Cap 26
Cuoricini ci becchiamo in settimana nuova con un nuovo capitolo💛🤗😘.
Buona serata meraviglie vi adoro
💛💛💛💛💛
-Ragazzina?-
Gabriel
Osservai mia moglie illuminata leggermente dalla luce del camino, notando il suo stato, da quando si era alzata dal letto.
Avevo finto di dormire, osservandola attentamente.
Era strana da un paio di mesi, ma non c'era bisogno che mi dicesse di cosa aveva paura.
Sospirai, abbassandomi verso di lei, posando le braccia hai lati della sua testa, bloccandola fra i il mio corpo e il divano.
-Che succede piccola?-
-Uhm?
Niente, scusami non volevo svegliarti.-
-Impossibile non farlo.
Non avvertendo il tuo dolce calore contro il mio corpo.-
Dissi, a un respiro di distanza dalle sue dolcissime labbra.
Vidi il suo sguardo lucido, posarsi nel mio, mentre sentivo il mio corpo incendiarsi di possesso e dominio per questa deliziosa creatura che aveva catturato il mio cuore e la mia anima, molti anni prima.
Il mio istinto gridava di consolarla e proteggerla, di farla sentire costantemente al sicuro.
-Che hai sognato?-
La vidi alzare le spalle, come per dire niente, mentre il mio sguardo non smetteva un solo secondo di seguire il suo sguardo e i suoi gesti.
-Parlami.-
-Non è niente amore, uno stupido sogno..
Più un ricordo ma non è niente davvero.
Sono questi ormoni ad accentuare il tutto.
Veramente sto bene, non è niente d'importante.-
Feci un mezzo sorrisetto poco convincente mentre annuivo con la testa, per niente convinto.
So che non voleva darmi ulteriori pensieri e preoccupazione, ma anche se non parlava per me, resta comunque un libro aperto che sapevo leggere molto bene.
Sapevo cosa la turbava e cosa la spaventava, anche se non lo diceva ad alta voce, per non crearmi ulteriori pensieri.
Impossibile, tutto di lei aveva un mio pensiero fisso.
Il suo benessere e il suo costantemente invadere i miei pensieri, come una dolce dannazione e salvezza, incendiandomi l'anima di puro desiderio oscuro e amore viscerale.
-Va bene, allora torniamo a letto amore.-
-Non ho sonno, torna tu, io sto bene qui vicino al camino.-
-E chi ha detto per dormire, conosco un rimedito perfetto per rilassare entrambi.-
Dissi, con un sorrisetto provocatorio, vedendo quel delizioso rossore comparire meravigliosamente su quel viso d'angelo.
Mi tirai indietro, mentre le allungavo la mano, vedendo la mia piccola donna allungare la sua, stringendola dolcemente alla mia possente e calda, mentre l'aiutavo ad alzarsi.
La condussi verso il letto, mentre il mio sguardo la puntava come un predatore, pronto ad afferrare la sua deliziosa preda.
La vidi mettersi sotto le coperte, ma rimanendo comunque in allerta, sapendo che di li a poco, quelle stupide coperte non le sarebbero servite a molto.
Aveva bisogno di me, come io avevo un bisogno costante e viscerale di lei.
-Non ti servano quelle, ragazzina.-
Dissi, con voce dominante, mentre salivo sul letto, afferrandogliele per spostarle dal suo sensuale corpo morbido e arrotondato meravigliosamente grazie alla gravidanza.
Senza indugi, mi sfilai immediatamente i boxer, rimanendo completamente nudo con il desiderio, che puntava verso di lei, vedendola arrossire ancora di più, facendomi ruggire di desiderio cocente.
-Spogliati.-
Ordinai completamente in preda al mio istinto oscuro e dominante, mentre la vedevo mettersi seduta, eseguendo il mio ordine, sfilandosi quella minuscola camicia da notte di seta rossa, che mi mandava in pappa il cervello come tutto il resto di lei, apparendo completamente nuda e priva di mutandine come piaceva a me.
-Ma che brava la mia bambina.-
Dissi, con voce sensuale e provocatoria, sapendo che non le indossava, ma solamente per vedere quel rossore scendere fino hai i suoi seni.
-Dio piccola sei perfetta.
Perfetta per una bestia come me.-
Dissi, mentre le afferravo le gambe, trascinandola con il sedere verso di me, mentre le impartivo l'ordine di giurarsi e mettersi a carponi sul letto.
Aveva bisogno di me, aveva bisogno che le riuscisse a far cacciare tutta quell'ansia e quella paura che le stava avvolgendo in modo opprimente il suo corpo.
So che da quando aveva scoperto che uno lo avevo preso e l'altro lo stavamo cercando come il suo mandante, era entrata in panico.
Anche se cercava di nasconderlo bene, per non darmi ulteriore pensiero di lei, ma sapevo che era preoccupata e spaventata, ma quella notte sembrava che l'ansia la stesse opprimendo come se fosse racchiusa intorno a lei, come fosse una gabbia di ansia e paura.
E nel suo stato non andava affatto bene, aveva bisogno di buttarlo fuori e io lo avrei aiutata a farlo.
Le premetti una mano nel centro della sua delicata schiena, facendola abbassare completamente tutta, lasciando che il suo delizioso sederino fosse perfettamente in alto e in mostra per me, per ciò che le stavo per fare.
Presi ad accarezzarlo dolcemente, per poi strizzarlo e impastarlo in modo grezzo, sentendola rabbrividire per quel tocco dominante che sapevo che la faceva impazzire di desiderio, anche se la sua timidezza non le permetteva di dirlo ad alta voce.
Si, fino a quando non la possedevo completamente, diventando creta nelle mie forti e possenti mani.
-Sai amore, non mi piace che la mia piccola baby girl mi menta.-
-Io non ti ho mentito amore..-
-Non proprio mentito.
Omesso forse?
Si diciamo così, e sai che non amo questo, la prendo come una fottuta bugia, dato che io voglio sempre chiarezza e sincerità fra noi, su qualsiasi cosa.
Non amo che mi si nasconda nulla, specialmente no lo amo dalla mia donna, quindi dolcezza mia, adesso ti farò capire, che non deve accadere una cosa del genere, un seconda volta.
Perché a ogni azione corrisponde una reazione, la mia reazione è punirti per la tua "omissione"-
-Ma..-
-Shh, fa silenzio bambina, e prendi ciò che daddy sta per darti.-
Dissi, prima di posare una mano ferma sulla sua morbida schiena, in modo da non farla muovere, mentre presi a sculacciarla, con colpi forti ma non abbastanza da crearle dolore, ma solo bruciore, prima una natica e poi l'altra, in successione senza fermarmi, sotto le sue grida di sorpresa e sicuramente di bruciore per il suo povero culetto sexy, mentre cercava di muoversi, ma invano.
-No amore no!
Non così!-
-Shh, fa silenzio piccola e prendi ciò che ti meriti.-
"-E soprattutto buttalo fuori amore mio.-"
-Basta Gabriel!
Non così forte!-
Continuai a sculacciarla ancora per un po', notando il suo delizioso sederino rosso acceso, come una bella ciliegia matura, fermandomi.
Presi ad accarezzare la pelle lesa, donandole sollievo, sentendola tremare sotto di me.
Feci scorrere la mano fra le sue cosce, trovandola deliziosamente bagnata.
Amavo la reazione che aveva il suo corpo, sotto il mio dominio.
Afferrai il suo miele, cospargendolo sul mio cazzo dolorante, iniziandomi a masturbare sotto la visione del suo corpo sottomesso e tremante, pronto a crollare e lo avrei fatto crollare presto, mentre stringevo i denti, per il piacere intenso che stava avvolgendo il mio corpo e la mia anima oscura.
Tutto questo avrebbe fatto bene a entrambi.
Amavo dominare e so che la mia piccola donna amava essere dominata da me, ma amavo usare il mio dominio anche in modo benefico, volevo che buttasse fuori tutto il suo malessere, mentre il suo corpo veniva immerso nel piacere più assoluto che solo io le avrei donato per tutta la vita.
Afferrai un po' di quel delizioso miele, spargendolo nel suo secondo buchetto, pronto per essere preso da me, mentre la sentivo irrigidirsi.
-No, non farò l'amore con te, e ne tanto meno questo!-
Disse, mentre cercava di spostarsi, facendomi sorridere divertito, assaporando il sapore della caccia e del dominio, mentre si spostava dalla sua posizione, arrabbiata per il mio trattamento "forse" troppo accentuato.
-Io invece credo che non ti sposterai da qui bambina.-
-Col cavolo!-
Disse, girandosi verso di me, spostandosi verso l'altro lato del letto per scendere, mentre l'afferravo prontamente per i fianchi, in una morsa ferma ma gentile, mentre la vedevo dibattersi contro di me.
La lasciai fare, sapendo che tutto l'insieme era uno sfogo del suo dolore emotivo.
Le afferrai i polsi in una mano, in una presa ferma ma delicata allo stesso tempo, mentre cercava di spostarsi in tutti i modi, rendendola incredibilmente ancora più bella e sensuale, in quel suo tono selvaggio che avrei domato presto.
La mia piccola regina stava diventando selvaggia, mm..
Mi piaceva molto.
Era una Dea, scesa in terra la mia piccola donna, dal cuore buono.
La spinsi contro il mio corpo bollente e forte, mentre il suo corpo si adagiava perfettamente al mio, mentre la mia piccola ribelle, cercava di spostarsi arrabbiata per la "forte" sculacciata.
-Fai la brava, se non vuoi che daddy te ne suona ancora, mia piccola monella bugiarda.-
La stavo provocando ha posta.
-Non sono bugiarda!
Uffa, smettila, lasciami Gabriel, cazzo!-
La sentii imprecare forse per la prima volta con una parola volgare, che sentii tutto il mio essere infuocarsi di desiderio ancora più incandescente, sentivo il mio sangue scorrere a una velocità pazzesca come lava incandescente.
Sorrisi divertito, mentre le suonavo uno schiaffetto sulla figa bagnata, vedendola sobbalzare per la sorpresa e il gemito sfuggito dalle labbra, facendomi ghignare maliziosamente, mentre si ammorbidiva contro di me.
La mia bambina.
Conosco ogni punto del tuo corpo piccolina, e ogni parte di te appartiene a me, come il tuo cuore e la tua splendida e pura anima.
-Ti sei calmata?-
-Tu invece la smetti di fare quello..
Quello che fai..-
Dissi le ultime parole balbettando imbarazzata, mentre sorridevo da vero bastardo, mentre le spostavo dolcemente i capelli dall'altra parte del collo, iniziando a cospargere di baci la pelle delicata, mordicchiandola e leccandole sensualmente, sentendola rabbrividire fra le mie braccia, mentre facevo scorrere le mie mani, lungo i suoi fianchi, sollevandola il giusto per poterla riempire dalla mia enorme e dolorante presenza.
Presi a penetrarla dolcemente il suo culetto stretto, sentendola irrigidirsi, per poi rilassarsi, contro il tocco delle mie labbra e lingua, sulla pelle sensibile del suo collo, riempendola tutta fino infondo.
La sentii gemere di piacere, mentre rimaneva seduta sulle mie cosce dure, con il mio cazzo duro conficcato profondamente dentro di lei.
Feci scorrere le mie mani, in una lenta carezza sensuale, verso i suoi seni pieni di latte, che si stavano preparando a l'arrivo del nostro piccolo tesoro, iniziandoli a massaggiare sensualmente, mentre la spingevo in avanti, trovandoci a carponi sul letto, con il mio possente corpo, sopra la sua schiena, mentre le mie mani lavoravano su quei magnifici seni, pizzicando i suoi capezzoli doloranti di piacere, prendendo a muovermi dentro di lei, con spinte lente e profonde.
-Gabriel..-
La sentii sospirare con voce tremante di puro desiderio, mentre continuavo a muovermi dentro il suo corpo caldo e seducente, aumentando gli affondi dentro di lei.
Pizzicai i suoi capezzoli, sentendola urlare di piacere e desiderio, mentre affondavo con più forza dentro di lei, sentendo il mio cazzo pronto già a esplodere per il piacere che stava infuocando la mia anima.
Scesi con le mani lungo i suoi fianchi, afferrandoli saldamente, mentre presi a scoparla con forza selvaggia, mentre affondavo ancora e ancora dentro di lei, sentendo le mie palle piene, pronte a esplodere tutto il piacere accumulato dentro di essa.
Cazzo, si..
Ero fuori di me dal desiderio selvaggio e oscuro che stava invadendo la mia anima, andando a schiaffeggiare la sua figa bagnata da sotto, mentre aumentavo gli affondi con sempre più forza, mentre i gemiti si espandevano per tutta la stanza, fino a che entrambi non raggiungemmo l' apice del piacere.
-Cazzo si!-
Diedi un ultimo affondo, sprofondando ancora di più dentro di lei, mentre la invadevo della mia essenza bollente, mentre il corpo della mia donna, tremava di puro piacere, mentre veniva in un forte orgasmo, riempiendo il suo dolce miele, la mia mano, che la stava massaggiando dolcemente.
Era stato un orgasmo forte e imperioso, mentre cercavo di riprendermi rapidamente, mentre mi sfilavo dal suo corpo, non avevo ancora finito con lei.
L'afferrai per i fianchi, girandola verso di me, trovando il suo viso colmo di lacrime, facendomi sentire un vero bastardo, amando l'effetto che le avevo causato.
Le afferrai dolcemente il viso, puntando i miei occhi infuocati e pieni d'amore nei suoi, mentre l'accarezzavo dolcemente, spazzandole via le lacrime, che continuavo a scendere sul suo adorabile viso, catturando le sue labbra, in un bacio di puro desiderio e amore.
La spinsi giù verso il nostro letto, senza mai separare le nostre labbra, mentre il bacio andava a farsi sempre più desideroso e affamato, mentre afferravo le sue piccole mani, portandole hai lati della sua testa, intrecciandole con le mie, mentre mi facevo spazio fra le sue cosce calde e accoglienti.
Non attesi un solo minuto, mi immersi dentro quella deliziosa passerina bagnata e stretta, invadendola della mia dura e forte presenza, fino infondo.
Presi a muovermi da subito dentro di lei, mentre le sue cosce si agganciavano perfettamente hai miei fianchi duri, mentre scendevo con le labbra, lungo la sua gola, verso i suoi seni pieni e morbidi, catturando
Presi a muovermi da subito dentro di lei, mentre le sue cosce si agganciavano perfettamente hai miei fianchi duri, mentre scendevo con le labbra, lungo la sua gola, verso i suoi seni pieni e morbidi, catturando prima un bocciolo e poi l'altro succhiandolo e leccandolo con devozione, mentre presi a muovermi lentamente dentro di lei.
Con fare più calmo.
Ora avrei fatto l'amore con lei, l'avrei amata dolcemente e lentamente, facendole sentire tutta la mia presenza, aveva bisogno di tenerezza e gliela avrei data.
Alzai lo sguardo, verso il suo, ancora pieno di lacrime silenziose, mentre leggevo tutto.
La sua paura ceca di perdermi.
-Non accadrà bambina.-
La vidi bloccarsi, mentre i suoi meravigliosi occhi da cerbiatta si incastravano nei miei, mentre mi muovevo dolcemente dentro di lei, gustandoci il momento e l'intensità che stava provando.
Il nostro legame, il nostro bisogno di sentirci vicini e uniti, nell'unico modo possibile.
-Io..-
-Non accadrà.
Potrò tornare ammaccato, ferito, quasi morente, ma non ti lascerò mai amore mio.
Mai.
Sarei capace di risalire l'inferno pur di ritornare da te.
Non ti lascio.
Non mi perderai mai bambina, nemmeno se tu volessi lasciarmi di proposito, non ti lascerei andare, tu sei mia.
Le nostre anime si appartengono.
Non potrei mai abbandonare la mia ragione di vita assoluta.
Anche con tutto il potere che ho, comunque non potrei mai essere pienamente soddisfatto e felice senza l'unica cosa che rende la mia anima completa.
Tu.
Quindi, abbandona quella paura amore mio, perché non permetterò a nessun fottuto bastardo di lasciarti.-
Dissi, le ultime parole ringhiando con furia, mentre aumentavo gli affondi dentro di lei, liberandole le mani, vedendola subito, intrecciarle dietro al mio collo, attirandomi più verso di lei, stringendosi fortemente al mio corpo bollente e forte.
-Sono qui bambina, non ti lascerò mai.-
Sussurrai contro il suo collo, baciandola dolcemente, salendo verso il suo orecchio, mordicchiandolo sensualmente, sentendola tremare di piacere, mentre sentivo il rumore dei nostri corpi uniti, dando un senso di suono magico ed erotico, mentre i nostri gemiti di puro piacere si espandevano come un canto sensuale intorno hai nostri corpi.
-Ti amo Gabriel.-
La sentii sussurrare contro di me, mentre mi spostavo dal suo collo, andando verso le sue labbra, catturandole in un bacio feroce e affamato, ricco di parole e promesse, mentre le nostre lingue si intrecciavano sensualmente, mentre incalzavo sempre di più con gli affondi, fino ad arrivare insieme all'estasi assoluta del piacere.
Venimmo nello stesso momento, mentre ci abbandonavano nell'estasi, mentre le nostre labbra affannavano nel cercarsi di unirsi, contro le nostre urla di piacere, fino a crollare beatamente.
Continuai a muovermi dentro di lei, in modo lento e pigro, come non voler ancora abbandonare quella sensazione magnifica, mentre le nostre labbra si univano più dolcemente di prima, mentre le sussurravo quanto l'amassi.
-Ti amo mia linfa vitale, e non ti sbarazzerai di me tanto facilmente bambina.
E' una promessa.-
Dissi, prima di tornare sulla fonte dolce del suo sapore, baciandola con dolcezza e amore, suggellando quella promessa solenne, appena fatta.
Continua
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