Mike e Cal sono tornati da dieci minuti.

Ashton ha cercato di farci sedere tutti insieme sul divano.

Calum è restato in piedi.

So a cosa ha pensato.

Perché l'ho fatto anche io.

12 Dicembre.

Te lo ricordi l'Annandale?

Eravate così nervosi.

La vostra prima esibizione,

davanti a 12 persone

e io in prima fila,

come sempre.

Il giorno prima ci sedemmo tutti in cerchio.

Insieme.

Sul divano bucato del garage di Michael.

È dura d'affrontare.

Adesso che non ci sei.

"Ho trovato una cosa. Di Luke"

Michael ha trattenuto a stento le lacrime.

Mi sono sentita mancare.

Ancora.

È difficile sentire il tuo nome ora che non ti vedo da così tanto.

"Qual è il punto, amico?"

Calum gli ha quasi urlato contro.

Ha il pugno stretto contro un fianco.

L'altra mano accarezza piano i capelli sbiaditi di Mike.

Con lo sguardo mi tiene d'occhio.

È diventato così protettivo.

E fa così tanta paura.

Serra la mascella.

Quasi lo sento digrignare i denti.

"Pensi di tornare qui, come se non fosse successo nulla, e parlare di Luke come se non se ne fosse mai andato?"

"Non è morto Calum!"

"Basta"

Michael trema.

"È come se lo fosse!"

"BASTA"

Michael piange.

Sussulta.

Singhiozza.

Si accascia.

Lo tiriamo su con calma.

Calum mi fa segno di stargli affianco.

Se ne vanno in cucina.

"Perché sorridi così?"

Michael mi tiene una mano.

L'hai reso così vulnerabile.

"Mi sembra di essere tornata a i miei nove anni. Papà che urla contro mamma. Lei che mi dice di portare Jeremy in camera mia. Di stare con lui"

È umorismo amaro.

Mi fa male al petto.

Michael sembra capirlo.

"Calum è la mamma?"

Ridacchia.

"Si"

Non lo vedo così leggero da sette mesi.

Mi piace il suo sorriso.

Non avresti mai dovuto spegnerlo.

"Secondo te cosa ci vuole dire Ashton?"

Non rispondo.

Calum torna.

"Ascoltate quello che ha da dire"

-Sempre tua, Jodie.