Cap 23
Gabriel
Entrai dentro il capanno, per controllare il processo di lavoro dei miei uomini, avvicinandomi verso il tavolo dove stavano producendo la miglior droga fatta da noi in circolazione.
Mi accostai, osservando ciò che stavano facendo, immergendo la punta del mignolo in quella finissima polvere bianca, per assaggiare come stesse venendo.
-Ragazzi, dovete raffinarla ancora un po'.-
-Certamente, capo.-
Disse Alan, uno dei miei ragazzi, che stava dando disposizione di lavorale meglio, mentre li osservavo lavorare scrupolosamente.
Andai dall'altra parte della stanza, mentre sentivo le voci provenire da fuori e al piano di sotto, dove i miei operai imbottigliano il nostro miglior vino.
Controllai le armi, ed erano a un buon punto.
Avevo avuto una richiesta dal boss Irlandese, aveva bisogno di un bel po' di armi, e voleva servirsi da noi.
Ottima cosa, dato che la nostra vendita in armi e droga, ne gli anni era andata avanti, sempre con maggior intensità e investimento.
Eravamo maledettamente bravi nel nostro mestiere.
Sentii il mio telefono squillare, afferrandolo dalla tasca dei miei pantaloni, notando il nome di Josh lampeggiare sullo schermo.
-Signore, Harrison ha pagato il resto che le doveva, e la consegna è stata fatta.-
-Ottimo Josh, sai cosa fare.-
-Certamente, Signore.-
Chiusi la chiamata, il famoso sabato della festicciola di Harrison era arrivato, e con il se il resto dei dieci mila dollari che mi doveva.
Sorrisi soddisfatto, mentre mi dirigevo verso la porta che mi avrebbe condotto alle scale, dove si trovava la cantina dei vini.
-Non dirmi che è vero!-
Mi voltai verso la voce del mio migliore amico, che stava entrando in quel momento, togliendosi gli occhiali da sole, vendendo verso di me.
Alzai un sopracciglio incuriosito quanto i miei uomini, che dopo un mio sguardo, erano tornati alle proprie mansioni.
Lo vidi raggiungermi, mentre andavamo nella stessa direzione.
-Che cosa?-
-E' vero che un cliente ieri si è presentato alla tua porta?-
-Ma come cazz..-
Sospirai, sorridendo divertito, mentre mi passavo una mano fra i capelli, scendendo le scale capendo subito come aveva fatto a saperlo.
-Selene.-
-Ha detto ha Rose, di aver fatto una cavolata sul tipo, di aver interrotto le tue urla dirette a un cliente e che si sentiva in colpa di essere intervenuta, sapendo le "regole."
Che storia è questa?-
-E' vero, ieri un coglione ha avuto l'ardire di presentarsi nella mia dimora, per chiedermi un fottuto prestito, cosa che sanno che io non permetto a nessuno di riceverli a casa mia.
Devono prendere un fottuto appuntamento, e li ricevo al Paradise.
Per quanto riguarda la mia bambina, ci siamo già chiariti qual è il suo posto e ho capito perché l'ha fatto.-
-Posso immaginare, ma sono curioso di sapere se il cliente è vivo, data la tua fama fratello.-
Lo sentii, dire con voce canzonatoria, mentre scendevamo le scale, sentendo il rumore delle bottiglie e il profumo inconfondibile del mio Don Pérignon.
-Fanculo Thomas, fai poco lo spiritoso.
E si è ancora vivo, solo grazie a mia moglie ma al primo sgarro lo lascio annegare nel suo fottutissimo sangue.-
Dissi, con un sorrisetto sadico, mentre i miei uomini facevano finta di non ascoltare, mentre controllavo il loro lavoro.
-E allora, a come stanno le cose su Alonso, ti divertirai sicuramente.-
-Cosa hai scoperto?-
-Che è un giocatore incallito e che ama le puttane.-
-Ottimo, se dal mese prossimo non pagherà gli metterò in conto, la sua venuta nella mia casa, senza il mio fottuto permesso.-
-Auguriamoci allora che ce la faccia.-
Lo sentii dire, con fare ironico, facendomi sorridere sadicamente, mentre sentivo il mio cellulare, riprendere di nuovo a suonare incessantemente.
Afferrai il telefono, leggendo il nome di Kyle, rispondendo immediatamente.
-Che succede? Scoperto qualcosa?-
-Lo abbiamo preso Signore, stiamo venendo lì.-
-Che vuol dire lo abbiamo perso Kyle, erano fottutamente due i fottuti bastardi!-
-L'altro ce sfuggito Signore, non siamo riusciti a recuperarlo.-
-CAZZO!
VENITE IMMEDIATAMENTE QUI!-
Dissi, chiudendo la chiamata, mentre il mio sguardo pieno di furia, si posava su quello di Thomas, che era diventato completamente serio.
Aveva capito.
Mi diressi, lungo il corridoio, verso una porta, dove lì avvenivano i miei castighi letali.
Quindici minuti più tardi, vidi la porta spalancarsi con i miei uomini, che sorreggevano il pezzo di merda gonfio e livido, venire verso di me.
"-Bene, bene, bene, che la festa abbia inizio.-"
Presi a scrocchiare le ossa del collo, mentre vedevo Thomas chiudere la porta a chiave insonorizzata, mentre i miei occhi pieni di odio e furia letale, si posavano sul ragazzo grondante di sangue, avvicinandomi a lui, come un demone oscuro pronto a mietere la sua vittima.
-Mettetelo lì, E SPIEGATEMI COME CAZZO E' POSSIBILE CHE VI SIA SFUGGITO L'ALTRO!-
Vidi il ragazzo livido, ridere di gusto, mentre sentivo l'onda di oscurità avvolgere il mio corpo e la mia anima, spostando lo sguardo su i miei uomini, mentre un sorrisetto sadico si stava facendo largo sulle mie labbra.
-Ridi ragazzo ridi, perché tra poco invocherai l'aiuto della tua mammina, stronzo!-
Dissi, con voce fredda e letale, vedendolo rabbrividire di terrore, mentre le sue risa cessavano all'istante.
-Non ci sono scusanti Signore, non siamo riusciti a riprenderlo .
Ce sfuggito.-
-E non lo ritroverete sicuro, sicuramente e su aereo diretto dal boss.-
-Ah si, e per chi lavorate sentiamo.-
Dissi, avvicinandomi a lui, mentre intimavo i miei uomini di farlo sedere su la sedia d'acciaio, mentre lo legavano, contro i suoi inutili movimenti di fuga.
Mi accesi una sigaretta, con una finta calma, mentre osservavo il povero bastardo che da lì a poco sarebbe morto.
-Non te lo dirò MAI!-
Ghignai sadicamente divertito, mentre prendevo una boccata dalla mia sigaretta, impartendo hai miei uomini spostarsi, arrivando completamente di fronte a lui.
-Oh invece credo che parlerai, e sai perché?
Dopo quello che ti avrò fatto, non ti rimarrà altro che pregare di ucciderti in fretta.-
Dissi, afferrandogli i capelli, tirandogli la testa indietro, vedendo il terrore aleggiare nei suo occhi scuri, mentre facevo emergere tutto quello che nascondevo con il mio sguardo, vedendo il terrore ampliarsi sempre di più.
Sapeva cosa leggeva nel mio sguardo, morte.
-FOTTITI STRONZO!-
-Oh no ragazzo, io non vengo fottuto semmai fotto io, te lo posso garantire.-
Dissi, prima di spegnergli la sigaretta dentro un suo occhio sinistro, sentendo le sue urla atroci spargersi per tutto il seminterrato, mentre vedevo il sangue sgorgare dal suo occhio, mentre la mia vena sadica omicida, si stava facendo largo dentro di me, come una scarica di adrenalina.
Sapevo come sarebbe andata a finire, lui sarebbe morto, io avrei ottenuto delle risposte, e poi mi sarei rilassato nell'unico modo che conoscevo e che calmava la mia anima oscura, scopare mia moglie con forza.
-Allora, iniziamo.
Sei pronto?-
Dissi con ironia sadica, mentre il mio migliore amico, prendeva l'attrezzatura per divertirmi, mentre uno dei miei uomini, mi mostrava il documento del ragazzo.
-FOTTITI BASTARDO, CREPAAAAAA!!!!!!!-
Lo sentii urlare e imprecare di dolore, mentre il sangue fluiva dal suo occhio ormai morente.
-Cole giusto?-
Lo vidi irrigidirsi, per poi guardarmi con l'altro occhio sano.
-Dimmi per chi cazzo lavori, e farò in modo che la tua morte sarà dolorosa ma breve.-
-DOVEVI MORIRE COME I TUOI FOTTUTI GENITORI!-
Sentii il dolore misto alla rabbia aumentare dentro di me, strinsi i pugni, cercando di recuperare il controllo, mentre Thomas gli assestava un pugno sulla faccia e un altro nello stomaco.
Dovevo rimanere lucido e calmo, mai, mai perdere il controllo, è così che ti fottono.
-Ah si?
Peccato per voi vi è andata male Cole, allora per chi lavori?-
Dissi, mentre andavo verso un tavolo, prendendo delle tenaglie, mentre tornavo da lui.
Rimase in silenzio a mo di sfida, mentre la mia anima gridava di farlo sanguinare e urlare di dolore.
Ghignai divertito per il suo fottuto coraggio, che gli sarebbe servito ben poco, mentre afferravo una sua mano, spezzandogli una per una, ogni dita di ogni mano.
Le urla di dolore e terrore riempivano la stanza, mentre sentivo il potere sadico invadere il mio corpo, come della droga, mentre l'odore della stanza si stava riempiendo di sangue urina.
Spostai lo sguardo sadicamente divertito verso i suoi pantaloni, vedendolo pisciato sotto.
-Male?-
Dissi ridendo sadicamente, mentre passavo l'attrezzo a Thomas.
-Fratello, credo che non abbia ancora capito.-
-Vediamo, allora Cole, per chi lavorate?-
-FOTTITI BASTARDO, SPERO' CHE TI TROVERA' E TI FARA' MARCIRE SOTTOTERRA!-
Lo sentii urlare, mentre afferravo la pistola dal retro dei miei pantaloni, sparandogli alla gamba destra e al piede sinistro.
-Proviamo di nuovo Cole, per chi CAZZO LAVORI?-
Vidi il ragazzo immerso nel suo sangue e nel suo piscio, mentre la furia dilaniava la mia anima oscura.
Feci segno a Thomas, lo vidi afferrargli i capelli, buttandogli la testa all'indietro, mentre con le tenaglie gli spezzava il naso.
-PIETAAAAAAA' SIGNORE PIETA'!-
-La stessa fottuta pietà che hai usato per la mia famiglia e per le persone morte al ricevimento Cole?
Dimmi per chi cazzo lavori.-
-Che senso ha?
Mi ucciderai comunque.-
Lo sentii dire piangente, mentre rideva in modo folle, sapendo la fine che avrebbe fatto di lì a poco.
-Bene.-
Puntai di nuovo la pistola verso di lui, iniziando a sparare in punti non vitali, fino a piantargli una pallottola in testa.
-Ripulite questo fottuto casino.-
Dissi, prima di dirigermi fuori da lì, completamente infuriato.
Quel fottuto bastardo non avrebbe parlato e io, non sapevo chi cazzo aveva dato l'ordine dell'uccisione dei miei genitori.
Sono passati due FOTTUTI MESI CAZZO!
DUE MESI E NON AVEVO ANCORA UN CAZZO FRA LE MANI!
Mi passai nervosamente una mano fra i capelli, mentre salivo al piano di sopra, uscendo fuori dal capanno, andando dritto verso la mia auto, iniziando a tirare i pugni sul cofano.
Ero completamente fuori di me.
Sentii una presenza alle mie spalle, mi girai di scatto trovando Thomas che mi stava osservando.
-Fratello, troveremo l'altro bastardo e riusciremo a scoprire chi ce dietro a tutto questo.-
-SONO PASSATI DUE FOTTUTI MESI E NON ABBIAMO ANCORA UN CAZZO FRA LE MANI!-
-No, uno lo abbiamo preso, devi mantenere il controllo Gabriel, sei il boss.
E nessuno potrà fotterti.-
Alzai lo sguardo posandolo sul suo, duro e sincero, dove si rispecchiava il mio pieno di ira e odio, mentre l'insegnamento di mio padre rimbombava nella mia testa.
"Mai, figliolo mai a ogni circostanza perdere il controllo, i pesci cani ti fiutano da lontano e cercheranno di fotterti, e per te sarebbe la fine.
Mai mostrarsi deboli, siamo dei King e i King non mostrano mai debolezza."
Mi tirai su, cercando di recuperare il controllo di me stesso, non potevo indebolirmi, nel mio mondo non era concesso.
Ero il fottuto boss di New York e nessuno mi avrebbe affondato, nemmeno il mio dolore stesso.
Continua
Ciao cuoricini come state? Come avete passato 8 Dicembre?
Spero tutto benissimo e alla grande!
💛😘🤗
Grazie immensamente di cuore 💓
meraviglie per i vostri bellissimi commenti, le stelline, la messa nell'elenco lettura e le visualizzazioni
🥰💛.
Ci becchiamo nei prossimi giorni con un'altro capitolo😘.
Buonanotte cuoricini🌙⭐️
Vi adoro
💛💛💛💛💛
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