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Cap 40

Cuoricini ci becchiamo in settimana nuova con i capitoli finali.

Buona serata meraviglie vi adoro!
💛💛💛💛💛

Gabriel

Uscii dal mio garage, dirigendomi fuori lungo il perimetro del mio giardino, andando verso Josh.

-Signor King, ben tornato.-

-Grazie Josh.

Ho bisogno che tu mi faccia un favore.-

-Mi dica, Signore.-

-Voglio che aumenti le armi dentro casa, in ogni punto accessibile, per me.-

-Non ce problema Signore, domani stesso mi occuperò di questo.-

-Bene, grazie.-

Dissi, dandogli una pacca sulla spalla, mentre lo congedavo, avviandomi verso la porta d'ingresso, pronto finalmente a raggiungere la mia bellissima famiglia.

Pochi secondi dopo ero dentro, a levarmi il giaccone di dosso, posandolo nell'appendi abiti, mentre vedevo le cameriere salutarmi in segno di rispetto, mentre mi dirigevo nella sala da pranzo, dove si trovava il carrozzino, con la mia bellissima principessa, sveglia.

Andai verso il mobile della sala, sfilandomi la pistola, per riporla li dentro, per poi tornare da mia figlia, per prenderla in braccio.

La sentii emettere i suoi versetti adorabili, mentre le lasciavo un piccolo bacio sulla sua piccola fronte, per poi stringermela delicatamente al petto, andandomi a sedere al mio posto, mentre vedevo Adele, posare una bottiglia di vino rosso e una bottiglia d'acqua.

-Signor King, ben tornato.-

-Grazie Adele, spero che un giorno riuscirai a chiamarmi per nome.-

Dissi, con un sorrisetto divertito, mentre la vedevo scuotere la testa come farebbe una madre con un figlio, con finta esasperazione, mentre posava lo sguardo su mia figlia, con fare amorevole.

-Mia moglie?-

-Lo vista dirigersi verso il bagno Signore.-

-Bene, grazie Adele.-

La vidi inchinarsi, per poi uscire dal salone, mentre presi ad accarezzare dolcemente la schiena di mia figlia, guardando il piccolo gioiello che avevamo creato io e sua madre, sperando che presto ne sarebbe arrivato subito un altro.

Vidi i suoi piccoli pugnetti premere vicino alla sua piccola boccuccia, facendomi intenerire, guardando la meraviglia che custodivo fra le mie forti braccia.

Era così piccola.

-La mamma arriva presto, amore di papà.-

Vidi i suoi occhioni così simili a sua madre, che mi guardavano con curiosità, mentre la vedevo emettere un piccolo sorrisino dolce, mentre le spostavo dolcemente i pugnetti dalla boccuccia, asciugandoglieli.

La vidi emettere un piccolo broncio, così simile e Selene, che mi fece sorridere.

-No amore no.

Ora la mamma arriva, e le manine non si mettono nella bocca.-

La vidi guardarmi con quegli occhini lucidi, pronti al pianto, come se avesse capito cosa gli stessi dicendo.

Aveva due settimane, ma aveva uno sguardo così sveglio, che ero sicuro a modo suo mi capiva.

Presi a dondolarla, appoggiando la sua testolina fra il collo e la spalla, mentre gli davo delle piccole pacche dolci sul pannolino, per farla calmare.

-Va tutto bene amore di papà.-

Vidi le cameriere iniziare a portare i piatti per la cena, mentre vedevo la mia bellissima donna entrare in quel momento, con quel suo sorriso che ti abbagliava come il sole.

-Ciao amore mio, ben tornato.-

La sentii dirmi con voce dolce, mentre si avvicinava a me, abbassando il suo viso al mio per lasciarmi un piccolo bacio.

Troppo casto per i miei gusti, ma non eravamo soli.

Vidi le cameriere abbassare lo sguardo imbarazzato, filandosela due secondi dopo, facendomi sorridere divertito, mentre vedevo la mia splendida regina accomodarsi di fianco a me, alla mia destra, mentre le passavo Hope.

-Ecco la principessa della mamma.-

La sentii sussurrare con voce dolce, mentre afferrava nostra figlia, sfilandosi la parte superiore del vestito, per poter scoprire il seno, per allattarla.

Mi incantavo ogni volta.

Erano perfette.

La mia famiglia perfetta, che avrei protetto sempre anche a costo della mia stessa vita.

-Che fame, amore mio.-

La sentii sussurrare divertiva, mentre mia figlia si attaccava al suo seno, tirando il latte, con i pugnetti stretti, mentre le osservavo affascinato.

-Sai dopo, quelle sono mie.-

Dissi, con voce suadente, mentre un sorrisetto malizioso si apriva sulle mie labbra.

Vidi la mia bellissima donna, alzare il viso e posare lo sguardo imbarazzato nel mio, mentre un delizioso rossore stava ricomprendo il suo adorabile viso.

-Gabriel!-

-Si mia bellissima sposa?-

Dissi con voce provocatoria, mentre allungavo la mano sopra al suo ginocchio, afferrandolo in una presa salda ma delicata allo stesso tempo, facendole sentire quanto la desiderassi, mentre un sorrisetto da stronzo era impresso come sempre sulle mie labbra.

Amavo stuzzicarla, imbarazzarla.

Mi incendiava di desiderio.

Prendemmo a mangiare, mentre mia moglie alzava gli occhi al cielo con finta esasperazione, facendomi inarcare un sopracciglio, con fare di avvertimento.

-Oh bambina..

Quello ti costerà una bella sculaccia, per poi finire con una bella scopata forte.-

La vidi guardarmi scioccata, mentre superava tutte le gradazioni di rosso esistenti al mondo, mentre sentivo il mio cazzo indurirsi nei pantaloni, con l'impellente bisogno di liberarlo.

Dopo.

Prima avremo mangiato e poi mi sarei occupato della mia bellissima donna.


Misi Hope nella sua culla, prima di lasciarle un piccolo bacio sulla sua piccola e delicata fronte, per poi coprila con la sua copertina, mentre mi avvicinavo al mobile, dove si trovava il baby monitor, e lo accesi.

Quando ero a casa, desideravo farlo io.

Amavo mettere mia figlia a letto, lo so, chi mi avrebbe visto mi avrebbe preso per un pazzo, dato che ero un bastardo senza scrupoli con le persone che mi intralciavano.

Ma con la mia famiglia era diverso, sarebbe sempre stato diverso.

Non avrebbero mai visto il mostro che si celava fuori dalle mura di casa.

Mi diressi verso la porta della sua camera, uscendo, accostando la porta dirigendomi lungo il corridoio che mi portava alla nostra camera da letto.

Dove lì c'era "un'altra bambina" la mia bambina, da punire e mettere a letto a modo mio.

Quella donna, mi infiammava il sangue, come mai nessuna era riuscita a fare prima di lei.

Lei era mia.

D'amare, da proteggere, da venerare e sculacciare per divertimento.

La mia bellissima moglie.

Entrai dentro la nostra camera, sentendo dei movimenti provenire dal nostro bagno, mentre richiusi la porta alle mie spalle, iniziandomi a spogliare dentro la cabina armadio, rimanendo completamente nudo, mentre rientravo in camera, dirigendomi verso il letto, andandomi ad accomodare, aspettando la mia piccola preda che sarebbe uscita a momenti dal bagno.

Ghignai maliziosamente, quando pochi minuti dopo la porta del bagno si stava aprendo, facendo uscire la bellissima Dea, con indosso quello striminzito babydoll di seta blu notte, facendomi indurire ancora di più come se fosse possibile.

Era dalla cena che ero costantemente duro.

Mi afferrai l'uccello, davanti hai suoi occhioni da cerbiatta, mentre presi a masturbarmi davanti a lei.

-Spogliati.-

Dissi con voce autoritaria, mentre la vedevo avanzare verso il letto, dal mio lato, eseguendo il mio ordine, come una brava sottomessa del piacere, rimanendo completamente nuda, in tutta sua sensuale bellezza, facendomi ringhiare di desiderio cocente.

La vidi salire sul letto, mentre divaricavo le gambe muscolose per lei, mentre mi accomodavo alla tastiera del letto, mentre la mia bellissima baby girl, afferrava il mio uccello duro come il marmo, nella sua piccola mano delicata, per poi vederla posare la bocca sulla punta, lasciandoci un bacio, prima di accoglierlo fino a dove poteva dentro di lei.

Ringhiai di desiderio, mentre gli afferravo i capelli in una coda, mentre la spingevo verso di me, stando attento a non andare troppo oltre, mentre la sentivo prendere a succhiarmi e leccarmi con vigore, mandandomi completamente in estasi.

La feci spostare dopo poco, non sarei venuto così.

Oh no..

L'afferrai per le braccia, facendola mettere a pancia in giù sulle mie gambe, mentre le bloccavo i polsi con una mano, mentre la mia bambina cercava di spostarsi inutilmente.

Sorrisi divertito, mentre presi ad accarezzarle il culetto sodo, prima di prenderlo a sculacciare prima una natica e poi l'altra sotto i suoi gridolini misti di sorpresa e piacere.

-Amore!-

-Sapevi che saresti stata punita ragazzina, adesso Daddy, impara la disciplina alla sua piccola baby girl monella.-

La sentii ispirare, per poi buttare fuori il respiro, mentre continuavo a sculacciarla, moderando sempre la mia forza, mentre avvertivo il suo miele bagnarmi la coscia dura, sentendo il suo delizioso profumo vanigliato spargersi per tutta la camera, come la miglior droga esistente al mondo per me.

Continuai a sculacciarla ancora per un po', prima di assestarle l'ultimo sculaccione al centro del suo culetto, per poi prenderlo a massaggiarlo con fare rozzo, gustandomi il calore che irradiava la sua pelle leggermente arrossata.

L'aiutai a spostarsi, mentre la facevo mettere a carponi sul nostro letto, mentre mi spostavo a mia volta, mettendomi alle sue spalle, mentre la mia bambina si posizionava con il culetto rosso in aria in bella vista, con le gambe ben aperte, dandomi la miglior visuale della mia vita.

Era completamente bagnata e pronta per me, così perfettamente aperta.

Cazzo, non sarei resistito a lungo.

Le afferrai i fianchi, infilandomi lentamente dentro di lei, un centimetro alla volta, così da poter avvertire tutta la mia presenza che l'allargava man mano a ogni mio passaggio.

La sentii emettere un gemito di puro piacere, mentre si abbandonava completamente a me, mentre affondavo tutto completamente dentro di lei.

Sentivo le mie palle pesanti e pronte a esplodere il mio carico bollente dentro di lei, pronto a marchiarla come ogni fottuta meravigliosa volta, mentre stringevo possessivamente i suoi fianchi, iniziando ad affondare dentro di lei.

Spinti forti e profonde, in poco tempo la camera si era riempita dei nostri gemiti di puro piacere, e del suono meravigliosamente erotico dei nostri sessi uniti e delle nostre pelli accaldate sbattere.

Dio..

Ero in estasi.

Continuai ad affondare dentro di lei, ancora e ancora, aumentando il ritmo degli affondi sempre di più, mentre sentivo la mia bambina stringermi meravigliosamente bene, come in una morsa, mentre avvertivo il suo bisogno di venire.

-Ci sei piccolina?-

-Si ti prego Daddy..-

Era completamente persa nel piacere, proprio come me.

Dio, amavo ogni fottuta cosa di lei.

Era nata per essere mia.

La mia bellissima moglie, che mi aveva donato la cosa più preziosa esistente al mondo, oltre al suo amore incondizionato, nostra figlia.

E con quei pensieri, il mio desiderio di possederla ancora e ancora, andava aumentando, mentre aumentavo gli affondi come un pazzo, fino a che entrambi non raggiungemmo l'estasi assoluta del piacere.

-Vieni per me amore mio.-

La sentii stringersi intorno a me, fino a che un meraviglioso urlo, liberava il suo orgasmo, trascinando il mio come un onda d'urto.

Ringhiai di puro desiderio, mentre la tiravo su, stringendola a me, afferrandole i seni gonfi di latte, massaggiandoli sensualmente, mentre gli pizzicavo dolcemente il capezzolo, aumentando e intensificando il nostro orgasmo, fino a che non crollammo entrambi sazi, l'uno contro l'altro.

Questo per me, era l'essenza della perfezione.

Non solo il potere, ma questo.

Avere una donna che ti amava incondizionatamente, proprio come io amavo lei, e che ce lo mostravamo ogni giorno, non solo con dell'ottimo e fantastico sesso selvaggio, no.

Ma anche nelle piccole cose della quotidianità.

Questo per me, era l'emblema della perfezione, e lo avrei protetto a ogni costo.

Sempre.

Continua


-3

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