Cap 32
Cuoricini buona serata, ci becchiamo la settimana prossima per un nuovo capitolo🤗😘💛.
Vi adoro
💛💛💛💛💛
Selene
Sospirai cercando di cambiare posizione, ma mi sentivo completamente intrappolata da un paio di braccia muscolose e qualcosa che ancora si trovava dentro di me.
Realizzai capendo cosa fosse, immaginando che ci eravamo addormentati così ancora intimamente uniti, come succedeva spesso.
Arrossii timidamente, mentre aprivo gli occhi assonnati, lanciando uno sguardo alla leggera luce, che attraversava l'enorme finestra, notando che doveva essere si e no l'alba.
Cercai di spostarmi leggermente dal mio uomo, sentendo la sua presa rafforzarsi contro di me, mentre spingeva quell'enorme bestia ancora più profondamente, se manco fosse possibile una cosa del genere, facendomi gemere di sorpresa, mentre lo sentivo emettere un gemito roco, mentre si apriva in un sorrisetto malizioso.
Lo stronzo è sveglio!
-Amore, ti prego, liberami.-
-No.-
Lo sentii dire, con voce roca e assonnata, sentendo i brividi di piacere spargersi per tutto il mio corpo, mentre mi mordevo le labbra con fare agitato.
-Devo cambiare posizione.-
Dissi, con un tono tremante, sentendo la sua enorme presenza bella dura dentro di me, mandandomi scosse di piacere.
Lo sentii sospirare, mentre rafforzava la presa su i miei fianchi, trovandomi completamente seduta su di lui, mentre lui si trovava sdraiato di schiena.
Sospirammo entrambi di puro piacere, per la frizione dei nostri sessi uniti, mentre le mie guance andavano a scottare sempre di più.
-Credi che posso sdraiarmi così?-
-E chi ha detto che ti devi sdraiare.-
Lo sentii dire con un tono divertito e malizioso, facendomi sospirare fintamente esasperata.
Sentii le sue forti mani calde, accarezzare la curva del mio sedere, mentre mi spingeva verso di lui, per quanto la pancia me lo poteva permettere, mentre sentivo le sue carezze sensuali e delicate risalire lungo la curva della mia schiena, facendomi sospirare di piacere.
Vidi lo sguardo soddisfatto incendiarsi di puro desiderio.
Mio marito era sempre così attivo, così dominante e passionale, da non riuscire a stargli dietro, in tutta quella deliziosa passione.
Ma mi faceva impazzire di piacere, lo amavo in tutto il suo essere così imponente e sessualmente dominante.
Sentii le sue mani calde, discendere di nuovo verso il mio sedere, mentre prese a far oscillare i miei fianchi, facendomi buttare la testa all'indietro, mentre mi beavo di quel movimento, gemendo di puro piacere crescente, mentre le mie mani, risalivano il suo petto duro e scolpito come una roccia, sentendo il suono gutturale ed erotico del mio uomo.
-Guardami.-
Disse, con voce imperiosa, facendomi aprire gli occhi, mentre presi a muovere i miei fianchi ancora più velocemente, mentre sentivo la sua erezione sbattere da sotto in modo perfetto.
-Così, voglio vedere tutto di te, bambina.-
Lo sentii dire, mentre una delle sue mani prese a scorrere lungo i miei seni, afferrandone uno, portandolo verso la sua bocca, iniziandomi a succhiare e mordicchiare sensualmente il capezzolo, mandandomi completamente in estasi, mentre prese a sculacciarmi non troppo forte il sedere.
-Oddio!-
Sussurrai in preda a l'estasi, mentre prese a torturarmi anche l'altro seno, riservando lo stesso trattamento del primo, mentre continuavo a cavalcarlo, e lui mi colpiva da sotto, andando a ritmo delle sue sculacciate, mandandomi completamente in un vortice di pura estasi assoluta.
-Amore..-
Ero al limite, sentivo l'onda dell'orgasmo attraversare tutto il mio corpo, prima di cogliermi completamente.
Raggiunsi l'apice del piacere, mentre mi sostenevo per l'immensa onda forte sul suo petto, mentre continuava a scoparmi da sotto, cavalcando l'onda del mio orgasmo, sentendolo immediatamente raggiungere il suo, subito dopo di me.
Sentii la sua calda essenza scaldarmi, mentre il piacere devastava i nostri corpi e le nostre anime unite come una sola, completamente appagati dall'estasi.
Aprii gli occhi, non mi ero resa conto di averli chiusi, mentre il mio uomo, mi guardava con quello sguardo colmo di desiderio e amore, facendo battere il mio cuore all'impazzata.
Quello sguardo puro dominio e desiderio, stava urlando tutto l'amore che provava per me, facendomi sentire completa e amata.
Sorrisi timida sotto quel suo sguardo ardente, mentre, mi aiutava a farmi stendere sul letto, sfilandosi dal mio corpo, ancora tremante, avvertendo come la mancanza di qualcosa, sentendomi vuota.
Vidi il suo corpo imponente e statuario ergersi verso di me, mentre abbassava il viso verso il mio ventre, cospargendolo di dolci, baci, facendomi sospirare felice, mentre mi riaddormentavo così, soddisfatta e coccolata dal mio Dio Greco.
Arrivai nell'immenso salone da pranzo, mentre vedevo le cameriere servire il pranzo, mentre mi stiracchiavo lentamente riprendendomi ancora dal mio risveglio di un'ora fa.
Mi sentivo pigra quel giorno, forse era anche colpa di un certo uomo, che mi strapazzava in ogni istante.
No che me ne lamentassi, anzi, credo che ogni donna desidera un uomo che la desideri così tanto, ovviamente in modo contenuto.
Scossi la testa ridacchiando del mio stesso pensiero ironico, mentre salutavo le donne che stavano servendo il pranzo, vedendo mio marito chiudere la chiamata, andandosi e sedere al tavolo.
Lo vidi sorridere in modo malizioso, mentre mi avvicinavo al tavolo per sedermi, mentre le cameriere lasciavano il salone chiudendo la porta alle nostre spalle, per lasciarci la giusta privacy.
-Mia regina, ben svegliata.-
Lo sentii dire, con voce maliziosa e calda, mentre mi andavo sedere, sentendomi afferrare per i fianchi, attirandomi verso di lui, mentre posava la sua mano calda sul mio pancione, lasciandoci qualche bacio, per poi catturare il mio viso, e subito dopo le mie labbra, in un bacio di puro amore, facendomi sciogliere come neve al sole.
Ricambiai, accarezzando delicatamente la parte rasata del collo, mentre rimanevo ripiegata su di lui, mentre mi spostava per farmi sedere a cavalcioni su di lui, mentre le sue mani andavano ad accarezzare la mia schiena coperta dal maglione di lana, facendomi sentire desiderata e amata.
Ci separammo per mancanza d'ossigeno, mentre, vedevo il suo sguardo completamente acceso di desiderio.
-Per la cronaca caro il mio re, ero sveglia già da un'ora, ero solo pigra nell'alzarmi.-
Dissi, mettendo su un broncio adorabile.
Lo vidi sorridere maliziosamente, mentre afferrava il mio labbro inferiore fra i suoi denti, tirandolo leggermente, per poi catturare le mie labbra in un'altra sessione di baci, prima di lasciarmi andare.
-Povera la mia bambina, che viene posseduta più volte e con ardore.-
Lo sentii dire con voce suadente e provocatoria, sulle mie labbra, sentendo il mio corpo spargersi di brividi di piacere, sotto il sorrisetto divertito di mio marito.
Gli feci una linguaccia a dispettosa, per poi alzarmi, per andarmi a sedere al mio posto.
Lo vidi fare un mezzo sorrisetto da stronzo, mentre ci accomodavamo al tavolo, pronti per il pranzo.
-A proposito, com'è andata ieri sera?
Risolto con il tuo cliente?-
Chiesi iniziandomi a gustare la deliziosa lasagna che aveva preparato Adele, mentre il mio sguardo curioso si posava su quello di mio marito, che sembrava una maschera priva di qualsiasi emozione.
-Risolto.-
Disse, lapidario, mentre afferrava il calice di vino rosso, portandoselo alle labbra, per berne un sorso.
Accennai un piccolo si, sapendo che non mi avrebbe mai detto niente, ma andava bene così, certe cose, alle volte e meglio non saperle.
-E' tutto pronto per domani?-
-Si piccola, le porte saranno aperte come ogni anno, a qualsiasi ospite, ci saranno più uomini di guardia, non voglio nessuna sorpresa.-
Sospirai capendo a cosa si riferisse, mentre il suo sguardo si ammorbidiva un po', come il tono della sua voce, mentre mi afferrava dolcemente la mano, posata sul tavolo.
-Sta tranquilla.-
-Lo sono, sono sicura che sarà un'ottima serata amore, sarà solo strano.
Sono sicura che tuo padre e tua madre, sono fieri di ciò che fai.-
Dissi, sorridendogli sinceramente, ero convinta di questo.
Suo padre non avrebbe voluto, che non avrebbe fatto la festa di apertura annuale, erano i King, e i King non abbassavano la testa davanti e a niente e nessuno, nemmeno di fronte al dolore.
Io lo sapevo bene, avevo imparato come funzionava in questa famiglia, già otto anni prima.
Vidi lo sguardo mio marito accendersi di gratitudine nei miei confronti, mentre gli sorridevo dolcemente continuando il nostro pranzo, in modo tranquillo mentre ci gustavamo la cucina di Adele, in totale armonia famigliare.
-Più tardi devi uscire?-
-Si, passo al Paradise e poi al capanno, devo vedere come procedono i lavori lì.
Abbiamo una spedizione lunedì per il Messico, e non voglio ritardi, oltre alle consegne di vino richieste dai miei clienti.-
Sapevo che tipo di cose facessero, anche se non lo dicevano mai apertamente, già quando ero più piccola, non parlavano mai di quel "lavoro" ma sapevo che la famiglia King produceva la miglior droga in circolazione in tutta America come le armi.
Anche se non parlavano, le voci correvano.
Già quando ero ragazzina io, a scuola parlavano, sanno chi governavano a New York, non era poi un mistero, nemmeno su le cose che facevano, come i "prestiti".
Solo che sia lui che suo padre, non ne parlavano mai davanti a me o a sua madre.
Le donne dovevano rimanere fuori da certi argomenti, parlavano di cose più leggere che orecchie innocenti come le nostre potevamo sentire.
Volevano preservare la nostra sanità mentale, per quanto potessero essere mostruosi, nella loro mostruosità mostravano segno di umanità nei confronti della propria famiglia e io lo apprezzavo.
Sapevo che Gabriel avrebbe sempre continuato così e lo avrebbe imparato anche hai nostri figli, se fossero venuti maschi.
Sicuramente avrebbero percorso il cammino di Gabriel, e avrebbero avuto la stessa educazione e formazione che aveva avuto lui.
Per quanto potesse sembrare hai nostri occhi, crudele e forte come cosa.
Questa era la vita nel mondo della mafia, e la dovevi accettare, anche perché non potevi farci niente.
Almeno ero sicura che Gabriel, avrebbe impartito l'addestramento e l'educazione che aveva avuto lui, suo padre e il padre di suo padre e via dicendo, sapendo che sarebbero venuti si mostruosi, ma anche umani e fedeli e protettori della propria famiglia.
E con i valori di non toccare mai una donna contro la propria volontà e i bambini.
Questo forse si li rendeva mostruosi ma anche umani con sani principi.
Sapevo di far parte di una famiglia non tanto "convenzionale" ma amavo hai miei occhi un uomo straordinario che avrebbe trasmesso gli stessi valori che erano stati trasmessi a lui.
Continua
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro