Cap 6
Eccomi, ho appena aggiornato l app!
Speriamo che da ora in poi le risposte hai vostri meravigliosi commenti rimangono🤞🏻😍💛!
Buona lettura cuoricini meravigliosi💛!
Kir Walsh
-Signore, le ragazze provenienti dalla Russia, sono pronte.-
-Ottimo, sistemale nel camion per la consegna che avverrà questa notte da i nostri compratori.-
-Si, Signore.-
Ghignai divertito e soddisfatto, mentre mi versavo da bere dell'ottimo whisky.
Per quanto avessi perso quel grosso bottino quattro anni prima, mi ero ripreso alla grande con la mia attività.
Avevo un'attività fluente, che io stesso controllavo la merce migliore per venderla a un buon prezzo.
Avevo visto anche, grazie a delle mie fonti certe di New York, che pagavo profumatamente.
Che la deliziosa creatura, si stava facendo un bellissimo fiore.
La deliziosa creatura che dovevo vendere a uno dei miei fottuti clienti in Arabia Esaudita, era cresciuta più tosto bene.
Merce che ora, compiuta quell'età per quel tipo di cliente non valeva più niente.
Ora sicuramente l'avrebbero gettata via come un oggetto vecchio e privo di valore.
Quel tipo di uomini, amavano carne fresca.
Fosse per me, adesso vedendo come si stava facendo quella deliziosa creatura, l'avrei tenuta volentieri con me.
Si era fatta un bel bocconcino da sottomettere.
E sarebbe sicuramente diventata una donna bellissima.
Il pensiero di sistemarmi, non mi aveva mai sfiorato la mente, dato che amavo le donne come si amano gli oggetti, ma lei..
Uh lei..
Sarebbe stata un ottimo divertimento da sottomettere al mio volere, e generare perché no, anche qualche erede.
Ma era ancora troppo presto, era ancora una bambina per me.
Potevo aspettare.
E poi mi sarei ripreso ciò che mi avevano derubato.
Beh a l'epoca non mi sarebbe interessata, dato che non sono quel tipo di uomo, ma ora, sicuramente fra qualche anno, l'avrei tenuta per me.
La merce, ritorna sempre al suo legittimo proprietario, basta saper aspettare.
Basta sapersi organizzare e muoversi.
Con la fretta non si ottiene niente.
E io sono un uomo paziente, su ciò che mi interessa davvero e voglio per me.
E poi, loro credevano che fossi sparito in quei quattro anni, che mi fossi nascosto con un fottuto verme, nella mia città.
Non sapendo che avevo pagato profumatamente un paio di uomini, che si erano messi a lavorare per me,
per scoprire come andavano le cose a New York.
Dovevo sempre essere informato, su ciò che avevo interesse.
Ogni minimo dettaglio per me era fondamentale, mentre nel frattempo conducevo la mia vita come un fottuto re, insieme hai suoi fottuti soldi, guadagnati nel modo più allettante possibile.
Donne.
Rapire, vendere donne, fruttava un sacco di soldi, specialmente se erano donne ancora vergini.
Certi uomini, ambivano a deflorare qualcosa di puro, che non era mai stato contaminato, lo trovano eccitate.
Certo non potevo dargli torto, essere il primo, era come rivendicare qualcosa come tuo.
Ma per me, una donna valeva l'altra.
Che fosse vergine o meno, avevano lo stesso valore per me.
Oggetti da usare a proprio piacimento e vendere al miglior offerente, facendo un mucchio di soldi, come avevo sempre fatto.
Amavo il mio dannato lavoro e i soldi che mi fruttavano.
Ero un fottutissimo imprenditore, che nessuno sarebbe mai riuscito ad abbattere.
Dato che avrei sempre ottenuto ciò che volevo, senza mai arrendersi.
E mentre continuerò a condurre la mia fottuta vita perfetta, con i miei guadagni, attenderò il momento che quella merce da cui sono stato derubato, ritorni al suo legittimo proprietario, nel mentre riuscirò a rimettere in piedi, ciò che ho perso, per far ritorno in quella fottuta città, e riprendermi ciò che è mio.
Selene
Posai lo zaino vicino al tronco di un albero, mentre mi accomodavo sul prato, aprendo le mie amate patatine, per uno spuntino, prima del mio rientro a casa.
Finalmente l'ultimo test l'avevo fatto, concludendo il mio anno scolastico per quest'anno.
Sospirai cercando di rilassarmi, mentre lanciavo uno sguardo a un paio degli uomini di mio padre a un centinaio di metri di distanza, che mi teneva d'occhio, in modo non troppo pressante, mentre vedevo Rose, fare lo stesso, accomodandosi di fianco a me.
-Allora, adesso possiamo parlare.
Ti vedo strana e non era per il compito di matematica tesoro, è successo qualcosa?-
Alzai le spalle, prendendo una grossa manciata di patatine a formaggio, per non risponderle.
La vidi alzare gli occhi al cielo, capendo cosa stavo facendo, sfilandomi il pacchetto di patatine di mano.
-Ehi, quelle mi servono!-
-Oh sicuro, dopo le riavrai.
Mi dici che cos'hai?-
-Niente, solo fame e nervoso da ciclo.
Mi sono arrivate questa notte, e se non mi dai quelle patatine, credo che impazzirò.-
-Non impazzirai per pochi minuti senza quelle Sel.
Mi dici che ti prende?
Hai uno sguardo perso.-
Sospirai, pulendo le mie mani, con i resti di formaggio, mentre lanciavo uno sguardo a gli uomini di mio padre, trovandoli sempre allo stesso posto.
-E' successa una cosa sabato sera.-
-Dimmi.-
-Se te lo dico, mi prenderai per pazza Rose.-
-Perché mai?-
-Perché si.-
-Non lo farei mai tesoro, parlami.-
-Sabato sera, quando è tornato Gabriel, eravamo ancora vicino alla tavola, che stavamo mangiando il dolce e..-
-E..?-
-Insomma fin qui niente di strano, ci ha salutate a me e a sua madre, e poi si è seduto di fianco a me.
Mentre parlava con papà, insomma ho avvertito uno strano odore provenire da lui.
Dolciastro, qualcosa di scadente non so..
E poi ho capito.-
-E' andato con qualche donna, in qualche stupido locale notturno.-
-Già..-
Dissi, abbassando lo sguardo, mentre sentivo di nuovo quella sensazione strana nel mio stomaco.
Gelosia.
-Sei gelosa?-
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore, alzando il mio sguardo lucido nel suo, dandole conferma di ciò.
-Sono pazza lo so.-
-No, non lo sei.
Quando si è innamorati di una persona, è comprensibile provare dolore, sapendo certe cose.-
-Si..
Ma è diverso per me.-
-Perché?-
-Non stiamo insieme..
Non posso provare gelosia di qualcosa che non mi appartiene.-
-Invece si.
Tesoro, tu sei innamorata di lui da quanto?
Non sappiamo esattamente da quanto, dato che lo hai sempre guardato e parlato di lui in modo adorante, solo che ora, ne gli ultimi tempi, hai capito finalmente che cosa sia.
E non ce niente di male esserne gelosi.-
-Ma ce di male, che non gli parlo e lo evito da sabato sera.-
-Oh..
Beh, perché non gli parli?-
-Tu e la mamma mi sembrate pazze.
Come faccio a dirgli che sono innamorata di lui, mi riderebbe in faccia.
Ok forse quello no, ma sarebbe imbarazzate e doloroso se mi respingesse.-
-E se invece non lo facesse.
Tesoro tu non vedi il modo in cui ti guarda.
Ma io si.
E credimi quello sguardo e lo stesso sguardo nel modo in cui mi guarda Thomas, o mio padre guarda mia madre.
Come i genitori di Gabriel.
Tu non lo vedi, perché hai paura di un suo rifiuto.
Cosa che secondo me non accadrà.-
-Non lo so tesoro..
Ho paura..-
Sospirai, mentre mi allungavo per recuperare le mie patatine, mettendole in mezzo, per essere mangiate da entrambe.
Ho troppa paura, e se mi rifiutasse?
Il mio cuore andrebbe in frantumi e so che non sarebbe più come prima.
Sospirai, sdraiandomi sul prato di Central Park, chiudendo gli occhi, cercando d' immaginare solo il meglio e non il peggio, se liberassi i sentimenti del mio cuore, una volta per tutte.
-Dai retta a me, aprigli il tuo cuore e vedrai che non andrà male.-
Aprii gli occhi, spostando lo sguardo verso quello della mia migliore amica, che mi guardava con uno sguardo rassicurante, come a infondermi coraggio e sicurezza, che in quel momento non avevo per niente.
Continua
Grazie di cuore per tutti i bellissimi commenti, le stelline, le visualizzazioni e la messa nell'elenco lettura.
Grazie immensamente di cuore💓.
Ci becchiamo in settimana nuova per un nuovo capitolo🤗💛😘.
Buonanotte🌙⭐️
Vi adoro
💛💛💛💛💛
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