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Twelth

Il Royal Botanic Garden è immenso, un collage di aiuole fiorite e distese verdi su cui è vietato camminare.

Io e Ashton ci perdiamo tra il fogliame di enormi cespugli appena tosati e alberi secolari dai tronchi annodati.

Ora capisco perché venivate sempre qui da soli, ogni angolo del parco è occultato da piante di ogni tipo.

Mi mordo il labbro già ferito quando immagino come sarebbe stringere il palmo sudato di Jodie nel mio e starle accanto mentre saltella da un boschetto all'altro in cerca di fiori da infilarsi tra i capelli.

Poi "Siamo arrivati" dice Michael indicando un gruppo di panchine un po' più in là, e io finalmente mi tolgo i suoi occhioni verdi dalla testa. Almeno per un paio di secondi.

Ashton si fionda sull'unica panchina di legno, ha il fiato corto e la canotta umida tutta attaccata alle scapole.

Si siede con un tonfo e si sfila la tua Moleskine dalla cinta dei pantaloni, la usa per farsi aria.

Io lo raggiungo e gliela strappo di mano, ignorando la smorfia inacidita in cui piega le labbra. Commenta con un'imprecazione mormorata e uno sbuffo.

"Non so perché hai insistito per portarci qui, ma adesso dicci tutto" taglio corto, passando un pollice su quella lettera "A" che avevi scarabocchiato con una penna blu decisamente mezza scarica.

Sono bravo a non darlo a vedere, ma prima che Michael si sieda a terra davanti alle nostre gambe e prenda un sospiro profondo, quasi mi viene da vomitare dal nervosismo.

È come se fossi tornato sul 311 pieno di studenti della nostra vecchia scuola superiore, immerso fino alla gola in quel mare di divise così dolorosamente famigliari.

Mi maledico per la centesima volta di essermi dimenticato le sigarette.

Per distrarmi punto gli occhi sulla figura accucciata di Mike, che si stringe le ginocchia con le dita e scava le unghie mangiucchiate nel tessuto dei pantaloncini.

Ashton gli chiede perché non vuole sedersi sulla panchina ma lui non risponde. Scuote solo la testa e si inumidisce le labbra.

"Okay" inizia Ash, poggiando i gomiti nudi sulle ginocchia.

"È evidente che nessuno di noi tre abbia voglia di restare qui, quindi cerca di farla breve. Spiegaci".

Michael prende un paio di respiri profondissimi, boccheggia per un paio di istanti, si lascia quasi sopraffare da un'ondata di panico e poi parla.

E per assicurarmi di ascoltarlo bene devo abbassarmi anche io, tanto che dopo un po' mi inizia a far male la schiena.

Però riesco ad afferrare tutto, ogni parola del suo discorso e ogni respiro spezzato.

E mi sembra assurdo, semplicemente ridicolo, che tu ti sia inventato tutto questo girotondo di indizi per portarci da te. O forse hai sempre e solo voluto prenderci in giro?

Mentre Ashton ripete le sue domande come un disco rotto, io mi alzo in piedi e inizio a camminare su e giù davanti la panchina.

"I numeri sono incisi su questa panchina? E come facevi a sapere che fosse proprio questa quella giusta?".

"Quindi il 9 non l'avevi mai visto prima? E gli altri numeri significano qualcosa?"

"Ma che significa esattamente che i numeri corrispondono alle tracce del suo mixtape?"

"Che canzoni sono?"

"E che c'entrano la Moleskine e il bigliettino?".

Devo stringere le mani in due pugni perché sento già le formiche sotto pelle e il fuoco bruciarmi la gola.

Mi giro verso Ashton e gli lancio un'occhiataccia che lui non sembra nemmeno percepire, anche se nella mia immaginazione gli ho già carbonizzato metà del viso.

Resto chiuso nel mio silenzio per ascoltare Michael fornire sempre le stesse risposte, inciampando tra le parole anche se usa sempre le stesse.

Forse spera che Ashton le memorizzi e smetta finalmente di fare domande.

"Anni fa trovai un bigliettino con la sigla "RBG" scritta in inchiostro blu. Non avevo idea di cosa fosse, ma ora so che è un altro dei suoi indizi. Ve l'ho detto, venivamo spesso in questo posto".

"Otto, Uno, Zero, Quattro. È una data: 8 Gennaio 2004, quando alle elementari cambiai classe e diventai il suo compagno di banco. Il Nove dietro lo schienale indica la nona traccia sul mixtape, deve averla aggiunta prima di andarsene perché non l'avevo mai visto prima".

"È una canzone degli All American Reject, s'intitola On Top Of The World. La lettera "A" nella Molskine individua te, Ashton, probabilmente per portarci a quel biglietto che ti ha lasciato nella felpa. Quel "È finita" vuole indicare l'ultimo ritornello della traccia, che ripete "When the top of the world falls on you".

"L'unica differenza con le altre del disco è che è l'unica traccia non introdotta. Prima di ogni pezzo c'è sempre una sua dedica, quindi penso volesse dirmi che è lì che dovevo cercare".

Michael parla lentamente, strizzando gli occhi quando pronuncia certe parole, come se gli avessero infilato un dito tra le costole.

Ashton apre bocca per ricominciare l'interrogatorio, ma lo interrompo con un colpo di tosse.

Mike mi guarda con le palpebre calate per bloccare i raggi del sole. Alza un angolo delle labbra e torna a tirarsi le dita delle mani per distrarsi.

"Poi, prima che ci rivedessimo, Liz mi ha chiamato. Vi ho detto anche questo. Voleva spiegarmi tutto, perché lei ne era sempre stata a conoscenza e credo che il senso di colpa la stesse facendo impazzire. Ovviamente non aveva idea degli indizi, dei numeri, del Mixtape, della Moleskine o del biglietto nella felpa di Ashton. Però sa dove si trova Luke".

Sentire il tuo nome fa sempre strano, ma quando esce dalle labbra screpolate di Michael si trasforma sempre nella sequenza di suoni più struggente che abbia mai sentito.

"Quando me lo ha detto ho capito come mettere insieme i pezzi. Luke voleva dirci dove trovarlo, quando fossimo stati tutti pronti".

"E dove si trova?" Chiede Ashton.

Adesso ha smesso di muoversi e di respirare rumorosamente, sta fermo e guarda fisso Michael. Anche io faccio lo stesso.

Dove sei stato per tutto questo tempo?

"On Top Of The World".


-Sempre tuo, Calum


MY SPACE: 

Spero vivamente di aver spiegato in modo chiaro tutto il garbuglio che ho creato negli anni. Ricaparmi tra tutti questi indizi è stato sfiancante, credetemi, però penso di avercela fatta.

Al prossimo capitolo!

-Sara 

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