Twenty-eighth
So di essere una cattiva persona.
Mi dispiace tanto avervi fatto aspettare due mesi per questo capitolo. Ho avuto un brutto blocco, nonostante io abbia la fine già programmata.
Spero che ci sia rimasto qualcuno a leggere e a commentare. Voglio ringraziare chiunque sia arrivato fino a qui e chiunque ci sia ancora, dopo il primo libro, e sopratutto chi ci sarà per i prossimi libri.
Un ringraziamento a Noemi e Serena che mi hanno aiutata durante questi mesi di dubbi ed insicurezze e grazie alle quali sarà possibile leggere Always Yours anche in inglese.
-Gil
Forse ho capito.
Hai incastrato tutti i pezzi,
come se ti stessi divertendo
a costruire un puzzle.
Sono le nostre vite.
I nostri sentimenti.
Stai giocando con noi,
come se fossimo delle bambole
da controllare.
E noi qui
aspettiamo tra lacrime
e singhiozzi.
Forse ho capito.
Ho confrontato il biglietto
il tuo diario
e infine ho chiesto l'aiuto di Calum.
Lo teneva lui,
il testo della canzone che tua madre ci aveva portato.
Sono passate quasi quattro settimane,
e nessuno di noi ha mai avuto il coraggio,
anche solo di aprirlo.
Fai ancora male.
Non capisco come sia possibile,
che una persona possa restarti così tanto dentro.
Ti sei infilato
sotto la nostra pelle.
E non riesci a lasciarci andare.
Non volevo parlarne a Jodie e Calum,
non prima di esserne completamente sicuro.
Ma avevo bisogno di quel pezzo di carta,
e Calum non me lo avrebbe mai dato
senza spiegazioni.
Non mi infastidisce.
Vuole solo proteggerci.
"Ho bisogno della lettera"
ci trovavamo ad una delle fermate
che Jodie aveva programmato lungo il percorso.
Siamo in viaggio da ventisette ore e quindici minuti,
vedo i loro volti provati dalla stanchezza
ma al contempo
i suoi occhi speranzosi.
Sposto lo sguardo da Calum a lei,
un paio di volte,
e vedo chiaramente
quanto lui stia cercando di renderla felice.
Anche se è stanco.
Lo sento singhiozzare
a volte.
Mentre guida
e tiene il volante stretto tra le dita.
Pensa che io dorma.
Spera che Jodie non lo senta.
In realtà nessuno riesce più a riposare,
così sono sicuro
che anche lui sappia la verità.
Nessuno ne fa parola.
Calum scambia un'occhiata con Jodie,
che sembra incitarlo ad accontentare la mia richiesta.
Calum mi guarda,
inarca un sopracciglio e infila una mano nel cruscotto del van.
Smista un po' tra varie carte
buttate lì dentro
probabilmente da mia madre,
e finalmente lo tira fuori.
Il pezzo di carta è stato malamente ripiegato,
è un po' stracciato ai lati
e gli angoli sono piegati in numerose orecchiette.
"Perché?"
Jodie sbuffa leggermente,
guadagnandosi un'occhiataccia di Calum.
"Non ti darò la sua canzone,
senza un motivo valido".
La tua canzone.
"L'hai letta".
Non ho bisogno di conferme
la mia è una semplice affermazione.
Non sono arrabbiato,
forse solo un po' infastidito.
Pensavo che nessuno potesse.
Calum sembra proteggerla
come se fosse l'unica cosa che rimane di te.
Forse è così.
Sei diventato solo parole.
Un mucchio di lettere.
E pensieri.
"Non ho comunque afferrato alcun collegamento"
fa spallucce e me la porge.
Io la afferro,
ma non la apro.
Ho paura di trovare quello che penso.
Non voglio che le mie supposizioni siano vere.
La feriresti
di nuovo.
"Cosa dice?"
Jodie ormai parla solo a sussurri.
Sembra che la sua voce
non riesca più ad uscire.
Pare insicura
di tutto quello che dice.
Lascia che Calum la sostenga,
per ogni cosa.
Gli si poggia contro
e lascia che la guidi.
Perché si fida di lui.
Come Michael si fidava di te.
Come Ris si fidava di me.
Pensare a lei
fa aumentare i battiti del mio cuore.
Repentinamente.
Mi sento come se mi fossero stati
schiacciati i polmoni.
Da un peso.
Nostalgia.
Mi manca.
"Nulla"
Calum le posa il palmo di una mano
sul viso.
Lei scuote la testa,
pensa di ribattere
forse cerca le parole
o la voce
ma alla fine si lascia andare alle sue carezze.
Chiude gli occhi.
"Dobbiamo ripartire"
Calum le carezza la fronte
con le sue labbra.
Mi sento arrossire
e distolgo lo sguardo.
Osservo il piccolo negozio
della stazione di benzina alla quale ci siamo fermati.
Mi affretto ad aprire il foglio.
A leggere.
Spalanco gli occhi.
E quando alzo lo sguardo
vedo Jodie che porge le chiavi del van
a Calum.
"No"
"Non possiamo andare avanti"
"Cosa stai dicendo Ashton?
Siamo ad un giorno dall'arrivo.
Non possimo fermarci".
"Non dico che dobbiamo fermarci Jodie.
Dico che dobbiamo tornare indietro".
-Sempre tuo, Ashton.
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