuno chiamarmi.
Alzo il capo per vedere chi è. « Lucia? »
« Che ci fai qui tutta sola? » Mi chiede sedendosi accanto a me.
Mi irrigidisco subito. Nessuno in questi giorni mi è stato così vicino. Nessuno oltre a Federico.
« Avevo bisogno di un po' d'aria. Tu? »
« Stavo facendo jogging. »
Già avrei dovuto intuirlo dalla sua tutina. Ma non ha freddo con quella canottiera scollata?
« Come te la passi? »
« Sì... insomma. Diciamo che sopravvivo. » Rispondo semplicemente.
« Invece tra te e... e Federico? Le cose vanno bene? »
Le cose sono due. O questa ragazza ha un intuito infallibile o non vedeva l'ora di farmi questa domanda.
« No. Non vanno bene. »
« Oh... mi dispiace. » Il suo finto dispiacere mi da di stomaco. « Ma quindi state ancora insieme? »
È buffo. È la stessa cosa che mi domando io.
« Non lo so... molto probabilmente no. »
Con la coda dell'occhio posso perfettamente vederla mentre cerca di trattenersi un sorriso.
Ingenua. Non sa che tra me e Federico le cose vanno male a causa di un'altra ragazza.
« Sono sicura che risolverete tutto. »
Io non credo...
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