Oggi è giovedì.

È passata una settimana.

E quattro giorni.

L'appartamento è sempre più pieno di cianfrusaglie.

Ieri mattina sono arrivati altri miei scatoloni.

Il pennarello indelebile è sbiadito sul cartone.

Dopo 2 mesi di attesa ho recuperato la maggior parte del mio guardaroba.

Io e Cal portiamo la stessa taglia, ma i jeans che ha lui sono stretti e strappati.

Non mi piacciono.

Li indosso per necessità.

La prima cosa che ho fatto è stata cambiarmi.

Jodie mi ha visto, impegnato a tirarmi su i pantaloni della tuta.

Niente imbarazzo.

Mi ha sorriso.

"Certe cose non cambiano"

Ho tentato di sorriderle, ma i suoi occhi si erano già intristiti e spostati sul contenuto di uno dei suoi scatoloni.

Calum è entrato in quel momento.

La porta del corridoio spalancata contro la parete ruvida.

Sembrava che il legno avesse ceduto sotto al suo peso, lasciandolo cadere in avanti.

Sapevo che avesse ascoltato ciò che avevo detto.

Non mi da fastidio questo suo continuo immischiarsi.

Lo ha sempre fatto.

Anche quando parlavamo io e te.

Semplicemente entrava nella stanza e ci si accostava, dal nulla lasciava che le sue labbra lasciassero andare piccoli sbuffi.

Sospiri.

"Cosa?"

"Nulla"

E automaticamente pensava che stessimo parlando di lui.

"Non sei al centro dell'universo Cal-Pal"

Mi manca la velata ironia che copriva ogni parola pronunciata da Mike.

Lo hai spento.

"Sono passati giorni. Tutte le nostre cose sono qui, aiutate me e Ashton a spacchettare"

Ma alla fine nessuno fa mai nulla.

E ogni notte ho la possibilità di leggere sempre più note.

Ai lati dei suoi libri.

Scritte tra le righe stampate delle sue storie preferite.

Mi ha raccontato di come la nostra assenza li avesse feriti e di come il mio ritorno li avesse aiutati a riemergere.

Leggere è stato come avere un pezzo di legno perennemente infilato nella ferita aperta di un polpastrello.

Non sapevo che Michael fosse finito in ospedale a Febbraio.

Che Calum l'avesse schiaffeggiata e spinta a terra.

Mi dispiace che il suo rapporto con Lauren si sia rotto così.

Ma è successo a tutti noi.

Calum con i suoi ha spezzato il legame non appena te ne sei andato.

È passato un anno.

Joy e Mali gli mancano.

Crede che suo padre sia felice della sua decisione, di non averlo intorno.

"Ad un certo punto ha iniziato a dormire in garage pur di non sentirmi piangere"

A Karen so per certo che manca Mike, tanto quanto a lui manchi tu.

È sollevata però, del fatto che ora siamo tutti insieme.

Nonostante ci rimproveri la convivenza di fortuna e la presenza di Calum costantemente al suo fianco.

Non gli è mai piaciuto il lato prepotente del suo carattere.

Non le piace dover ammettere che suo figlio ne ha bisogno.

Che l'hai reso debole e che ne ha bisogno.

 Ma la rassicura pensare che siamo ancora, più o meno, tutti insieme.  

Lauren ha cacciato Jodie di casa.

Più o meno due settimane fa.

Mi ha raccontato che per i primi sei giorni ha continuato a rientrare dalla finestra, per dormire sul materasso vuoto.

Mi ha detto che suo padre e Jeremy l'hanno aiutata ad impacchettare tutto.

Deve essere stato orribile.

Ma a chi non hai fatto male?

-Sempre tuo, Ashton