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Cap 4

Niente ho avuto un illusione, non funzionano i commenti, me li cancellano quando provo a rispondervi🥺
Non a tutti.
Non so perché alcuni si e alcuni no.
Spero solo che sistemano tutto al più presto🤞🏻, mi dispiace troppo non rispondervi..
🥺

Cuoricini meravigliosi ci becchiamo la settimana prossima per un nuovo aggiornamento di questa storia!
💛😘🤗

Buona lettura💛

Gabriel

Vidi la sua piccola forma, seduta per terra, su un puff, vicino a l'enorme finestra, che dava su tutto il nostro immenso giardino, con lo sguardo perso.

Entrai nella sua camera, camminando lentamente per non spaventarla, mentre mi avvicinavo alla sua piccola figura, che adesso mi stava guardando.

Le feci un piccolo sorriso, mentre arrivavo di fianco a lei, mettendomi seduto per terra al suo fianco, mentre vedevo come studiava ogni mia minima mossa.

La fiducia era un sentimento delicato, che poteva spezzarsi in qualsiasi momento.

E quello che gli era capitato, anche se aveva capito che di me poteva fidarsi sempre, rimaneva comunque come un coniglietto spaventato, pronto a scappare alla prima occasione, se gliela si dava.

-Che stai facendo mia regina?-

Vidi i suoi occhioni puntare nei miei, mentre le sue delicate guance le si coloravano leggermente di rosa, facendomi sorridere, mentre vedevo un piccolo sorriso appena accennato spuntare su quel viso da bambina.

La vidi alzare le spalle, in segno di niente, mentre rimaneva rinchiusa nel suo silenzio.

-Sai..-

Mi appoggiai con la testa alla parete, per poi proseguire il mio discorso –Un uccellino mi ha detto, che non hai voluto mangiare niente.

E questo non va affatto bene, dato che devi crescere.

Se non ti metti in forze, non sarai mai forte e grande, come le regine delle fiabe.-

La vidi spostare lo sguardo curioso e attento su di me.

Sorrisi incoraggiante, mentre spostavo lo sguardo verso la sua nuova camera.

-Mia madre ha fatto un ottimo lavoro che ne dici? Ti piace?

Degno di una regina come te.-

La vidi mordersi nervosamente il labbro inferiore, come a trattenersi dal rispondere, quindi continuai ancora per vedere cosa avrebbe fatto.

-Sai mi rattrista che una bellissima regina, non risponde al suo re, che a corso mille draghi infuocati, boschi incantati per trovarti.

Insomma, è stata una grandissima sfida per trovarti.

Il mago, non mi aveva poi detto le difficoltà che avrei dovuto affrontare.

Ma non mi importava, perché avrei dovuto salvare un raggio di sole come te.

Però..

Ammetto che il tuo silenzio, mi rattrista molto.-

Lo so, era assurdo che io stessi parlando così.

Ma cercavo un approccio con lei, sapendo che andava presa in modo delicato.

E se qualcuno avesse sentito come le stavo parlando, credo che mi scoppierebbe a ridere in faccia.

Ma non me fregava un cazzo, che ci avrebbero pure provato, lo avrei ucciso.

Io avrei ucciso per lei, per un suo dannato sorriso o parola.

Non avrei permesso più a nessuno di farla soffrire, avrebbe passato sul mio corpo e lo avrei eliminato seduta stante.

Avrei risalito l'inferno per lei.

Nessuno meritava ciò che era capitato a un esserino delicato e speciale come lei.

Nessuno, merita ciò.

E credo veramente che mi madre abbia ragione.

E' stata una manna dal cielo, farmela trovare e portarla via da quell'inferno, come per quelle povere ragazze.

Ma sapendo che lei, aveva subito molto di più, già prima che fosse venduta da sua madre..

Beh, faceva risalire in me, un stato di dominio primordiale.

Dovevo proteggerla a qualsiasi costo.

Anche a costo della mia stessa vita.

La vidi sorridermi apertamente, mentre la vedevo avvicinarsi a me un po' insicura, mentre rimanevo fermo immobile, cercando di non spaventarla.

La vidi mettersi seduta sulla mie gambe robuste, mentre mi guardava con quegli occhioni innocenti, che avevano visto cose che non avrebbero mai dovuto vedere.

-E mi salverai sempre?-

-Sempre.

Un re salva sempre la sua regina.

Non l'abbandonerebbe mai.-

La vidi afferrarmi delicatamente una mano, stringendola nelle sue piccole e delicate, mentre il suo sguardo attento e fiducioso non mollava mai il mio.

-Mi prometti che non mi verranno a riprendere i mostri cattivi.-

-Te lo posso giurare mio piccolo raggio di sole.-

-Ho paura..-

-Lo so.

Fai bene ad averne, ma allo stesso tempo non devi averne, perché ci sono io che ti proteggerò sempre.

E ti posso giurare, che nemmeno mio padre e mia madre, ti faranno portare mai più via da quei mostri.-

La vidi allungare le braccine verso di me, stringendole delicatamente al mio collo, mentre mi raddrizzavo, stringendo il suo corpicino delicato fra le mie forti braccia, trasmettendogli tutto il calore e la sicurezza di cui questo piccolo angelo aveva bisogno.

-Però voglio che tu faccia una promessa a me.-

Dissi, vedendola spostarsi di poco, guardandomi attenta.

-Voglio, che scendi di sotto e inizi a mangiare tutto.

Perché devi metterti in forze e devi crescere.

Sennò come fai a diventare una regina forte.-

-Si..

Promesso.-

-Bene, tesoro.

Non volevo sentire altro.-

Dissi, tirandomi su, con lei in braccio, mentre le lasciavo un delicato bacio, su quella testolina bionda, dirigendoci fuori dalla camera, pronti a sfamare quel piccolo angelo puro, caduto dal cielo.


Arrivai nella cucina, dove vidi Adele, la capo governate e cuoca, che stava finendo di sistemare la cucina, mentre le altre donne, si stavano apprestando per tornare finalmente nelle loro case.

Posai Selene, su uno sgabello di fronte al marmo bianco, mentre mi accomodavo di fianco a lei dando l'ordine di preparare qualcosa a questo adorabile angelo.

-Adele, potresti prepara qualcosa, alla nostra regina.-

Dissi, strizzando l'occhio alla diretta interessata, mentre vedevo Adele, come mi osservava scioccata per il modo in cui stavo sorridendo.

Lo so, non sembravo io in quel momento, ma di certo non potevo mostrarle quel lato del mio carattere che terrorizzava la gente.

-Certamente, Signore.-

-Grazie.-

Dissi, semplicemente.

No che avessi mai terrorizzato lo staff, ma sapendo il mio carattere molto freddo e distaccato, credo che sia comprensibile l'espressione di shock, di Adele, che mi aveva praticamente cresciuto come mia madre.

Mi passai distrattamente una mano fra i capelli, incasinandoli, mentre vidi mio padre e mia madre entrare in quel momento, con un sorriso sinceramente felice in volto.

Già anche un uomo come mio padre, che tutti temevano, stava mostrando un lato di se, che forse in pochi avevamo visto.

Io e mia madre.

Forse era che, quando si trattava di proteggere qualcosa d'importante riuscivamo a canalizzare quella parte oscura, un po' più in basso, per non spaventare colei che avevamo al nostro fianco.

Credo che mio padre, non l'ho mai visto, porsi nel modo come si pone fuori dalle mura di casa con mia madre.

Mi aveva sempre detto, che donne della nostra famiglia, andavano protette, venerate e amate e si anche dominate in un certo modo.

E avevo capito in che modo lo aveva detto, mentre cercavo di non farlo entrare nel dettaglio.

Ma avevo compreso.

Eravamo uomini dominanti, oscuri, ma incredibilmente protettivi con la nostra famiglia.

E letali con i nostri nemici.

Avevo compreso il suo discorso, prima che diventassi "uomo".

Ma non in senso figurato, astratto si.

Ma ora avevo capito cosa intendeva.

Avevo capito bene, avrei sempre protetto mia madre, la donna che mi aveva messo al mondo, ma ora avevo anche qualcun altro da proteggere e tenere al sicuro.

E mi era entrata nella vita in modo violento.

In modo diverso da solito, ma forse il destino aveva fatto incrociare le nostre strade per un motivo.

Dovevo trovarla, per proteggerla.

Amarla, tenerla a sicuro, come nessuno aveva fatto mai con lei.

E lo avrei fatto, sempre e per sempre.














Kir Walsh

"-FOTTUTI BASTARDI!

POTRANNO PASSARE ANNI, PRIMA CHE RIUSCIRO' A RECUPERE GLI UOMINI CHE HO PERSO, MA UNA VOLTA CHE AVRO' RECUPERATO CIO' CHE MI SERVE PER ABBATTERVI, FARO' DÌ TUTTO PER DISTRUGGERVI.

NESSUNO MI DERUBA DEL MIO FOTTUTO BOTTINO E LA PASSA LISCIA!-"

Ringhiai del mio stesso dolore, mentre il mio medico personale e di fiducia, estraeva i proiettili conficcati nella mia carne.

Non so come cazzo ero riuscito a sopravvivere nel non dissanguarmi del tutto.

Ma ero grato della mia fottuta, fortuna sfacciata.

Quell'uomo che era alleato con i King era riuscito a farmi uscire da New York, senza essere visto, così da poter far ritorno nella mia dannata città.

Dove qui, ero il fottutissimo re, che nessuno poteva abbattere.

E anche se ero stato sconfitto, derubato della mia fottuta merce, mi sarei rifatto, mille volte di più.

Avrei recuperato vendita e denaro, in poco tempo.

E nel tempo, ne gli anni che mi ci fossero voluti, avrei recuperato uomini, per tornare in quella dannatissima città e far pagare cara, per ciò che mi avevano tolto.

Continua

Buonanotte🌙⭐️

Vi adoro
💛💛💛💛💛

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