Cap 27
🎄Buon Natale Cuoricini Meravigliosi Vi Adoro💛💛💛💛💛!🎅🏻
Gabriel
Controllai l'incasso di questa settimana, mentre la festa annuale che tenevo ogni anno dall'apertura del Paradise, si stava avvicinando.
Doveva essere tutto pronto e perfetto, quest'anno non sarebbe stato diverso da gli altri anni.
Anche se due delle persone più importanti della mia vita non ci sarebbero state, non avrei annullato niente che ero solito fare.
Mi era stato insegnato di non abbandonarsi mai al dolore, ma di essere forti e di non calare mai la testa e così avrei sempre fatto.
Anche in onore dell'uomo straordinario che mi aveva insegnato tutto questo.
Mi alzai dalla mia scrivania, uscendo dal mio ufficio, per andare a parlare con gli addetti che lavoravano per me nel ristorante, per sapere come si stavano disponendo per quella famosa serata in arrivo.
Doveva essere tutto impeccabile, come sempre, se non di più quest'anno.
Mi diressi verso le cucine del mio lussuoso ristorante, che funzionava anche d'albergo per chi ne aveva bisogno, vedendo i miei miglior cuochi e chef prepararsi per la serata.
Il ristorante avrebbe aperto le sue porte alle otto come ogni sera, tranne il lunedì che era giorno di riposo per i miei ragazzi, vedendoli come sempre, pronti per la serata, che sarebbe stata affollata dai clienti numerosi che sarebbero arrivati nel ristorante.
Vidi uno dei ragazzi fermarsi, e puntare lo sguardo verso di me, mentre mi appoggiavo allo stipite della porta, aspettando che finissero quello che stavano facendo, prima d'iniziare a parlare.
Pochi secondi dopo, il mio staff si era fermato, guardandomi in attesa.
-Scusate l'interruzione, ma volevo parlavi per qualche minuto.-
Vidi i miei cuochi, abbassare la testa in segno di assenso e rispetto, riprendendo poi il mio discorso.
-Come sapete, sta arrivando come ogni anno, la serata che festeggiamo l'anniversario dell'apertura del Paradise, e volevo sapere cosa avete pensato per la cena a buffet di quest'anno.
Sapete che avete carta bianca su tutto, basta che sia tutto come sempre di ottima qualità e raffinato al punto giusto, per il resto potete muovervi come più volete.-
-Signore, avevamo pensato per quest'anno di fare qualcosa di diverso.
Ne abbiamo parlato giusto ieri sera, dobbiamo solo definire il tutto.
Comunque avevamo pensato quest'anno di fare un misto di pesce e di carne.
Di solito proponiamo sempre o carne o pesce, ma quest'anno volevamo provare con qualcosa di diverso, se per le va bene.-
-Ottimo Jeffrey, mi fido di voi.
Non voglio sapere altro, l'importante che sapete a cosa andate incontro e siete sicuri della vostra riuscita ragazzi.
Farò arrivare domani cinque casse di vino di nostra produzione, se avete bisogno di qualche cassa in più, non fatevi problemi a farmi sapere.-
-Certamente Signore, grazie.-
-Bene, vi lascio al vostro lavoro.-
Dissi, andandomene, mentre ritornavo verso il mio ufficio, vedendo il mio migliore amico, davanti alla mia porta.
-Thomas.-
Lo vidi voltarsi verso di me, aveva uno sguardo serio, ciò significava, che doveva parlarmi lontano da orecchie indiscrete.
Vidi i cameriere preparare la sala, per la serata, mentre entravo nel mio ufficio, seguito dal mio fidato braccio destro, mentre lo vedevo richiudere la porta alle mie spalle, andando verso il mobile bar, versandoci qualcosa da bere.
Afferrai una bottiglia di vodka, riempiendo due bicchiere abbondanti, per poi porgergli un bicchiere, mentre io afferravo l'altro attendendo su cosa era venuto a rifermi.
-Aston non si trova.-
Alzai un sopracciglio con fare curioso, mentre buttavo giù un sorso di quel delizioso liquore, per poi rispondergli:
-in che senso non si trova?-
-Nel senso, che i ragazzi stanno spulciando a ogni fottuto locale della città per trovarlo.
Ero passato come ogni mese, per il ritiro dei soldi, ma lui a casa non c'era.
Ho fatto subito mobilitare i ragazzi, per farlo cercare.-
-Ottimo lavoro, sai cosa devi fare.-
-Ovviamente, tanto andrà a finire che lo affosserai, e venderai la sua casa.-
Ghignai sadicamente soddisfatto, per la risposta ovvia che aveva appena dato.
Buttai giù un altro sorso, vedendolo fare lo stesso, con quel sorrisetto da bastardo tale e quale al mio che tanto ci caratterizzava.
-Non preoccuparti per lui fratello, dato che sai già la fine che gli farò fare.
Sarà bene per lui, che sia da qualche parte ubriaco, e che quando lo troverete avrà i miei fottuti soldi, che mi deve questo mese.-
Dissi, muovendo il collo a desta e a sinistra, facendo scrocchiare le ossa, in modo da rilassare il collo.
-Sul trovarlo ne sono sicuro.
E' solo che mi rompe il cazzo, andare alla ricerca di questi fottuti coglioni, ogni volta che non hanno il denaro da consegnare.-
-Lo so, è una fottuta rottura di palle, per questo sei il mio secondo in comando e lo fai tu.-
Dissi, con voce provocatoria, sorridendo da vero bastardo, beccandomi un vaffanculo da parte del mio migliore amico, facendomi sorridere divertito.
-Allora come va a casa?-
-Tutto bene, la mia bambina qualche sera fa, avuto un po' di preoccupazione, che ho fatto sparire immediatamente.-
-Capisco.
Io invece, devo lottare con Rose, perché vuole che si allenti un po' la presa di sicurezza e che porti la bambina fuori.-
-E' al sicuro Thomas, ho fatto raddoppiare gli uomini a entrambe, quindi falla uscire con la piccolina insieme a mia moglie.
A bisogno di prendere aria quella creatura, capisco la tua preoccupazione, che è la stessa mia, ma hanno bisogno anche di respirare.
Il troppo opprimerle non le fa bene, fa solo danno.
Te lo dice uno, che ama avere perennemente il controllo su tutto e se dessi ascolto al mio lato più oscuro e dominante di me, mia moglie non uscirebbe mai di casa.
E non va bene.-
-Lo so, infatti l'ho fatta uscire con la piccola, solo che ho detto hai ragazzi di dirmi ogni loro passo.
Non mi sento affatto sicuro, quando non sono con loro.-
-Stessa cosa io, ma almeno escono un po'.-
Dissi, sospirando, passandomi una mano fra i capelli, finendo di bere il contenuto del mio bicchiere.
Era assurdo detto da me, ma era vero, avevano il diritto di vivere, non erano sposate con uomini normali, ma almeno un minimo dovevano averlo, di normalità.
Ovviamente sotto la mia strettissima sorveglianza.
Posai il bicchiere sulla scrivania, sentendo il mio cellulare suonare, allo stesso momento di Thomas.
Notai il nome, sapendo già che tipo di messaggio fosse.
-Signore le ragazze sono a casa.-
-Ottimo lavoro Josh.
Josh, manda un paio di uomini, alla ricerca di Aston, così d'avere una mano in più, nel trovarlo.
Dovete trovare quel fottuto pezzente, mi deve dei soldi e se non li ha..
Sapete già cosa fare.-
-Si, capo sarà fatto.-
Chiusi lo schermo, mentre lanciavo uno sguardo a Thomas, che stava mandando un messaggio, mentre andavo verso l'appendi abiti, afferrando il mio capotto, non prima, di aver preso la mia pistola, mettendola sotto la giacca, e il cellulare, pronto a tornare finalmente a casa dalla mia bellissima bambina.
Mi avvicinai verso la porta, trovando Thomas fare lo stesso, mentre mi lanciava uno sguardo soddisfatto.
-Che succede?-
Chiesi divertito, mentre aprivo la porta del mio ufficio, uscendo fuori seguito da lui, chiudendo la porta alle mie spalle, andando verso l'uscita del mio ristorante.
Vidi il mio staff salutarmi con rispetto, mentre ricambiavo il saluto, uscendo fuori, dirigendomi verso la mia auto.
-Oh niente, la mia bambina mi ha appena scritto, di aver fatto mangiare e addormentare la nostra principessa.
Vuol dire che, alla cena penseremo dopo.-
Disse, sorridendo maliziosamente, mentre lo vedevo alzarmi una mano a mo di saluto, andando verso la sua auto.
Io e lui eravamo fatti della stessa pasta, alle volte sospettavo che ci avessero separato dalla nascita.
Ghignai divertito, entrando dentro la mia auto pronto a rientrare a casa dalla mia bellissima bambolina.
Continua
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