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Cap 34

Cuoricini ci becchiamo in settimana nuova per un nuovo capitolo💛🤗😘!

Buonanotte meraviglie🌙⭐️

Vi adoro
💛💛💛💛💛

Gabriel

In un attimo, quella sola esplosione, mi stava riportando al giorno del mio matrimonio, dove in un giorno di festa, era finita nel caos e nel terrore di non una ma ben due perdite care.

Sentii la furia divampare dentro di me, mentre spingevo mia moglie alle mie spalle, estraendo immediatamente la pistola, mentre vedevo i miei uomini urlare, mentre impartivo l'ordine di trovare il bastardo che ci era sfuggito due fottuti mesi prima.

Mi girai verso mia moglie, trovandola con lo sguardo perso nel vuoto, mentre il suo viso si riempiva di lacrime e il suo corpo non la smetteva di tremare.

Merda!

L'afferrai stringendola a me, cercando di calmarla, d'infonderle coraggio, mentre vedevo i miei uomini, perlustrare tutta la zona quando li sentii urlare:

-SIGNORE ABBIAMO TROVATO IL BASTARDO CHE CI ERA SFUGGITO!-

Spostai lo sguardo colmo d'ira, verso l'essere che aveva fatto tutto questo, mentre lo vedevo dibattersi per fuggire.

Ghignai sadicamente, mentre passavo delicatamente una mano lungo la schiena coperta della mia donna, mentre il senso di potere oscuro stava avvolgendo la mia anima.

Avrei fatto gridare di dolore quel fottuto bastardo e finalmente avrei scoperto chi c'era dietro a tutto questo.

-Sapete dove portarlo, arrivo tra poco.-

Dissi, mentre continuavo a stringere a me, la mia piccola donna tremante, cercando di tranquillizzarla.

-Amore, va tutto bene, lo abbiamo preso, non capiterà più nulla adesso.-

Dissi, con un tono calmo e rassicurante.

-Non è vero..

E se ce qualcuno dietro a questo e..-

-Shh..

Devi stare tranquilla.

Sicuramente ci sarà, ma io stasera farò il modo di stanarlo e liberarmi di lui una volta per tutte.

Ma tu, devi cercare di stare calma, per te e la nostra bambina.

Hai un compito importante.

Infondere amore e tranquillità al nostro gioiello più prezioso.

Posso contare su di te, mia piccola linfa vitale?-

Vidi il suo viso, uscire dal nascondiglio del mio petto, alzando il suo sguardo da cerbiatta tormentato, mentre mi accennava un piccolo si, mentre tirava un grosso sospiro per calmarsi.

-Brava la mia ragazza.-

Dissi, mentre mi calavo su di lei, catturando le sue dolcissime labbra, baciandola con dolcezza.

-Adesso, ti faccio accompagnare a casa da Josh, dove starai al caldo e al sicuro, va bene?-

-Si amore.-

Mi spostai circondandole i fianchi, mentre lanciavo uno sguardo al mio braccio destro, che stava parlando con uno dei nostri uomini, sicuramente per portare a casa la sua donna, mentre mi avviavo verso la macchina, facendo segno a Josh di raggiungermi.

-Portala a casa e resta con lei, anche se ci sono gli altri a sorvegliare la casa, sono sicuro che la mia piccola donna si sente più tranquilla con te, in giro per la tenuta della casa.-

Dissi, mentre la esortavo a entrare in macchina, era così.

L'aveva vista crescere, essendo stato l'uomo di mio padre, aveva una certa confidenza con lui, e sapevo che si sentiva più tranquilla e a suo agio con lui.

Sentii in lontananza il suono delle sirene dei pompieri, i miei ragazzi si erano mossi molto bene, senza che impartissi l'ordine, mentre richiudevo la portiera dell'auto facendo segno a Jhon di partire.

Mi avviai verso Thomas, che aveva fatto lo stesso, dicendogli di restare qui, se fosse venuto qualcuno per qualche stupida domanda e di contattare come due mesi prima il nostro avvocato in modo da essere tutto a posto.

-Inventati che è stato un malfunzionamento dell'auto per via del motore.-

-Non preoccuparti, ci penso io qui.-

-Ottimo, vado a far parlare quel figlio di puttana una volta per tutte.-

Dissi, mentre mi dirigevo alla mia auto, pronto a partire, in direzione del capanno.


Venti minuti dopo, stavo scendendo dall'auto, pronto a far parlare quel figlio di puttana.

A costo che ci avrei messo tutta la notte, non lo avrei fatto morire no, doveva parlare e poi gli avrei tolto la vita, come l'essere ignobile che era.

Questa volta non avrei ucciso come quello precedente, certamente lo avrei fatto, ma non subito, lo avrei torturato così lentamente, che si sarebbe arreso a me, e finalmente avrei scoperto chi c'era dietro a tutto questo.

Entrai dentro il capanno, dirigendomi direttamente spedito al piano di sotto dove si trovava quell'inutile essere vivente, che avrei tolto di mezzo molto presto, ma non prima.

Dovevo mantenere il controllo, non dovevo cedere e farlo fuori subito, no dovevo riuscire a trattenermi, dovevo avere delle fottute risposte, che due mesi fa, non ero riuscito a ottenere, con quell'altro figlio di puttana.

Entrai dentro la porta, chiudendomela alle spalle, trovando quell'inutile figlio di puttana legato a un tavolo, impossibilitato nel muoversi, mentre mi prendevo una sedia, e mi mettevo subito vicino alla sua testa, in modo che mi avrebbe guardato in faccia.

-Finalmente abbiamo preso anche te coglione.

Eri riuscito a fuggire, e poi cosa?

Sei tornato per essere preso!?-

Dissi, con finta ironia, mentre un ghigno sadico si stava facendo largo sulle mie labbra.

-Il tuo intento non era ucciderci, ma ti creare ulteriore caos, non è vero!?-

Vidi il ragazzo non rispondermi, mentre il terrore gli dilaniava l'anima, lo potevo vedere benissimo.

Questo era sicuro, avrebbe parlato, non era come l'altro.

Si notava dalle reazioni del suo corpo, involontarie.

Lo vidi deglutire a vuoto, come sapesse la fine che avrebbe fatto quella notte.

A costo di rimanerci una settimana, non lo avrei ucciso fino a quando non avrebbe parlato.

-Che vuole farmi, Signor King?-

-Per ora niente ragazzo, se sputi immediatamente il nome per chi lavori e forse ti do una morte rapida e indolore.-

-No la prego..

Non mi uccida..-

-Ah no?

Il tuo amico invece era un tale strafottente, fino al suo ultimo respiro, ha fatto il gradasso con me, tu invece mi sembri un tale vigliacco.-

Dissi, sorridendo sadicamente, vedevo lo sguardo del ragazzo colmo di lacrime di terrore, non nascondendo le lacrime che aveva iniziato a far uscire da quegli occhi terrorizzati.

-No, no non piangere.

E inutile credimi, non mi intenerisci, dato che tu hai complottato per la morte dei miei genitori e di altre persone, per poi tornare stasera per creare di nuovo del caos.

Ora dimmi ragazzo, cosa hai ottenuto a fare tutto questo?

Soldi?-

Vidi lo sguardo del ragazzo spostarsi, mentre i tremori invadevano il suo corpo legato al tavolo di legno che si trovava nella stanza, mentre i miei uomini lo guardavano divertiti.

-E tu per i soldi, fammi capire bene, ti sei messo a lavoro con uno che piace far fare il proprio lavoro a gli altri, così voi ci rimettete la vita e lui se la gode.

Ora dimmi ragazzo, ne valeva la pena?-

Vidi il ragazzo girarsi verso di me, con il viso coperto di lacrime, mentre il terrore, non riusciva a farlo parlare, perché si notava, il modo di come apriva la bocca, ma non riusciva a emettere nessun suono.

Mi accesi la sigaretta, con tutta calma, attendendo quando il ragazzo si sarebbe deciso a rispondere, finita la mia pausa sigaretta avrei passato alle maniere forti.

Ispirai il fumo, sentendo il mio corpo, rilassarsi istantaneamente, mentre la mia anima oscura, desiderava di mietere questa fottuta vittima, solamente per sentire il sapore delle urla e del sangue che mi mandavano in eccitazione, che poi avrei sfogato con la mia piccola sposa nel nostro fantastico letto.

Continuai a osservarlo, mentre vedevo il suo sguardo colmo di lacrime vagare per tutta la stanza, che sapevo che avvertiva un certo odore, di morte.

Lì era dove punivo, chi cercava di fottermi.

Divaricai le gambe, rilassandomi completamente, notando il suo sguardo posarsi su me, so cosa vedeva.

Un mostro pronto ad attaccare.

Continuai a fumare tranquillamente, mentre mi saziavo del suo terrore, mentre sentivo l'eccitazione salire alle stelle, sapevo già cosa stavo per fare.

Finii la mia amata sigaretta, gettandola per terra, spegnendola sotto la suola delle mie scarpe, mentre mi alzavo, sfilandomi la giacca del completo che avevo indosso, passandola a uno dei miei uomini, mentre presi a sganciarmi i polsini della camicia, iniziando ad arrotolare le manica fino hai gomiti, mentre camminavo in direzione di ciò che mi sarebbe servito in quel momento, per dare inizio al vero divertimento.

Afferrai ciò che mi serviva, mentre mi sganciavo i primi due bottoni della camicia, mentre tornavo in direzione del tavolo dove si trovava il fottuto ragazzo, che avrei massacrato pezzo per pezzo, fino a non far rimanere niente di lui.

-Allora, che cosa hai deciso ragazzo, hai intenzione di parlare?-

Vidi il ragazzo guardarmi con terrore, mentre abbassava lo sguardo in direzione della mia mano.

-Che avete intenzione di fare con quello Signore?-

-Se parlerai, niente.

Sennò dovrò convincerti a modo mio, di farti parlare.-

-La prego, non posso lui mi ucciderà.-

-E credi che io non lo farò?

Sai sei nella fottuta merda in entrambi i casi.-

Dissi, con voce fintamente divertita, mentre il mio sguardo privo d'emozione, inchiodava il suo pieno di terrore.

-Non posso..-

-Ottimo, ammetto che non desideravo altro.-

Dissi, ghignando sadicamente, avvicinandomi a una delle sue gambe, avvicinando la lama della sega, vedendolo irrigidirsi, per il terrore.

-Sei ancora a tempo ragazzo, hai intenzione di dirmi per chi lavori oppure no?-

Lo vidi rimanere in silenzio, mentre il terrore dilaniava il suo corpo, ma quello sarebbe stato solo una parte, ora avrebbe assaggiato il vero terrore e puro dolore che gli avrei inflitto.

Presi a segare con forza la sua gamba sinistra, mentre le urla di dolore, riempivano la stanza come un canto inquietate, facendomi sentire dannatamente bene.

Sentivo l'oscurità avvolgere tutta la mia essenza, mentre continuavo la mia opera su quella gamba, fino a farla cadere per terra.

Vidi l'enorme quantità di sangue cadere dal tavolo al pavimento, trovandomi schizzi di sangue sulla camicia e su le braccia scoperte dal tessuto.

Una volta finito, avrei avuto bisogno di una doccia, prima di toccare la mia piccola sposa.

-AIUTO!

AIUTAMETEMI AAAAAAHHH!!!!!!-

Ghignai sadicamente, mentre i miei uomini ridevano divertiti.

-Allora, hai intenzione fottutamente di parlare o passo al tuo uccello, ragazzo?-

Vidi il dolore e il terrore, far tremare tutto il suo corpo, mentre il suo sguardo pregava di non farlo.

-Ho lo farò e lo farò eccome ragazzo, per chi fottutamente lavori?-

- Kir..

Kir Walsh..-

Mi raddrizzai guardandolo dritto ne gli occhi, mentre la mia ira stava aumentando come lava incandescente nelle mie vene.

-CHE CAZZO STAI DICENDO?-

-E' lui.

Ce lui dietro a tutto questo..

Rivuole la ragazzina che gli hai fatto perdere..

Ma questa volta..

Non la vuole vendere la vuole per se..

Ma prima vuole farti fuori come ha fatto fuori i tuoi genitori..-

Lo sentii dire, mentre balbettava ogni singola parola, capendo benissimo cosa stesse dicendo.

"-FOTTUTO FIGLIO DI PUTTANA, APPENA METTERO' LE MANI SU DI TE, NON RIMARRA' PIU' NIENTE DI TE!-"

Lanciai uno sguardo hai miei uomini, mentre impartivo l'ordine di portarmi una cassa vuota, dove mettevamo le bottiglie di vino pronte per la vendita.

La furia stava divampando come fiamme dell'inferno, mentre afferravo la pistola nel retro dei miei pantaloni, puntandola contro il ragazzo, urlante di dolore e terrore, per ciò che stavo per fare.

Non lo feci nemmeno emettere una parola, sparandogli un colpo in testa.

Sentivo l'ira avvolgere la mia anima oscura, mentre mi rinfilavo la pistola nel retro dei miei pantaloni, mentre afferravo di nuovo la sega, iniziando a farlo pezzo per pezzo, pronto per la spedizione.

Avrei fatto sapere, che lo avevo scoperto e poi lo avrei attirato a me.

Avrebbe perso tutto, prima di perdere se stesso, la sua inutile vita.

Continua

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