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Cap 36

Cuoricini ci becchiamo in settimana nuova per un nuovo capitolo💛🤗😘.

Buonanotte meraviglie🌙⭐️

Vi adoro
💛💛💛💛💛

Gabriel

Mi trovavo sotto il getto d'acqua calda della doccia, dopo essere rientrato silenziosamente alle cinque del mattino, completamente sporco di sangue.

Avevo fatto il modo, che mia moglie non sentisse il mio rientro e mi ero diretto spedito nel bagno chiudendo la porta.

Ora mi stavo completamente ripulendo del corpo, dagli schizzi di sangue di quel fottuto pezzo di merda, mentre sentivo la sensazione dei muscoli rilassarsi.

Dio, avevo veramente bisogno di rilassarmi, dopo la nottata passata.

E l'unico modo che conoscevo, si trovava di la dormiente.

Ancora per poco.

Avevo bisogno di affondare nel suo corpicino caldo e puro, per sentirmi di nuovo intero.

Amavo uccidere, amavo scatenare la mia anima nera, ero marcio.

Ero un uomo, destinato all'inferno una volta finito qui, ma sapevo che la mia anima dannata sarebbe stata per sempre unita a quella pura della mia donna, e sicuramente avrei trovato il modo di raggiungerla.

Erano pensieri strani, oscuri, ma ero convinto di questo.

Come ero convinto della mia fine.

Ma sicuramente avrei sempre lottato per ritrovare la mia anima gemella, anche se avrei dovuto superare le fiamme dell'inferno che mi avrebbero accolto insieme ad altri dannati come me.

Perché sia come nella Terra, lo avrei fatto anche dopo.

L'avrei sempre trovata,  lei era mia.

Ciò che mi appartiene lo avrei sempre ritrovato, e lei mi apparteneva tutta, cuore, corpo e anima.

Era completamente mia.

Chiusi gli occhi, rilassandomi ed eccitandomi allo stesso tempo, sotto quei pensieri oscuri, mentre appoggiavo i pugni chiusi alla parete della doccia, mentre immaginavo in tutti modi possibili di affondare dentro di lei, per tornare di nuovo in me.

Sapevo che ero ancora fuori, ma un minimo di controllo lo avevo ripreso, prima di tornare a casa da lei, non avrei mai fatto vedere che vero mostro si celasse dentro di me.

Mi risvegliai dai miei pensieri, sentendo la porta della doccia in vetro aprirsi, raddrizzandomi sotto il getto d'acqua, vedendo il mio piccolo angelo biondo, la mia linfa vitale guardarmi preoccupata.

Mi avvicinai a lei, allungando le mani, afferrandole le braccia in una presa ferma ma delicata allo stesso tempo, attirandola sotto il getto d'acqua calda con me, facendole bagnare completamente quel delizioso babydoll che stava indossando, attaccandosi come una seconda pelle, mettendo in risaltando le sue forme perfette, accentuate dalla gravidanza, mandandomi in visibilio.

Notai il tessuto farsi completamente trasparente, notando che come sempre, non indossasse nulla sotto di se, facendomi perdere completamente il controllo.

Gli strappai quell'inutile straccio, sotto il suo gridolino di sorpresa, scordandomi completamente della porta della doccia ancora aperta, infischiandomene completamente se avremmo allagato il bagno, ma il mio bisogno di lei era più urgente di una chiusura di una fottuta porta.

-Amore stai bene?-

La sentii sussurrarmi con voce tremante per la sorpresa e l'eccitazione che stava avvolgendo il suo piccolo corpo morbido e sensuale.

-Tra poco starò divinamente mia regina.-

Dissi, con voce calda e suadente, mentre la facevo accostare vicino alla parete della doccia, impartendole l'ordine di girarsi, e mettersi a novanta per me.

-Allarga le gambe ragazzina, Daddy a bisogno di fotterti.-

Dissi, con voce profonda e autoritaria, vedendola girarsi verso di me, con sguardo sorpreso, mentre le sue guance si tingevano deliziosamente di rosso.

-Gabriel!-

-Fa come ti ho detto piccolina, se non vuoi che ti sculacci, proprio ora.-

La vidi mordesi le labbra con fare eccitato, sapevo che le piaceva il mio dominio e il mio modo di parlarle sporco anche se la imbarazzavano tantissimo.

La vidi eseguire il mio ordine, mentre mi mettevo alle sue spalle, accarezzando quei globi perfetti del suo fantastico sederino, strizzandoli in modo grezzo, mentre la sentivo sobbalzare al mio tocco, facendomi sorridere fottutamente come uno stronzo.

Presi a sculacciarle non troppo forte prima una natica e poi l'altra, mentre vedevo che si spingeva in avanti verso il muro per sfuggirmi, facendomi ridacchiare divertito, come un vero bastardo che ero, continuando a godermi il suono eccitate della pelle bagnata e colpita dalle mie mani, continuando ancora un po', fino a che non notai il suo delizioso miele, impregnarle le cosce.

Era pronta per me.

Le accarezzai dolcemente la pelle leggermente arrossata, per poi abbassarmi prima su una natica  e poi su l'altra l'asciandole un morso amoroso e un bacio, per poi tirarmi su, posizionandomi perfettamente alle sue spalle, mentre le circondavo i fianchi, attirandola verso di me, in modo che fosse incurvata perfettamente, mentre, facevo strusciare il mio enorme cazzo duro, fra le pieghe della sua deliziosa passerina, bagnandolo del suo miele dolce.

Raccolsi un po' della sua dolce essenza con la mia mano, così da bagnare il suo secondo buchetto, massaggiandola in quel punto, così da spargere il suo miele, in modo da penetrarla, e scivolare dentro di lei perfettamente.

Le afferrai i fianchi, in una presa possessiva, mentre iniziai a entrare dentro di lei, un centimetro alla volta, lentamente, sentendola sospirare di piacere e attesa, fino a trovarmi completamente sprofondato del suo culetto stretto e delizioso, riempendola di me, tutta fino in fondo.

-Ecco qui bambina, Daddy ti ha presa.-

La sentii ispirare ed espirare dolcemente, mentre il suo corpo si abbandonava alla sottomissione, del mio dominio sessuale, mentre facevo scorrere lentamente le mie mani lungo il suo pancione perfetto, salendo verso i suoi seni pieni di latte, iniziandoli a massaggiare sensualmente, pizzicando i suoi capezzoli duri di desiderio, sentendola gemere di puro piacere.

Iniziai a muovermi dentro di lei, con affondi lunghi e precisi, mentre continuavo a coccolare quelle meraviglie grosse dettate dalla gravidanza, facendomi sentire un fottuto troglodita, per la sensazione di potere di aver ingravidato la mia donna, e che lo avrei fatto ancora e ancora, non vedevo l ora di creare un'altra vita con lei.

Continuai a scoparla lentamente e profondamente, mentre facevo scorrere le mie mani lungo il suo ventre gonfio, fermandomi lì, mentre presi a muovermi più velocemente, sentendo il rumore delizioso delle nostri pelli bagnate sbattere, mandandomi completamente fuori di testa.

-Oddio amore si..

Ti prego..-

La sentii gemere persa nel piacere, mentre ringhiavo di puro desiderio carnale, mentre facevo scorrere una mano fra le sue cosce fradice di miele e acqua, mentre presi a schiaffeggiarle leggermente la passerina, sentendo le sue urla di puro piacere spandersi per tutto il bagno, mentre continuavo ad affondare ancora e ancora fino a che, non arrivammo insieme a l apice del piacere.

Non le diedi il tempo di riprendersi, mi sfilai dolcemente dal suo corpo, per poi rigirarla fra le mie forti braccia, spingendo la sua delicata schiena alla parete della doccia, mentre le afferravo una coscia, mettendola intorno al mio fianco duro, entrando dentro di lei, in un solo affondo sotto le nostre grida di estasi.

Presi ad affondare dentro di lei come un pazzo, godendomi la sensazione della sua passerina dolce e stretta e bagnata, allargarsi a ogni mio affondo, andando sempre più affondo, come se fosse possibile, riempendola di tutta la mia grossa presenza.

-Amore..

Oddio amore!-

Era completamente persa nel piacere, mentre ruggivo di puro desiderio, mentre continuavo ad affondare dentro di lei come un folle, avvertendo l'arrivo del nostro secondo orgasmo.

Oh si lo avremo fatto di nuovo insieme.

-Vieni bambina, vieni con me!-

Dissi, digrignando ogni fottuta parola, mentre sentivo il rumore dei nostri sessi uniti, produrre quel delizioso suono bagnato che mi mandava fuori di testa, mentre continuavo ad affondare sempre più forte e veloce, fino a sentire le pareti interne della mia bambina contrarsi intorno a me, fino a che non la sentii gridare di pura estasi, venendo intorno al mio cazzo, inondandomi del suo delizioso miele, mentre stimolava il mio rilascio, stringendomi come in una morsa, riversando tutto il mio seme bollente dentro di lei, marchiandola come ogni fottutissima volta, come mia.

-MIA CAZZO!

SEI MIA!-

Venni con getti composi, come se non fossi venuto poco prima, riempendola ancora e ancora, fino a che entrambi, non ci rilassammo.

-Ti amo cazzo.

Sei mia, e nessuno ti porterà mai via da me.-

Dissi, completamente fuori di me, come se ammettessi che ciò che avevo scoperto poche ore prima, mi avesse stravolto, la mia anima oscura.

Nessuno me l'avrebbe portata mai via, avrei raso al suolo intere città per tenerla sempre con me.

Lei apparteneva fottutamente a me.

Mi sfilai delicatamente dal suo corpo, mentre vedevo gli occhi della mia bellissima donna, cogliere tutto.

-Nessuno mi porterà mai via da te.

Perché ce il mio re, un po' oscuro che mi terrà sempre al sicuro.

Ti amo Gabriel..

Ti amo da morire.-

La sentii dire, mentre mi guardava profondamente ne gli occhi, trasmettendomi tutto, mentre le sue delicate braccia andavano a circondare il mio corpo possente, lasciandomi un piccolo bacio, nel lato dove batteva il mio cuore e dove c'era inciso il suo nome.

La strinsi a me, lasciandole un bacio sulla sommità della sua testa, mentre le sue parole mi rimbombavano in testa come un mantra.

Come un balsamo calmate per la mia anima oscura e logorante.

Avrei avuto dal ridere sulla parola "un po' oscuro" ma non dissi niente, mentre un sorrisetto si apriva lungo le mie labbra.

La spinsi sotto il getto d'acqua per darci una lavata, per poi richiudere il pomello della doccia, uscendo dalla doccia, afferrando un asciugamano, per poi prendere un accappatoio avvolgendo il suo piccolo corpo, mentre l'aiutavo a uscire.

Diedi un occhiata per terra, non trovando poi così bagnato, mentre entravo nella nostra camera da letto, avvertendo il vibrare incessante del mio cellulare.

Afferrai il mio telefono e aprii la chiamata.

-Avete fatto?-

-Oh si Signore, abbiamo pagato dei mercenari profumatamente, per trovare le ragazze liberarle.

Non arriverà mai a noi.-

-Ottimo, voglio che impazzisca, fino a che non capirà che ci sono io dietro e verrà qui, designando la sua fine.-

Dissi, con voce priva di qualsiasi emozione, mentre un ghigno sadico si apriva sulle mie labbra, richiudendo la chiamata.

Kir Walsh sarà un immenso piacere distruggerti.

Posai il cellulare sul mio comodino, con un sorrisetto sadico sulle labbra, mentre cercavo di riacquistare il controllo e calare la maschera che rivelasse i miei pensieri oscuri sulla mia prossima vittima, entrando nel bagno, vedendo la mia bellissima donna, intenta ad asciugarsi i capelli.

Arrivai alle sue spalle, circondandole i fianchi, mentre le aprivo la cintura dell'accappatoio, andandole ad accarezzare dolcemente il suo pancione, avvertendo i movimenti della nostra bambina, che presto sarebbe stata con noi.

Scesi a baciarle la curva del collo, mentre Selene si spostava i capelli asciutti su un lato della sua spalla, spegnendo il phon, gustandomi il sapore vanigliato della pelle delicata della mia donna, mentre la vedevo appoggiare la testa sotto la mia spalla, beandosi dei miei baci sensuali, mentre una delle sue piccole mani, andava verso il retro del mio collo, spingendomi più verso di lei.

Sorrisi maliziosamente, contro la sua pelle vellutata lasciandole un segno amoroso, mentre una delle mie mani ferme sul suo bellissimo pancione scendevano lungo il suo ventre arrotondando fino al suo monte di venere, accarezzando le sue piega calde e frementi, avvertendo che si stava bagnando di nuovo per me.

-Oh bambina..-

Sussurrai contro la pelle delicata del suo collo, mentre quello sguardo da cerbiatta mi mandava hai matti, mentre voltava il viso verso di me, catturandole immediatamente le sue labbra, dando un via a un bacio di puro desiderio e amore, mentre presi a massaggiarle sensualmente fra le pieghe bagnate e frementi, andando a coccolare il suo bottoncino duro del piacere, mentre con l'altra accarezzavo il ventre dove si trovava nostra figlia.

Erano il mio mondo immenso, loro e i nostri futuri figli, e li avrei protetti sempre, per il resto della mia vita e anche dopo.

Continua

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