Cap 2
Gabriel
Aprii lentamente la porta e ciò che i miei dannati occhi stavano vedendo, mi avevano completamente raggelato.
Infondo alla stanza, c'era una bambina..
Una ragazzina si e no poteva aveva undici, dodici anni non di più, legata a una catena di ferro, seduta su un materassino completamente lurido.
Mi passai nervosamente una mano fra i capelli, mentre mi avvicinavo a quell'esserino completamente terrorizzato, e il viso d'angelo ricoperto di lacrime, mentre mi guardava con disperazione e paura.
Alzai le mani in avanti, cercando di tranquillizzarla.
-Ehi piccola..-
Sussurrai con voce calma e dolce, mentre cercavo qualcosa nella stanza che potessi liberarla da quella orribile catena.
Quel fottuto pezzo di merda, aveva rapito una ragazzina per cosa?
Per venderla a dei pedofili di merda!?
Una volta che avrei messo le mani su di lui, lo avrei fatto strozzare nel suo stesso sangue.
Ero completamente fuori di me dall'ira, mentre i miei occhi guardavano quel piccolo esserino, terrorizzato.
Girai per la piccola stanza, cercando qualcosa per liberarla, quando vidi un piede di porco.
Lo afferrai avvicinandomi alla piccola, mentre cercavo di tranquillizzarla.
-Voglio liberarti, la caviglia piccola.
Non ti faccio niente, promesso.
Ti puoi fidare di me.-
Sussurrai con voce calma e tranquillante, cercando d'infonderle sicurezza, mentre i miei occhi si posavano nei suoi spaventati.
La vidi farmi un piccolo si con la testa, mentre le sue lacrime non cessavano di scendere da quell'adorabile visino.
Sentiva qualcosa dentro di me, qualcosa di primordiale, che non aveva mai sentito, se non per sua madre.
Doveva proteggere quel piccolo tesoro.
Infilò il piede di porco dentro il bracciale di ferrò che teneva racchiusa la sua piccola caviglia e feci forza.
Presi a fare più forza possibile fino a che, non sentii lo scatto della serratura aprirsi.
Le sfilai quel dannato bracciale di ferro, mentre mi tiravo su, sollevano la ragazzina fra le mie braccia uscendo fuori di lì.
-Che cazz..?-
-Papà, dovete trovare quel pezzo di merda, stava per vedere una bambina, a dei fottuti pedofili di merda.-
Vidi lo sguardo di mio padre, attraversato da l'ira, mentre uscivamo dalla fabbrica abbandonata, sentendo le sirene della polizia avvicinarsi sempre di più.
Mi avvicinai a una delle nostre macchine ed entrai.
Sentii mio padre impartire l'ordine ad alcuni dei suoi uomini, di restare con le ragazze fino a che non fosse arrivata la polizia, per poi vederlo salire in macchina, mentre faceva partire la chiamata con il nostro medico di fiducia.
Vidi la ragazzina rannicchiata contro di me, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre le sue lacrime non cessavano di smettere.
Sentii qualcosa stringersi dentro di me, come se stessi assorbendo tutto il suo dolore.
Le passai delicatamente una mano sul viso, vedendola tremare terrorizzata.
-Sei al sicuro con me, sempre.
Nessun ti farà più del male, te lo prometto.-
Sussurrai con voce rassicurante e dolce, mentre vedevo quegli occhi colmi di lacrime posarsi su i miei, mentre la macchina ci stava conducendo verso casa.
Venti minuti dopo, stavamo scendendo dalla macchina, dirigendoci dentro casa, notando mia madre che era in attesa, sapendo cosa eravamo andati a fare, mentre posava lo sguardo addolorato, verso la piccola creatura, che avevo fra le mie braccia.
-Dio mio..-
La sentii sussurrare, mentre si avvicinava a noi, accarezzando delicatamente il viso della ragazzina, che ancora non avevo scoperto come si chiamava, rannicchiata fra le mie braccia.
-Signor King, mi faccia strada, dove posso controllare la piccola.-
-Venga con me Devis, da questa parte.-
Seguii mio padre, mentre mia madre impartiva l'ordine di preparare qualcosa da mangiare per la bambina, mentre mi dirigevo verso le scale, che mi avrebbe condotto a una delle camere per gli ospiti.
Entrammo poco dopo, mentre posavo la ragazzina sul letto, mentre Doc, prendeva l'occorrente per visitarla, vedendo il terrore farsi spazio nel suo sguardo, ancora più di prima.
Immaginando, cosa stesse pensando.
"Cosa hanno intenzione di farmi?"
Mentre vedevo il suo respiro che andava accelerando sempre di più.
Mi abbassi sulle ginocchia, in modo da trovarmi di fronte a lei, mentre cercavo di tranquillizzarla, afferrandole una delle sue piccole mani nella mia, cercando di trasmetterle calore e sicurezza.
-Va tutto bene tesoro, questo signore è un dottore, vuole solo vedere se stai bene.-
-N..No vai via no!-
La sentii dire con voce tremante, mentre era in preda una crisi forte di pianto.
Vidi mia madre entrare in quel momento, avvicinandosi a quel piccolo tesoro in preda al panico, cercando di tranquillizzarla come solo una madre poteva fare.
Mi tirai su, cercando di calmare la mia ira latente, sedendomi al suo fianco, mentre puntavo lo sguardo da mio padre a Doc, che ci stavano guardando preoccupati.
-Aurora?
Amore, deve visitarla, perché non resti con lei, mentre Doc, la controlla?-
-Certamente, non la lascio per nessun motivo al mondo.-
La sentii dire con fermezza, mentre vedevo mio padre farmi segno di uscire.
Non potevo restare lì, anche se il mio cuore sembrava che si stesse spezzando in due.
Mi tirai su, pronto a uscire da li, quando mi sentii afferrare per il bordo della camicia.
Mi voltai trovando lo sguardo della piccola creatura, che mi stava guardando con disperazione.
-Non andare via..-
La sentii sussurrare con voce tremante, mentre non riuscivo a dirle no.
Le sorrisi con fare rassicurante, mentre Doc, mi guardava in modo esplicito.
-Quando dovrà fare qualcosa che non dovrò vedere, mi girerò da l'altro lato non si preoccupi, ma non la lascio.-
Dissi, con fermezza, capendo che tipo di visita doveva farle, senza farlo capire alla ragazzina, già in preda al terrore.
Sapendo che doveva controllare se quei maiali non gli avevano fatto del male completamente.
-Ma Signor King..-
-Faccia come ha detto mio figlio.-
Disse mio padre, mentre usciva dalla stanza, mentre Doc si preparava a visitare quel piccolo tesoro, che non meritava ciò che gli era stato fatto.
Lanciai uno sguardo a mia madre, mentre vedevo come stringeva a se quella creatura, mentre dentro di me avvertivo, come una sorta di qualcosa di acido, di logorante, che mi stava distruggendo dentro.
Se Doc avrebbe visto che aveva subito violenze fisiche, credo che ero capace di setacciare ogni angolo della mia fottuta città, per trovare quell'essere in modo e fargli passare le pene dell'inferno, era una promessa.
Continua
Ecco qui i primi due capitoli cuoricini meravigliosi😍💛!
Tranquilli ovviamente vado avanti anche con l'altra storia, mi alterno di qua e di là😉!
Che dire, come sempre mi emoziono quando inizio una storia nuova, spero solo con tutto il mio cuore che la storia vi piaccia e vi incuriosisca😘!
Ci becchiamo al prossimo aggiornamento, in settimana nuova, con un altro capitolo.
Buonanotte🌙⭐️
Vi adoro
💛💛💛💛💛
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