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Cap 33

Selene

La sera alla festa al Paradise era finalmente arrivata.

Era strano non avere con noi mamma e papà, anche se erano passati quattro mesi, alle volte stentavo ancora a credere, ciò che era successo il giorno del nostro matrimonio.

Mi guardavo intorno, notando come aveva allestito l'enorme sala del ristorante con addobbi Natalizi, creando un qualcosa di magico.

Quest'anno si erano veramente superati.

Lanciai uno sguardo a mio marito, che era dall'altra parte della sala insieme al suo fidato braccio destro, parlando con alcuni componenti delle "famiglie alleate" alla sua, notando come lo guardassero con estremo rispetto e un pizzico di terrore.

Nonostante ciò che era successo, aveva dimostrato a tutti di non aver calato la testa ma di essere andato avanti, come un vero boss della mafia, privo di scrupoli.

Spostai lo sguardo verso Rose, che stava chiudendo la chiamata con i suoi genitori, mentre mi raggiungeva al tavolo, notando molta gente normale partecipare alla festa annuale.

Ogni anno alla festa, potevano partecipare anche le persone normali, che non appartenevano a questo mondo, dato che il Paradise era un ristorante aperto a tutti.

Era un ristorante rinomato per tutta New York, e faceva parte dei lavori "legali" di Gabriel.

-Eccomi.-

Sentii Rose dirmi, mentre si accomodava alla sedia accanto alla mia, risvegliandomi dai miei pensieri e dallo sguardo curioso che passavo per tutta la sala.

La festa era iniziata già da qualche ora, e le persone sembravano felici di partecipare e gustare gratuitamente la cena, che i migliori chef e cuochi di Gabriel avevano preparato per il grande evento.

-Tutto a posto a casa dei tuoi?-

-Si, Primula si è addormentata da un'ora.

Mia madre ha detto, che non ha pianto nemmeno una volta ed è stata più tosto tranquilla.

Lo so, forse sono troppo apprensiva, ma il fatto di separarmi per troppe ore dalla mia bambina, mi mette un po' d'ansia.-

-No tesoro è normale, hai fatto bene a non portala.

In mezzo a tutta questa gente, non si sarebbe riuscita a riposare.

La riprendi domani mattina?-

-Si, sicuramente finiremo tardi e non mi va di svegliare i miei genitori e mia figlia, che sta dormendo tranquillamente.-

-Fai bene, domani mattina come prima cosa Thomas sicuramente andrà riprendere Primula.-

-Ci scommetto, ho saputo da mia madre che aveva chiamato venti minuti fa.-

Sorrisi in modo amorevole, immaginando che anche Gabriel sarebbe stato così, con nostra figlia.

Sono uomini che terrorizzano, ma che si sciolgono per i propri figli.

Anche se non lo vogliono dare a vedere.

Vidi una signora avvicinarsi, apparteneva a qualche alleanza alla famiglia di mio marito, mentre mi alzavo, ricordando che c'era anche lei al funerale dei nostri genitori.

-Signora King, che piacere rivederla, in una circostanza migliore della precedente.-

Sorrisi leggermente, sentendo una stilettata al cuore, capendo a cosa si riferisse, mentre mi alzavo per allungarle la mano in modo educato, ricambiando la sua leggera stretta.

-Come sta?-

-Oh molto bene direi.

Hanno tentato di abbatterci, ma ci siamo rialzati più forte di prima e come vede, dando i suoi frutti.-

Dissi, elogiando ciò che aveva fatto mio marito a questo ristorante per l'anniversario annuale che faceva ogni anno, mostrando che aveva fatto il doppio di quello che faceva sempre con raffinatezza, mostrando la sua forza in modo elegante e non solo in modo brusco.

-Oh..

Si ho notato, peccato che i suoi genitori non possano vedere cosa ha fatto a l'evento annuale di quest'anno.

La gravidanza come procede?-

Vidi Rose, lanciarmi uno sguardo leggermente infastidito, dal modo inopportuno della signora, mentre la vedevo lanciare uno sguardo a suo marito.

-Sicuramente vedranno tutto questo.

Anche se i nostri occhi non li possono vedere, so che vegliano costantemente su di me e suo figlio.

Molto bene grazie, la piccolina cresce giorno dopo giorno, sana e forte, non vediamo l ora che venga al mondo.-

Dissi in modo dolce, mentre posavo la mano sul mio bellissimo pancione, sentendo mia figlia scalciare, facendomi sorridere internamente.

-Si, immagino che sia così.

Penso che, deve essere dura stare con uomo come Gabriel.

Uomini come mio marito, sono uomini molto "particolari".-

Ma questa che era venuta a fare?

Si aspettava di mettermi in soggezione, così da far fare una figuraccia a mio marito?

Donne così avide, che pensando di affossare le altre, per poi avere un certo potere, che mai potranno avere.

I suoi discorsi non hanno ne capo e ne coda.

Sono sicura che sia venuta per infastidirmi in qualche modo, sicura che ci sarebbe riuscita.

Non ha saputo fare un discorso sensato in soli cinque minuti.

Saltando da un argomento a l'altro dando dimostrazione di una donna priva di cervello.

Sospirai, cercando di sorriderle in modo gentile, mentre vedevo Thomas venire verso di noi.

-Signora Lancaster, che piacere vederla qui.

Poco fa stavamo parlando con suo marito, penso che la stia cercando.-

-Oh ragazzo grazie, sempre così dolce e gentile.-

Notai Rose, che aveva un espressione leggermente inorridita, dal modo civettuolo con cui si stava approcciando a suo marito.

-E' stato un piacere parlare con lei.-

Dissi, in modo che se ne andasse, mentre la vedevo fare gli occhi dolci a l'uomo di Rose, mentre scuotevo la testa inorridita.

Potrebbe essere suo figlio.

-Tutto bene tesoro?-

-Si grazie Thomas, non so cosa voleva ottenere, cercando di balzare da un argomento a l'altro, per ottenere secondo me, qualcosa che mi facesse apparire debole per far fare una brutta figura a Gabriel.-

Dissi, andandomi a sedere, mentre vedevo Thomas, sedersi al fianco di sua moglie, posandole una mano sulla gamba coperta dalla bellissima gonna del vestito scintillante, come a marcare il territorio, facendomi sorridere internamente, dal modo in cui faceva capire a tutti gli uomini della sala che Rose, fosse solamente sua.

Uomini.

-Credo che cercasse d'infastidirti, dopo che suo marito ha cercato in tutti modi, di far affari con Gabriel ottenendo un no come risposta.-

-Amore la dovevi sentir parlare, saltava da un argomento a l'altro, senza avere un senso diretto e preciso su ciò che diceva.

L'ignoranza fatta a persona.-

-I Lancaster non brillano di molta intelligenza, piccola.

Ma siccome sono dei nostri "alleati" dobbiamo comportarci come si deve, anche se nessuno li tollera.

Di certo non facciamo scoppiare una guerra contro degli idioti, per puro divertimento.

Se si può evitare uno scontro lo si evita, anche se vinceremo sicuramente noi, dato che siamo almeno il triplo di loro.

Hanno pochi uomini al loro servizio, ma comunque evitiamo spargimenti di sangue in strada, in modo inutile.-

-Vi prego parliamo di altro.-

Dissi, sospirando, mentre mi accarezzavo il pancione, mentre spostavo sguardo per tutta la sala sperando che questa festa giungesse al più presto al termine.

Qualche ora più tardi..

Finalmente la festa aveva avuto la sua fine, in mezzo a tutte quelle persone, non vedevo l ora di tornare a casa e stendermi.

Mi ero leggermente stancata, ma era normale nel mio stato.

Gabriel era stato impegnato tutta la sera, che non l'avevo visto nemmeno per cinque minuti, ma era normale, per ciò che era e rappresentava.

Ora mi trovavo vicino a l'entrata del ristorante pronta ad andarmene finalmente a casa, mentre mi infilavo il capotto nero sopra al mio vestito, mentre vedevo Gabriel stringere un ultima mano, per poi venire verso di me.

Lo vidi indossare il capotto, per poi circondarmi i fianchi, in una presa sicura e salda, uscendo fuori nel freddo notturno e innevato, dirigendoci lungo il giardino, per andare verso la macchina.

-Com'è andata?-

Chiesi, stringendomi a lui per il freddo, sentendo la sua presa rafforzare su di me.

-Molto bene, pensavano che mi avrebbero visto affondare, non immaginavano anche questa dimostrazione di forza.

Non solo quello che faccio ogni giorno, ma anche questo a dato modo di dimostrazione che niente e nessuno può abbatterci piccola.-

Sorrisi incerta per le sue parole dure, ma vere.

Sapevo che era così.

Ci avvinammo verso le macchine, quando ne vidi una poco distante da Rose e Thomas saltare in aria.

-Oddio!-

Mi sentii portare dietro la schiena di Gabriel, mentre estraeva la pistola da sotto il capotto, mentre lanciava ordini.

No, non di nuovo vi prego..

In poco tempo, la mia mente mi stava riportando a quattro mesi prima.

Il caos, l'esplosioni.

Sentii  il mio corpo iniziare a tremare di paura, mentre sentivo in lontananza delle voci, mentre la mia mente si era offuscata, in quell'orribile ricordo, sentendo l'ansia e la paura farsi largo dentro di me.

Continua

Cuoricini ci becchiamo nei prossimi giorni con un nuovo capitolo🤗💛😘.

Grazie di cuore 💓 per ogni vostro meraviglioso commento, stelline, messa nell'elenco lettura e visualizzazione grazie immensamente di cuore 💓 meraviglie💛.

Buonanotte🌙⭐️

Vi adoro
💛💛💛💛💛

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